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Tutto Berlusconi: vs Tremonti, vs Vaticano, caso Ruby, varie ed eventuali

Ultimo Aggiornamento: 01/03/2011 23:41
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28/01/2011 09:39
 
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Re: PERCHE' gli italiani tollerano da così tanto tempo tutto quel che ruota intorno a Silvio Berlusconi?
--letizia22--, 27/01/2011 11.49:

PERCHE' gli italiani tollerano da così tanto tempo tutto quel che ruota intorno a Silvio Berlusconi?
(27 gennaio 2011)




un pò di tempo per radio (mi pare radio 24) ci si poneva la stessa domanda: un opinionista sottolineò come berlusconi fosse una assoluzione ambulante, "il complice degli italiani" ; come se in lui gli italiani (furbi) vedessero un soggetto legibus solutus, un modello da imitare e non da biasimare, il complice perfetto per costruirsi la palazzina abusiva, per giustificare il lavoro nero ecc... credo che dicendo ciò non si vada lontano dalla verità... in ogni caso berlusconi rappresenta tutto ciò fa dell'italia una non democrazia: un paese in cui potere economico e potere politico si riuniscono in una sola persona rappresenta un'anomalia ...
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Re: Re: PERCHE' gli italiani tollerano da così tanto tempo tutto quel che ruota intorno a Silvio Berlusconi?
mikele88uni, 28/01/2011 9.39:




un pò di tempo per radio (mi pare radio 24) ci si poneva la stessa domanda: un opinionista sottolineò come berlusconi fosse una assoluzione ambulante, "il complice degli italiani" ; come se in lui gli italiani (furbi) vedessero un soggetto legibus solutus, un modello da imitare e non da biasimare, il complice perfetto per costruirsi la palazzina abusiva, per giustificare il lavoro nero ecc... credo che dicendo ciò non si vada lontano dalla verità... in ogni caso berlusconi rappresenta tutto ciò fa dell'italia una non democrazia: un paese in cui potere economico e potere politico si riuniscono in una sola persona rappresenta un'anomalia ...




Questo perché non ti interroghi sul significato di democrazia.
Pretendere che non sia democratico un qualcosa che è scelto e voluto dalla maggioranza del popolo, è un pensiero in sé antidemocratico.
Berlusconi può rappresentare qualunque male si voglia, ma è democrazia. Che piaccia o meno. [SM=x43606]
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28/01/2011 10:35
 
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Ragioni come gli americani, che vogliono esportare la democrazia in tutto il mondo (anche a suon di guerre) e vogliono che quei popoli conoscano le votazioni per scegliere i loro leader....a patto di poter stabilire loro (gli americani) chi vincerà. [SM=x43668]
Se in Palestina vince Hamas, quelle non sono più elezioni democratiche. [SM=x43666]

In Afghanistan ci sono al potere esponendi filo-americani, e lì allora la democrazia è stata esportata correttamente. [SM=x43636]
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28/01/2011 10:35
 
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Re: Re: Re: PERCHE' gli italiani tollerano da così tanto tempo tutto quel che ruota intorno a Silvio Berlusconi?
Paperino!, 28/01/2011 10.31:




Questo perché non ti interroghi sul significato di democrazia.
Pretendere che non sia democratico un qualcosa che è scelto e voluto dalla maggioranza del popolo, è un pensiero in sé antidemocratico.
Berlusconi può rappresentare qualunque male si voglia, ma è democrazia. Che piaccia o meno. [SM=x43606]




Ricordo che alcuni anni fa, un noto magistrato siciliano, evidentemente in preda a qualche orgasmo incipiente, di quelli che ti annebbiano il cervello, proponeva dalle pagine di Micromega di commissariare la democrazia ed affidare il governo dell'Italia a qualche non meglio specificato organismo europeo.

Ovviamente il commissariamento sarebbe stato deciso dalla magistratura, mica dal popolo.
28/01/2011 10:37
 
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Da repubblica
MILANO - "Litigare tutti i giorni con tutti, metterla nel culo a quello di fianco a te, a quello dietro". Potrebbe essere la descrizione del Bunga Bunga, invece è l'idea che Nicole Minetti, consigliere regionale del Pdl della Regione Lombardia, in lista con Formigoni, si è fatta della politica. Lo confida al telefono a Barbara Faggioli, una compagna delle feste di Arcore, mentre discutono di come sistemarsi per la vita. In fondo "io voglio fidanzarmi, sposarmi, avere i bambini, la casa.... ". La Minetti è pronta a dare le dimissioni da consigliere se va in porto un progetto, manda tutti a quel paese: "Amò, ma io, ma io tesoro, ma se noi riusciamo a fare quella cosa di cui ti ho parlato io amore.. io fac.. io do le dimissioni, cioè, sta roba è una roba che ti rovina la vita, ti rovina i rapporti, ti logora... devi avere un pelo sullo stomaco come una casa... ". La politica insomma non è il suo sogno, eppure il suo mito è Mara Carfagna, il ministro, lei è arrivata.

La gavetta della Carfagna
Sul tema si confronta al telefono con la Faggioli, nell'agosto dello scorso anno. "Quando ho parlato con lui (probabilmente il presidente ndr) a me m'ha detto, l'ultima volta che m'ha chiamato e m'aveva chiamato per far farmi i complimenti perché tutti gli dicevano che ero bravissima e tutte ste cose, ha detto: oh, mi raccomando eh! Cioè, allora, sei dei miei, di qua di là". Faggioli: "Sì, anche a me l'ha detto, ma
non pensare. Anche a me me l'ha detto davanti alla Rosi, a Maria Rosaria Rossi. Te lo giuro". Minetti: "Boh, non lo so, Giancarlo m'ha detto mmm devi vedere, devi aspettiamo vediamo. Comunque meno male un po' di gavetta l'ho fatta". Faggioli: "Eh va be', ma non vuol dire". Minetti: "Beh, insomma. Non pensare che Mara ne abbia fatta tanta di più. Faggioli: "Ma stai scherzando?". Minetti:" Cosa?". Faggioli: "Prima di diventare Ministro è stata un anno in Parlamento amore!". Minetti: "Certo, un anno".

Fare politica. Roma o Milano?
Il punto di svolta potrebbe arrivare con le prossime elezioni, se il governo cade. Minetti: "Se si va ad elezioni a dicembre io ci son stata sei mesi. Faggioli: "Ma è appena uscita la roba tua! E poi lui, adesso è un momento delicatissimo". Minetti: "Boh, vediamo". L'alta concezione della missione politica esce poco dopo, sempre nella stessa telefonata, quando le due amiche discettano sull'alternativa tra "fare politica" a Roma o a Milano. Non si tratta di due sfere, una nazionale e l'altra regionale, ma di duemila euro in più. Minetti: "Sai che io non ci andrei a Roma?". Faggioli: "Noo?". Minetti: "No!". Faggioli: "Perché?". Minetti: "Perché io sto troppo bene lì a Milano! Ba, chi cazzo me lo fa fare? Pensaci. Alla fine guadagnerei uguale, perché guadagni duemila euro in più. Chi se ne frega per duemila euro. Io me ne sto lì dove sono. Tanto poi io sto da Dio lì. C'ho la mia casa, la mia palestra, c'ho il mio fidanzato. Figurati!". E anche qualche privilegio, visto che quando è in ritardo per andare al Bunga Bunga può anche sfruttare le corsie riservate. "Nicole - si legge in una annotazione degli inquirenti - dice che sta andando a casa, Barbara si lamenta che c'è un gran traffico e Nicole dice che lei per fortuna ha il suo pass per le corsie riservate". La Faggioli, invece, dovrebbe salutare Milano può solo puntare su Roma, perché di prossimo e immediato ci sono le elezioni del Parlamento: "Le regionali son tra cinque anni. E non penso che hooo... che, che ho la voglia di aspettare. O no? Cinque anni! A trent'anni. Noo. No no no. Le parlamentari se devi farle o son tra due anni e mezzo, o sono adesso o sono di nuovo tra cinque anni per me. Quindi io devo sperare di entrare o adesso o tra due anni e mezzo. No? Capito?".

Il conto lo pagano i cittadini
Comunque sia per la Minetti sia per la Faggioli, l'ideale sarebbe trovare qualcosa di indipendente. "Cade lui. Cadiamo noi". "Dipendi - puntualizza la Minetti - sempre da qualcun altro cioè, un domani, succede un cazzo, un altro a me mi schiacciano". Barbara: "A lui gli fa comodo capito? Mettere no... a lui, no, a lui gli fa comodo mettere... Nicole: "Barbi a me mi scacciano via dal Consiglio...". Barbara: "Ascolta... a lui... gli fa comodo mettere me e te in Parlamento, perché dice, bene, me le son levate dai coglioni, le pagano lo stipendio lo Stato". Nicole: "Sì brava! Brava! Sì sì". Barbara: "I cittadini no?".

(28 gennaio 2011)
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28/01/2011 10:49
 
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[...]Oltre al potere politico così inteso si devono allora distinguere almeno altre due forme di potere
sociale che fanno uso della forza. Tali forme sono rispettivamente quella del potere economico in
cui il possesso di certi beni e mezzi di produzione è finalizzato ad ottenere da coloro che non li
posseggono una certa condotta (lavoro utile) e quella del potere ideologico dove il possesso di certe
forme di sapere, conoscenza, mezzi di informazione viene usata per esercitare influenza sul
comportamento altrui (socializzazione, inculturazione, consenso). I tre poteri
(politico/economico/ideologico) possono rimanere equidistanti e separati ma possono anche
confliggere o competere tra di loro creando gruppi di interesse o gruppi di pressione (lobby). Negli
Stati totalitari infine tutta la società è risolta nello Stato cioè nell'organizzazione del potere politico
che riunisce in sé il potere ideologico e il potere economico.[...]
www.webalice.it/silvanocolugnati/Filosofia_files/STATO%20POTERE%20E%20GOV...

non dico che berlusconi non è stato eletto dal popolo tant'è che ho semplicemente parlato di situazione anomala non di dittatura...
e ancora “La democrazia esiste laddove non c'è nessuno così ricco da comprare un altro e nessuno così povero da vendersi.” Rousseau...
l'italia è una democrazia un pò strana : noi abbiamo istituzionalizzato il conflitto di interessi ... tutto qua...
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28/01/2011 11:03
 
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Re:
mikele88uni, 28/01/2011 10.49:

[...]Oltre al potere politico così inteso si devono allora distinguere almeno altre due forme di potere
sociale che fanno uso della forza. Tali forme sono rispettivamente quella del potere economico in
cui il possesso di certi beni e mezzi di produzione è finalizzato ad ottenere da coloro che non li
posseggono una certa condotta (lavoro utile) e quella del potere ideologico dove il possesso di certe
forme di sapere, conoscenza, mezzi di informazione viene usata per esercitare influenza sul
comportamento altrui (socializzazione, inculturazione, consenso). I tre poteri
(politico/economico/ideologico) possono rimanere equidistanti e separati ma possono anche
confliggere o competere tra di loro creando gruppi di interesse o gruppi di pressione (lobby). Negli
Stati totalitari infine tutta la società è risolta nello Stato cioè nell'organizzazione del potere politico
che riunisce in sé il potere ideologico e il potere economico.[...]
www.webalice.it/silvanocolugnati/Filosofia_files/STATO%20POTERE%20E%20GOV...

non dico che berlusconi non è stato eletto dal popolo tant'è che ho semplicemente parlato di situazione anomala non di dittatura...
e ancora “La democrazia esiste laddove non c'è nessuno così ricco da comprare un altro e nessuno così povero da vendersi.” Rousseau...
l'italia è una democrazia un pò strana : noi abbiamo istituzionalizzato il conflitto di interessi ... tutto qua...


Posso condividere sul resto, ma ti fa così specie parlare di democrazia e basta? [SM=x43606]
In Italia vengono votati in misura quasi esclusiva politici che vogliono il conflitto d'interesse (del Pdl) o che non hanno alcun interesse ad eliminarlo (PD).
Questa è la volontà democratica del popolo italiano.

Può non piacere, ma pensare di sovvertire questo dato scavalcando le elezioni ti pone in contrasto con la parola stessa di democrazia.
Non è una democrazia strana, questa è proprio la democrazia...Diventa strana se si comincia a dire che non è democrazia.
Mi chiedo, allora, cos'è la democrazia???



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28/01/2011 12:16
 
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Re: Da repubblica
--letizia22--, 28/01/2011 10.37:

MILANO - "Litigare tutti i giorni con tutti, metterla nel culo a quello di fianco a te, a quello dietro". Potrebbe essere la descrizione del Bunga Bunga, invece è l'idea che Nicole Minetti, consigliere regionale del Pdl della Regione Lombardia, in lista con Formigoni, si è fatta della politica. Lo confida al telefono a Barbara Faggioli, una compagna delle feste di Arcore, mentre discutono di come sistemarsi per la vita. In fondo "io voglio fidanzarmi, sposarmi, avere i bambini, la casa.... ". La Minetti è pronta a dare le dimissioni da consigliere se va in porto un progetto, manda tutti a quel paese: "Amò, ma io, ma io tesoro, ma se noi riusciamo a fare quella cosa di cui ti ho parlato io amore.. io fac.. io do le dimissioni, cioè, sta roba è una roba che ti rovina la vita, ti rovina i rapporti, ti logora... devi avere un pelo sullo stomaco come una casa... ". La politica insomma non è il suo sogno, eppure il suo mito è Mara Carfagna, il ministro, lei è arrivata.

La gavetta della Carfagna
Sul tema si confronta al telefono con la Faggioli, nell'agosto dello scorso anno. "Quando ho parlato con lui (probabilmente il presidente ndr) a me m'ha detto, l'ultima volta che m'ha chiamato e m'aveva chiamato per far farmi i complimenti perché tutti gli dicevano che ero bravissima e tutte ste cose, ha detto: oh, mi raccomando eh! Cioè, allora, sei dei miei, di qua di là". Faggioli: "Sì, anche a me l'ha detto, ma
non pensare. Anche a me me l'ha detto davanti alla Rosi, a Maria Rosaria Rossi. Te lo giuro". Minetti: "Boh, non lo so, Giancarlo m'ha detto mmm devi vedere, devi aspettiamo vediamo. Comunque meno male un po' di gavetta l'ho fatta". Faggioli: "Eh va be', ma non vuol dire". Minetti: "Beh, insomma. Non pensare che Mara ne abbia fatta tanta di più. Faggioli: "Ma stai scherzando?". Minetti:" Cosa?". Faggioli: "Prima di diventare Ministro è stata un anno in Parlamento amore!". Minetti: "Certo, un anno".

Fare politica. Roma o Milano?
Il punto di svolta potrebbe arrivare con le prossime elezioni, se il governo cade. Minetti: "Se si va ad elezioni a dicembre io ci son stata sei mesi. Faggioli: "Ma è appena uscita la roba tua! E poi lui, adesso è un momento delicatissimo". Minetti: "Boh, vediamo". L'alta concezione della missione politica esce poco dopo, sempre nella stessa telefonata, quando le due amiche discettano sull'alternativa tra "fare politica" a Roma o a Milano. Non si tratta di due sfere, una nazionale e l'altra regionale, ma di duemila euro in più. Minetti: "Sai che io non ci andrei a Roma?". Faggioli: "Noo?". Minetti: "No!". Faggioli: "Perché?". Minetti: "Perché io sto troppo bene lì a Milano! Ba, chi cazzo me lo fa fare? Pensaci. Alla fine guadagnerei uguale, perché guadagni duemila euro in più. Chi se ne frega per duemila euro. Io me ne sto lì dove sono. Tanto poi io sto da Dio lì. C'ho la mia casa, la mia palestra, c'ho il mio fidanzato. Figurati!". E anche qualche privilegio, visto che quando è in ritardo per andare al Bunga Bunga può anche sfruttare le corsie riservate. "Nicole - si legge in una annotazione degli inquirenti - dice che sta andando a casa, Barbara si lamenta che c'è un gran traffico e Nicole dice che lei per fortuna ha il suo pass per le corsie riservate". La Faggioli, invece, dovrebbe salutare Milano può solo puntare su Roma, perché di prossimo e immediato ci sono le elezioni del Parlamento: "Le regionali son tra cinque anni. E non penso che hooo... che, che ho la voglia di aspettare. O no? Cinque anni! A trent'anni. Noo. No no no. Le parlamentari se devi farle o son tra due anni e mezzo, o sono adesso o sono di nuovo tra cinque anni per me. Quindi io devo sperare di entrare o adesso o tra due anni e mezzo. No? Capito?".

Il conto lo pagano i cittadini
Comunque sia per la Minetti sia per la Faggioli, l'ideale sarebbe trovare qualcosa di indipendente. "Cade lui. Cadiamo noi". "Dipendi - puntualizza la Minetti - sempre da qualcun altro cioè, un domani, succede un cazzo, un altro a me mi schiacciano". Barbara: "A lui gli fa comodo capito? Mettere no... a lui, no, a lui gli fa comodo mettere... Nicole: "Barbi a me mi scacciano via dal Consiglio...". Barbara: "Ascolta... a lui... gli fa comodo mettere me e te in Parlamento, perché dice, bene, me le son levate dai coglioni, le pagano lo stipendio lo Stato". Nicole: "Sì brava! Brava! Sì sì". Barbara: "I cittadini no?".

(28 gennaio 2011)



Cosa si deduce dal pezzo in grassetto?
28/01/2011 12:34
 
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Re: Re: Da repubblica
.pisicchio., 28/01/2011 12.16:



Cosa si deduce dal pezzo in grassetto?




cosa vuoi che si deduca?l'ovvio,no?

Ma non sono contro la carfagna,tanto questo modo di fare politica e' trasversale,la carfagna non e' tanto diversa dal "figlio di",che puoi trovare in politica(pd,pdl e' lo stesso),o dal ministro alfano che dalla poltrona di porta a porta,diventa ministro perche' lacche' di berlusconi.

Questo modo di guadagnarsi una posizione politica e' bisex,coinvolge maschi e femmine,ma e' piu facile dire che una donna si prostituisce,rispetto ad uomo che si fa sodomizzare,a volte anche letteralmente.Siamo perfettamente uguali in questo.

Non ci vuole un'intercettazione per capire che una ragazza laureata in giurisprudenza che prima si occupava di spettacolo,all'improvviso si ritrova a fare il ministro,dopo un solo anno di gavetta,oppure che una minetti a 25 anni diventa cosigliere regionale guadagnando 12mila euro al mese,queste ragazze hanno tutte le fortune,oltre che un talento straordinario,evidentemnte.

ti chiedo io ora, COSA NON SI PUO' NON DEDURRE DAL GRASSETTO?
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28/01/2011 12:46
 
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Re: Re: Re: Da repubblica
--letizia22--, 28/01/2011 12.34:




cosa vuoi che si deduca?l'ovvio,no?

Ma non sono contro la carfagna,tanto questo modo di fare politica e' trasversale,la carfagna non e' tanto diversa dal "figlio di",che puoi trovare in politica(pd,pdl e' lo stesso),o dal ministro alfano che dalla poltrona di porta a porta,diventa ministro perche' lacche' di berlusconi.

Questo modo di guadagnarsi una posizione politica e' bisex,coinvolge maschi e femmine,ma e' piu facile dire che una donna si prostituisce,rispetto ad uomo che si fa sodomizzare,a volte anche letteralmente.Siamo perfettamente uguali in questo.

Non ci vuole un'intercettazione per capire che una ragazza laureata in giurisprudenza che prima si occupava di spettacolo,all'improvviso si ritrova a fare il ministro,dopo un solo anno di gavetta,oppure che una minetti a 25 anni diventa cosigliere regionale guadagnando 12mila euro al mese,queste ragazze hanno tutte le fortune,oltre che un talento straordinario,evidentemnte.

ti chiedo io ora, COSA NON SI PUO' NON DEDURRE DAL GRASSETTO?




Ti ripeto. Non capisco da quali parole si capisce che la Carfagna si sia prostituita.
28/01/2011 12:49
 
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Re: Re: Re: Re: Da repubblica
.pisicchio., 28/01/2011 12.46:




Ti ripeto. Non capisco da quali parole si capisce che la Carfagna si sia prostituita.




no ma dal grassetto non volevo intendere questo,ma solo evidenziare la modalita' della carriera descritta;il discorso che ti ho fatto dopo sulla prostituzione e' un discorso generale,riguardante i fatti di piu'stretta attualita'. [SM=x43799]
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28/01/2011 12:53
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Da repubblica
--letizia22--, 28/01/2011 12.49:




no ma dal grassetto non volevo intendere questo,ma solo evidenziare la modalita' della carriera descritta;il discorso che ti ho fatto dopo sulla prostituzione e' un discorso generale,riguardante i fatti di piu'stretta attualita'. [SM=x43799]




Sulle modalità di carriera non posso che convenire anche se, a volte, guardando uno come Gasparri, non so se è meglio reclutare una ballerina/escort oppure un politico di lunga militanza.
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28/01/2011 12:57
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Da repubblica
.pisicchio., 28/01/2011 12.53:




Sulle modalità di carriera non posso che convenire anche se, a volte, guardando uno come Gasparri, non so se è meglio reclutare una ballerina/escort oppure un politico di lunga militanza.




[SM=x43668] E pure tieni ragione [SM=x43668]
28/01/2011 13:03
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Da repubblica
.pisicchio., 28/01/2011 12.53:




Sulle modalità di carriera non posso che convenire anche se, a volte, guardando uno come Gasparri, non so se è meglio reclutare una ballerina/escort oppure un politico di lunga militanza.




condivido,infatti oltre alla quantita' della gavetta andrebbe valutata anche la qualita',cosa che gasparri per esempio non esprime giustamente. [SM=x43636]

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28/01/2011 13:15
 
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Re: Re:
Paperino!, 28/01/2011 11.03:


Posso condividere sul resto, ma ti fa così specie parlare di democrazia e basta? [SM=x43606]
In Italia vengono votati in misura quasi esclusiva politici che vogliono il conflitto d'interesse (del Pdl) o che non hanno alcun interesse ad eliminarlo (PD).
Questa è la volontà democratica del popolo italiano.

Può non piacere, ma pensare di sovvertire questo dato scavalcando le elezioni ti pone in contrasto con la parola stessa di democrazia.
Non è una democrazia strana, questa è proprio la democrazia...Diventa strana se si comincia a dire che non è democrazia.
Mi chiedo, allora, cos'è la democrazia???







parliamo della stessa legge elettorale??? no perchè a mio avviso i deputati e i senatori non vengono eletti ma vengono scelti dal partito (che partito non è perchè in una vera democrazia non c'è un partito di qualcuno come in italia c'è il pdl che è il partito di b.) ... formalmente l'italia è una democrazia ma sostanzialmente l'italia cos'è??? io non lo so sinceramente ... per questo parlo di democrazia un pò strana a cospetto delle altre democrazie... allora la mia domanda è: in presenza di così tanti fattori di anomalia (conflitto di interesse, astensione alle urne a livelli altissimi, legge elettorale che non consente una scelta dei propri rappresentanti e chi più ne ha più ne metta) dal punto di vista sostanziale si può parlare ancora di Democrazia???
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28/01/2011 14:20
 
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Re: Re: Re:
mikele88uni, 28/01/2011 13.15:




parliamo della stessa legge elettorale??? no perchè a mio avviso i deputati e i senatori non vengono eletti ma vengono scelti dal partito (che partito non è perchè in una vera democrazia non c'è un partito di qualcuno come in italia c'è il pdl che è il partito di b.) ... formalmente l'italia è una democrazia ma sostanzialmente l'italia cos'è??? io non lo so sinceramente ... per questo parlo di democrazia un pò strana a cospetto delle altre democrazie... allora la mia domanda è: in presenza di così tanti fattori di anomalia (conflitto di interesse, astensione alle urne a livelli altissimi, legge elettorale che non consente una scelta dei propri rappresentanti e chi più ne ha più ne metta) dal punto di vista sostanziale si può parlare ancora di Democrazia???




Certo, perché se non lo fosse e fosse altro, avendo però mantenuto follemente l'autogol del voto, alle prime elezioni successive al porcellum sarebbero andati a casa tutti i loro promotori.
Non usiamo l'alibi della legge elettorale. Queste persone sono al governo da molto prima e hanno continuato a vincere le elezioni anche dopo. Quindi, può essere una porcata, ma è una porcata in pieno regime democratico (senza virgolette).
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28/01/2011 16:23
 
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Re: Re: Re: Re:
Paperino!, 28/01/2011 14.20:




Certo, perché se non lo fosse e fosse altro, avendo però mantenuto follemente l'autogol del voto, alle prime elezioni successive al porcellum sarebbero andati a casa tutti i loro promotori.
Non usiamo l'alibi della legge elettorale. Queste persone sono al governo da molto prima e hanno continuato a vincere le elezioni anche dopo. Quindi, può essere una porcata, ma è una porcata in pieno regime democratico (senza virgolette).




e no è qui che entra in gioco il potere mediatico di b. ed il suo potere economico... guarda ribadisco il mio pensiero : l'italia è una democrazia ma ha tanti e tali fattori anomali(che non sto qui a ripetere) che è una democrazia un pò strana ... non ho parlato di totalitarismo, dittatura ecc... ci mancherebbe altro ...
e non credo nemmeno che il solo e unico male dell'italia sia mister b. perchè qui c'è una carenza della base sociale ... in un paese dove c'è il 40% circa degli astenuti c'è di fondo un disinteresse per la politica... quindi nel bene e nel male questo è ciò che ci meritiamo...
[Modificato da mikele88uni 28/01/2011 16:24]
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29/01/2011 13:19
 
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La poesia di Gioacchino Belli 168 anni fa.....profeta?

Mentre ch'er ber paese se sprofonna
tra frane, teremoti, innondazzioni
mentre che so' finiti li mijioni
pe turà un deficì de la Madonna

Mentre scole e musei cadeno a pezzi
e l'atenei nun c'hanno più quadrini
pe' la ricerca, e i cervelli ppiù fini
vanno in artre nazzioni a cercà i mezzi

Mentre li fessi pagheno le tasse
e se rubba e se imbrojia a tutto spiano
e le pensioni so' sempre ppiù basse

Una luce s'è accesa nella notte.
Dormi tranquillo popolo itajiano
A noi ce sarveranno le mignotte
[Modificato da legittimagiustizia 29/01/2011 13:20]









IO NON VESTO!! IO COPRO IL MONDO
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30/01/2011 01:36
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
mikele88uni, 28/01/2011 16.23:




e no è qui che entra in gioco il potere mediatico di b. ed il suo potere economico... guarda ribadisco il mio pensiero : l'italia è una democrazia ma ha tanti e tali fattori anomali(che non sto qui a ripetere) che è una democrazia un pò strana ... non ho parlato di totalitarismo, dittatura ecc... ci mancherebbe altro ...
e non credo nemmeno che il solo e unico male dell'italia sia mister b. perchè qui c'è una carenza della base sociale ... in un paese dove c'è il 40% circa degli astenuti c'è di fondo un disinteresse per la politica... quindi nel bene e nel male questo è ciò che ci meritiamo...




Il problema è che siamo uguali ai nostri avi.. non è democrazia quella in cui si scambia un voto con 20 euro. Non è democrazia quella in cui un politico può fare il bello ed il cattivo tempo. Non è democrazia quella in cui ai lavoratori vengono tolti i soldi da dentro le tasche per non ricevere alcun servizio.
04/02/2011 10:43
 
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un po' di aria buona...


L'APPELLO
Le notti di Arcore e la notte italiana
di GUSTAVO ZAGREBELSKY

Pubblichiamo una sintesi del discorso che terrà domani alla manifestazione di Libertà e Giustizia a Milano

Perché siamo qui? Che cosa abbiamo da dire, da chiedere? Niente e tutto. Niente per ciascuno di noi, tutto per tutti. Non siamo qui nemmeno come appartenenti a questo o quel partito, a questo o quel sindacato, a questa o quella associazione. Ciò che chiediamo, lo chiediamo come cittadini. Chi è qui presente non rappresenta che se stesso. Per questo, il nostro è un incontro altamente politico, come tutte le volte in cui, nei casi straordinari della vita democratica, tacciono le differenze e le appartenenze particolari e parlano le ragioni che accomunano i nudi cittadini, interessati alle sorti non mie o tue, ma comuni a tutti. Non siamo qui, perciò, per sostenere interessi di parte. Ma non siamo affatto contro i partiti. Anzi, ci rivolgiamo a loro, di maggioranza e di opposizione, affinché raccolgano il malessere che sale sempre più forte da un Paese in cui il disgusto cresce nei confronti di chi e di come governa; affinché i cittadini possano rispecchiarsi in chi li rappresenta e sia rinsaldato il rapporto di democrazia tra i primi e i secondi, un rapporto che oggi visibilmente è molto allentato.

Nulla abbiamo da chiedere per noi. Non chiediamo né posti, né danaro. Non siamo sul mercato. È corruzione delle istituzioni l'elargizione di posti in cambio di fedeltà. E' corruzione delle persone l'elargizione di danaro in cambio di sottomissione
e servizi. Crediamo nella politica di persone libere, non asservite, mosse dalle proprie idee e non da meschini interessi personali per i quali si sacrifica la dignità al carro del potente che distribuisce vantaggi e protezione. Anzi, chiediamo che cessi questo sistema di corruzione delle coscienze e di avvilimento della democrazia, un sistema che ha invaso la vita pubblica e l'ha squalificata agli occhi dei cittadini, come regime delle clientele. I cittadini che ne sono fuori e vogliono restarne fuori chiedono diritti e non favori, legalità e non connivenze, sicurezza e non protezione. Non accettano doversi legare a nessuno per ottenere quello che è dovuto. Vogliono, in una parola, essere cittadini, non clienti e non ne possono più di vedersi scavalcati, nella politica, negli affari, nelle professioni, nelle Università, nelle gerarchie delle burocrazie pubbliche, a ogni livello, dal dirigente all'usciere, non da chi merita di più, ma da chi gode di maggiori appoggi e tutele.

Chiediamoci, in questo quadro, perché le notti di Arcore - non parlo di reati, perché per ora è un capitolo di ipotesi ancora da verificare - sono esplose come una bomba nel dibattito politico, pur in un Paese non puritano come il nostro, dove in fatto di morale sessuale si è sempre stati molto tolleranti, soprattutto rispetto ai potenti. Dicono che il moralismo deve restare fuori della politica, che ognuno a casa propria deve poter fare quel che gli aggrada (sempre che non violi il codice penale), che il pettegolezzo non deve mescolarsi con gli affari pubblici. È vero, ma non è questo il caso. Se si trattasse soltanto della forza compulsiva e irresistibile del richiamo sessuale nell'età del tramonto della vita, non avremmo nulla da dire. Forse deploreremmo, ma non giudicheremmo per non dover poi essere, eventualmente, noi stessi giudicati. Proveremmo semmai, probabilmente, compassione e magari perfino simpatia per questa prova di senile, fragile e ridicola condizione di umana solitudine. Ma non avremmo nulla da dire dal punto di vista politico.

Ma la verità non si lascia dipingere in questi termini. La domanda non è se piace o no lo stile di vita di una persona ricca e potente che passa le sue notti come sappiamo. Questa potrebbe essere una domanda che mette in campo categorie morali. La domanda, molto semplicemente, è invece: ci piace o no essere governati da quella persona. E questa è una domanda politica.

La risposta dipende dalla constatazione che tra le mura di residenze principesche, per quanto sappiamo, viene messo in scena, una scena in miniatura, esattamente ciò che avviene sul grande palcoscenico della politica nazionale. Le notti di Arcore assurgono a simbolo facilmente riconoscibile, in versione postribolare, di una realtà più vasta che ci riguarda tutti. È un simbolo che ci mostra in sintesi i caratteri ripugnanti di un certo modo di concepire i rapporti tra le persone, nello scambio tra chi può dare e chi può ottenere. È lo stesso modo che impera e nelle stanze d'una certa villa privata e in certi palazzi del potere. Questo, credo, è ciò che preoccupa da un lato, indigna dall'altro.

Non troviamo forse qui (nella villa) e là (nel Paese), gli stessi ingredienti? Innanzitutto, un'enorme disponibilità discrezionale di mezzi - danaro e posti - per cambiare l'esistenza degli altri attraverso l'elargizione di favori: qui, buste paga in nero, bigiotteria, promozioni in impensabili ruoli politici distribuiti come se fossero proprietà privata; là, finanziamenti, commesse, protezioni, carriere nelle istituzioni costituzionali (la legge elettorale attuale sembra fatta apposta per questo), nell'amministrazione pubblica, nelle aziende controllate. Dall'altra parte, troviamo la disponibilità a offrire se stessi, sapendo che la mano che offre può in qualunque momento ritrarsi o colpirti se vieni meno ai patti. Cambia la materia che sei disposto a dare in riconoscenza al potente: qui, corpi e sesso; là, voti, delibere, pressioni, corruzione. Ma il meccanismo è lo stesso: benefici e protezione in cambio di prove di sottomissione e fedeltà, cioè di prostituzione. Ed è un meccanismo omnipervasivo che supera la distinzione tra pubblico e privato, perché funziona ogni volta che hai qualcosa da offrire che piaccia a chi ha i mezzi per acquisirlo.

Qui e là questo sistema alimenta un mondo contiguo fatto di gente alla ricerca di chi "ci sta" e possa piacere a quello che è stato brillantemente definito "l'utilizzatore finale": lenoni e faccendieri, gli uni per selezionare e reclutare corpi da concorsi di bellezza e luoghi di malaffare e organizzarne il flusso, gli altri per sondare disponibilità e acquisire fedeltà nei luoghi delle istituzioni dove possono essere utili. Analogo, poi, è il rapporto che si instaura tra i partecipanti a questi giri del potere. Poiché la legge uguale per tutti sarebbe incompatibile con un tal modo di concepire il potere, i rapporti di connivenza, molto spesso, anzi quasi sempre, si basano sull'illegalità e, a loro volta, la producono. Tutti cascano così nelle mani l'uno dell'altro e il giro si avviluppa nella reciprocità dei ricatti. Così, chi se ne è messo a capo è destinato, prima o poi, a diventare succubo, a trasformarsi in una vuota maschera che parla, vuole, magari fa la faccia feroce ma in nome altrui, il suo unico interesse riducendosi progressivamente a non essere rovinato dai sodali. A quel punto, è pronto a tutto.
Ritorniamo all'inizio. Non chiediamo nulla per noi ma tutto per tutti. Il "tutto per tutti" è lo stato di diritto e l'uguaglianza di fronte alla legge; il rispetto delle istituzioni e della dignità delle persone, soprattutto quelle più esposte ai soprusi dei prepotenti: le donne, i lavoratori a rischio del posto di lavoro, gli immigrati che noi bolliamo come "clandestini"; la disciplina e l'onore di chi ricopre cariche di governo; l'autonomia della politica dall'ipoteca del denaro e dell'interesse privato nell'uso dei poteri pubblici; l'indipendenza dei poteri di garanzia e controllo; l'equità sociale; la liberazione dall'oppressione delle clientele. Un elenco penoso di doglianze e un vastissimo programma di ricostruzione che è precisamente ciò che sta scritto a chiare lettere e per esteso nella Costituzione: la Costituzione che per questa ragione è diventata segno di divisione tra opposte concezioni della politica.

La richiesta di dimissioni del Presidente del Consiglio non è accanimento contro una persona. Sappiamo bene che la concezione del potere ch'egli rappresenta ha, nella nostra società, radici lontane e profonde, di natura perfino antropologica, e che perciò ha buone possibilità di sopravvivergli in quelli che si preparano a raccoglierne la successione, per il momento in cui si sentiranno pronti ad abbandonarlo. Ma sappiamo anche che, per ora, quel sistema di potere è incarnato, e in modo eminente, proprio da lui. Onde è da lui che occorre incominciare, non per fermarsi a lui ma per guardare oltre, al sistema di potere che l'ha espresso e di cui egli è, finché gli sarà possibile, l'interprete più in vista.
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