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Scandalo Moncler - Servizio Report

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    Alessandro.1987
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    00 05/11/2014 15:42
    non so quanti di voi abbiano assistito alla puntata di Report di lunedì scorso dedicata alla Moncler SPA. personalmente ho solo visto degli spezzoni su youtube, poi mi è venuto proprio lo schifo per le modalità di produzione dei prodotti di questa famosa casa ed ho spento.
    Ho letto che il titolo ha avuto un tonfo senza precedenti in Borsa nella giornata di ieri, oltre alle istanze di boicottaggio del marchio partite da internet e dai social network.
    Ora, se è vero che nessuno poteva immaginare che giubbotti di piuma d'oca fossero fatti senza che a farne le spese fossero questi animali, il caso Moncler mi sembra proprio il simbolo delle ragioni del declino del made in Italy:
    - quasi tutto i materiali provengono dalla Romania e dall'Ungheria;
    - la lavorazione è in Ungheria ed i lavoratori sono sottopagati;
    - le oche vengono seviziate perché producano quanto più e possibile [SM=g10762] [SM=g2725300] ;
    - (last but not least) il costo base massimo per la produzione di tutti i prodotti Moncler risulta di 40-45 euro. I capi costano tra i 500 e i 1000 euro con un profitto a valle pari a 10/20 volte il capitale investito per ciascun prodotto.

    Ovviamente nessuno ha mai imposto a nessuno di comprare Moncler, ma un consumatore informato è meglio di un consumatore disinformato e sapere, prima di acquistare, a chi vanno i soldi e qual è il plusvalore per un'azienda che sostanzialmente di italiano non ha più nulla se non il minimum imposto da discutibili norme sul made in Italy - che rendono vantaggiose le esternalizzazioni della produzione e la ricerca all'estero della manodopera a basso costo nei Paesi emergenti come Cina etc. dove i diritti dei lavoratori sono solo una fiaba - sia un bene.
    Visto che chi dovrebbe vigilare non lo fa e che chi dovrebbe fare le norme a tutela del made in Italy produce norme che vanno nella direzione opposta, visto che ci lamentiamo tutti della mancanza di lavoro in Italia, forse l'unica cosa che si può fare - quando è possibile si intende - è orientare i consumi a seconda della propria sensibilità ambientale e non.

    Cosa ne pensate?
    [Modificato da Alessandro.1987 05/11/2014 15:44]
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    Kyara!
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    00 05/11/2014 16:43
    Dico la mia, forse, anzi sicuramente impopolare. Io in questo scandalo ho intravisto tantissima ipocrisia. Ho sentito moltissimo amici o conoscenti indignarsi per questo servizio. Sia chiaro, anche io amo le papere e non sono assolutamente a favore del maltrattamento di animali o di qualsiasi altro essere vivente. Mi sembra assurdo però non averci pensato prima. La maggior parte delle cose che indosso non è made in Italy e di certo non è perchè in Italia mancano gli spazi per costruire industrie tessili. La storia degli imprenditori che investono all'estero grazie al favore di cui godono dovremmo conoscerla tutti. Capisco l'emigrare all'estero per godere di tassazioni minori, capisco l'emigrare all'estero per godere di una burocrazia più svelta, ma non nascondiamo che dietro a questi motivi (che condivido) ce ne sono anche altri, tra cui lo sfruttamento di popolazioni di lavoratori in paesi in via di sviluppo, o lo sfruttamento di legislazioni meno severe e controlli molto meno invasivi. La Moncler è una multinazionale, come tante altre, che non è in situazioni di profonda crisi, non dovrebbe essere difficile capire che dietro a giusti motivi imprenditoriali, ce ne sono anche altri meno nobili. Certo, le piume potrebbero essere ricavate con metodi meno disumani, ma è abbastanza utopistico credere davvero che fino a ieri si pensava ad un modo diverso. Ci sono molti altri materiali con cui riscaldarsi, non è necessario un giubbino imbottito di penne d'oca, così come una pelliccia, così come un giubbetto di cuoio. L'imprenditore risponde alle regole del mercato, chi crea queste regole, a mio avviso, sono gli stessi che davanti alla tv si sono scandalizzati.
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    Paperino!
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    00 05/11/2014 17:22
    Re:
    Kyara!, 05/11/2014 16:43:

    Dico la mia, forse, anzi sicuramente impopolare. Io in questo scandalo ho intravisto tantissima ipocrisia. Ho sentito moltissimo amici o conoscenti indignarsi per questo servizio. Sia chiaro, anche io amo le papere e non sono assolutamente a favore del maltrattamento di animali o di qualsiasi altro essere vivente. Mi sembra assurdo però non averci pensato prima. La maggior parte delle cose che indosso non è made in Italy e di certo non è perchè in Italia mancano gli spazi per costruire industrie tessili. La storia degli imprenditori che investono all'estero grazie al favore di cui godono dovremmo conoscerla tutti. Capisco l'emigrare all'estero per godere di tassazioni minori, capisco l'emigrare all'estero per godere di una burocrazia più svelta, ma non nascondiamo che dietro a questi motivi (che condivido) ce ne sono anche altri, tra cui lo sfruttamento di popolazioni di lavoratori in paesi in via di sviluppo, o lo sfruttamento di legislazioni meno severe e controlli molto meno invasivi. La Moncler è una multinazionale, come tante altre, che non è in situazioni di profonda crisi, non dovrebbe essere difficile capire che dietro a giusti motivi imprenditoriali, ce ne sono anche altri meno nobili. Certo, le piume potrebbero essere ricavate con metodi meno disumani, ma è abbastanza utopistico credere davvero che fino a ieri si pensava ad un modo diverso. Ci sono molti altri materiali con cui riscaldarsi, non è necessario un giubbino imbottito di penne d'oca, così come una pelliccia, così come un giubbetto di cuoio. L'imprenditore risponde alle regole del mercato, chi crea queste regole, a mio avviso, sono gli stessi che davanti alla tv si sono scandalizzati.



    Condivido ogni singola parola. E rincaro anche un po'.
    Non solo è quantomai inquietante che prima di questo servizio la gente pensasse che le oche fossero ospitate in alberghi di lusso...non solo è pericoloso il fatto che la gente fino a ieri non immaginasse neppure cosa accade, ma è pericolosa anche la stessa reazione. Perché è una reazione da marionette, che rispondono in maniera assolutamente automatica allo stimolo che si è deciso di darle, priva di qualsiasi analisi critica del problema.
    Dinanzi a questa "denuncia" di report, cosa dovrebbe fare una persona che fin'adesso ha tenuto gli occhi foderati di prosciutto?
    Domandarsi: bene, quali altre aziende e multinazionali adoperano mezzi disumani? Facciamo una cernita, e vediamo di spingere per una moratoria nazionale e internazionale che regolamenti una volta per tutte ciò che si può fare e ciò che non si può fare con gli animali.

    Se l'è chiesta, questa stessa gente, come viene prodotto il fegato d'oca, di cui pure l'economica francese è così tronfia?
    No?
    E che aspettano, il prossimo speciale di Report, che non uscirà finché non ci sarà una volontà di colpire quelle specifiche aziende??

    Possibile che adesso il problema, all'improvviso, all'intrasatta, sia diventato Moncler, che fino a ieri era osannato da tutti?
    E vogliamo parlare delle batterie di galline o del sistema (anche italiano) di alimentazione delle mucche?

    Non è possibile che ci si faccia muovere solo a colpi di scandali, scelti come se fossero casi unici, per colpire qui e lì...e non ci si renda conto dell'ipocrisia, per tacere probabili altri interessi, del generare questo scandalo puntando l'indice contro uno solo, tra la marea di altri che pure adottano sistemi parimenti disumani ma che, chissà perché, continuano ad essere onorati da tutti, media compresi.
    Possibile che la massa sia così facile da scatenare a comando, che non acquisisca mai quel minimo di coscienza che le permettesse di fare valutazioni meno ipocrite e più coerenti?
    Siamo diventati un'arma di stupidità di massa.


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    Suprema.Moltheni
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    00 05/11/2014 18:09
    Re: Re:
    Paperino!, 05/11/2014 17:22:



    Condivido ogni singola parola. E rincaro anche un po'.
    Non solo è quantomai inquietante che prima di questo servizio la gente pensasse che le oche fossero ospitate in alberghi di lusso...non solo è pericoloso il fatto che la gente fino a ieri non immaginasse neppure cosa accade, ma è pericolosa anche la stessa reazione. Perché è una reazione da marionette, che rispondono in maniera assolutamente automatica allo stimolo che si è deciso di darle, priva di qualsiasi analisi critica del problema.
    Dinanzi a questa "denuncia" di report, cosa dovrebbe fare una persona che fin'adesso ha tenuto gli occhi foderati di prosciutto?
    Domandarsi: bene, quali altre aziende e multinazionali adoperano mezzi disumani? Facciamo una cernita, e vediamo di spingere per una moratoria nazionale e internazionale che regolamenti una volta per tutte ciò che si può fare e ciò che non si può fare con gli animali.

    Se l'è chiesta, questa stessa gente, come viene prodotto il fegato d'oca, di cui pure l'economica francese è così tronfia?
    No?
    E che aspettano, il prossimo speciale di Report, che non uscirà finché non ci sarà una volontà di colpire quelle specifiche aziende??

    Possibile che adesso il problema, all'improvviso, all'intrasatta, sia diventato Moncler, che fino a ieri era osannato da tutti?
    E vogliamo parlare delle batterie di galline o del sistema (anche italiano) di alimentazione delle mucche?

    Non è possibile che ci si faccia muovere solo a colpi di scandali, scelti come se fossero casi unici, per colpire qui e lì...e non ci si renda conto dell'ipocrisia, per tacere probabili altri interessi, del generare questo scandalo puntando l'indice contro uno solo, tra la marea di altri che pure adottano sistemi parimenti disumani ma che, chissà perché, continuano ad essere onorati da tutti, media compresi.
    Possibile che la massa sia così facile da scatenare a comando, che non acquisisca mai quel minimo di coscienza che le permettesse di fare valutazioni meno ipocrite e più coerenti?
    Siamo diventati un'arma di stupidità di massa.





    Tu sei un Papero fortunato! [SM=g9242] Vedi? Pensa potevi "lavorare" per la Moncler! [SM=g2725400] [SM=g2725400] [SM=g2725400] [SM=g2725400]


    Comunque raga purtroppo è così, di Made in Italy c'è ben poco, proprio perché i controlli all'estero sono più superficiali. Inoltre questo discorso andrebbe fatto davvero per tutto, le coperte di lana, giubbini, uova, tutto.







    Con il laccio che doveva unire i loro cuori hanno strangolato la loro pace.
    (G. C. Lichtenberg)
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    mikele88uni
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    00 05/11/2014 18:21
    purtroppo un consumatore ignorante fa comodo a tutti. L'unica possibilità per fermare o comunque limitare gli effetti distorsivi di un capitalismo così cieco e spietato è quella di rendere i consumatori soggetti consapevoli. Non possiamo pretendere che un paese in via di sviluppo adotti politiche a favore dei lavoratori o a favore degli animali che sfrutta nella produzione, ma possiamo fare in modo che i consumatori europei e americani evitino di comprare quei prodotti. Bisognerebbe apporre sui beni prodotti all'estero un bollino che consenta facilmente di capire se quel prodotto sia un prodotto "green" o meno, se sia stato fatto in paesi che hanno una legislazione contro lo sfruttamento del lavoro minorile o meno, se l'orario di lavoro sia adeguato o meno. Il capitalismo e la globalizzazione credo siano fenomeni irreversibili, ma la sfida dei governi del mondo occidentale (e sopratutto dei governi di sinistra) dovrebbe consistere nel rendere questi fenomeni un po' più umani e sostenibili per le future generazioni.
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    idina
    Post: 368
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    00 05/11/2014 18:21
    E' inutile che ci stupiamo.
    Anche la Nike ad esempio sfrutta i bambini del terzo mondo, e tutte le grandi marche più o meno approfittano della povertà della gente.
    Stupido chi crede che indossando un abito firmato pagato tanti soldi, sia più "figo".

    Per quanto riguarda il trattamento delle papere, scusate, ma sappiamo come vengono trattati i polli di allevamento che finiscono nel nostro piatto?
    Io il pollo allo spiedo lo mangio, ma comunque quella bestia ha fatto una vita ed una morte infelice.
    Ovviamente si potrebbe dire che una cosa è uccidere per sfamarsi, altra è spennare papere per riempire con le loro piume i giubbotti. Ma in fin dei conti, il trattamento è lo stesso.

    Anche io ci trovo molta ipocrisia sinceramente.
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    Paperino!
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    00 05/11/2014 18:50
    Re:
    mikele88uni, 05/11/2014 18:21:

    purtroppo un consumatore ignorante fa comodo a tutti. L'unica possibilità per fermare o comunque limitare gli effetti distorsivi di un capitalismo così cieco e spietato è quella di rendere i consumatori soggetti consapevoli. Non possiamo pretendere che un paese in via di sviluppo adotti politiche a favore dei lavoratori o a favore degli animali che sfrutta nella produzione, ma possiamo fare in modo che i consumatori europei e americani evitino di comprare quei prodotti. Bisognerebbe apporre sui beni prodotti all'estero un bollino che consenta facilmente di capire se quel prodotto sia un prodotto "green" o meno, se sia stato fatto in paesi che hanno una legislazione contro lo sfruttamento del lavoro minorile o meno, se l'orario di lavoro sia adeguato o meno. Il capitalismo e la globalizzazione credo siano fenomeni irreversibili, ma la sfida dei governi del mondo occidentale (e sopratutto dei governi di sinistra) dovrebbe consistere nel rendere questi fenomeni un po' più umani e sostenibili per le future generazioni.




    Finché una stessa penna usb costa €12 in un negozio italiano, e €6 in uno cinese, c'è poco da parlare di diritti.
    Ci siamo riempiti la bocca con la parola diritti, li abbiamo garantiti a tutti gli italiani, e non ci siamo preoccupati del fatto che le imprese avrebbero abbandonato l'Italia per produrre altrove merci che poi importano qui.
    Non si lavora più in Italia, in compenso dobbiamo comprare quegli stessi prodotti perché finiscono nel nostro mercato, ammazzando l'imprenditore che ancora non aveva accettato di andarsene a produrre in Abania.

    La concorrenza tra un sistema produttivo ipergarantistico (verso lavoratori, consumatori, animali e chi più ne ha più ne metta...) e un sistema ipogarantistico e puntato invece tutto sullo sviluppo e sulla produzione a costi abbattuti è un confronto il cui esito è scontato...per affrontare la situazione, oggettivamente, non ci sono che due strade:
    1) Si abbassano i diritti qui;
    2) Si pongono barriere all'importazione, che facciano si che non ci sia più un divario di prezzi e/o di profitti così abnorme tra aziende che producono in Italia e aziende trasferitesi all'estero.

    La strada che si è scelta, invece, manco a dirlo, è la più ipocrita: non seguire nessuna di queste due vie, così da dare l'apparenza che si mantengano altissimi i diritti del lavoro...senza preoccuparsi del fatto che così non ci sia più un lavoro in cui questi diritti possano produrre il loro effetto.

    [Modificato da Paperino! 05/11/2014 18:52]
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    Paperino!
    Post: 37.425
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    Utente Gold
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    00 05/11/2014 19:01
    La mia idea è che bisognerebbe creare una base di garanzie non più a livello nazionale ma internazionale/europeo, dislocare a livello europeo le norme di tutela dei lavoratori, consumatori, animali, e far si che tutti i Paesi possano aderire a questo sistema comune di garanzie e oneri di produzione.
    I prodotti di quei Paesi che non vi aderiranno, perché in pieno sviluppo e quindi restii ad affermare diritti dei lavoratori che alzerebbero i costi di produzione, dovrebbero incontrare barriere all'entrata tali riequilibrare la competitività coi prodotti realizzati in regimi più garantistici.
    Una volta garantito un minimo di equilibrio tra costi di produzione e/o prezzi, a quel punto le maggiori garanzie assicurate dai controlli e dalla qualità dei prodotti realizzati all'interno dei Paesi europei aderenti farebbe il resto, e non vi sarebbe più ragione per le aziende di andar a produrre in India sfruttando manodopera minorile là e distruggendo l'imprenditoria qua.


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    trixam
    Post: 1.962
    Post: 1.962
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    00 05/11/2014 21:04
    Report è la trasmissione che celebra l'ignoranza e la superficialità italiche. Si paga il canone per fare agguati ad una delle poche aziende italiane che ancora funzionano.
    Purtroppo Moncler puoi scegliere se comprarlo o meno mentre il pizzo alla Rai per finanziare la Gabanelli devi pagarlo per forza.

    Ma come al solito la cosa davvero folle di tutta la faccenda è che la Consob non ha ancora aperto un'istruttoria, uno dei famosi fari che Vegas ama accendere, sui movimenti di borsa dei giorni scorsi. Qualcuno ha fatto un pacco di soldi con questa storia.
    Dalle mie parti si chiama insider trading.
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    connormaclaud
    Post: 2.048
    Post: 2.048
    Utente Veteran
    00 06/11/2014 09:54
    Non ho visto la trasmissione,ma leggendo gli interessanti commenti di questa discussione mi domando se qualcuno, onestamente, investirebbe in questo paese.
    I richiami al male delle ere burocratiche,della pressione fiscale insostenibile e allo sfruttamento nei paesi del terzo mondo - se qualcuno non se ne fosse accorto anche noi siamo lì lì per arrivarci- mi ricordano tanto il mantra di un paese ipocrita che non ha,o meglio, non vuol prendere coscienza dei suoi problemi.
    Molti di coloro che delocalizzano non lo fanno in cina,india o europa dell'est,certo questi fanno più rumore, ma si trasferiscono in svizzera,belgio,austria,olanda,canada e mi auguro che nessuno voglia credere che le tutele in italia siano all'avanguardia rispetto a questi paesi o che la loro pressione fiscale sia inconsistente...
    Sarà forse che non abbiamo coscienza di quali siano TUTTE le ragioni che portano ad investire in un altro paese,basta che non sia l'Italia?


    Ho letto di tutele e garanzie sovranazionali, di nuovi controlli internazionali e quantaltro, mi risulta però che pur esistendo molti controlli comunitari e diversi accordi bilaterali l'italia continui ad essere, e paradossalmente anche grazie a questi accordi, la meno tutelata nell'export e tra le più ipocrite nell'import.
    Diceva il Clausewitz che l'attività umana che più si avvicina al conflitto è il commercio... tutti l'hanno compreso,tutti fuorchè gli italiani.

    Per quanto concerne l'aspetto della tutela ambientale e degli animali condivido in pieno, ma non ho molta fiducia sull'utilità della delega ad altri: l'individuo-consumatore ha le carte per giocare la sua partita.
    [Modificato da connormaclaud 06/11/2014 09:56]
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    Alessandro.1987
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    Utente Senior
    00 06/11/2014 16:31
    Re:
    è la prima volta che, sento dire questa cosa trixam: può non piacerti il taglio del programma, dei servizi, la conduttrice, la sigla e il resto, ma se report celebra l'ignoranza e la superficialità italiche mi dici quali sono le trasmissioni che reputi quanto meno degne di essere ascoltate, dato che c'è faziosità in tutti i telegiornali e in tutte le altre trasmissioni di approfondimento, dall'arena alla trasmissione di barbara d'urso?
    la tassa alla rai non è il problema - anche se può non piacere a tutti - il punto è vedere, per un servizio che si dice pubblico, come vengono spesi e soprattutto come sono stati spesi quei soldi nell'indifferenza di tutti in questi ultimi dieci anni tra talk show, reality show e trasmissioni pomeridiane che, quelle sì, ancora oggi celebrano la stupidità e la superficialità della gente italiana.
    report ha acceso i fari su un problema che c'è, e che, come dice paperino non è solo quello della vivisezione e della delocalizzazione ma proprio del modo di fare impresa oggi nel Paese. E le soluzioni che vede lui le vedono tanti, solo che non si praticano.

    per quanto riguarda le oche/il cibo di origine animale etc. un conto è acquistare coscientemente un altro senza saperlo. se sei consapevole di cosa accade per esempio ai polli di batteria o aigli animali che rendono il tuo kebab così buono puoi scegliere se comprare biologico o meno nel primo caso, se optare per la classica pizza o panino, nel secondo. tanta gente non sa manco da dove arriva la roba che mangia (e tra questi continuiamo ad esserci noi stessi
    , visto che ignoriamo tutti da dove arrivino tanti prodotti che finiscono sulle nostre tavole).

    è evidente che un piumino d'oca per essere prodotto comporti la morte di animali, ma ci sono modi e modi di produrlo e la sensibilità della gente cambia col tempo, soprattutto se viene edotta sui modi di produzione della merce. fino a 20 anni fa chi contestava la vivisezione per testare i cosmetici veniva persino deriso, oggi si contesta persino la vivisezione per testare i medicinali antitumorali (e ognuno su questo ha ovviamente le sue idee, ma almeno se ne parla).

    come non essere d'accordo con Paperino quando dice che questo Paese va avanti a colpi di scandali: l'abbiamo detto e letto tante volte su questo forum. se non c'è lo scandalo nessuno se ne frega, è sempre stato così.



    trixam, 05/11/2014 21:04:

    Report è la trasmissione che celebra l'ignoranza e la superficialità italiche. Si paga il canone per fare agguati ad una delle poche aziende italiane che ancora funzionano.
    Purtroppo Moncler puoi scegliere se comprarlo o meno mentre il pizzo alla Rai per finanziare la Gabanelli devi pagarlo per forza.

    Ma come al solito la cosa davvero folle di tutta la faccenda è che la Consob non ha ancora aperto un'istruttoria, uno dei famosi fari che Vegas ama accendere, sui movimenti di borsa dei giorni scorsi. Qualcuno ha fatto un pacco di soldi con questa storia.
    Dalle mie parti si chiama insider trading.




    [Modificato da Alessandro.1987 06/11/2014 16:39]
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    trixam
    Post: 1.963
    Post: 1.963
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    00 06/11/2014 19:15
    Dunque a braccio fammi ricordare. Anni fa hanno fatto una puntata sull'Argentina dove spiegavano che il regime nazifascista dei Kirchner aveva tenuto sotto controllo l'inflazione(lol) ed era il paradiso dei lavoratori assecondando quel mito di ignoranza nel quale hanno sguazzato in tanti nello stivale dei creduloni, da Grillo al
    vostro sindaco semisospeso che vedeva nell'argentina un "modello di democrazia partecipativa". Tutti voi sapete come è andata a finire in Argentina e non ho sentito rettifiche della Gabanelli.
    Poi mi ricordo della puntata sul contante e l'obbligo di introdurre i pagamenti elettronici dove fu un delirio di strafalcioni mostruosi, il professor Lippi si premurò di sottolinearli e la Gabanelli ebbe una reazione piuttosto stizzita.
    Per non parlare delle puntate sulla Monsanto basate sulle idiozie di Vandana Shiva che è stata triturata dal giornale simbolo della sinistra liberal americana, il New Yorker, non più tardi di un paio di settimane fa. Una lezione di giornalismo pazzesca.
    Poi non so perché non sono un grande telespettatore. Il mio consiglio è di non guardare la televisione e non leggere i giornali italiani, leggete quelli stranieri e studiate con attenzione da fonti attendibili le questioni sulle quali vi interessa farvi un'opinione.

    Ps Il problema delle soluzioni che voi vedete come ovvie sul fare impresa in italia è che spesso sono condizionate dal non aver mai messo piede in un'azienda, tutta teoria e della peggior specie.
    Come uno che parlasse dei problemi della giustizia senza aver mai messo piede in tribunale.
    Ad esempio voi vedete le multinazionali come Kattive e contrapposte alle piccole realtà bucoliche dove invece regna l'etica e i buoni sentimenti.
    Sono balle. Uno dei motivi per cui l'italia sta andando a puttane è che non ha abbastanza multinazionali che siano in grado di trainare le piccole e medie imprese.
    Uno dovrebbe chiedersi: come mai l'italia non ha abbastanza multinazionali? Questa è già una domanda più intelligente da farsi.

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    Alessandro.1987
    Post: 909
    Post: 738
    Utente Senior
    00 06/11/2014 20:38
    Re:
    trixam, visto che la sai lunga e più di noi, dicci direttamente tu per quale motivo non ci sono tante multinazionali in Italia. poi riprendiamo il discorso.

    E chiariamoci: qui nessuno ha detto che il problema è il sistema della multinazionale in sé, il problema è il modo di fare impresa. la spregiudicatezza può averla il piccolo commerciante e il grande amministratore delegato di una SPA, così come entrambi possono essere imprenditori illuminati. con la differenza che gli effetti positivi e negativi sono in proporzione del loro impatto sull'economia.

    PS: non un utente qualsiasi di giuristifedericiani, ma Milton Friedman metteva in guardia dai pericoli delle cd. megacorporations gli economisti e i politici. ed erano gli anni '80.
    PPS: certo che ne hai viste di puntate di report per essere uno a cui non piace il taglio di questo programma di bassa lega.


    trixam, 06/11/2014 19:15:

    Dunque a braccio fammi ricordare. Anni fa hanno fatto una puntata sull'Argentina dove spiegavano che il regime nazifascista dei Kirchner aveva tenuto sotto controllo l'inflazione(lol) ed era il paradiso dei lavoratori assecondando quel mito di ignoranza nel quale hanno sguazzato in tanti nello stivale dei creduloni, da Grillo al
    vostro sindaco semisospeso che vedeva nell'argentina un "modello di democrazia partecipativa". Tutti voi sapete come è andata a finire in Argentina e non ho sentito rettifiche della Gabanelli.
    Poi mi ricordo della puntata sul contante e l'obbligo di introdurre i pagamenti elettronici dove fu un delirio di strafalcioni mostruosi, il professor Lippi si premurò di sottolinearli e la Gabanelli ebbe una reazione piuttosto stizzita.
    Per non parlare delle puntate sulla Monsanto basate sulle idiozie di Vandana Shiva che è stata triturata dal giornale simbolo della sinistra liberal americana, il New Yorker, non più tardi di un paio di settimane fa. Una lezione di giornalismo pazzesca.
    Poi non so perché non sono un grande telespettatore. Il mio consiglio è di non guardare la televisione e non leggere i giornali italiani, leggete quelli stranieri e studiate con attenzione da fonti attendibili le questioni sulle quali vi interessa farvi un'opinione.

    Ps Il problema delle soluzioni che voi vedete come ovvie sul fare impresa in italia è che spesso sono condizionate dal non aver mai messo piede in un'azienda, tutta teoria e della peggior specie.
    Come uno che parlasse dei problemi della giustizia senza aver mai messo piede in tribunale.
    Ad esempio voi vedete le multinazionali come Kattive e contrapposte alle piccole realtà bucoliche dove invece regna l'etica e i buoni sentimenti.
    Sono balle. Uno dei motivi per cui l'italia sta andando a puttane è che non ha abbastanza multinazionali che siano in grado di trainare le piccole e medie imprese.
    Uno dovrebbe chiedersi: come mai l'italia non ha abbastanza multinazionali? Questa è già una domanda più intelligente da farsi.





    [Modificato da Alessandro.1987 06/11/2014 20:50]