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Sondaggio: Dimissioni.
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Dimissioni.

Ultimo Aggiornamento: 02/10/2011 02:48
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21/09/2011 03:00
 
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Re:
JuanManuelFangio, 20/09/2011 23.56:

Concordo pienamente sul fatto che l'impennarsi dello spread sia dovuto principalmente all'inconsistenza della nostra politica economica e alla credibilità nulla del nostro governo, però c'è da fare una precisazione.
Lo spread altro non è che il differenziale tra rendimenti dei BTP italiani e i suoi omologhi tedeschi. Il differenziale appunto misura uno scarto tra due valori. Questo scarto può ampliarsi per due motivi:
a) se il rendimento del BTP italiano aumenta, fermo restando il rendimento del Bund tedesco;
b) se il rendimento del Bund tedesco scende mentre rimane fermo il rendimento del BTP italiano.

La seconda ipotesi, come detto, fa aumentare lo spread senza che i nostri titoli ne siano coinvolti direttamente. La cosa è tutt'altro che improbabile. Come sta accadendo in questo periodo, data l'estrema volatilità del mercato, i capitali cercano approdi sicuri. Tra di questi ci sono i titoli tedeschi, considerati tra i più affidabili al mondo. Se c'è una richiesta crescente di bund tedeschi i rendimenti di questi ultimi scendono ulteriormente. Una domanda sostenuta di titoli non rende necessario un alto tasso d'interesse affinché essi siano appetibili.
Questa è la situazione descritta al punto b) di cui sopra. Lo spread aumenta perché il rendimento dei titoli tedeschi cala.
In sintesi, non ogni volta che lo spread sale lo stato italiano si finanzia a costi crescenti.

Inoltre, mi lascia perplessa una cosa dell'articolo di Boeri. Secondo Roubini con le dimissioni di B. lo spread calerebbe di 50/100 bp. A me sembra una previsione poco precisa per un economista della sua statura. Tra 50 e 100 bp il range è elevatissimo. E' come dire: il Napoli con l'acquisto di Cavani farà tra i 10 e i 20 punti in più in campionato.
Per il resto, il nostro governo è talmente poco credibile agli occhi dei mercati che a seguito del downgrade, Piazza Affari ha reagito come se nulla fosse, o come se la notizia fosse un dato acclarato già da tempo.




Se lo spread sale lo Stato italiano si finanzia sempre a costi relativamente crescenti.
Insomma, non c'è da esser felici di acquistare un foglio di carta €1000, se hai di fronte dei tedeschi meno tonti di te che se lo comprano allegramente a 5 cents...
Anche se a scendere è il titolo tedesco, è la differenza che pesa (ed il fatto che pur pagando così tanto in meno, il mercato preferisca lo stesso i loro...)..perché in ogni caso, vuol dire che avremmo potuto venderli anche noi a quei prezzi, se solo non fossimo così poco credibili...
Non so se mi sono spiegato, ma la differenza sta diventando enorme....e che scendano i loro, piuttosto che salire i nostri, non cambia il dato di fatto che per finanziarci paghiamo cifre che diventano sempre più spropositate.
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21/09/2011 03:02
 
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Re:
(pollastro), 20/09/2011 19.51:

Posto su sua richiesta un articolo inviato dal professore Prisco al Corriere del Mezzogiorno (il titolo manca perché, se uscisse, lo metterebbero in redazione), in anticipazione - quindi - per i frequentatori del sito
_____________

Non sono berlusconiano. L’uomo non mi è simpatico, il suo stile di vita mi appare grossolano, imprudente e volgare, tanto più perché esibito senza ritegno. Tutto del Cavaliere mi lascia in una parola perplesso. Pur senza avere letto le carte, però, dati i soggetti non napoletani che si assume ne siano gli autori e i luoghi del supposto ricatto da lui subito - Roma, Arcore, la sua villa in Sardegna - mi era sembrata da subito evidente, leggendo le cronache con sensibilità professionale di avvocato, l’incompetenza territoriale della procura napoletana nell’inchiesta su Tarantini, la moglie e Lavitola.
Woodcock, come per la verità prima di lui de Magistris in Calabria, ha fatto insomma l’ennesimo buco nell’acqua.
Il premier resta, nelle abitudini private, quanto meno discutibile e come governante un mediocre. È ormai noto, del resto, che cosa pensi del proprio Paese (che paradosso: si trincera dietro l’unzione del voto popolare per avvitarsi alla poltrona di capo dell’Esecutivo, però ritiene gli stessi connazionali, che pure lo hanno votato in gran numero, fatti per così dire di rifiuto organico) e quanto poco lo diverta - a suo stesso dire - svolgere le proprie funzioni (che sarebbero esercitate “a tempo perso”).
Che cosa dire però di tanti giovani pubblici ministeri, per la verità non solo partenopei? Non saranno certo gli autonominati “custodi della virtù repubblicana” - evidentemente più bravi ad essere militanti politici che ad applicare correttamente i codici penale e di procedura penale - a chiudere una stagione pessima per l’Italia . Su queste colonne lo ha d’altra parte spiegato con grande lucidità, domenica, l’ultimo editoriale di Paolo Macry
Sia però consentita un’ulteriore chiosa: dei pubblici accusatori invasati di “Magistratura Democratica” sapevamo e va bene (cioè non va bene affatto, ma ci si poteva aspettare da loro il ruolo vindice del quale si sentono investiti), ma almeno dal capo dell’ufficio era lecito attendersi un comportamento diverso, non di accodamento ad ipotesi investigative stravaganti o portate avanti fuori del seminato. Il Procuratore Lepore è un uomo perbene, colto, dai modi comunicativi eleganti, di profonda preparazione professionale; ma si è spesso avuta l’impressione che non controllasse i suoi sostituti, o che i consigli che può presumersi venissero agli stessi rivolti ad essere saggi, ponderati, non impulsivi, cadessero nel vuoto. Li ha sempre coperti, al contrario: nella fumosa inchiesta Romeo, per dire (non priva oltretutto di risvolti drammatici per alcuni indagati, uno dei quali è finito suicida, altri ingiustamente carcerati), come in questa. Che peccato: una luminosa carriera segnata - ora che sta per concludersi - da un’evidente mancanza di polso e di autorevolezza nel dirigere la sua squadra.
____________



Non gliele ha mandate certo a dire... [SM=x43668]
Per quel che può valere, mi complimento..
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Utente Master
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21/09/2011 15:03
 
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Non ho letto tutto il topic...mi angoscio e mi innervosisco a leggere tutti i motivi per cui Berlusconi DEVE dimettersi .
Ancora di più mi innervosisce leggere i motivi per cui NON dovrebbe dimettersi...

mi limito a dire che davvero non se ne può più...è uno schifo!
lui è uno schifo!
siamo lo zimbello del mondo!!

e non capisco perchè nessuno faccia un attentato o un colpo di stato!!
non mi stupirei se stesse ricattando anche Gesù Cristo!



Credo che non sia tutto qui,
però prima di credere in qualcos'altro bisogna fare i conti con quello che c'è qua,
e allora mi sa che crederò prima o poi in qualche dio.
Credo che se mai avrò una famiglia sarà dura tirare avanti con trecento mila al mese,
però credo anche che se non leccherò culi come fa il mio caporeparto difficilmente cambieranno le cose.
Credo che c'ho un buco grosso dentro,
ma anche che, il rock n' roll, qualche amichetta, il calcio, qualche soddisfazione sul lavoro, le stronzate con gli amici ogni tanto questo buco me lo riempiono.
Credo che non è giusto giudicare la vita degli altri,
perché comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri.
Ma io almeno credo...
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Utente Veteran
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21/09/2011 16:15
 
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L'USCITA DI SCENA DEL PREMIER
Una possibile soluzione


Il giudizio di Standard & Poor's sull'Italia fa esplicito riferimento, con motivazioni politiche, alla credibilità internazionale e alla tenuta del governo. Ma, io ritengo, se il presidente del Consiglio fosse costretto a dimettersi domani, le agenzie e i mercati s'interrogherebbero sulla stabilità del sistema politico italiano e sulla sua capacità di fare fronte agli impegni assunti con l'ultima manovra finanziaria. Credo che l'abbassamento del rating dipenda soprattutto dalla constatazione che il Paese non cresce e paga il debito soltanto con imposte sempre più salate: una ricetta che può soltanto garantire un futuro peggiore del presente.

Ma esiste un altro rating , più importante, ed è quello del Paese. Il problema in questo caso è certamente il presidente del Consiglio. Berlusconi è stato per molti italiani una speranza di stabilità politica e dinamismo economico. Oggi quella speranza si è dissolta sotto il peso di una micidiale combinazione di promesse non mantenute, incidenti di percorso, scandali, comportamenti indecorosi e sorprendenti imprudenze. Oggi il maggiore problema italiano è la fine dell'era Berlusconi. Tutti, anche i migliori tra i suoi amici, sanno che l'era è finita e che Berlusconi deve uscire di scena. Ma non vi è ancora un accordo sul modo in cui voltare pagina. Qualcuno spera che la mirabolante e tempestosa storia del cavaliere di Arcore termini in un tribunale alla fine di un processo per corruzione, frode o indegnità morale. Altri sperano in un risolutivo messaggio alle Camere del capo dello Stato. Sono due soluzioni che avrebbero uno stesso effetto: quello di provare l'impotenza della democrazia italiana, la sua incapacità di affrontare il problema con gli strumenti propri di un sistema democratico. Berlusconi deve andarsene, ma in un modo che non faccia violenza alla Costituzione e salvi ciò che della sua fase politica merita di essere conservato.

Penso in particolare al suo partito. Non è interesse di nessuno che una grande forza politica, votata in 3 circostanze dalla maggioranza degli elettori, si dissolva. Per evitarlo, per lasciare un segno del suo passaggio terreno, Berlusconi dovrebbe annunciare che non si candiderà più alla guida del governo e che le elezioni avranno luogo nella primavera del 2012. I sette od otto mesi che ci separano dalla prossima scadenza elettorale avrebbero un effetto simile a quello che si è prodotto in Spagna quando Zapatero ha rinunciato al terzo mandato e ha poi anticipato le elezioni al 20 novembre di quest'anno. La sua mossa ha favorito l'intesa con l'opposizione su alcune questioni d'interesse nazionale e ha dato al candidato socialista, il ministro degli Interni Alfredo Pérez Rubalcaba, il tempo necessario per consolidare il suo ruolo al vertice del partito.

I vantaggi per l'Italia sarebbero considerevoli. Daremmo all'Europa e al mondo lo spettacolo di un Paese che è capace di organizzare razionalmente il proprio futuro, magari cambiando (ma non mi faccio grandi illusioni) una pessima legge elettorale. Restituiremmo la parola a un'opinione pubblica che oggi può soltanto manifestare rabbia e insofferenza. Daremmo ai partiti il tempo di prepararsi al confronto elettorale. Confermeremmo a noi stessi che gli italiani possono risolvere i loro problemi con i naturali meccanismi della democrazia. E Berlusconi potrebbe dire, non senza qualche ragione, che il merito di questa transizione è anche suo.

Sergio Romano
21 settembre 2011 07:45© RIPRODUZIONE RISERVATA

Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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21/09/2011 20:25
 
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@Paperino: Appunto "a costi relativamente crescenti", ossia in confronto alla Germania. La valutazione sulla sostenibilità del debito, però, deve essere fatta principalmente in termini assoluti. Faccio un esempio: se il Bund per assurdo rendesse lo 0,1% e i BTP rendessero il 3%, lo spread in questione avrebbe un valore di 290 bp. Già tutti pronti a gridare alla catastrofe. In realtà lo stato italiano starebbe finanziandosi ad un tasso del 3%, tranquillamente sostenibile nel lungo periodo (pensate che all'asta di Luglio il Bund decennale rendeva il 2,7%) E' impreciso, quindi, dire che se lo spread sale ci stiamo finanziando "in ogni caso" a costi crescenti.

@Giusperito: Non ti correggo perché non sbagli. Il ragionamento fila ma fino da un certo punto. Non è solo la domanda X che si sposta verso i Bund. C'è tutta una liquidità proveniente anche dal mercato dei titoli maggiormente rischiosi che si dirotta su titoli più sicuri perché i prezzi dei beni rifugio (i.e. l'oro) è eccessivamente elevato. Il tuo discorso - che ribadisco è valido - dà eccessivamente perso però allo spostamento della domanda dai titoli italiani a quelli tedeschi, come se nel mercato esistessero solo questi due impieghi di liquidità. Detto in termini economici, consideri forse troppo elevato il coefficiente di elasticità incrociata della domanda dei due titoli. Potrebbe anche essere così, per carità, però non è detto e soprattutto non lo è sempre.
Il "fermo restando", quindi, rimane pienamente valido (in ogni caso è il ceteris paribus necessario in ogni ipotesi esemplificativa).

Quanto sopra non è, ovviamente, motivo per sottovalutare il problema, il quale esiste ed è anche grave. In particolare il pericolo maggiore in questo momento deriva dalla crescita prossima allo zero, che perdura oramai da troppo tempo. Le attuali politiche di rientro del deficit, varate nelle manovre proposte dal governo, non faranno che enfatizzare il prolema. Il mix di aumento delle imposte e tagli alla spesa pubblica ha un effetto recessivo per l'economia. La colpa maggiore di questo governo, manipolo di dilettanti ed incompetenti (anche se è preferisco il termine "terroristi" ventilato da Gius), è di aver, oltre che contribuito, rimandato sempre il problema, come se nulla fosse, in barba a qualsivoglia responsabilità politica.



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Utente Gold
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22/09/2011 15:43
 
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Re:
(pollastro), 21/09/2011 02.14:

Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Per Kusovme: non penso che Lepore abbia chiuso un occhio; come uomo lo conosco un po' in privato, nel senso che non è Borrelli o Colombo(iperpoliticizzati); ama il jazz e l'arte e perciò l'ho casualmente incontrato a concerti e mostre (mi piacciono anche queste cose). Penso che sia un debole, l'ho scritto. Alla Procura di Napoli meglio assecondare il vento che mettersi di traverso ai giovani sostituti procuratori incazzati...



beh, se è debole riguardo un suo "potere di controllo", non applicandolo diventa complice. Che sia debole, ma comunque impotente rispetto a certe iniziative, allora viene meno anche la sua responsabilità.
Ci tengo a precisare che io non sono un fine cultore (eufemismo [SM=x43668] ) della procedura
in questione.



...Kusovme
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Post: 4.809
Utente Master
Moderatore
OFFLINE
02/10/2011 02:48
 
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In caso di governo istituzionale quale sarebbe la vostra squadra?
giuristifedericiani.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...
[Modificato da giusperito 02/10/2011 02:49]
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