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Dimissioni.

Ultimo Aggiornamento: 02/10/2011 02:48
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20/09/2011 14:29
 
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e arrivò pure il declassamento del debito...


...Kusovme
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20/09/2011 14:56
 
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Re:
goisis, 20/09/2011 14.18:

Ma io non capisco.Voi davvero credete che se il premier si dimette la situazione di questo paese migliora?D'altronde la stampa e la tv hanno talmente plagiato la gente da far credere che Berlusconi è l'assoluto male di questo paese.Se fosse cosi significherebbe che prima del '94 questo paese era un Eden.Allora dovete spiegarmi come mai questo paese ha un debito pubblico altissimo,come mai da 80 anni la Salerno-Reggio Calabria non è ancora finita,come mai il mercato del lavoro è talmente inflazionato che nel settore pubblico non si assume quasi più,come mai ogni italiano deve pagare gli altissimi costi di tantissimi parassiti che vivono con la poltica,come mai le carceri italiane sono sovraffollate,come mai l'università è stata trasformata in un parcheggio e non è collegata al mondo lavorativo,come mai non esiste la certezza della pena,come mai la corruzione è dilagante,come mai non esiste meritocrazia,come mai Napoli è stata trasformata in una pattumiera (e li ovviamente la magistratura non indaga),come mai abbiamo gli stipendi più bassi d'Europa.E potrei citare tanto altro.Questi problemi vi sono soltanto dal 94?



A parte che B. è al governo dal 2001 e quindi ha avuto tutto il tempo per risolvere questi problemi... e se non c'è riuscito è incapace come tutti gli altri...

ma poi il nostro è riuscito a fare qualcosa che solo uno con il talento puro può fare è riuscito a peggiorare anche una situazione così rovinosa. Insomma non c'è fine al peggio. Edoà non può venire più nera della mezzanotte, ma sienz orologio nun sacc' che ore song..

Entriamo nel merito dei singoli punti? voglio divertirmi, ma potrei infierire.

Sui media che ci plagiano stiamo a livelli da storia fantasy.
Se B. vince tutte le elezioni dal 2001 a questa parte, allora i media non hanno plagiato gli italiani.
La sinistra dice di si.
Ora arrivano B. e i suoi a spiegarci che i media ci plagiano... cazzo allora lo fanno male visto che vince lui...

Poi dico il proprietario di Mediaset e di Mondadori, cioè della maggiore fetta dei media italiani, come può aver permesso ai media di plagiarci?
Bastano un Santoro e un Floris? Allora Dio mio, questo B. è proprio un coglione che si dimetta visto che perde contro trasmissioni di 5-6 ore settimanli, mentre lui fa programmi per 24 ore al dì.
Per non parlare della Rai.. potrei infierire.

p.s.
fra' a tien', passal'
[Modificato da giusperito 20/09/2011 14:57]
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20/09/2011 15:09
 
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Re:
kusovme, 20/09/2011 14.29:

e arrivò pure il declassamento del debito...




Colpa dei media ovviamente... mica dei conti pubblici e di una manovra ridicola..

Cmq devo dire che i mercati non si sono preoccupati più di tanto visto che ormai stanno agendo a prescindere dai rating.. Per sapere se hai la febbre a volte hai bisogno del termometro, ma quando gli antibiotici non fanno effetto e i sintomi dilagano il termometro non ti dice niente che non sai già...

Cmq oggi c'era un bel articolo di Tito Boeri su Repubblica nel quale diceva che con le SOLE dimissioni di B. si stima che lo spread potrebbe abbassarsi di 50-100 punti in modo STABILE. Insomma condivido in pieno. Al momento la paralisi decisionale di questo governo e la scarsa (e lo sto trattando) credibilità sono peggio di qualsiasi cosa(ribadisco che per me è meglio anche Vendola.. cazz e se lo dico io... [SM=x2633832] )

Cmq (e sono tre) stamattina ho pagato l'autostrada 1,8€ contro 1,7€ di venerdì...aumento del 6% sul TOTALE a fronte dell'1% dell'iva sul SOLO imponibile... Domenica parlando con il segretario della Confartigianato di Caserta mi diceva che il problema non è solo l'1% in più, ma gli arrotondamenti che seguiranno. Esempio pratico:
20€ + iva al 20% = 24 €
20€ + iva al 21% = 24,2€

Visto che l'iva si trasla e, quindi, la paga il consumatore l'arrotondamento viene fatto per eccesso e si va a 24,5€
Ribadisco per gli scettici basta farsi un giro in autostrada. Calcolate questo scherzetto su tutti i consumi e su tutti i vari passaggi del prodotto e credo che possiamo parlare di circa un 5-10% in più del costo dei prodotti.
Il primo che mi viene a dire che B. non ha aumentato le tasse...

Cmq (e sono 4) ho sentito che l'aumento dell'iva è una misura democratica visto che tocca tutti... beh sono senza parole...
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20/09/2011 16:19
 
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Berlusconi e Bossi ormai sono due cadaveri ambulanti,il problema sono tutti quei cortigianelli e cortigianelle che gli ruotano intorno,sono loro di fatto che comandano e ci hanno portato alla deriva...togliere di mezzo il cadavere non risolve goisis,certo,dobbiamo fare piazza pulita e pretendere che chi sostituirà si comporti diversamente in tutto
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20/09/2011 16:51
 
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Re: Re:
giusperito, 20/09/2011 15.09:




Colpa dei media ovviamente... mica dei conti pubblici e di una manovra ridicola..

Cmq devo dire che i mercati non si sono preoccupati più di tanto visto che ormai stanno agendo a prescindere dai rating.. Per sapere se hai la febbre a volte hai bisogno del termometro, ma quando gli antibiotici non fanno effetto e i sintomi dilagano il termometro non ti dice niente che non sai già...

Cmq oggi c'era un bel articolo di Tito Boeri su Repubblica nel quale diceva che con le SOLE dimissioni di B. si stima che lo spread potrebbe abbassarsi di 50-100 punti in modo STABILE. Insomma condivido in pieno. Al momento la paralisi decisionale di questo governo e la scarsa (e lo sto trattando) credibilità sono peggio di qualsiasi cosa(ribadisco che per me è meglio anche Vendola.. cazz e se lo dico io... [SM=x2633832] )

Cmq (e sono tre) stamattina ho pagato l'autostrada 1,8€ contro 1,7€ di venerdì...aumento del 6% sul TOTALE a fronte dell'1% dell'iva sul SOLO imponibile... Domenica parlando con il segretario della Confartigianato di Caserta mi diceva che il problema non è solo l'1% in più, ma gli arrotondamenti che seguiranno. Esempio pratico:
20€ + iva al 20% = 24 €
20€ + iva al 21% = 24,2€

Visto che l'iva si trasla e, quindi, la paga il consumatore l'arrotondamento viene fatto per eccesso e si va a 24,5€
Ribadisco per gli scettici basta farsi un giro in autostrada. Calcolate questo scherzetto su tutti i consumi e su tutti i vari passaggi del prodotto e credo che possiamo parlare di circa un 5-10% in più del costo dei prodotti.
Il primo che mi viene a dire che B. non ha aumentato le tasse...

Cmq (e sono 4) ho sentito che l'aumento dell'iva è una misura democratica visto che tocca tutti... beh sono senza parole...




Davvero rep è caduta così in basso?
Nel senso che con le dimissioni ci condonano una parte dei 1900 miliardi di debito?

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20/09/2011 17:05
 
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“QUANTO CI COSTA IL CAVALIERE”
TITO BOERI da La Repubblica del 20 settembre 2011

Giulio Tremonti, che ha dimostrato in questi anni grande fantasia nel trovare nomi accattivanti per i nuovi balzelli che ha introdotto nel nostro sistema fiscale, forse la chiamerebbe Papi´s tax. È quella tassa aggiuntiva che paghiamo per ogni giorno in più in cui Silvio Berlusconi rimane a Palazzo Chigi.Rendendo, con la sua permanenza, il nostro Paese meno credibile agli occhi degli investitori internazionali, non in grado di onorare gli impegni di rientro del debito e volto solo a prendere tempo, a procrastinare quelle scelte difficili che comunque, prima o poi, dovremo compiere. A quanto ammonta questa tassa? Difficile stabilirlo, ma è sicuro che c´è, è reale e tutt´altro che insignificante.
Secondo Nouriel Roubini, il solo annuncio delle dimissioni di Silvio Berlusconi da Palazzo Chigi porterebbe a ridurre lo spread fra i btp e i bund tedeschi decennali fra i 50 e i 100 punti base, in modo permanente. Prendiamo il livello più basso di questa forchetta di valori. A regime implica risparmi della spesa per interessi sul debito di più di mezzo punto di pil. Verrebbero ottenuti gradualmente man mano che i titoli vanno a scadenza e vengono rinnovati con nuove emissioni. Circa due miliardi in meno nel primo anno, poi 3,5 nel secondo anno fino a raggiungere 8 miliardi nell´arco di 7-8 anni. Non so come Nouriel Roubini sia arrivato a questa stima, ma so che ha frequenti contatti con gestori di hedge funds, fondi pensione e fondi comuni di investimento e con loro discute scelte macroeconomiche di portafoglio, su quali Paesi investire e quanto investire. Alcuni studi hanno provato a quantificare gli effetti degli annunci degli scandali sessuali del premier sui rendimenti dei nostri titoli di stato trovando che questi hanno contribuito ad allargare lo spread in modo statisticamente significativo. Oggi che la Bce interviene massicciamente in acquisto dei nostri titoli di stato è molto più difficile identificare gli effetti dell´ultima serie di rivelazioni sulla sincerità e il senso dello stato del nostro Presidente del Consiglio. Ma ci sono studi tra l´economia e la psicologia, basati su tecniche di priming, che documentano come gli individui messi a conoscenza di particolari poco edificanti sulla vita privata dei leader politici rinuncino a comprare i titoli di stato di quei Paesi. Ed è intuitivo a tutti che non compreremmo mai un´auto usata da chi in pubblico dice una cosa e in privato ne fa un´altra. Fin che rimane a Palazzo Chigi, Silvio Berlusconi è, volenti o nolenti, il primo venditore dei nostri titoli di stato e non vi è dubbio che il mercato ci fa pagare un prezzo per la sua scarsa credibilità personale.
Ma il costo più elevato della presenza di Berlusconi a Palazzo Chigi è legato alla paralisi decisionale. Un governo con un leader sempre più screditato agli occhi dell´opinione pubblica non è in grado di avviare alcuna riforma strutturale, tiene il Paese attaccato alla bombola ad ossigeno offerta dalla Bce. Questa situazione è peggiore dell´instabilità politica. Perché un governo fragilissimo che tira a campare dà la certezza agli investitori che nulla, proprio nulla, verrà fatto fino alla fine della legislatura per portare il Paese su di un sentiero di crescita. Mentre un´instabilità politica che sia preludio di nuovi equilibri più solidi e duraturi offre almeno la speranza di un qualche cambiamento in tempi più ravvicinati. Non è casuale che la Spagna sia oggi ritenuta più credibile dell´Italia, penalizzata da uno spread inferiore al nostro, nonostante vada ad elezioni politiche a novembre. Un leader con senso dello Stato come Zapatero ha capito che in tempi così difficili è meglio lasciar governare prima possibile chi gode del consenso della maggioranza nel Paese anche se magari non ancora in Parlamento. È una questione anche di durata dei governi. La crisi del nostro Paese può essere affrontata solo con riforme che avranno effetti nel corso del tempo, in genere non prima di due-tre anni. Il nostro governo ragiona già come se si andasse alle elezioni nel 2012, i suoi angusti orizzonti sono al massimo di sei mesi. Ce lo dicono più che le esternazioni di Bossi il fatto che la manovra è stata fin dall´inizio concepita come ultraleggera nel 2012 e solo dopo le insistenze della Bce sono state introdotte misure di riduzione del disavanzo anche nel prossimo anno. Non senza prima assicurarsi un cospicuo rifinanziamento del Fondo Interventi Strutturali per la Politica Economica (Ispe), il bancomat a disposizione del Ministro dell´Economia, proprio per quest´anno elettorale che sta per aprirsi. Paradossalmente siamo già in campagna elettorale pur avendo un governo che potrebbe alla fine restare in carica per un altro anno e mezzo. Senza un piano per uscire dalla crisi, con la certezza che la manovra appena varata è fortemente recessiva (ce lo confermerà nei prossimi giorni il Fondo Monetario Internazionale) e che, dunque, sarà necessario un nuovo intervento. Il nostro esecutivo è in attesa solo di tempi migliori e di un salvataggio dell´Europa che, in queste condizioni, non verranno mai.



Ecco l'articolo di Boeri su La Repubblica

E Marcegaglia dice:«Siamo stufi di essere lo zimbello internazionale»
« Ci siamo resi disponibili ad accettare nuove tasse sui patrimoni e altre cose purché si abbassino le tasse su lavoratori e imprese per recuperare competitività e capacità di crescita» ha detto Marcegaglia parlando a una platea di imprenditori a Bologna.
«Il governo faccia le riforme o vada a casa»
[Modificato da nekonika 20/09/2011 17:09]
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Re:
kusovme, 20/09/2011 14.29:

e arrivò pure il declassamento del debito...




E' tutta colpa dei media....
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20/09/2011 19:04
 
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Re: Re: Re:
trixam, 20/09/2011 16.51:




Davvero rep è caduta così in basso?
Nel senso che con le dimissioni ci condonano una parte dei 1900 miliardi di debito?





Non fare il fesso.. il senso è chiarissimo:
con le dimissioni di B. lo spread potrebbe tornare a livelli più accettabili e sostenibili.
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Re: Re: Re:
trixam, 20/09/2011 16.51:




Davvero rep è caduta così in basso?
Nel senso che con le dimissioni ci condonano una parte dei 1900 miliardi di debito?




ah è per qst che lo spread sta salendo così velocemente in qst giorni?
per il debito?
finalmente qualcuno che lo dice...

più che altro, aggiungo: dimissioni del governo perchè non possiamo avere un ministro delle riforme eversivo.
Mi ricordo che tutti avevano palula di bertinotti, che non si poteva sentire.
quanto vorrei parlare con gli elttori di destra, quaaaaaaaanto



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Re: Re: Re: Re:
kusovme, 20/09/2011 19.18:



ah è per qst che lo spread sta salendo così velocemente in qst giorni?
per il debito?
finalmente qualcuno che lo dice...

più che altro, aggiungo: dimissioni del governo perchè non possiamo avere un ministro delle riforme eversivo.
Mi ricordo che tutti avevano palula di bertinotti, che non si poteva sentire.
quanto vorrei parlare con gli elttori di destra, quaaaaaaaanto





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20/09/2011 19:51
 
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Posto su sua richiesta un articolo inviato dal professore Prisco al Corriere del Mezzogiorno (il titolo manca perché, se uscisse, lo metterebbero in redazione), in anticipazione - quindi - per i frequentatori del sito
_____________

Non sono berlusconiano. L’uomo non mi è simpatico, il suo stile di vita mi appare grossolano, imprudente e volgare, tanto più perché esibito senza ritegno. Tutto del Cavaliere mi lascia in una parola perplesso. Pur senza avere letto le carte, però, dati i soggetti non napoletani che si assume ne siano gli autori e i luoghi del supposto ricatto da lui subito - Roma, Arcore, la sua villa in Sardegna - mi era sembrata da subito evidente, leggendo le cronache con sensibilità professionale di avvocato, l’incompetenza territoriale della procura napoletana nell’inchiesta su Tarantini, la moglie e Lavitola.
Woodcock, come per la verità prima di lui de Magistris in Calabria, ha fatto insomma l’ennesimo buco nell’acqua.
Il premier resta, nelle abitudini private, quanto meno discutibile e come governante un mediocre. È ormai noto, del resto, che cosa pensi del proprio Paese (che paradosso: si trincera dietro l’unzione del voto popolare per avvitarsi alla poltrona di capo dell’Esecutivo, però ritiene gli stessi connazionali, che pure lo hanno votato in gran numero, fatti per così dire di rifiuto organico) e quanto poco lo diverta - a suo stesso dire - svolgere le proprie funzioni (che sarebbero esercitate “a tempo perso”).
Che cosa dire però di tanti giovani pubblici ministeri, per la verità non solo partenopei? Non saranno certo gli autonominati “custodi della virtù repubblicana” - evidentemente più bravi ad essere militanti politici che ad applicare correttamente i codici penale e di procedura penale - a chiudere una stagione pessima per l’Italia . Su queste colonne lo ha d’altra parte spiegato con grande lucidità, domenica, l’ultimo editoriale di Paolo Macry
Sia però consentita un’ulteriore chiosa: dei pubblici accusatori invasati di “Magistratura Democratica” sapevamo e va bene (cioè non va bene affatto, ma ci si poteva aspettare da loro il ruolo vindice del quale si sentono investiti), ma almeno dal capo dell’ufficio era lecito attendersi un comportamento diverso, non di accodamento ad ipotesi investigative stravaganti o portate avanti fuori del seminato. Il Procuratore Lepore è un uomo perbene, colto, dai modi comunicativi eleganti, di profonda preparazione professionale; ma si è spesso avuta l’impressione che non controllasse i suoi sostituti, o che i consigli che può presumersi venissero agli stessi rivolti ad essere saggi, ponderati, non impulsivi, cadessero nel vuoto. Li ha sempre coperti, al contrario: nella fumosa inchiesta Romeo, per dire (non priva oltretutto di risvolti drammatici per alcuni indagati, uno dei quali è finito suicida, altri ingiustamente carcerati), come in questa. Che peccato: una luminosa carriera segnata - ora che sta per concludersi - da un’evidente mancanza di polso e di autorevolezza nel dirigere la sua squadra.
____________
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20/09/2011 22:22
 
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Re:
(pollastro), 20/09/2011 19.51:

Posto su sua richiesta un articolo inviato dal professore Prisco al Corriere del Mezzogiorno (il titolo manca perché, se uscisse, lo metterebbero in redazione), in anticipazione - quindi - per i frequentatori del sito
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Non sono berlusconiano. L’uomo non mi è simpatico, il suo stile di vita mi appare grossolano, imprudente e volgare, tanto più perché esibito senza ritegno. Tutto del Cavaliere mi lascia in una parola perplesso. Pur senza avere letto le carte, però, dati i soggetti non napoletani che si assume ne siano gli autori e i luoghi del supposto ricatto da lui subito - Roma, Arcore, la sua villa in Sardegna - mi era sembrata da subito evidente, leggendo le cronache con sensibilità professionale di avvocato, l’incompetenza territoriale della procura napoletana nell’inchiesta su Tarantini, la moglie e Lavitola.
Woodcock, come per la verità prima di lui de Magistris in Calabria, ha fatto insomma l’ennesimo buco nell’acqua.
Il premier resta, nelle abitudini private, quanto meno discutibile e come governante un mediocre. È ormai noto, del resto, che cosa pensi del proprio Paese (che paradosso: si trincera dietro l’unzione del voto popolare per avvitarsi alla poltrona di capo dell’Esecutivo, però ritiene gli stessi connazionali, che pure lo hanno votato in gran numero, fatti per così dire di rifiuto organico) e quanto poco lo diverta - a suo stesso dire - svolgere le proprie funzioni (che sarebbero esercitate “a tempo perso”).
Che cosa dire però di tanti giovani pubblici ministeri, per la verità non solo partenopei? Non saranno certo gli autonominati “custodi della virtù repubblicana” - evidentemente più bravi ad essere militanti politici che ad applicare correttamente i codici penale e di procedura penale - a chiudere una stagione pessima per l’Italia . Su queste colonne lo ha d’altra parte spiegato con grande lucidità, domenica, l’ultimo editoriale di Paolo Macry
Sia però consentita un’ulteriore chiosa: dei pubblici accusatori invasati di “Magistratura Democratica” sapevamo e va bene (cioè non va bene affatto, ma ci si poteva aspettare da loro il ruolo vindice del quale si sentono investiti), ma almeno dal capo dell’ufficio era lecito attendersi un comportamento diverso, non di accodamento ad ipotesi investigative stravaganti o portate avanti fuori del seminato. Il Procuratore Lepore è un uomo perbene, colto, dai modi comunicativi eleganti, di profonda preparazione professionale; ma si è spesso avuta l’impressione che non controllasse i suoi sostituti, o che i consigli che può presumersi venissero agli stessi rivolti ad essere saggi, ponderati, non impulsivi, cadessero nel vuoto. Li ha sempre coperti, al contrario: nella fumosa inchiesta Romeo, per dire (non priva oltretutto di risvolti drammatici per alcuni indagati, uno dei quali è finito suicida, altri ingiustamente carcerati), come in questa. Che peccato: una luminosa carriera segnata - ora che sta per concludersi - da un’evidente mancanza di polso e di autorevolezza nel dirigere la sua squadra.
____________





Chapeau.

E che coraggio a scrivere pubblicamente certe cose...davvero complimenti.
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20/09/2011 22:57
 
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Re: Re: Re: Re:
giusperito, 20/09/2011 19.04:




Non fare il fesso.. il senso è chiarissimo:
con le dimissioni di B. lo spread potrebbe tornare a livelli più accettabili e sostenibili.




Io non faccio il fesso, rimango solo sconcertato che Repubblica abbia emarginato uno come alessandro Penati che di Economia ne capiva molto e ne scriveva magnificamente per dare sfogo a Boeri.

Dunque l'argomento di fondo è la posizione di Roubini il quale il 5 agosto ha effettivamente detto che un cambio di governo per l'Italia sarebbe auspicabile per ragioni politiche, perché l'attuale governo semplicemente non funziona.
Roubini ha poi aggiunto che l'Italia avrebbe dovuto ricorrere agli aiuti internazionali, cosa che di fatto è avvenuta.

Dove sia l'assicurazione che lo spread cali stabilmente nella quantità detta è un mistero la cui soluzione non interessa molto a Boeri, tanto che lo dice chiaro e tondo che non conosce le ragioni di Roubini che gli serve solo come pezza d'autorità su cui costruire la sua argomentazione che ha più affinità con la metafisica che con l'economia.
O meglio ha anche a che fare con il governo delle larghe intese che dovrebbe sostituire quello di B.
Lo vogliono tutti nei posti del potere in Italia e credo che alla fine lo otterranno.
Per i poteri che contano questa è una occasione notevole. Penso che a tutti noi dovrebbe essere chiaro che se Monti o un altro tecnico andranno a palazzo chigi, non sarà la restaurazione della democrazia, ma il commissariamento della stessa.
A fin di bene, ci dicono, come ad ogni alba di una nuova dittatura.
Perchè di questo si tratterà. Una dittatura raffinata, elegante, trandy, cosmpolita, solidale, supportata dalle banche, confindustria, alcuni sindacati, le cooperative.
Le lobby prenderanno in mano il paese direttamente senza intermediazione. Nel 1993 hanno fallito con il botto, non si capisce in base a quale assunto, a parte quelli di fede, dovrebbero riuscire stavolta.

Per il resto, forse dovremmo riordinare le idee. Un punto che deve esserci chiaro è che in Italia è in corso da Marzo una gigantesca fuga di capitali. Gli investitori istituzionali hanno cominciato con i richiami di margine, che a loro volta hanno prodotto altri richiami, finché alcuni non hanno cominciato a liquidare le posizioni sul nostro debito che ha scatenato quella che si chiama corsa agli sportelli. Una corsa a vendere, tutti insieme. Questo ha fatto schizzare lo spread.
Finché la fuga di capitali non cessa, lo spread non scenderà in maniera stabile.

La fuga è stata prodotta da vari motivi. Su Quelli esterni è inutile soffermarsi, tanto non interessano al dibattito italiano. Forse uno di questi giorni ci sveglieremo con la notizia che anche i francesi non se la passano così bene e capiremo che non viviamo sul cucuzzolo della montagna.

Quelli interni sono i nostri difetti atavici che conosciamo fin troppo bene: l'alto livello del debito, l'incapacità di ridurre i costi dello stato, la crescita zero da dieci anni, l'impossibilità totale di fare qualcosa, che siano le riforme o le opere pubbliche o le liberalizzazioni.
Un paese totalmente bloccato. Che la colpa gravi su chi ha governato, cioè Berlusconi, è ovvio.
Le sue dimissioni oggi sono un obiettivo politico attorno a cui si concentra la battaglia.
Quando l'obiettivo sarà raggiunto però i problemi resteranno intatti e il nuovo governo dovrà affrontarli senza avere la bacchetta magica.
[Modificato da trixam 20/09/2011 22:58]
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Re:
goisis, 20/09/2011 14.18:

Ma io non capisco.Voi davvero credete che se il premier si dimette la situazione di questo paese migliora?D'altronde la stampa e la tv hanno talmente plagiato la gente da far credere che Berlusconi è l'assoluto male di questo paese.Se fosse cosi significherebbe che prima del '94 questo paese era un Eden.Allora dovete spiegarmi come mai questo paese ha un debito pubblico altissimo,come mai da 80 anni la Salerno-Reggio Calabria non è ancora finita,come mai il mercato del lavoro è talmente inflazionato che nel settore pubblico non si assume quasi più,come mai ogni italiano deve pagare gli altissimi costi di tantissimi parassiti che vivono con la poltica,come mai le carceri italiane sono sovraffollate,come mai l'università è stata trasformata in un parcheggio e non è collegata al mondo lavorativo,come mai non esiste la certezza della pena,come mai la corruzione è dilagante,come mai non esiste meritocrazia,come mai Napoli è stata trasformata in una pattumiera (e li ovviamente la magistratura non indaga),come mai abbiamo gli stipendi più bassi d'Europa.E potrei citare tanto altro.Questi problemi vi sono soltanto dal 94?



e le riforme chi le doveva fare? chi è che sta governando da quasi 10 anni di fila?
intanto abbiamo avuto la genialata dell'aumento dell'accisa sulla benzina per foraggiare il FUS e l'aumento dell'IVA, niente riforme e niente taglio ai costi (esorbitanti) della politica. solo dei luminari dell'economia potevano partorire queste idee rivoluzionarie.
però le mani nelle tasche degli italiani non le hanno mai messe. quello l'hanno fatto i comunisti.

ci pisciano addosso e non ci fanno nemmeno la cortesia di chiamarla pioggia [SM=x43820]
anzi a quanto vedo c'è gente che apprezza.. e tanto...
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Re:
(pollastro), 20/09/2011 19.51:

Posto su sua richiesta un articolo inviato dal professore Prisco al Corriere del Mezzogiorno (il titolo manca perché, se uscisse, lo metterebbero in redazione), in anticipazione - quindi - per i frequentatori del sito
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Non sono berlusconiano. L’uomo non mi è simpatico, il suo stile di vita mi appare grossolano, imprudente e volgare, tanto più perché esibito senza ritegno. Tutto del Cavaliere mi lascia in una parola perplesso. Pur senza avere letto le carte, però, dati i soggetti non napoletani che si assume ne siano gli autori e i luoghi del supposto ricatto da lui subito - Roma, Arcore, la sua villa in Sardegna - mi era sembrata da subito evidente, leggendo le cronache con sensibilità professionale di avvocato, l’incompetenza territoriale della procura napoletana nell’inchiesta su Tarantini, la moglie e Lavitola.
Woodcock, come per la verità prima di lui de Magistris in Calabria, ha fatto insomma l’ennesimo buco nell’acqua.
Il premier resta, nelle abitudini private, quanto meno discutibile e come governante un mediocre. È ormai noto, del resto, che cosa pensi del proprio Paese (che paradosso: si trincera dietro l’unzione del voto popolare per avvitarsi alla poltrona di capo dell’Esecutivo, però ritiene gli stessi connazionali, che pure lo hanno votato in gran numero, fatti per così dire di rifiuto organico) e quanto poco lo diverta - a suo stesso dire - svolgere le proprie funzioni (che sarebbero esercitate “a tempo perso”).
Che cosa dire però di tanti giovani pubblici ministeri, per la verità non solo partenopei? Non saranno certo gli autonominati “custodi della virtù repubblicana” - evidentemente più bravi ad essere militanti politici che ad applicare correttamente i codici penale e di procedura penale - a chiudere una stagione pessima per l’Italia . Su queste colonne lo ha d’altra parte spiegato con grande lucidità, domenica, l’ultimo editoriale di Paolo Macry
Sia però consentita un’ulteriore chiosa: dei pubblici accusatori invasati di “Magistratura Democratica” sapevamo e va bene (cioè non va bene affatto, ma ci si poteva aspettare da loro il ruolo vindice del quale si sentono investiti), ma almeno dal capo dell’ufficio era lecito attendersi un comportamento diverso, non di accodamento ad ipotesi investigative stravaganti o portate avanti fuori del seminato. Il Procuratore Lepore è un uomo perbene, colto, dai modi comunicativi eleganti, di profonda preparazione professionale; ma si è spesso avuta l’impressione che non controllasse i suoi sostituti, o che i consigli che può presumersi venissero agli stessi rivolti ad essere saggi, ponderati, non impulsivi, cadessero nel vuoto. Li ha sempre coperti, al contrario: nella fumosa inchiesta Romeo, per dire (non priva oltretutto di risvolti drammatici per alcuni indagati, uno dei quali è finito suicida, altri ingiustamente carcerati), come in questa. Che peccato: una luminosa carriera segnata - ora che sta per concludersi - da un’evidente mancanza di polso e di autorevolezza nel dirigere la sua squadra.
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Caro prof.,
è partito dalla competenza territoriale per arrivare a Lepore, che
avrebbe chiuso un occhio, se ho ben capito. Ma su cosa? sulla competenza territoriale o su altro?




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Re: Re: Re: Re: Re:
trixam, 20/09/2011 22.57:




Io non faccio il fesso, rimango solo sconcertato che Repubblica abbia emarginato uno come alessandro Penati che di Economia ne capiva molto e ne scriveva magnificamente per dare sfogo a Boeri.

Dunque l'argomento di fondo è la posizione di Roubini il quale il 5 agosto ha effettivamente detto che un cambio di governo per l'Italia sarebbe auspicabile per ragioni politiche, perché l'attuale governo semplicemente non funziona.
Roubini ha poi aggiunto che l'Italia avrebbe dovuto ricorrere agli aiuti internazionali, cosa che di fatto è avvenuta.

Dove sia l'assicurazione che lo spread cali stabilmente nella quantità detta è un mistero la cui soluzione non interessa molto a Boeri, tanto che lo dice chiaro e tondo che non conosce le ragioni di Roubini che gli serve solo come pezza d'autorità su cui costruire la sua argomentazione che ha più affinità con la metafisica che con l'economia.
O meglio ha anche a che fare con il governo delle larghe intese che dovrebbe sostituire quello di B.
Lo vogliono tutti nei posti del potere in Italia e credo che alla fine lo otterranno.
Per i poteri che contano questa è una occasione notevole. Penso che a tutti noi dovrebbe essere chiaro che se Monti o un altro tecnico andranno a palazzo chigi, non sarà la restaurazione della democrazia, ma il commissariamento della stessa.
A fin di bene, ci dicono, come ad ogni alba di una nuova dittatura.
Perchè di questo si tratterà. Una dittatura raffinata, elegante, trandy, cosmpolita, solidale, supportata dalle banche, confindustria, alcuni sindacati, le cooperative.
Le lobby prenderanno in mano il paese direttamente senza intermediazione. Nel 1993 hanno fallito con il botto, non si capisce in base a quale assunto, a parte quelli di fede, dovrebbero riuscire stavolta.

Per il resto, forse dovremmo riordinare le idee. Un punto che deve esserci chiaro è che in Italia è in corso da Marzo una gigantesca fuga di capitali. Gli investitori istituzionali hanno cominciato con i richiami di margine, che a loro volta hanno prodotto altri richiami, finché alcuni non hanno cominciato a liquidare le posizioni sul nostro debito che ha scatenato quella che si chiama corsa agli sportelli. Una corsa a vendere, tutti insieme. Questo ha fatto schizzare lo spread.
Finché la fuga di capitali non cessa, lo spread non scenderà in maniera stabile.

La fuga è stata prodotta da vari motivi. Su Quelli esterni è inutile soffermarsi, tanto non interessano al dibattito italiano. Forse uno di questi giorni ci sveglieremo con la notizia che anche i francesi non se la passano così bene e capiremo che non viviamo sul cucuzzolo della montagna.

Quelli interni sono i nostri difetti atavici che conosciamo fin troppo bene: l'alto livello del debito, l'incapacità di ridurre i costi dello stato, la crescita zero da dieci anni, l'impossibilità totale di fare qualcosa, che siano le riforme o le opere pubbliche o le liberalizzazioni.
Un paese totalmente bloccato. Che la colpa gravi su chi ha governato, cioè Berlusconi, è ovvio.
Le sue dimissioni oggi sono un obiettivo politico attorno a cui si concentra la battaglia.
Quando l'obiettivo sarà raggiunto però i problemi resteranno intatti e il nuovo governo dovrà affrontarli senza avere la bacchetta magica.




ecco, hai detto benissimo. dovrà affrontarli invece che rifare 4 volte la manovra, con tanto di sberleffi [SM=x43606] .
e magari sarà anche impopolare, a differenza del populista. no?


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Concordo pienamente sul fatto che l'impennarsi dello spread sia dovuto principalmente all'inconsistenza della nostra politica economica e alla credibilità nulla del nostro governo, però c'è da fare una precisazione.
Lo spread altro non è che il differenziale tra rendimenti dei BTP italiani e i suoi omologhi tedeschi. Il differenziale appunto misura uno scarto tra due valori. Questo scarto può ampliarsi per due motivi:
a) se il rendimento del BTP italiano aumenta, fermo restando il rendimento del Bund tedesco;
b) se il rendimento del Bund tedesco scende mentre rimane fermo il rendimento del BTP italiano.

La seconda ipotesi, come detto, fa aumentare lo spread senza che i nostri titoli ne siano coinvolti direttamente. La cosa è tutt'altro che improbabile. Come sta accadendo in questo periodo, data l'estrema volatilità del mercato, i capitali cercano approdi sicuri. Tra di questi ci sono i titoli tedeschi, considerati tra i più affidabili al mondo. Se c'è una richiesta crescente di bund tedeschi i rendimenti di questi ultimi scendono ulteriormente. Una domanda sostenuta di titoli non rende necessario un alto tasso d'interesse affinché essi siano appetibili.
Questa è la situazione descritta al punto b) di cui sopra. Lo spread aumenta perché il rendimento dei titoli tedeschi cala.
In sintesi, non ogni volta che lo spread sale lo stato italiano si finanzia a costi crescenti.

Inoltre, mi lascia perplessa una cosa dell'articolo di Boeri. Secondo Roubini con le dimissioni di B. lo spread calerebbe di 50/100 bp. A me sembra una previsione poco precisa per un economista della sua statura. Tra 50 e 100 bp il range è elevatissimo. E' come dire: il Napoli con l'acquisto di Cavani farà tra i 10 e i 20 punti in più in campionato.
Per il resto, il nostro governo è talmente poco credibile agli occhi dei mercati che a seguito del downgrade, Piazza Affari ha reagito come se nulla fosse, o come se la notizia fosse un dato acclarato già da tempo.
[Modificato da JuanManuelFangio 20/09/2011 23:58]



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Re: Re: Re: Re: Re:
trixam, 20/09/2011 22.57:




Io non faccio il fesso, rimango solo sconcertato che Repubblica abbia emarginato uno come alessandro Penati che di Economia ne capiva molto e ne scriveva magnificamente per dare sfogo a Boeri.

Dunque l'argomento di fondo è la posizione di Roubini il quale il 5 agosto ha effettivamente detto che un cambio di governo per l'Italia sarebbe auspicabile per ragioni politiche, perché l'attuale governo semplicemente non funziona.
Roubini ha poi aggiunto che l'Italia avrebbe dovuto ricorrere agli aiuti internazionali, cosa che di fatto è avvenuta.

Dove sia l'assicurazione che lo spread cali stabilmente nella quantità detta è un mistero la cui soluzione non interessa molto a Boeri, tanto che lo dice chiaro e tondo che non conosce le ragioni di Roubini che gli serve solo come pezza d'autorità su cui costruire la sua argomentazione che ha più affinità con la metafisica che con l'economia.


Forse per la stessa ragione e nella stessa quantità per il quale è aumentato in poco più di un mese? Sarà metafisica ma il terrorismo economico, perché di questo si tratta, ha fatto danni immensi. L'assenza di responsabilità in un momento così delicato è indegna del peggior dittatore




O meglio ha anche a che fare con il governo delle larghe intese che dovrebbe sostituire quello di B.
Lo vogliono tutti nei posti del potere in Italia e credo che alla fine lo otterranno.
Per i poteri che contano questa è una occasione notevole. Penso che a tutti noi dovrebbe essere chiaro che se Monti o un altro tecnico andranno a palazzo chigi, non sarà la restaurazione della democrazia, ma il commissariamento della stessa.


Ma questa è democrazia? La democrazia reale? Quella dove il voto popolare è libero di sovvertire le regole fondamentali? Quella per cui puoi mandare a mignotte uno Stato è possibile se ti votano? Monti ci commissaria ed è una dittatura? Il voto popolare non può legittimare la violazione sistematica del sistema e dei principi di libertà, responsabilità ed equilibrio dei poteri.


A fin di bene, ci dicono, come ad ogni alba di una nuova dittatura.
Perchè di questo si tratterà. Una dittatura raffinata, elegante, trandy, cosmpolita, solidale, supportata dalle banche, confindustria, alcuni sindacati, le cooperative.
Le lobby prenderanno in mano il paese direttamente senza intermediazione. Nel 1993 hanno fallito con il botto, non si capisce in base a quale assunto, a parte quelli di fede, dovrebbero riuscire stavolta.


Perché B. rappresenta il sano orgoglio del popolo... giusto non c'entrano le lobby.. lui è l'unico che riesce a prescinderne.. quindi in questi anni niente lobby.. e allora in America stanno rovinati visto la sentenza che consente alle lobby di finanziare i presidenti. Ma allora vuoi vedere che è meglio una lobby radical chic di una affarona volgare e fascista?



Per il resto, forse dovremmo riordinare le idee. Un punto che deve esserci chiaro è che in Italia è in corso da Marzo una gigantesca fuga di capitali. Gli investitori istituzionali hanno cominciato con i richiami di margine, che a loro volta hanno prodotto altri richiami, finché alcuni non hanno cominciato a liquidare le posizioni sul nostro debito che ha scatenato quella che si chiama corsa agli sportelli. Una corsa a vendere, tutti insieme. Questo ha fatto schizzare lo spread.
Finché la fuga di capitali non cessa, lo spread non scenderà in maniera stabile.

La fuga è stata prodotta da vari motivi. Su Quelli esterni è inutile soffermarsi, tanto non interessano al dibattito italiano. Forse uno di questi giorni ci sveglieremo con la notizia che anche i francesi non se la passano così bene e capiremo che non viviamo sul cucuzzolo della montagna.


Sai quando un governo pensa di risolvere la crisi aumentando l'iva e la benzina ed ogni balzello possibile.. beh allora viene il dubbio che gli investitori esterni abbiano ragione.. Prodi e Visco erano cattivi e B.? Dico per coerenza ora possiamo dire che Visco era meglio di Tremonti e che P. ha alzato le tasse meno di B.? oppure la favoletta delle tasse con il bel nome ha seminato anche tra i nostri neuroni?



Quelli interni sono i nostri difetti atavici che conosciamo fin troppo bene: l'alto livello del debito, l'incapacità di ridurre i costi dello stato, la crescita zero da dieci anni, l'impossibilità totale di fare qualcosa, che siano le riforme o le opere pubbliche o le liberalizzazioni.
Un paese totalmente bloccato. Che la colpa gravi su chi ha governato, cioè Berlusconi, è ovvio.
Le sue dimissioni oggi sono un obiettivo politico attorno a cui si concentra la battaglia.
Quando l'obiettivo sarà raggiunto però i problemi resteranno intatti e il nuovo governo dovrà affrontarli senza avere la bacchetta magica.


Ecco perché le dimissioni di B. sono necessarie. Se in 10 anni abbiamo avuto ciò che dici, è forse il caso che qualcun altro provi a fare di meglio. Può darsi che anche Vendola riesce a fare meglio, perché peggio davvero non si riesce ad immaginare. Anche perché, forse per te è una cosa dura da immaginare visto che ami l'uomo forte, in un Paese normale, come insegna Weber, i rappresentanti si assumono la responsabilità delle loro scelte e se sbagliano vengono sostituiti. Non è un dramma. Questo Paese può fare a meno di B. e della sua schiatta. Può darsi che qualcuno riesca a fare meglio anche perché davvero non è difficile. Pure Bersani è riuscito in una microliberalizzazione, mentr Tremotni vuole istituire l'albo degli igienisti dentali






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Re:
JuanManuelFangio, 20/09/2011 23.56:

Concordo pienamente sul fatto che l'impennarsi dello spread sia dovuto principalmente all'inconsistenza della nostra politica economica e alla credibilità nulla del nostro governo, però c'è da fare una precisazione.
Lo spread altro non è che il differenziale tra rendimenti dei BTP italiani e i suoi omologhi tedeschi. Il differenziale appunto misura uno scarto tra due valori. Questo scarto può ampliarsi per due motivi:
a) se il rendimento del BTP italiano aumenta, fermo restando il rendimento del Bund tedesco;
b) se il rendimento del Bund tedesco scende mentre rimane fermo il rendimento del BTP italiano.

La seconda ipotesi, come detto, fa aumentare lo spread senza che i nostri titoli ne siano coinvolti direttamente. La cosa è tutt'altro che improbabile. Come sta accadendo in questo periodo, data l'estrema volatilità del mercato, i capitali cercano approdi sicuri. Tra di questi ci sono i titoli tedeschi, considerati tra i più affidabili al mondo. Se c'è una richiesta crescente di bund tedeschi i rendimenti di questi ultimi scendono ulteriormente. Una domanda sostenuta di titoli non rende necessario un alto tasso d'interesse affinché essi siano appetibili.
Questa è la situazione descritta al punto b) di cui sopra. Lo spread aumenta perché il rendimento dei titoli tedeschi cala.
In sintesi, non ogni volta che lo spread sale lo stato italiano si finanzia a costi crescenti.


Questo sicuramente, ma non dimentichiamo che già ora la sostenibilità dell'interesse è quasi oltre il limite. Inoltre viene marcata cmq una differenza in termini relativi tra i due Paesi che poi si tramuta in differenza di investimenti e possibilità. Inoltre, sebbene non in via di diretta proporzionalità, l'abbassamento del tasso tedesco comporta un necessario aumento del nostro. Dimmi se sbaglio: posto X la domanda di titoli di Stato, se parte di X dirotta sui titoli tedeschi necessariamente il titolo italiano deve aumentare la sua redditività per risultare appetibile. Quindi anche se il tasso tedesco diminuisce perdendo di appetibilità parallelamente la necessità italiana di denaro non può aspettare il picco di non appetibilità e nel frattempo deve correggersi cmq al rialzo. Possiamo dire che si corregge con maggiore lentezza della perdita di appetiblità del titolo tedesco (possiamo?), ma in ogni caso aumenta, perché non credo nel tuo "fermo restando".


Inoltre, mi lascia perplessa una cosa dell'articolo di Boeri. Secondo Roubini con le dimissioni di B. lo spread calerebbe di 50/100 bp. A me sembra una previsione poco precisa per un economista della sua statura. Tra 50 e 100 bp il range è elevatissimo. E' come dire: il Napoli con l'acquisto di Cavani farà tra i 10 e i 20 punti in più in campionato.

Ma non si tratta di previsioni strettamente economiche.. l'economista non sarà libero di fare una previsione sull'alea? Se potessero essere così precisi, giocherebbe in borsa con la certezza di vincere. Tutti sapevano che l'atteggiamento del governo nel rinviare al 2000 e mai il pareggio di bilancio avrebbe fatto danni, ma nessuno poteva dire con certezza in che tempi e in quale entità. Ciò non toglie che prevedere cosa sarebbe successo era possibile mentre supporne la misura era comunque in re ipsa arbitrario.


Per il resto, il nostro governo è talmente poco credibile agli occhi dei mercati che a seguito del downgrade, Piazza Affari ha reagito come se nulla fosse, o come se la notizia fosse un dato acclarato già da tempo.




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21/09/2011 02:14
 
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Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Grazie a Pisicchio, ma chapeau è troppo. E' una vita che scrivo (votando a sinistra, eh!) contro i magistrati politicizzati. La penso esattamente come Pisapia, che ho il piacere di conoscere e di leggere da anni. Ergo: a sinistra forse i garantisti sono pochi, ma buoni... (cioè: avere le stesse idee di Pisapia mi onora).
Per Kusovme: non penso che Lepore abbia chiuso un occhio; come uomo lo conosco un po' in privato, nel senso che non è Borrelli o Colombo(iperpoliticizzati); ama il jazz e l'arte e perciò l'ho casualmente incontrato a concerti e mostre (mi piacciono anche queste cose). Penso che sia un debole, l'ho scritto. Alla Procura di Napoli meglio assecondare il vento che mettersi di traverso ai giovani sostituti procuratori incazzati...
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