Lady_21, 10/10/2010 9.11:
forse non mi sono spiegata bene
concordo pienamente con quanto scritto da te nel precedente post, e ritengo che il diritto alla difesa sia sacrostanto per TUTTI (non ho mai messo in dubbio questo, e tantomeno detto di buttare lo zio direttamente a rogo). Semplicemente notavo lo "sforzo" che ora dovrà fare l' avvocato penalista per difendere l' indifendibile.
Non si tratta di "stuprare* la sua moralità", lui svolge il suo lavoro, garantisce un diritto sacrosanto e va contro i suoi stessi sentimenti per farlo
, massimo rispetto per chi svolge questo lavoro, notavo solo quanto fosse difficile certe volte
*di pietro ha fatto moda
No vabbè, intendevo proprio dire che l'avvocato non deve difendere l'indifendibile...per questo la sua moralità non è in gioco.
L'avvocato prende il caso e partecipa, quale elemento del sistema giustizia, affinché tutto sia accertato per il meglio.
E' suo compito far verificare la condizione psichica del reo al momento del fatto, le altre circostanze etc etc...
Non penso affatto che se le perizie si mostrassero tutte sfavorevoli al suo assistito, poi passa la notte a piangere.
Lui deve solo accertarsi che tutti gli accertamenti siano fatti, che le garanzie siano rispettate. Ha un ruolo diverso dal giudice, ma la sua moralità è coinvolta
nella stessa misura in cui lo sono il giudice ed il Pm. Il problema della moralità si pone solo nel momento in cui, pur di ottenere un risultato, l'avvocato fa carte false, va oltre il suo dovere per favorire il cliente.
Ma a quel punto anche il giudice od il pm, se non svolgono con la dovuta professionalità e correttezza il loro lavoro in un caso del genere, hanno da fare i conti con la loro moralità. Anzi, direi perfino più loro che non il difensore!
Io non so se son riuscito a spiegare quel che intendo. Ho capito quel che dite voi, ho capito che non contestate il diritto di difesa ma vi ponete il dubbio della coscienza individuale del difensore. Non avete capito che io non sono proprio d'accordo nel merito col problema che ponete...per me un avvocato, che abbia una corretta visione del suo ruolo, può lavorare serenamente senza fare a cazzotti con la propria coscienza, poiché svolge un ruolo nobile quanto quello degli altri giuristi coinvolti nella vicenda. Non fa nulla di turpe, è un ingranaggio del sistema come gli altri. Anzi, è il più importante, in quanto è proprio la sua presenza che consente di
condannare un colpevole all'interno di un
processo giusto.
Io mi sentirei non solo a posto con la mia coscienza, ma addirittura onorato, parte di un qualcosa che si chiama GIUSTIZIA, se potessi difendere Misseri e far parte di quel meccanismo che ne accerterà le colpe e lo condannerà alla pena più giusta ed adeguata per le sue responsabilità.
Perché porre un problema morale nell'animo di chi svolge un ruolo così delicato e nobile?