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SCORDATEVI DI DIVENTARE AVVOCATI!!!!

Ultimo Aggiornamento: 06/12/2011 20:31
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31/10/2011 14:28
 
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berlusconi sta rompendo troppo a mio avviso
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31/10/2011 21:02
 
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Le iscrizioni alla pratica si chiudono nel mese di novembre e quindi per iscriverti ed iniziare a conteggiare i due anni devi aspettare il novembre successivo alla laurea. Se ti laurei a dicembre, devi aspettare il novembre dell'anno dopo.
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01/11/2011 07:43
 
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Re:
giusperito, 31/10/2011 21.02:

Le iscrizioni alla pratica si chiudono nel mese di novembre e quindi per iscriverti ed iniziare a conteggiare i due anni devi aspettare il novembre successivo alla laurea. Se ti laurei a dicembre, devi aspettare il novembre dell'anno dopo.




ah .. grazie x aver rsposto [SM=x43799]
cmq, nessuno sa se sta benedetta riforma è stata approvata o meno??? [SM=x43619] [SM=x43619]
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20/11/2011 13:33
 
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Leggo solo ora questo post. In un momento in cui i concorsi sono sostanzialmente "chiusi" (o pochissomi), restringere l'accesso all'avvocatura vuole dire cimmettere un errore. Da persona che fa l'avvocato, però, dico che: a)agli albi sono oggi iscritti troppi che non fanno davvero la professione, b) gli esami attuali non danno garanzia di superamento nemmeno a chi svolge realmente la pratica, c) troppi (proprio per la mancanza attuale di sbarramenti seri) si accostano alla professione, ma sono ignoranti e/o scorretti e quindi il mercato è inflazionato e perde di qualità. La soluzione, a mio avviso, sarebbe quella di introdurre sì sbarramenti di accesso, ma solo dopo una seria riforma delle facoltà di giurisprudenza, che le rendesse teorico-pratiche e non solo teoriche (prove scritte in aula di atti come necessarie per superare gli esami, stages effettivamente sostenuti - con controlli reali - prima degli esami di procedura, ecc...) e controllare l'aggiornamento professionale effettivo (sistema dei crediti) non come oggi, ma con esami sul profitto effettivamente tratto dalla frequenza delle occasioni di accredito
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20/11/2011 15:04
 
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Re:
(pollastro), 20/11/2011 13.33:

Leggo solo ora questo post. In un momento in cui i concorsi sono sostanzialmente "chiusi" (o pochissomi), restringere l'accesso all'avvocatura vuole dire cimmettere un errore. Da persona che fa l'avvocato, però, dico che: a)agli albi sono oggi iscritti troppi che non fanno davvero la professione, b) gli esami attuali non danno garanzia di superamento nemmeno a chi svolge realmente la pratica, c) troppi (proprio per la mancanza attuale di sbarramenti seri) si accostano alla professione, ma sono ignoranti e/o scorretti e quindi il mercato è inflazionato e perde di qualità. La soluzione, a mio avviso, sarebbe quella di introdurre sì sbarramenti di accesso, ma solo dopo una seria riforma delle facoltà di giurisprudenza, che le rendesse teorico-pratiche e non solo teoriche (prove scritte in aula di atti come necessarie per superare gli esami, stages effettivamente sostenuti - con controlli reali - prima degli esami di procedura, ecc...) e controllare l'aggiornamento professionale effettivo (sistema dei crediti) non come oggi, ma con esami sul profitto effettivamente tratto dalla frequenza delle occasioni di accredito




concordo in pieno.
Ho troppi amici che hanno preso il titolo di AVVOCATO senza aver nè fatto pratica seriamente e nè esercitare realmente la professione mentre altri amici ,magari meno bravi, si sono fatti 2-3 anni di pratica senza percepire un centesimo per 10-11-12 ore al dì e senza aver ancora superato questo benedetto esame che è un terno all'otto.
forse l'unica cosa difficile da fare è introdurre il numero chiuso. Per il resto basterebbero seri controlli.


I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac Man avesse influenzato la nostra generazione ora staremmo tutti saltando in sale scure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva."
(Kristian Wilson, Nintendo Inc., 1989)

Pochi anni dopo nacquero le feste rave, la musica techno e l'ecstasy...
20/11/2011 15:22
 
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Re:
(pollastro), 20/11/2011 13.33:

Leggo solo ora questo post. In un momento in cui i concorsi sono sostanzialmente "chiusi" (o pochissomi), restringere l'accesso all'avvocatura vuole dire cimmettere un errore. Da persona che fa l'avvocato, però, dico che: a)agli albi sono oggi iscritti troppi che non fanno davvero la professione, b) gli esami attuali non danno garanzia di superamento nemmeno a chi svolge realmente la pratica, c) troppi (proprio per la mancanza attuale di sbarramenti seri) si accostano alla professione, ma sono ignoranti e/o scorretti e quindi il mercato è inflazionato e perde di qualità. La soluzione, a mio avviso, sarebbe quella di introdurre sì sbarramenti di accesso, ma solo dopo una seria riforma delle facoltà di giurisprudenza, che le rendesse teorico-pratiche e non solo teoriche (prove scritte in aula di atti come necessarie per superare gli esami, stages effettivamente sostenuti - con controlli reali - prima degli esami di procedura, ecc...) e controllare l'aggiornamento professionale effettivo (sistema dei crediti) non come oggi, ma con esami sul profitto effettivamente tratto dalla frequenza delle occasioni di accredito



Quoto! [SM=g2725291]
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20/11/2011 15:54
 
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Re:
(pollastro), 20/11/2011 13.33:

Leggo solo ora questo post. In un momento in cui i concorsi sono sostanzialmente "chiusi" (o pochissomi), restringere l'accesso all'avvocatura vuole dire cimmettere un errore. Da persona che fa l'avvocato, però, dico che: a)agli albi sono oggi iscritti troppi che non fanno davvero la professione, b) gli esami attuali non danno garanzia di superamento nemmeno a chi svolge realmente la pratica, c) troppi (proprio per la mancanza attuale di sbarramenti seri) si accostano alla professione, ma sono ignoranti e/o scorretti e quindi il mercato è inflazionato e perde di qualità. La soluzione, a mio avviso, sarebbe quella di introdurre sì sbarramenti di accesso, ma solo dopo una seria riforma delle facoltà di giurisprudenza, che le rendesse teorico-pratiche e non solo teoriche (prove scritte in aula di atti come necessarie per superare gli esami, stages effettivamente sostenuti - con controlli reali - prima degli esami di procedura, ecc...) e controllare l'aggiornamento professionale effettivo (sistema dei crediti) non come oggi, ma con esami sul profitto effettivamente tratto dalla frequenza delle occasioni di accredito







oh!!!! [SM=g2725285] [SM=g2725285] [SM=g2725285] Io non smetterò mai di ringraziare il professor palma di diritto amministrativo per averci permesso di andare al Tar, di scrivere un vero ricorso e discuterlo!!!Ci sarebbe bisogno anche di questo...usciremo da quest'università che non sapremo fare niente, a stento sappiamo mettere 2 nozioni in fila!



For you I was a flame....love, is a losing game....


Quando stai per mollare, fermati un attimo a pensare al motivo per il quale hai resistito fino ad ora ... Pensa alla meta, non a quanto sia lungo il tragitto. Rimboccati le maniche e non aver paura della fatica. Guardati allo specchio e riconosci quel sognatore che ti sta di fronte. Lotta e combatti. E quando ciò che desideri sarà tuo, una mano al cuore e sentirai in ogni singolo battito l'eco di ognuno dei passi che hai compiuto. E se avrai qualche cicatrice non preoccuparti, non c'e vittoria senza una ferita di guerra, non c'è arcobaleno senza la pioggia.
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22/11/2011 07:43
 
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Re:
(pollastro), 20/11/2011 13.33:

Leggo solo ora questo post. In un momento in cui i concorsi sono sostanzialmente "chiusi" (o pochissomi), restringere l'accesso all'avvocatura vuole dire cimmettere un errore. Da persona che fa l'avvocato, però, dico che: a)agli albi sono oggi iscritti troppi che non fanno davvero la professione, b) gli esami attuali non danno garanzia di superamento nemmeno a chi svolge realmente la pratica, c) troppi (proprio per la mancanza attuale di sbarramenti seri) si accostano alla professione, ma sono ignoranti e/o scorretti e quindi il mercato è inflazionato e perde di qualità. La soluzione, a mio avviso, sarebbe quella di introdurre sì sbarramenti di accesso, ma solo dopo una seria riforma delle facoltà di giurisprudenza, che le rendesse teorico-pratiche e non solo teoriche (prove scritte in aula di atti come necessarie per superare gli esami, stages effettivamente sostenuti - con controlli reali - prima degli esami di procedura, ecc...) e controllare l'aggiornamento professionale effettivo (sistema dei crediti) non come oggi, ma con esami sul profitto effettivamente tratto dalla frequenza delle occasioni di accredito



non posso che condividere il tuo ragionamento. Ma questo varrà per il futuro. E intanto noi di oggi,come facciamo?
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22/11/2011 11:01
 
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Re: Re:
lucas22, 20/11/2011 15.04:




concordo in pieno.
Ho troppi amici che hanno preso il titolo di AVVOCATO senza aver nè fatto pratica seriamente e nè esercitare realmente la professione mentre altri amici ,magari meno bravi, si sono fatti 2-3 anni di pratica senza percepire un centesimo per 10-11-12 ore al dì e senza aver ancora superato questo benedetto esame che è un terno all'otto.
forse l'unica cosa difficile da fare è introdurre il numero chiuso. Per il resto basterebbero seri controlli.




quoto lucas. c'è mio fratello che non ne può più di farsi il cosiddetto 'mazzo' per non vedere neanche una lira a fine mese
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24/11/2011 06:21
 
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Intanto bisognerebbe fare un'indagine a tappeto su tutti quelli che dichiarano meno di 15.000 Euro l'anno e cancellarne/sospenderne gran parte dall'ordine.

La misura è stata già proposta dal CNF. Sarebbe draconiana. In teoria sarei contrario. Tuttavia è davvero insopportabile che si debba pagare la pensione agli evasori.

Vedi articolo infra.






Dal sito legalcommunity.it

Riceviamo e pubblichiamo il seguente articolo a cura di Fabrizio Colonna.*

Domani, 11 novembre, fatte salve probabili proroghe, scadranno i divieti alle vendite di titoli allo scoperto in Italia, Belgio, Francia, Spagna e Grecia. Chissà se e quanto questa deadline incida sulle attuali speculazioni; nel frattempo il Ministro dell’Interno Roberto Maroni a “Che tempo che fa” domenica sera menzionava, da avvocato quale è, le difficoltà incontrate nel proporre qualsiasi tipo di manovra/riforma anche per le resistenze delle lobbies come quella degli avvocati. Eppure, paradossalmente sarebbe sufficiente applicare il principio solidaristico proprio della Cassa Forense anche agli altri enti erogatori di pensioni per risolvere uno dei maggiori problemi esistenti, con la conseguente riduzione dello lo squilibrio pensionistico, l’eliminazione delle pensioni d’oro e l’incentivazione di forme previdenziali (e di risparmio) integrative. Infatti, nel 2011 il tetto contributivo per le pensioni degli avvocati è pari ad 90.100,00 euro, ma - a fronte di ciò – un anno addietro l’allora presidente della Cassa Forense dichiarò a La Repubblica (suppl. Affari & Finanza, 22 novembre, pagg.16 e 17) che il “tetto massimo raggiungibile di pensione è 50-52 mila euro per 35-40 anni di lavoro”. A tutti gli avvocati iscritti alla Cassa è garantita una pensione minima intorno ad euro 10.160,00 annui . Forse si potrebbe iniziare con deputati, senatori e consiglieri regionali, per poi estendere il principio solidaristico ad una platea di soggetti interessati sempre più ampia , o forse abolirlo per la Cassa Forense, dato che serve soprattutto a pagare le pensioni di tanti colleghi evasori fiscali. Infatti, nel 2009 c’erano 55.028 avvocati iscritti agli Albi ma non anche alla Cassa Forense, contro 156.934 avvocati iscritti agli Albi ed alla Cassa, per un totale di 211.962 avvocati: il 35% degli avvocati iscritti agli Albi non era quindi iscritto alla Cassa, possibile che avessero tutti un reddito professionale IRPEF inferiore a 9.000 euro, ed un volume d’affari IVA inferiore a 13.500 euro ? E qual è la causa dello squilibrio tra il distretto di Milano (copertura previdenziale nel 2010 pari al 94%) e quelli di Catanzaro (51%) e di Reggio Calabria (50%) ? Può essere il dato riferibile ai nuovi avvocati iscritti alla Cassa (14.220 nel 2008, ma in diminuzione a 11.285 nel 2010) ? (fonte: La Previdenza Forense, n. 2 del 2011). Ma v’è di più ! Nel 2009 il tetto contributivo era di euro 86.700: bene, quanti erano sui 156.934 avvocati iscritti agli Albi ed alla Cassa quelli avevano dichiarato un reddito professionale IRPEF superiore a tale importo ? Solo 17.544, poco più del 10% ! Perchè quindi pagare più contributi del necessario, si saranno forse chiesti in molti colleghi, comportandosi di conseguenza. Cosa fanno Cassa Forense ed Ordini territoriali per impedire tale distorsione ? E il Consiglio Nazionale Forense ? E l’Agenzia delle Entrate ? E l’U.I.F. ? Nel frattempo assistiamo - finalmente - alla ventilata possibilità di esercitare la professione in forma societaria introdotta nella bozza dell’ultimo “Decreto Sviluppo” (ulteriore sia al decreto legge 13 maggio 2011 n. 70 recante “Semestre Europeo - Prime disposizioni urgenti per l'economia” convertito nella legge 106 del 12 luglio 2011 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 13 luglio 2011, che al decreto legge 13 agosto 2011 n. 138 recante "Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo", convertito nella legge n. 148 del 14 settembre 2011 n. 148 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 16 settembre 2011, che all’art. 3 già prevedeva la riforma degli ordinamenti professionali, evidentemente risultati non sufficienti) ripresa dal “maxi emendamento al disegno di legge recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - Legge di stabilità 2012” (rubricato come AS 2968 ed esaminato dal Consiglio dei Ministri del 2 novembre, iniziato alle 20:40 e terminato alle 22:15, fonte www.governo.it/Governo/ConsiglioMinistri/dettaglio.asp?d=65334&pg=1%2C2203%2C3309&am... ) che in uno stesso articolo disciplinerebbe sì le società tra professionisti ma anche la riforma degli ordini professionali (già inserita all’art. 3 del richiamato d.l. 138) , mentre in quello successivo avrebbe previsto la liberalizzazione totale delle attività economiche svolte in forma imprenditoriale e professionale . La saga continua, in maniera come al solito confusa, l’Italia crolla, Antonio Socci scrive che ci rimane solo che pregare (http://www.antoniosocci.com/ , Libero, 6 novembre 2011), credo abbia proprio ragione.

*avvocato, membro del Comitato Esecutivo di ASLA, Associazione Studi Legali Associati


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28/11/2011 11:47
 
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....rimango allibita
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01/12/2011 18:54
 
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Cosa ne pensate dell'apertura fatta in sede di rinnovo del contratto collettivo dei dipendenti da studi professionali a proposito dell'introduzione del contratto di apprendistato per i praticanti?
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06/12/2011 20:31
 
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La manovra riduce i tempi di tirocinio a 18mesi
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