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Primarie napoli-repubblica

Ultimo Aggiornamento: 13/02/2011 01:31
25/01/2011 10:59
 
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sospetti,amarezze e veleni!
«Schifezze», le chiama lui. «Non essendo riusciti a battermi con il voto, provano ad attaccarmi con il fango». Andrea Cozzolino si difende così. Il sorriso impenetrabile di chi non molla la presa e sa che il peggio comincia ora. Quarantasei anni, già rampante enfant-prodige della corte dei bassoliniani, potente assessore regionale alle Attività produttive prima di diventare europarlamentare con record di preferenze, Cozzolino è da ieri il contestatissimo candidato sindaco di Napoli, decretato dalle affollate primarie del centrosinistra.

«La vera battaglia è conquistare Palazzo San Giacomo, ce la possiamo fare», cerca di svicolare Cozzolino. Non lo spaventano le bordate e l´annuncio di ricorso che arrivano dallo sconfitto Umberto Ranieri, già pupillo del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che fino a metà spoglio sembrava lanciatissimo verso la vittoria. Né si scompone per le accuse gravi di Nicola Oddati (anch´egli del Pd) e dell´ex magistrato Libero Mancuso, candidato di Sel. Cozzolino si ferma invece sull´allarme lanciato da Walter Veltroni, condito da sarcasmo. «Pure i cinesi erano in coda. Se c´è una sola ombra, meglio intervenire subito», chiede l´ex segretario del Pd, ripartito dal Lingotto.

LEGGI Pd, primarie al veleno, scoppia il caso Napoli

Mentre il leader Pierluigi Bersani si complimenta con i dirigenti campani, infatti, Veltroni annota in un talkshow televisivo: «In un video, ho visto che a Napoli c´erano molti cinesi che votavano. O erano dei cinesi democratici, o c´era qualcosa che non va. Se c´è anche una sola ombra, bisogna intervenire». Cozzolino fa spallucce, apparentemente. «Basta con gli scontri di una stagione passata», fa sapere il candidato sindaco. Ma dietro il successo dell´europarlamentare c´è il sospetto dell´inatteso colpo di coda bassoliniano. La leadership dell´ex sindaco e poi governatore Antonio Bassolino venne pubblicamente censurata e messa all´indice, proprio nel 2008, dall´allora leader Veltroni nella terribile primavera dei rifiuti napoletani. E ora i giochi si riaprono. Ma Cozzolino giura di essersi lanciato nell´agone delle primarie contro il parere di Bassolino. Il quale, con Bersani, aveva invano cercato una «figura terza e autorevole», un papa straniero per Napoli, da Lucia Annunziata al magistrato Raffaele Cantone. Per questo, il vincitore rivendica: «È la mia seconda vita. Chiedo di essere giudicato per quello che propongo. Se Bassolino mi ha aiutato nelle primarie? Chiedetelo a lui».

Un conflitto perenne. Eppure lo scontro di oggi si fonda su anomalie e dubbi concreti. Il voto bulgaro in alcune sezioni, come a via Janfolla a Miano, periferia nord, dove Cozzolino ha incassato ben 1067 voti su meno di 2mila elettori delle primarie; un seggio in cui, ciascun elettore avrebbe impiegato 31 secondi per entrare, votare ed uscire. Ancora: nell´area orientale della città, a Barra, un consigliere di municipalità del centrodestra e simpatizzanti del Pdl si infilano alle urne: Altri che escono e ricevono 10 euro o 5 euro. E poi il boom a Scampia o Marianella, in cui il Pd è ormai debolissimo. Così nel comitato di Ranieri girano battute al vetriolo. «Tommi Tommi di "rione Siberia" ha battuto il giurista Casavola». Oppure. «Il botto lo ha fatto Michél, quello di Miano». Tradotto: i capibastone dei rioni ad alta percentuale di illegalità, vicini a Cozzolino, l´hanno avuta vinta sull´appello degli intellettuali per Ranieri. Tommi? Michel? Sigle suggestive. Esistono, però. Incarnano i profili delle periferie.

Tommi Tommi è Tommaso Iavarone, ex ragazzo del Pci, poi finito in carcere per droga e infine assunto in una società partecipata della Regione proprio quando brilla la stella dell´ex assessore Cozzolino. Oggi quel Tommi conferma il maxi consenso per Cozzolino e attacca: «Ma perché quando Scampia e Secondigliano votavano in massa per il deputato Ranieri erano voti puliti e adesso puzzano? Spiegatemi». Così anche Michel, al secolo Michele Di Prisco, figlio di un ex notabile della Dc del luogo. «Anche Ranieri ci aveva chiesto il voto, ma ci ha deluso».

Cozzolino è vicino a realizzare il suo sogno. Scalpitò per fare il vicesindaco nella seconda consiliatura di Rosa Russo Iervolino, ma la signora dell´ex Dc, solitamente conciliante, gli disse no e si impuntò. Con un´argomentazione non rigettabile: la moglie di Cozzolino, bionda trentenne, appartiene ad una famiglia di costruttori nota in città, finita in controversie giudiziarie. «Se ho una causa con loro o un parere da chiedere, cosa faccio, chiedo al mio vicesindaco di astenersi?». Cozzolino ingoiò il rospo, ma non l´ha mai dimenticato. E ora la rivincita sembra vicina.


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25/01/2011 12:39
 
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Sarebbe interessante che la magistratura controllasse come la società SICA gestisce anche i condomini di cui è proprietaria (ne ho esperienza personale).
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25/01/2011 12:53
 
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Vabbè, ma adesso scende in campo Luigi De Magistris e finiranno tutte le polemiche!






Nolite conformari huic saeculo sed reformamini in novitate sensus vestri.
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25/01/2011 13:04
 
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Max, lasciando fuori il discorso giuridico e restando sul piano politico, si tratta cmq di una delle scelte peggiori. Tuttavia non sarebbe il caso di riflettere sullo strumento primarie?
Non mi sembra opportuno che i vari candidati sconfitti professino ora il loro scetticismo sullo strumento. I brogli erano prevedibili, ma in quale senso siano stati orientati non è desumibile da chi è il vincitore.
Ribadisco la mia disistima per Cozzolino e per Anna Normale (anche per la mia esperienza diretta).
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25/01/2011 13:17
 
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giornalettismo.it
Primarie partecipate sotto il Vesuvio, vince Cozzolino, ride amaro Bersani e Bossi stappa champagne. Il successo di Andrea Cozzolino è forse il miglior tonico che il Pd poteva regalare all’elettorato leghista stanco di sostenere un governo più preoccupato delle avventure notturne del premier che del federalismo. Il modo migliore per far schizzare in alto i consensi del populismo di Bossi è portare in giro la cartolina di Don Antonio Bassolino e della sua monnezza per le strade, e incredibilmente il Pd ha fatto questo regalo al centrodestra sconvolto dal Rubygate. La capitale del Mezzogiorno, la terza città italiana, potrebbe essere ancora amministrata, sotto altre vesti, dall’uomo che ha reso Napoli simbolo mondiale del malgoverno.

Bassolino è uno dei simboli del peggior clientelismo meridionale, incapace di risolvere qualsiasi problema, anzi di aggravarli, fenomenale solo nel piazzare gli amici degli amici (moltiplicare per 100) nel pubblico e nel parastato. Si sa, portare voti costa molto, e qualche ricompensa per il potere perpetuo lo si deve pur dare. Bassolino e i suoi accoliti di consensi ne hanno ancora tanti, concentrati però in una sola Regione al massimo, e nel resto d’Italia fanno scappare gli elettori, a destra o verso l’astensione. E criticare Berlusconi sulla questione etica sarà sempre meno credibile, se a Napoli il Pd non riesce a chiudere con una delle pagine peggiori della sua storia.

Il delitto perfetto compiuto da Cozzolino ha molti padri, e lo stesso Bersani paga ora la cambiale del congresso 2009, quando per assicurarsi una vittoria comunque probabile al congresso si alleò con Bassolino e Loiero. I debiti però si pagano, e il triplo dei voti alle primarie rispetto alle regionali del 2010 dimostrano quanto possano costare certi patti. Senza contare che in campagna elettorale basterà ripetere Cozzolino=Bassolino per annientare la già scarsa credibilità del Pd sul Nord e sulla questione morale. Bossi, e lo stesso Berlusconi, non potevano chiedere di meglio dalle primarie napoletane.
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25/01/2011 13:59
 
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Re:
giusperito, 25/01/2011 13.04:

Max, lasciando fuori il discorso giuridico e restando sul piano politico, si tratta cmq di una delle scelte peggiori. Tuttavia non sarebbe il caso di riflettere sullo strumento primarie?
Non mi sembra opportuno che i vari candidati sconfitti professino ora il loro scetticismo sullo strumento. I brogli erano prevedibili, ma in quale senso siano stati orientati non è desumibile da chi è il vincitore.
Ribadisco la mia disistima per Cozzolino e per Anna Normale (anche per la mia esperienza diretta).




Sono assolutamente contrario (anche se non sono elettore di centrosinistra dal 2005) allo strumento delle primarie. Vedo le primarie come un'altra forma (sebbene più digeribile dal punto di vista culturale) di cedimento populista. Uno strumento che, per altro, si sta rivelando controproducente per lo stesso Pd: che ha perso a Milano, in Puglia e, secondo me, anche a Napoli. Perchè tutti sanno che a Napoli doveva vincere Ranieri. Invece vince Cozzolino. E non per brogli (anche la parola "brogli" è impropria, stante la rilevanza di "fatto" del fenomeno "primarie"!). Perchè forse si sono introdotti elementi del centrodestra (e anche qui: chi può, obiettivamente, impedire ad un elettore di centrodestra di votare? Mi preoccupano, a tal proposito, le proteste dei perdenti: "c'erano persone non nostre a votare!"... Mi verrebbe da dire: bello spirito democratico: o sono aperte a tutti, oppure fate votare solo gli iscritti al partito, che può sembrare più logico!). Oppure (o forse c'è stata una confluenza dei due fenomeni...) è ritornato prepotente lo zoccolo duro del bassolinismo: perchè circa venti anni di potere non passano invano!
Sulla persona Cozzolino (che conosciamo abbastanza bene) non so che dire male. Non mi è mai piaciuta. Anche se però non è un purista. Si presenta per quello che è. E sa cosa è. E cosa pensano di lui i suoi avversari. Consideravo peggiori soggetti come Oddati o il pessimo Corrado Gabriele.
Ai miei tempi anche Ranieri era visto come il fumo negli occhi. Soprattutto per essere stato una delle menti più raffinate e concentrate nella definizione della partecipazione dell'Italia alla guerra contro la Serbia di Milosevic. Oggi la penso, naturalmente, in modo diverso.
In ogni caso sono assolutamente convinto che dopo la vittoria di Cozzolino si candiderà Luigi De Magistris. E diventerà il prossimo
sindaco di Napoli.






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25/01/2011 14:04
 
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@giusperito

Posto un articolo, apparso stamane su frontpage e Corriere del Mezzoggiorno, di Claudio Velardi. Lo trovo molto interessante per certi spunti per spiegare in chiave ideologica certi esiti del bassolinismo.

Scolorina partenopea.

Ho letto anche io il libro di Antonio Bassolino e – come altri – non vi ho trovato ancora quelle riflessioni critiche che era lecito aspettarsi dal leader indiscusso dell’ultimo quindicennio napoletano. Ma diamo tempo al tempo. Sarà necessaria una lenta e progressiva decantazione degli avvenimenti per capire cosa è stato il bassolinismo, nel bene e nel male (per usare una sua classica espressione).

Nel frattempo possiamo procedere per indizi, omissioni, decrittazioni. E io sono andato a sfogliare – come faccio sempre – l’indice dei nomi: un modo spesso fruttuoso per cogliere importanti dettagli che nella lettura si smarriscono.

Nel libro di Antonio l’hit parade delle citazioni è abbastanza scontata: il grosso è per Berlusconi e Prodi, in seconda fila D’Alema e Veltroni, seguono De Mita, Iervolino, Rutelli, Marone, Mastella, il poco amato Napolitano. Poi tanti altri, in ordine sparso: Filangieri e Genovesi, Ugo e Marino, Kounellis e Niemeyer, assessori, vecchi dirigenti Pci… Oddio, deve essermi sfuggito qualcosa: ma dove sono finiti Andrea (Cozzolino), Antonio (Marciano), Nicola (Oddati)? Dov’è la classe dirigente cresciuta in quindici anni al suo fianco? E ‘o professore, quello che “beato lui, che sta ncopp’ a muntagna…”? Ah, eccolo Mauro (Calise), con una sola striminzita citazione… E Isaia (Sales), Massimo (Villone), Massimo (Paolucci), Eduardo (Cicelyn), Rachele (Furfaro) e tanti altri? Cancellati con la scolorina, come nei ritratti di epoca staliniana?

Nei mesi scorsi mi sono sciroppato le 800 pagine della biografia del mio politico contemporaneo preferito, Tony Blair. Nel libro manca l’indice dei nomi, ma in ogni pagina del suo racconto sono presenti Jonathan (Powell, il capostaff), Alastair (Campbell, l’uomo-media), Peter (Mandelson, lo strategist), Philip (Gould, il pollster), e naturalmente i politici dell’inner circle: Brown, Miliband e gli altri. E’ fortissima la sensazione di una squadra al lavoro per un obiettivo comune. Queste persone costruiscono l’agenda quotidiana del governo: incontri, ricerche, approfondimenti, analisi, mediazioni. Possono fare bene o sbagliare, sono scaltri e intelligenti, spesso in lotta tra loro per entrare nelle grazie del capo. E non sono yes-men: al capo chiedono e impongono un confronto continuo. Blair è solo il terminale di questo gruppo di persone instancabili e dedite alla causa. Certo decide, fa le scelte ultime, ma sempre sulla base del loro lavoro. Li bacchetta, li loda o li critica anche pubblicamente: in ogni caso, non ha timore di citarli, di nominarli. Un leader forte si circonda di persone forti. Non si vergogna dei suoi collaboratori.

Si dirà: palazzo San Giacomo non è Downing Street, e tantomeno lo è Santa Lucia. Beh, è vero il contrario. Meno forte e strutturata è l’istituzione, più è necessaria una squadra articolata e compatta a fianco del leader. Bassolino lo capì subito, nel 1994, e di squadre si è sempre circondato. All’inizio formando team con persone esterne, autorevoli, competenti. In una seconda fase, con risorse non meno valide, ma più interne alla politica e devote al leader. Il punto è che non ha mai voluto né saputo valorizzare, tanto gli uni che gli altri. Per quale motivo? Perché, insomma, Bassolino non ha mai costruito nessuna ipotesi di successione a se stesso, pur avendo a disposizione un quindicennio di potere assoluto per farlo?
Mi scuserai, direttore, se espongo una tesi radicale e certamente sommaria per spiegare l’arcano. Bassolino è un politico di solida e mai ripudiata formazione comunista. Non sarò certo io a negarne le qualità, ma per quella scuola la politica è stata teleologia, finalismo, mentre le competenze, le conoscenze specifiche sono accessorie, sono una funzione minore della politica, detengono tuttalpiù verità secondarie, parziali. Possono accompagnare un percorso, risultare più o meno utili di volta in volta, ma il leader gioca il confronto vero sui tavoli della politique d’abord, fatta di sinedri, caminetti, vertici: oggi surrogati di quella mitologica direzione del Pci, in cui il giovane Bassolino sedette al fianco di Terracini e Longo. In secondo luogo, il politico di formazione comunista è sempre diffidente, sospettoso nei confronti dell’altro da sé. Non investe sulla fiducia, perché non vede la parte di verità di cui ogni essere umano è portatore. E’ abituato a vedere intorno a sé nemici, non interlocutori. Non è laico, in una parola. Per questo non fa crescere nessuno al suo fianco.

E per questo, nella ricostruzione di un quindicennio fatto di ombre ma anche di molte luci (per usare sempre una sua espressione classica), può persino omettere di citare chi gli è stato a fianco per tanto tempo e usare la scolorina di Stalin per cancellare chi non è più di suo gradimento. Ecco, questo non mi è piaciuto del libro di Antonio, sia detto da uno che gli sarà sempre amico e che risulta anche citato (il giusto) nell’indice dei nomi.










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25/01/2011 14:22
 
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Ma tanto queste amministrative le hanno perse...
Avranno pensato che è meglio metter in prima linea sto Cozzolino bassoliniano (anche per decretare definitivamente la morte di tutto il bassolinismo), che mandare al massacro qualcuno ancora non compromesso.
Dopo questa disfatta, forse, non sentiremo più "è dell'area bassoliniana).
Insomma, il PD va verso una epurazione, certa della sua sconfitta, e non può essere che un bene.

Si sa mai che, tra 5 anni, non abbiamo un candidato presentabile da votare...
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25/01/2011 14:44
 
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Re:
Paperino!, 25/01/2011 14.22:

Ma tanto queste amministrative le hanno perse...
Avranno pensato che è meglio metter in prima linea sto Cozzolino bassoliniano (anche per decretare definitivamente la morte di tutto il bassolinismo), che mandare al massacro qualcuno ancora non compromesso.
Dopo questa disfatta, forse, non sentiremo più "è dell'area bassoliniana).
Insomma, il PD va verso una epurazione, certa della sua sconfitta, e non può essere che un bene.

Si sa mai che, tra 5 anni, non abbiamo un candidato presentabile da votare...




E perchè mai dovrebbero avere, tra 5 anni, un candidato presentabile?! Basterà, per gli avversari, dire che è legato a Bassolino per decretarne la sconfitta( com'è successo a De Luca).

A Napoli si vince e si perde senza tanto senso: ha vinto Cesaro e ha vinto Caldoro......ed ora, alle primarie Pd, ha vinto Cozzolino- il peggiore dei candidati-.

Insomma fino a quando si resterà legati a quest'idea che il centro sinistra, avendo governato per 16 anni( gli ultimi 6 in maniera deplorevole), non merita di governare a prescindere dal candidato, a prescindere dall'avversario staremo freschi. Ci attendono altrettanti anni di Cesari e Caldori.

Chissà poi chi sarà candidato del centro destra al Comune. Ma cmq sempre meglio di Cozzolino, almeno è del Pdl. Che in questi sedici anni ha portato avanti un'opposizione non dico valida ma addirittura spietata, si è distinto e continua a distinguersi per rettitudine e capacità.

Insomma,quello che voglio dire è che se si dice che Cozzolino è impresentabile( cosa che io in parte condivido) si deve dire che sarà impresentabile qualsiasi candidato centro destra, perchè in questi ultimi anni l'opposizione campana ha collaborato ampiamente allo sfascio della nostra regione. Sarà espressione, come Caldoro, di una classe dirigente terribile e corrotta.

Ad ogni modo basta vedere la gestione dei due su citati per rendersi conto che: o si cambia veramente o non ha alcun senso parlare di cambiamento.

[Modificato da nekonika 25/01/2011 14:47]
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Re: Re:
maximilian1983, 25/01/2011 13.59:



In ogni caso sono assolutamente convinto che dopo la vittoria di Cozzolino si candiderà Luigi De Magistris. E diventerà il prossimo
sindaco di Napoli.



le elezioni le vincerà Mastella [SM=x43666]
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Re: Re:
nekonika, 25/01/2011 14.44:




E perchè mai dovrebbero avere, tra 5 anni, un candidato presentabile?! Basterà, per gli avversari, dire che è legato a Bassolino per decretarne la sconfitta( com'è successo a De Luca).

A Napoli si vince e si perde senza tanto senso: ha vinto Cesaro e ha vinto Caldoro......ed ora, alle primarie Pd, ha vinto Cozzolino- il peggiore dei candidati-.

Insomma fino a quando si resterà legati a quest'idea che il centro sinistra, avendo governato per 16 anni( gli ultimi 6 in maniera deplorevole), non merita di governare a prescindere dal candidato, a prescindere dall'avversario staremo freschi. Ci attendono altrettanti anni di Cesari e Caldori.

Chissà poi chi sarà candidato del centro destra al Comune. Ma cmq sempre meglio di Cozzolino, almeno è del Pdl. Che in questi sedici anni ha portato avanti un'opposizione non dico valida ma addirittura spietata, si è distinto e continua a distinguersi per rettitudine e capacità.

Insomma,quello che voglio dire è che se si dice che Cozzolino è impresentabile( cosa che io in parte condivido) si deve dire che sarà impresentabile qualsiasi candidato centro destra, perchè in questi ultimi anni l'opposizione campana ha collaborato ampiamente allo sfascio della nostra regione. Sarà espressione, come Caldoro, di una classe dirigente terribile e corrotta.

Ad ogni modo basta vedere la gestione dei due su citati per rendersi conto che: o si cambia veramente o non ha alcun senso parlare di cambiamento.



Era solo una speranza...ci vuoi togliere pure quella?
Il candidato del pdl non sarà scelto sulla base di ragionamenti di presentabilità, ma se questo - in futuro - obbligherà invece il PD a ragionare in questi termini, ciò non potrà che essere un bene.
Per questo io auspico l'ennesima mazziata, a chiusura del ciclo di mazziate, per il Pd...non perché consideri Caldoro o (peggio ancora) Cesaro dei passi in avanti, ma semplicemente perché così, forse, passi in avanti potrà esser costretto a farne il PD...che negli ultimi 10 anni, oggettivamente, ha prodotto politici come e peggio di Cesaro.
Guardando gli attuali candidati (mi aspetto Mastella, Mussolini e Carfagna), davvero cambia poco chi vinca...tra tutti, meglio la Carfagna...e speriamo questo cambi qualcosa nel pd campano del domani.

25/01/2011 15:44
 
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Re: Re: Re:
gran generale, 25/01/2011 15.13:



le elezioni le vincerà Mastella [SM=x43666]




penso che me ne andrei via da napoli [SM=x43614] [SM=x43673]
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Re: Re: Re: Re:
--letizia22--, 25/01/2011 15.44:




penso che me ne andrei via da napoli [SM=x43614] [SM=x43673]




Vince la Carfagna...se ha le palle di imporre la propria candidatura nonostante il niet di Cosentino e co. [SM=x2244087]
Vince a occhi chiusi, vincerebbe anche delle ipotetiche primarie interne.
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25/01/2011 15:52
 
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scusate se sono poco informata [SM=x43801]
ma chi sono i candidati [SM=x43826]
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Re:
democrat4lyf90, 25/01/2011 15.52:

scusate se sono poco informata [SM=x43801]
ma chi sono i candidati [SM=x43826]




Un certo Cozzolino per il PD.
Poi si candida Raffele Cutolo per la lista: Napoli Nostra
E il figlio di Bossi per: Napoli Padana
Si aspetta il candidato ufficiale dei radicali e che si sciolga il nodo Carfagna per gli ultimi due nomi.
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25/01/2011 16:09
 
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Re: Re:
Paperino!, 25/01/2011 15.58:




Un certo Cozzolino per il PD.
Poi si candida Raffele Cutolo per la lista: Napoli Nostra
E il figlio di Bossi per: Napoli Padana
Si aspetta il candidato ufficiale dei radicali e che si sciolga il nodo Carfagna per gli ultimi due nomi.




uhm ok grazie mille [SM=x43812]
a questo punto,sarei orientata a votare per Raffaele Cutolo [SM=x43605] mi attira il nome della lista [SM=x43673]

[Modificato da democrat4lyf90 25/01/2011 16:09]
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25/01/2011 21:36
 
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Re: Re:
Paperino!, 25/01/2011 15.58:




Un certo Cozzolino per il PD.
Poi si candida Raffele Cutolo per la lista: Napoli Nostra
E il figlio di Bossi per: Napoli Padana
Si aspetta il candidato ufficiale dei radicali e che si sciolga il nodo Carfagna per gli ultimi due nomi.




Cutolo è un nome che può contare già su moltissimi estimatori e potenziali elettori (vedere bene al secondo 16!).









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Re: Re: Re:
maximilian1983, 25/01/2011 21.36:




Cutolo è un nome che può contare già su moltissimi estimatori e potenziali elettori (vedere bene al secondo 16!).

Ho dimenticato di dire che l'intervistatore era il grande Giuseppe Joe Marrazzo, padre del più noto (oggi) Piero Marrazzo.






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26/01/2011 01:22
 
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Cozzolino e l'apparato di potere che porta con sé tra cui spicca la forza economica della moglie (i mostri di via Piave ve li ricordate? bene sono i suoi!) sono tra le peggiori soluzioni per Napoli. Il csx ha avuto pochi e rari scatti di orgoglio sebbene poi sia stato sconfitto a causa della responsabilità della precedente gestione.
A Neko vorrei domandare come lo sfascio della nostra Regione e di Napoli sia dipeso dall'opposizione (ormai sono 16 anni di opposizione). Sarebbe un discorso valido anche a livello nazionale? Il csx dalle percentuali bulgare (jervolino 57% e Bassolino 63%) ha responsabilità proprie ed esclusive. Cuffaro vinceva con il 53% e si diceva che era grazie alla mafia, la Jervolino e Bassolino, invece, grazie ai voti di chi? Non so se ricordate la Jervolino affermare che la sua era la vittoria della Napoli onesta (quella dei vari Nugnes insomma e delle giunte azzerate per scandali vari).
L'opposizione è stata spesso molto vigile ed attiva, soprattutto nella persona di Rivellini che mi sembra il miglior candidato del PDL. Non vanta il curriculum del paladino della legalità, ma è stato attivissimo nel denunciare gli abusi e le storture del sistema sanitario campano. Ovviamente grandi nomi non ce ne sono, ma difendere sempre e cmq il candidato di csx è immotivato, soprattutto perché politicamente Cozzolino è coresponsabile (come giustamente faceva notare Mancuso) e, ragionando in stile travaglio, è impresentabile non meno dei vari Cesaro.
Inoltre ribadisco che le critiche a Caldoro sono al momento alquanto ingenerose e, soprattutto, la sua storia politica non ha nulla a che vedere con Cesaro e Cosentino.
Non so chi abbia detto che De Luca era bassoliniano, ma ovviamente era una boiata priva di senso. tuttavia a parte i limiti personali e le varie riserve sulla sua situazione di indagato (anche lui, guarda un po', per concussione, etc...) ha sicuramente e giustamente pagato la cattiva gestione della precedente amministrazione.
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Re: Re:
nekonika, 25/01/2011 14.44:




E perchè mai dovrebbero avere, tra 5 anni, un candidato presentabile?! Basterà, per gli avversari, dire che è legato a Bassolino per decretarne la sconfitta( com'è successo a De Luca).

A Napoli si vince e si perde senza tanto senso: ha vinto Cesaro e ha vinto Caldoro......ed ora, alle primarie Pd, ha vinto Cozzolino- il peggiore dei candidati-.

Insomma fino a quando si resterà legati a quest'idea che il centro sinistra, avendo governato per 16 anni( gli ultimi 6 in maniera deplorevole), non merita di governare a prescindere dal candidato, a prescindere dall'avversario staremo freschi. Ci attendono altrettanti anni di Cesari e Caldori.

Chissà poi chi sarà candidato del centro destra al Comune. Ma cmq sempre meglio di Cozzolino, almeno è del Pdl. Che in questi sedici anni ha portato avanti un'opposizione non dico valida ma addirittura spietata, si è distinto e continua a distinguersi per rettitudine e capacità.

Insomma,quello che voglio dire è che se si dice che Cozzolino è impresentabile( cosa che io in parte condivido) si deve dire che sarà impresentabile qualsiasi candidato centro destra, perchè in questi ultimi anni l'opposizione campana ha collaborato ampiamente allo sfascio della nostra regione. Sarà espressione, come Caldoro, di una classe dirigente terribile e corrotta.

Ad ogni modo basta vedere la gestione dei due su citati per rendersi conto che: o si cambia veramente o non ha alcun senso parlare di cambiamento.





Guarda che è l'esatto contrario. De Luca ha perso perchè osteggiato da Bassolino.

Poi, premesso che io ho votato De Luca, non capisco cosa ti abbia fatto Caldoro di tanto grave per essere equiparato a Cesaro. Intanto ha pulito la lista dei disoccupati che percepivano l'assegno sociale pur lavorando...già questo lo rende migliore di Bassolino.
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