Primarie napoli-repubblica

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--letizia22--
00martedì 25 gennaio 2011 10:59
sospetti,amarezze e veleni!
«Schifezze», le chiama lui. «Non essendo riusciti a battermi con il voto, provano ad attaccarmi con il fango». Andrea Cozzolino si difende così. Il sorriso impenetrabile di chi non molla la presa e sa che il peggio comincia ora. Quarantasei anni, già rampante enfant-prodige della corte dei bassoliniani, potente assessore regionale alle Attività produttive prima di diventare europarlamentare con record di preferenze, Cozzolino è da ieri il contestatissimo candidato sindaco di Napoli, decretato dalle affollate primarie del centrosinistra.

«La vera battaglia è conquistare Palazzo San Giacomo, ce la possiamo fare», cerca di svicolare Cozzolino. Non lo spaventano le bordate e l´annuncio di ricorso che arrivano dallo sconfitto Umberto Ranieri, già pupillo del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che fino a metà spoglio sembrava lanciatissimo verso la vittoria. Né si scompone per le accuse gravi di Nicola Oddati (anch´egli del Pd) e dell´ex magistrato Libero Mancuso, candidato di Sel. Cozzolino si ferma invece sull´allarme lanciato da Walter Veltroni, condito da sarcasmo. «Pure i cinesi erano in coda. Se c´è una sola ombra, meglio intervenire subito», chiede l´ex segretario del Pd, ripartito dal Lingotto.

LEGGI Pd, primarie al veleno, scoppia il caso Napoli

Mentre il leader Pierluigi Bersani si complimenta con i dirigenti campani, infatti, Veltroni annota in un talkshow televisivo: «In un video, ho visto che a Napoli c´erano molti cinesi che votavano. O erano dei cinesi democratici, o c´era qualcosa che non va. Se c´è anche una sola ombra, bisogna intervenire». Cozzolino fa spallucce, apparentemente. «Basta con gli scontri di una stagione passata», fa sapere il candidato sindaco. Ma dietro il successo dell´europarlamentare c´è il sospetto dell´inatteso colpo di coda bassoliniano. La leadership dell´ex sindaco e poi governatore Antonio Bassolino venne pubblicamente censurata e messa all´indice, proprio nel 2008, dall´allora leader Veltroni nella terribile primavera dei rifiuti napoletani. E ora i giochi si riaprono. Ma Cozzolino giura di essersi lanciato nell´agone delle primarie contro il parere di Bassolino. Il quale, con Bersani, aveva invano cercato una «figura terza e autorevole», un papa straniero per Napoli, da Lucia Annunziata al magistrato Raffaele Cantone. Per questo, il vincitore rivendica: «È la mia seconda vita. Chiedo di essere giudicato per quello che propongo. Se Bassolino mi ha aiutato nelle primarie? Chiedetelo a lui».

Un conflitto perenne. Eppure lo scontro di oggi si fonda su anomalie e dubbi concreti. Il voto bulgaro in alcune sezioni, come a via Janfolla a Miano, periferia nord, dove Cozzolino ha incassato ben 1067 voti su meno di 2mila elettori delle primarie; un seggio in cui, ciascun elettore avrebbe impiegato 31 secondi per entrare, votare ed uscire. Ancora: nell´area orientale della città, a Barra, un consigliere di municipalità del centrodestra e simpatizzanti del Pdl si infilano alle urne: Altri che escono e ricevono 10 euro o 5 euro. E poi il boom a Scampia o Marianella, in cui il Pd è ormai debolissimo. Così nel comitato di Ranieri girano battute al vetriolo. «Tommi Tommi di "rione Siberia" ha battuto il giurista Casavola». Oppure. «Il botto lo ha fatto Michél, quello di Miano». Tradotto: i capibastone dei rioni ad alta percentuale di illegalità, vicini a Cozzolino, l´hanno avuta vinta sull´appello degli intellettuali per Ranieri. Tommi? Michel? Sigle suggestive. Esistono, però. Incarnano i profili delle periferie.

Tommi Tommi è Tommaso Iavarone, ex ragazzo del Pci, poi finito in carcere per droga e infine assunto in una società partecipata della Regione proprio quando brilla la stella dell´ex assessore Cozzolino. Oggi quel Tommi conferma il maxi consenso per Cozzolino e attacca: «Ma perché quando Scampia e Secondigliano votavano in massa per il deputato Ranieri erano voti puliti e adesso puzzano? Spiegatemi». Così anche Michel, al secolo Michele Di Prisco, figlio di un ex notabile della Dc del luogo. «Anche Ranieri ci aveva chiesto il voto, ma ci ha deluso».

Cozzolino è vicino a realizzare il suo sogno. Scalpitò per fare il vicesindaco nella seconda consiliatura di Rosa Russo Iervolino, ma la signora dell´ex Dc, solitamente conciliante, gli disse no e si impuntò. Con un´argomentazione non rigettabile: la moglie di Cozzolino, bionda trentenne, appartiene ad una famiglia di costruttori nota in città, finita in controversie giudiziarie. «Se ho una causa con loro o un parere da chiedere, cosa faccio, chiedo al mio vicesindaco di astenersi?». Cozzolino ingoiò il rospo, ma non l´ha mai dimenticato. E ora la rivincita sembra vicina.


[SM=x43830]
giusperito
00martedì 25 gennaio 2011 12:39
Sarebbe interessante che la magistratura controllasse come la società SICA gestisce anche i condomini di cui è proprietaria (ne ho esperienza personale).
maximilian1983
00martedì 25 gennaio 2011 12:53
Vabbè, ma adesso scende in campo Luigi De Magistris e finiranno tutte le polemiche!
giusperito
00martedì 25 gennaio 2011 13:04
Max, lasciando fuori il discorso giuridico e restando sul piano politico, si tratta cmq di una delle scelte peggiori. Tuttavia non sarebbe il caso di riflettere sullo strumento primarie?
Non mi sembra opportuno che i vari candidati sconfitti professino ora il loro scetticismo sullo strumento. I brogli erano prevedibili, ma in quale senso siano stati orientati non è desumibile da chi è il vincitore.
Ribadisco la mia disistima per Cozzolino e per Anna Normale (anche per la mia esperienza diretta).
giusperito
00martedì 25 gennaio 2011 13:17
giornalettismo.it
Primarie partecipate sotto il Vesuvio, vince Cozzolino, ride amaro Bersani e Bossi stappa champagne. Il successo di Andrea Cozzolino è forse il miglior tonico che il Pd poteva regalare all’elettorato leghista stanco di sostenere un governo più preoccupato delle avventure notturne del premier che del federalismo. Il modo migliore per far schizzare in alto i consensi del populismo di Bossi è portare in giro la cartolina di Don Antonio Bassolino e della sua monnezza per le strade, e incredibilmente il Pd ha fatto questo regalo al centrodestra sconvolto dal Rubygate. La capitale del Mezzogiorno, la terza città italiana, potrebbe essere ancora amministrata, sotto altre vesti, dall’uomo che ha reso Napoli simbolo mondiale del malgoverno.

Bassolino è uno dei simboli del peggior clientelismo meridionale, incapace di risolvere qualsiasi problema, anzi di aggravarli, fenomenale solo nel piazzare gli amici degli amici (moltiplicare per 100) nel pubblico e nel parastato. Si sa, portare voti costa molto, e qualche ricompensa per il potere perpetuo lo si deve pur dare. Bassolino e i suoi accoliti di consensi ne hanno ancora tanti, concentrati però in una sola Regione al massimo, e nel resto d’Italia fanno scappare gli elettori, a destra o verso l’astensione. E criticare Berlusconi sulla questione etica sarà sempre meno credibile, se a Napoli il Pd non riesce a chiudere con una delle pagine peggiori della sua storia.

Il delitto perfetto compiuto da Cozzolino ha molti padri, e lo stesso Bersani paga ora la cambiale del congresso 2009, quando per assicurarsi una vittoria comunque probabile al congresso si alleò con Bassolino e Loiero. I debiti però si pagano, e il triplo dei voti alle primarie rispetto alle regionali del 2010 dimostrano quanto possano costare certi patti. Senza contare che in campagna elettorale basterà ripetere Cozzolino=Bassolino per annientare la già scarsa credibilità del Pd sul Nord e sulla questione morale. Bossi, e lo stesso Berlusconi, non potevano chiedere di meglio dalle primarie napoletane.
maximilian1983
00martedì 25 gennaio 2011 13:59
Re:
giusperito, 25/01/2011 13.04:

Max, lasciando fuori il discorso giuridico e restando sul piano politico, si tratta cmq di una delle scelte peggiori. Tuttavia non sarebbe il caso di riflettere sullo strumento primarie?
Non mi sembra opportuno che i vari candidati sconfitti professino ora il loro scetticismo sullo strumento. I brogli erano prevedibili, ma in quale senso siano stati orientati non è desumibile da chi è il vincitore.
Ribadisco la mia disistima per Cozzolino e per Anna Normale (anche per la mia esperienza diretta).




Sono assolutamente contrario (anche se non sono elettore di centrosinistra dal 2005) allo strumento delle primarie. Vedo le primarie come un'altra forma (sebbene più digeribile dal punto di vista culturale) di cedimento populista. Uno strumento che, per altro, si sta rivelando controproducente per lo stesso Pd: che ha perso a Milano, in Puglia e, secondo me, anche a Napoli. Perchè tutti sanno che a Napoli doveva vincere Ranieri. Invece vince Cozzolino. E non per brogli (anche la parola "brogli" è impropria, stante la rilevanza di "fatto" del fenomeno "primarie"!). Perchè forse si sono introdotti elementi del centrodestra (e anche qui: chi può, obiettivamente, impedire ad un elettore di centrodestra di votare? Mi preoccupano, a tal proposito, le proteste dei perdenti: "c'erano persone non nostre a votare!"... Mi verrebbe da dire: bello spirito democratico: o sono aperte a tutti, oppure fate votare solo gli iscritti al partito, che può sembrare più logico!). Oppure (o forse c'è stata una confluenza dei due fenomeni...) è ritornato prepotente lo zoccolo duro del bassolinismo: perchè circa venti anni di potere non passano invano!
Sulla persona Cozzolino (che conosciamo abbastanza bene) non so che dire male. Non mi è mai piaciuta. Anche se però non è un purista. Si presenta per quello che è. E sa cosa è. E cosa pensano di lui i suoi avversari. Consideravo peggiori soggetti come Oddati o il pessimo Corrado Gabriele.
Ai miei tempi anche Ranieri era visto come il fumo negli occhi. Soprattutto per essere stato una delle menti più raffinate e concentrate nella definizione della partecipazione dell'Italia alla guerra contro la Serbia di Milosevic. Oggi la penso, naturalmente, in modo diverso.
In ogni caso sono assolutamente convinto che dopo la vittoria di Cozzolino si candiderà Luigi De Magistris. E diventerà il prossimo
sindaco di Napoli.
maximilian1983
00martedì 25 gennaio 2011 14:04
@giusperito

Posto un articolo, apparso stamane su frontpage e Corriere del Mezzoggiorno, di Claudio Velardi. Lo trovo molto interessante per certi spunti per spiegare in chiave ideologica certi esiti del bassolinismo.

Scolorina partenopea.

Ho letto anche io il libro di Antonio Bassolino e – come altri – non vi ho trovato ancora quelle riflessioni critiche che era lecito aspettarsi dal leader indiscusso dell’ultimo quindicennio napoletano. Ma diamo tempo al tempo. Sarà necessaria una lenta e progressiva decantazione degli avvenimenti per capire cosa è stato il bassolinismo, nel bene e nel male (per usare una sua classica espressione).

Nel frattempo possiamo procedere per indizi, omissioni, decrittazioni. E io sono andato a sfogliare – come faccio sempre – l’indice dei nomi: un modo spesso fruttuoso per cogliere importanti dettagli che nella lettura si smarriscono.

Nel libro di Antonio l’hit parade delle citazioni è abbastanza scontata: il grosso è per Berlusconi e Prodi, in seconda fila D’Alema e Veltroni, seguono De Mita, Iervolino, Rutelli, Marone, Mastella, il poco amato Napolitano. Poi tanti altri, in ordine sparso: Filangieri e Genovesi, Ugo e Marino, Kounellis e Niemeyer, assessori, vecchi dirigenti Pci… Oddio, deve essermi sfuggito qualcosa: ma dove sono finiti Andrea (Cozzolino), Antonio (Marciano), Nicola (Oddati)? Dov’è la classe dirigente cresciuta in quindici anni al suo fianco? E ‘o professore, quello che “beato lui, che sta ncopp’ a muntagna…”? Ah, eccolo Mauro (Calise), con una sola striminzita citazione… E Isaia (Sales), Massimo (Villone), Massimo (Paolucci), Eduardo (Cicelyn), Rachele (Furfaro) e tanti altri? Cancellati con la scolorina, come nei ritratti di epoca staliniana?

Nei mesi scorsi mi sono sciroppato le 800 pagine della biografia del mio politico contemporaneo preferito, Tony Blair. Nel libro manca l’indice dei nomi, ma in ogni pagina del suo racconto sono presenti Jonathan (Powell, il capostaff), Alastair (Campbell, l’uomo-media), Peter (Mandelson, lo strategist), Philip (Gould, il pollster), e naturalmente i politici dell’inner circle: Brown, Miliband e gli altri. E’ fortissima la sensazione di una squadra al lavoro per un obiettivo comune. Queste persone costruiscono l’agenda quotidiana del governo: incontri, ricerche, approfondimenti, analisi, mediazioni. Possono fare bene o sbagliare, sono scaltri e intelligenti, spesso in lotta tra loro per entrare nelle grazie del capo. E non sono yes-men: al capo chiedono e impongono un confronto continuo. Blair è solo il terminale di questo gruppo di persone instancabili e dedite alla causa. Certo decide, fa le scelte ultime, ma sempre sulla base del loro lavoro. Li bacchetta, li loda o li critica anche pubblicamente: in ogni caso, non ha timore di citarli, di nominarli. Un leader forte si circonda di persone forti. Non si vergogna dei suoi collaboratori.

Si dirà: palazzo San Giacomo non è Downing Street, e tantomeno lo è Santa Lucia. Beh, è vero il contrario. Meno forte e strutturata è l’istituzione, più è necessaria una squadra articolata e compatta a fianco del leader. Bassolino lo capì subito, nel 1994, e di squadre si è sempre circondato. All’inizio formando team con persone esterne, autorevoli, competenti. In una seconda fase, con risorse non meno valide, ma più interne alla politica e devote al leader. Il punto è che non ha mai voluto né saputo valorizzare, tanto gli uni che gli altri. Per quale motivo? Perché, insomma, Bassolino non ha mai costruito nessuna ipotesi di successione a se stesso, pur avendo a disposizione un quindicennio di potere assoluto per farlo?
Mi scuserai, direttore, se espongo una tesi radicale e certamente sommaria per spiegare l’arcano. Bassolino è un politico di solida e mai ripudiata formazione comunista. Non sarò certo io a negarne le qualità, ma per quella scuola la politica è stata teleologia, finalismo, mentre le competenze, le conoscenze specifiche sono accessorie, sono una funzione minore della politica, detengono tuttalpiù verità secondarie, parziali. Possono accompagnare un percorso, risultare più o meno utili di volta in volta, ma il leader gioca il confronto vero sui tavoli della politique d’abord, fatta di sinedri, caminetti, vertici: oggi surrogati di quella mitologica direzione del Pci, in cui il giovane Bassolino sedette al fianco di Terracini e Longo. In secondo luogo, il politico di formazione comunista è sempre diffidente, sospettoso nei confronti dell’altro da sé. Non investe sulla fiducia, perché non vede la parte di verità di cui ogni essere umano è portatore. E’ abituato a vedere intorno a sé nemici, non interlocutori. Non è laico, in una parola. Per questo non fa crescere nessuno al suo fianco.

E per questo, nella ricostruzione di un quindicennio fatto di ombre ma anche di molte luci (per usare sempre una sua espressione classica), può persino omettere di citare chi gli è stato a fianco per tanto tempo e usare la scolorina di Stalin per cancellare chi non è più di suo gradimento. Ecco, questo non mi è piaciuto del libro di Antonio, sia detto da uno che gli sarà sempre amico e che risulta anche citato (il giusto) nell’indice dei nomi.




Paperino!
00martedì 25 gennaio 2011 14:22
Ma tanto queste amministrative le hanno perse...
Avranno pensato che è meglio metter in prima linea sto Cozzolino bassoliniano (anche per decretare definitivamente la morte di tutto il bassolinismo), che mandare al massacro qualcuno ancora non compromesso.
Dopo questa disfatta, forse, non sentiremo più "è dell'area bassoliniana).
Insomma, il PD va verso una epurazione, certa della sua sconfitta, e non può essere che un bene.

Si sa mai che, tra 5 anni, non abbiamo un candidato presentabile da votare...
nekonika
00martedì 25 gennaio 2011 14:44
Re:
Paperino!, 25/01/2011 14.22:

Ma tanto queste amministrative le hanno perse...
Avranno pensato che è meglio metter in prima linea sto Cozzolino bassoliniano (anche per decretare definitivamente la morte di tutto il bassolinismo), che mandare al massacro qualcuno ancora non compromesso.
Dopo questa disfatta, forse, non sentiremo più "è dell'area bassoliniana).
Insomma, il PD va verso una epurazione, certa della sua sconfitta, e non può essere che un bene.

Si sa mai che, tra 5 anni, non abbiamo un candidato presentabile da votare...




E perchè mai dovrebbero avere, tra 5 anni, un candidato presentabile?! Basterà, per gli avversari, dire che è legato a Bassolino per decretarne la sconfitta( com'è successo a De Luca).

A Napoli si vince e si perde senza tanto senso: ha vinto Cesaro e ha vinto Caldoro......ed ora, alle primarie Pd, ha vinto Cozzolino- il peggiore dei candidati-.

Insomma fino a quando si resterà legati a quest'idea che il centro sinistra, avendo governato per 16 anni( gli ultimi 6 in maniera deplorevole), non merita di governare a prescindere dal candidato, a prescindere dall'avversario staremo freschi. Ci attendono altrettanti anni di Cesari e Caldori.

Chissà poi chi sarà candidato del centro destra al Comune. Ma cmq sempre meglio di Cozzolino, almeno è del Pdl. Che in questi sedici anni ha portato avanti un'opposizione non dico valida ma addirittura spietata, si è distinto e continua a distinguersi per rettitudine e capacità.

Insomma,quello che voglio dire è che se si dice che Cozzolino è impresentabile( cosa che io in parte condivido) si deve dire che sarà impresentabile qualsiasi candidato centro destra, perchè in questi ultimi anni l'opposizione campana ha collaborato ampiamente allo sfascio della nostra regione. Sarà espressione, come Caldoro, di una classe dirigente terribile e corrotta.

Ad ogni modo basta vedere la gestione dei due su citati per rendersi conto che: o si cambia veramente o non ha alcun senso parlare di cambiamento.

gran generale
00martedì 25 gennaio 2011 15:13
Re: Re:
maximilian1983, 25/01/2011 13.59:



In ogni caso sono assolutamente convinto che dopo la vittoria di Cozzolino si candiderà Luigi De Magistris. E diventerà il prossimo
sindaco di Napoli.



le elezioni le vincerà Mastella [SM=x43666]
Paperino!
00martedì 25 gennaio 2011 15:43
Re: Re:
nekonika, 25/01/2011 14.44:




E perchè mai dovrebbero avere, tra 5 anni, un candidato presentabile?! Basterà, per gli avversari, dire che è legato a Bassolino per decretarne la sconfitta( com'è successo a De Luca).

A Napoli si vince e si perde senza tanto senso: ha vinto Cesaro e ha vinto Caldoro......ed ora, alle primarie Pd, ha vinto Cozzolino- il peggiore dei candidati-.

Insomma fino a quando si resterà legati a quest'idea che il centro sinistra, avendo governato per 16 anni( gli ultimi 6 in maniera deplorevole), non merita di governare a prescindere dal candidato, a prescindere dall'avversario staremo freschi. Ci attendono altrettanti anni di Cesari e Caldori.

Chissà poi chi sarà candidato del centro destra al Comune. Ma cmq sempre meglio di Cozzolino, almeno è del Pdl. Che in questi sedici anni ha portato avanti un'opposizione non dico valida ma addirittura spietata, si è distinto e continua a distinguersi per rettitudine e capacità.

Insomma,quello che voglio dire è che se si dice che Cozzolino è impresentabile( cosa che io in parte condivido) si deve dire che sarà impresentabile qualsiasi candidato centro destra, perchè in questi ultimi anni l'opposizione campana ha collaborato ampiamente allo sfascio della nostra regione. Sarà espressione, come Caldoro, di una classe dirigente terribile e corrotta.

Ad ogni modo basta vedere la gestione dei due su citati per rendersi conto che: o si cambia veramente o non ha alcun senso parlare di cambiamento.



Era solo una speranza...ci vuoi togliere pure quella?
Il candidato del pdl non sarà scelto sulla base di ragionamenti di presentabilità, ma se questo - in futuro - obbligherà invece il PD a ragionare in questi termini, ciò non potrà che essere un bene.
Per questo io auspico l'ennesima mazziata, a chiusura del ciclo di mazziate, per il Pd...non perché consideri Caldoro o (peggio ancora) Cesaro dei passi in avanti, ma semplicemente perché così, forse, passi in avanti potrà esser costretto a farne il PD...che negli ultimi 10 anni, oggettivamente, ha prodotto politici come e peggio di Cesaro.
Guardando gli attuali candidati (mi aspetto Mastella, Mussolini e Carfagna), davvero cambia poco chi vinca...tra tutti, meglio la Carfagna...e speriamo questo cambi qualcosa nel pd campano del domani.

--letizia22--
00martedì 25 gennaio 2011 15:44
Re: Re: Re:
gran generale, 25/01/2011 15.13:



le elezioni le vincerà Mastella [SM=x43666]




penso che me ne andrei via da napoli [SM=x43614] [SM=x43673]
Paperino!
00martedì 25 gennaio 2011 15:47
Re: Re: Re: Re:
--letizia22--, 25/01/2011 15.44:




penso che me ne andrei via da napoli [SM=x43614] [SM=x43673]




Vince la Carfagna...se ha le palle di imporre la propria candidatura nonostante il niet di Cosentino e co. [SM=x2244087]
Vince a occhi chiusi, vincerebbe anche delle ipotetiche primarie interne.
democrat4lyf90
00martedì 25 gennaio 2011 15:52
scusate se sono poco informata [SM=x43801]
ma chi sono i candidati [SM=x43826]
Paperino!
00martedì 25 gennaio 2011 15:58
Re:
democrat4lyf90, 25/01/2011 15.52:

scusate se sono poco informata [SM=x43801]
ma chi sono i candidati [SM=x43826]




Un certo Cozzolino per il PD.
Poi si candida Raffele Cutolo per la lista: Napoli Nostra
E il figlio di Bossi per: Napoli Padana
Si aspetta il candidato ufficiale dei radicali e che si sciolga il nodo Carfagna per gli ultimi due nomi.
democrat4lyf90
00martedì 25 gennaio 2011 16:09
Re: Re:
Paperino!, 25/01/2011 15.58:




Un certo Cozzolino per il PD.
Poi si candida Raffele Cutolo per la lista: Napoli Nostra
E il figlio di Bossi per: Napoli Padana
Si aspetta il candidato ufficiale dei radicali e che si sciolga il nodo Carfagna per gli ultimi due nomi.




uhm ok grazie mille [SM=x43812]
a questo punto,sarei orientata a votare per Raffaele Cutolo [SM=x43605] mi attira il nome della lista [SM=x43673]

maximilian1983
00martedì 25 gennaio 2011 21:36
Re: Re:
Paperino!, 25/01/2011 15.58:




Un certo Cozzolino per il PD.
Poi si candida Raffele Cutolo per la lista: Napoli Nostra
E il figlio di Bossi per: Napoli Padana
Si aspetta il candidato ufficiale dei radicali e che si sciolga il nodo Carfagna per gli ultimi due nomi.




Cutolo è un nome che può contare già su moltissimi estimatori e potenziali elettori (vedere bene al secondo 16!).



maximilian1983
00martedì 25 gennaio 2011 21:41
Re: Re: Re:
maximilian1983, 25/01/2011 21.36:




Cutolo è un nome che può contare già su moltissimi estimatori e potenziali elettori (vedere bene al secondo 16!).

Ho dimenticato di dire che l'intervistatore era il grande Giuseppe Joe Marrazzo, padre del più noto (oggi) Piero Marrazzo.
giusperito
00mercoledì 26 gennaio 2011 01:22
Cozzolino e l'apparato di potere che porta con sé tra cui spicca la forza economica della moglie (i mostri di via Piave ve li ricordate? bene sono i suoi!) sono tra le peggiori soluzioni per Napoli. Il csx ha avuto pochi e rari scatti di orgoglio sebbene poi sia stato sconfitto a causa della responsabilità della precedente gestione.
A Neko vorrei domandare come lo sfascio della nostra Regione e di Napoli sia dipeso dall'opposizione (ormai sono 16 anni di opposizione). Sarebbe un discorso valido anche a livello nazionale? Il csx dalle percentuali bulgare (jervolino 57% e Bassolino 63%) ha responsabilità proprie ed esclusive. Cuffaro vinceva con il 53% e si diceva che era grazie alla mafia, la Jervolino e Bassolino, invece, grazie ai voti di chi? Non so se ricordate la Jervolino affermare che la sua era la vittoria della Napoli onesta (quella dei vari Nugnes insomma e delle giunte azzerate per scandali vari).
L'opposizione è stata spesso molto vigile ed attiva, soprattutto nella persona di Rivellini che mi sembra il miglior candidato del PDL. Non vanta il curriculum del paladino della legalità, ma è stato attivissimo nel denunciare gli abusi e le storture del sistema sanitario campano. Ovviamente grandi nomi non ce ne sono, ma difendere sempre e cmq il candidato di csx è immotivato, soprattutto perché politicamente Cozzolino è coresponsabile (come giustamente faceva notare Mancuso) e, ragionando in stile travaglio, è impresentabile non meno dei vari Cesaro.
Inoltre ribadisco che le critiche a Caldoro sono al momento alquanto ingenerose e, soprattutto, la sua storia politica non ha nulla a che vedere con Cesaro e Cosentino.
Non so chi abbia detto che De Luca era bassoliniano, ma ovviamente era una boiata priva di senso. tuttavia a parte i limiti personali e le varie riserve sulla sua situazione di indagato (anche lui, guarda un po', per concussione, etc...) ha sicuramente e giustamente pagato la cattiva gestione della precedente amministrazione.
.pisicchio.
00mercoledì 26 gennaio 2011 09:52
Re: Re:
nekonika, 25/01/2011 14.44:




E perchè mai dovrebbero avere, tra 5 anni, un candidato presentabile?! Basterà, per gli avversari, dire che è legato a Bassolino per decretarne la sconfitta( com'è successo a De Luca).

A Napoli si vince e si perde senza tanto senso: ha vinto Cesaro e ha vinto Caldoro......ed ora, alle primarie Pd, ha vinto Cozzolino- il peggiore dei candidati-.

Insomma fino a quando si resterà legati a quest'idea che il centro sinistra, avendo governato per 16 anni( gli ultimi 6 in maniera deplorevole), non merita di governare a prescindere dal candidato, a prescindere dall'avversario staremo freschi. Ci attendono altrettanti anni di Cesari e Caldori.

Chissà poi chi sarà candidato del centro destra al Comune. Ma cmq sempre meglio di Cozzolino, almeno è del Pdl. Che in questi sedici anni ha portato avanti un'opposizione non dico valida ma addirittura spietata, si è distinto e continua a distinguersi per rettitudine e capacità.

Insomma,quello che voglio dire è che se si dice che Cozzolino è impresentabile( cosa che io in parte condivido) si deve dire che sarà impresentabile qualsiasi candidato centro destra, perchè in questi ultimi anni l'opposizione campana ha collaborato ampiamente allo sfascio della nostra regione. Sarà espressione, come Caldoro, di una classe dirigente terribile e corrotta.

Ad ogni modo basta vedere la gestione dei due su citati per rendersi conto che: o si cambia veramente o non ha alcun senso parlare di cambiamento.





Guarda che è l'esatto contrario. De Luca ha perso perchè osteggiato da Bassolino.

Poi, premesso che io ho votato De Luca, non capisco cosa ti abbia fatto Caldoro di tanto grave per essere equiparato a Cesaro. Intanto ha pulito la lista dei disoccupati che percepivano l'assegno sociale pur lavorando...già questo lo rende migliore di Bassolino.
maximilian1983
00mercoledì 26 gennaio 2011 17:47
da Il Mattino

Napoli, primarie-caos nel centrosinistra
Saviano rilancia: «Troppe ombre, azzeriamole
Puntiamo su Raffaele Cantone»

NAPOLI - Roberto Saviano lancia una proposta spiazzante nel caos del centrosinistra napoletano dopo le primarie, la contestata vittoria di Cozzolino, i ricorsi di Ranieri, Mancuso e Oddati e l'accusa del segretario provinciale del Pd Tremante di un presunto "patto" tra Cozzolino e uno degli uomini forti del Pdl a Napoli, Martusciello... «Azzeriamo le primarie - dice lo scrittore, e candidiamo il magistrato Raffaele Cantone alla guida della coalizione del centrosinistra. Si è parlato di brogli - ha detto lo scrittore alla Tv di Repubblica, di infiltrazioni e di voti a pagamento. Il candidato della sinistra a napoli deve essere al di sopra di ogni sospetto».

Una candidatura forte, ma destinata a un magistrato che finora - nonostante ripetuti inviti da più parti politiche - ha sempre declinato l'invito. Ma non è escluso che la situazione spinga il magistrato a una svolta...

Che la situazione nel centrosinistra sia caotica è evidente. Soprattutto dopo l'affondo del segretario provinciale del Pd, Tremante: «Ho le prove di un patto tra Fulvio Martusciello e Andrea Cozzolino, che deve a questo la sua vittoria».Viene dal segretario provinciale del Pd napoletano Nicola Tremante, che ha parlato anche di «un mister X che deve uscire allo scoperto, che telefonava ad entrambi». il j’accuse di Tremante rende il clima politico ancora più incandescente: «Ci sono 12 seggi anomali dove la percentuale dei votanti è del 75 per cento, nel resto la media è del 36».

Arriva in mattinata la replica di Fulvio Martusciello: «Le parole di Tremante sono false ed è per questo che ho già dato mandato al mio legale di presentare una querela contro di lui. E con il risarcimento riparerò le buche di Napoli».

Le accuse Tremante hanno portato momenti di grande concitazione in serata nella sede provinciale del Pd napoletano. Una trentina di persone, sostenitori di Cozzolino, hanno duramente contestato il segretario provinciale del Pd Nicola Tremante che oggi ha parlato di elezioni falsate. Sono volate urla e insulti. Tra i contestatori c'è chi ha chiesto a Tremante le dimissioni accusandolo «di aver distrutto un partito e di consegnare il Comune alla destra».

La reazione di Cozzolino: «Dichiarazioni false e irresponsabili, sono indignato, così si getta fango su migliaia di persone». La proclamazione del vincitore è intanto congelata, mentre Bersani, venerdì a Napoli, fa sapere: basta litigi.

Ma a denunciare irregolarità sono anche altri: ho visto ragazzi ricevere 20 euro in cambio del voto», dice Rino De Martino, titolare della storica libreria Treves sotto il colonnato di piazza del Plebiscito.

maximilian1983
00mercoledì 26 gennaio 2011 17:48
Mi dispiace dirlo, ma credo che Saviano si sia un po' montato la testa...
.pisicchio.
00mercoledì 26 gennaio 2011 18:09
Re: Re: Re: Re: Re:
Paperino!, 25/01/2011 15.47:




Vince la Carfagna...se ha le palle di imporre la propria candidatura nonostante il niet di Cosentino e co. [SM=x2244087]
Vince a occhi chiusi, vincerebbe anche delle ipotetiche primarie interne.




Primarie nel cdx????

ahahahaahahah...

proprio una bella battuta....

giusperito
00mercoledì 26 gennaio 2011 18:20
Si annullano perché qlc ritiene che ci siano stati i brogli visto che ha vinto Cozzolino?
Questa storia dei brogli è la solita litania post elettorale. Solo quando vince V. non ci sono?
Lo strumento delle primarie ha molti limiti tra cui quelli espressi da max..
@MAYA@83
00mercoledì 26 gennaio 2011 18:25
Re:
maximilian1983, 26/01/2011 17.48:

Mi dispiace dirlo, ma credo che Saviano si sia un po' montato la testa...



Solo ora te ne rendi conto? [SM=x43612] [SM=x43612] [SM=x43612] [SM=x43612]
Tra 5 anni si candiderà pure lui... [SM=x43606]
trixam
00giovedì 27 gennaio 2011 00:40
In italia certi argomenti diventano sempre un po'surreali.
Le primarie sono state inventate in Usa per cercare di selezionare meglio la classe dirigente e spesso hanno funzionato più che bene.
Senza le primarie Obama non sarebbe mai diventato presidente.
Stessa cosa dicasi per altri presidenti del passato da Clinton a Kennedy. Solo che negli Usa le primarie intese come voto tra candidati sono l'ultimo passo di una procedura molto complicata che dura più di un anno e mezzo. Tanto per dirne una, prima di andare a votare devi registrati come democratico o repubblicano, non è che puoi andare da un seggio ad un altro a fare il bello e cattivo tempo.

In Italia le abbiamo introdotte nel 2005 su volere di Prodi per una ragione completamente differente. Prodi era il leader del csx ma non era leader di un partito, una strana singolarità della nostra democrazia tra le tante altre. Così Prodi, memore di quello che era avvenuto durante la sua prima esperienza di governo, volle una legittimazione forte e popolare. Così da strumento di selezione della classe dirigente, le primarie divennero uno strumento di ratifica delle decisioni della classe dirigente. In questo ha ragione maximilian, c'è molto di berlusconiano. Il leader che si appella direttamente al popolo contro i suoi stessi alleati di cui non si fida.
A livello locale invece le cose sono state diverse. Le varie faide tra le sezioni locali che prima rimanevano nel segreto delle stanze del partito, invece sono uscite fuori.
In questo io non ci vedo nulla di male, anzi mi sembra che tutto sommato sia aumentata la trasparenza. Certo le varie fazioni fanno i maneggi che nel caso di napoli sono forse più che spregiudicati, ma non è che siccome perde il candidato ufficiale del partito allora le primarie non funzionano e sono uno strumento inutile.
Non c'è dubbio che spesso l'elettorato del Pd usi questo strumento per esprimere la rabbia contro la classe dirigente del proprio partito, che magari ha eletto alle primarie precedenti, come è avvenuto a Milano o l'anno scorso a Firenze, ma in un paese che ha una legge elettorale con le liste bloccate e i parlamentari nominati, mi sembra comprensibile.
Ecco se le primarie fossero fatte bene, sarebbero un modo per scardinare il porcellum, ma per farle bene bisogna adottare tutta la lunga e complessa procedura che fanno negli usa, o qualcosa di simile.

Sulla politica interna di napoli non saprei pronunciarmi non essendo napoletano e non vivendola quotidianamente.
La mia idea è che in fondo la situazione di napoli sia un po' simbolo di tante altre situazioni del sud. Le classi dirigenti meridionali sono in gran parte espressione di una borghesia intellettuale che ha una visione del mondo piuttosto ristretta che porta regolarmente all'immobilismo. Questa borghesia si divide in due settori: i cinici e gli idealisti. Con il sistema dei partiti della prima repubblica, queste due categorie riuscivano tutto sommato a coesistere. Solo così si può spiegare ad esempio che Pier Santi Mattarella e Salvo Lima stessero nello stesso partito. Con la crisi dei partiti post 92 la situazione è cambiata. Sui giornali si è sempre studiata la crisi rispetto al nord e all'assetto nazionale con berlusconi, lasciando a margine il sud. Nel sud i cinici generalmente si sono alleati con gli affaristi di tutte le risme, mentre gli idealisti hanno avuto il loro sbocco naturale nell'elitarismo. Bassolino e il bassolinismo hanno rappresentato un compromesso storico tra queste due tendenze, un tentativo di far continuare la prima repubblica a livello locale con una sovrastruttura diversa. Noi ci dimentichiamo che poco più di dieci anni fa Bassolino era il sindaco del rinascimento napoletano(o era il risorgimento? non mi ricordo), era uno dei più autorevoli candidati alla leadership del centrosinistra, se ne andava in giro a fare conferenze, gli intellettuali lo adoravano e gli davano quella patina di rispettabilità di cui un politico di centrosinistra non può fare a meno. Chiaro che il suo era un sistema destinato a crollare, una ridotta che si opponeva ai cambiamenti della storia che avvengono a livello nazionale ancora avvolti nell'ignoto. Come sempre però eliminato un regime, si pone la solita domanda: che fare?
Mentre nelle regioni del nord un modello di governance locale si è affermato o si afferma, magari grazie all'opera dei terribili sindaci leghisti che sono probabilmente i politici meglio preparati che ci siano in Italia, nel sud non sappiamo che pesci pigliare.
Il problema è sempre lo stesso: le nostre classi dirigenti, e con essi la società civile, sono incapaci di pensare a prospettive di sviluppo che vadano al di là della spesa pubblica.
Per questo figure come de luca a salerno o emiliano a Bari, raccolgono tanto consenso, anche se sono amministratori assolutamente insufficienti, soprattutto de luca, che è il sindaco della mia amata salerno.
Sopperiscono con la loro personalità ad una mancanza di politica.
.pisicchio.
00giovedì 27 gennaio 2011 14:57
Re:
trixam, 27/01/2011 0.40:

In italia certi argomenti diventano sempre un po'surreali.
Le primarie sono state inventate in Usa per cercare di selezionare meglio la classe dirigente e spesso hanno funzionato più che bene.
Senza le primarie Obama non sarebbe mai diventato presidente.
Stessa cosa dicasi per altri presidenti del passato da Clinton a Kennedy. Solo che negli Usa le primarie intese come voto tra candidati sono l'ultimo passo di una procedura molto complicata che dura più di un anno e mezzo. Tanto per dirne una, prima di andare a votare devi registrati come democratico o repubblicano, non è che puoi andare da un seggio ad un altro a fare il bello e cattivo tempo.

In Italia le abbiamo introdotte nel 2005 su volere di Prodi per una ragione completamente differente. Prodi era il leader del csx ma non era leader di un partito, una strana singolarità della nostra democrazia tra le tante altre. Così Prodi, memore di quello che era avvenuto durante la sua prima esperienza di governo, volle una legittimazione forte e popolare. Così da strumento di selezione della classe dirigente, le primarie divennero uno strumento di ratifica delle decisioni della classe dirigente. In questo ha ragione maximilian, c'è molto di berlusconiano. Il leader che si appella direttamente al popolo contro i suoi stessi alleati di cui non si fida.
A livello locale invece le cose sono state diverse. Le varie faide tra le sezioni locali che prima rimanevano nel segreto delle stanze del partito, invece sono uscite fuori.
In questo io non ci vedo nulla di male, anzi mi sembra che tutto sommato sia aumentata la trasparenza. Certo le varie fazioni fanno i maneggi che nel caso di napoli sono forse più che spregiudicati, ma non è che siccome perde il candidato ufficiale del partito allora le primarie non funzionano e sono uno strumento inutile.
Non c'è dubbio che spesso l'elettorato del Pd usi questo strumento per esprimere la rabbia contro la classe dirigente del proprio partito, che magari ha eletto alle primarie precedenti, come è avvenuto a Milano o l'anno scorso a Firenze, ma in un paese che ha una legge elettorale con le liste bloccate e i parlamentari nominati, mi sembra comprensibile.
Ecco se le primarie fossero fatte bene, sarebbero un modo per scardinare il porcellum, ma per farle bene bisogna adottare tutta la lunga e complessa procedura che fanno negli usa, o qualcosa di simile.

Sulla politica interna di napoli non saprei pronunciarmi non essendo napoletano e non vivendola quotidianamente.
La mia idea è che in fondo la situazione di napoli sia un po' simbolo di tante altre situazioni del sud. Le classi dirigenti meridionali sono in gran parte espressione di una borghesia intellettuale che ha una visione del mondo piuttosto ristretta che porta regolarmente all'immobilismo. Questa borghesia si divide in due settori: i cinici e gli idealisti. Con il sistema dei partiti della prima repubblica, queste due categorie riuscivano tutto sommato a coesistere. Solo così si può spiegare ad esempio che Pier Santi Mattarella e Salvo Lima stessero nello stesso partito. Con la crisi dei partiti post 92 la situazione è cambiata. Sui giornali si è sempre studiata la crisi rispetto al nord e all'assetto nazionale con berlusconi, lasciando a margine il sud. Nel sud i cinici generalmente si sono alleati con gli affaristi di tutte le risme, mentre gli idealisti hanno avuto il loro sbocco naturale nell'elitarismo. Bassolino e il bassolinismo hanno rappresentato un compromesso storico tra queste due tendenze, un tentativo di far continuare la prima repubblica a livello locale con una sovrastruttura diversa. Noi ci dimentichiamo che poco più di dieci anni fa Bassolino era il sindaco del rinascimento napoletano(o era il risorgimento? non mi ricordo), era uno dei più autorevoli candidati alla leadership del centrosinistra, se ne andava in giro a fare conferenze, gli intellettuali lo adoravano e gli davano quella patina di rispettabilità di cui un politico di centrosinistra non può fare a meno. Chiaro che il suo era un sistema destinato a crollare, una ridotta che si opponeva ai cambiamenti della storia che avvengono a livello nazionale ancora avvolti nell'ignoto. Come sempre però eliminato un regime, si pone la solita domanda: che fare?
Mentre nelle regioni del nord un modello di governance locale si è affermato o si afferma, magari grazie all'opera dei terribili sindaci leghisti che sono probabilmente i politici meglio preparati che ci siano in Italia, nel sud non sappiamo che pesci pigliare.
Il problema è sempre lo stesso: le nostre classi dirigenti, e con essi la società civile, sono incapaci di pensare a prospettive di sviluppo che vadano al di là della spesa pubblica.
Per questo figure come de luca a salerno o emiliano a Bari, raccolgono tanto consenso, anche se sono amministratori assolutamente insufficienti, soprattutto de luca, che è il sindaco della mia amata salerno.
Sopperiscono con la loro personalità ad una mancanza di politica.




Mi spiegheresti perchè ritieni De Luca insufficiente?

Lo dico senza polemiche. Vorrei capire.



trixam
00giovedì 27 gennaio 2011 15:34
Re: Re:
.pisicchio., 27/01/2011 14.57:




Mi spiegheresti perchè ritieni De Luca insufficiente?

Lo dico senza polemiche. Vorrei capire.







Guarda è forte la tentazione di dire che lo conosco, quindi preferisco evitarlo.
Però giusto per spiegarlo, diciamo che capisco le persone che lo ammirano. L'immagine del sindaco sceriffo mutuato dalla mitologia leghista fa presa, soprattutto in persone come te che non stando da quella parte lo hanno votato alle regionali, se non ho capito male. Non c'è nemmeno dubbio che salerno negli ultimi quindici anni abbia fatto dei progressi enormi su cui De luca ha dei meriti, il piano traffico che ha ridisegnato la città è stata certamente una opera meritoria. Ma dietro questo c'è poca roba. Il potere di De luca deriva dal suo patto di sangue con i palazzinari d'assalto, anche quelli napoletani perché a Salerno non disprezziamo nessuno.
E se alcune opere realizzate sono state meritorie, altre sono delle follie che sono servite solo ad alimentare il solito circolo politica-affari ecc. L'amministrazione è una guerra tra bande in cui de luca si destreggia spesso ricorrendo ad amicizie più che sospette.
Le municipalizzate e il porto sono gestite con metodi da far west.
Non ne parliamo poi dei centri commerciali e di tutto il sottobosco che si portano dietro per le licenze e company.
Insomma de luca è profondamente berlusconiano e ha trasformato salerno in una città berlusconiana, dove senza il suo assenso è impossibile fare qualsiasi cosa. L'iniziativa privata è stata sequestrata dal protagonismo del sindaco che deve mettere il suo marchio ovunque. Prendiamo la raccolta differenziata, De luca si è appropriato del merito del primato di salerno nel campo.
Ma mai come in questo campo di meriti ne aveva pochi, perchè la raccolta differenziata a salerno partì più di dieci anni fa grazie ai comitati civici la cui parola d'ordine era "non facciamo come a napoli". Comitati che per anni si sono adoperati quartiere per quartiere nell'indifferenza totale della politica e quando andavano al comune per chiedere gli aiuti nella raccolta si sentivano rispondere il classico: "nè ma ch' cazz'vulit"?
Poi una mattina lo sceriffo si è svegliato e ha scoperto che la differenziata andava fatta e in 30 giorni secondo lui convinse la città a mettersi a norma e arrivare al 57%.
Ecco se avessi voluto questo modello di governo avrei votato qualche volta per silvio originale in tutti questi anni, invece di accontentarmi della sua copia in scala ridotta.

Poi ti dirò, salerno è sempre stata una città viva culturalmente, forse la più viva nel meridione. Noi salernitani abbiamo una nostra specificità ed una storia di indipendenza.
Oggi invece la città è rinchiusa in una cappa di conformismo desolante in cui si può solo cantare le lodi dello sceriffo o essere isolati.
.pisicchio.
00giovedì 27 gennaio 2011 16:22
Re: Re: Re:
trixam, 27/01/2011 15.34:




Guarda è forte la tentazione di dire che lo conosco, quindi preferisco evitarlo.
Però giusto per spiegarlo, diciamo che capisco le persone che lo ammirano. L'immagine del sindaco sceriffo mutuato dalla mitologia leghista fa presa, soprattutto in persone come te che non stando da quella parte lo hanno votato alle regionali, se non ho capito male. Non c'è nemmeno dubbio che salerno negli ultimi quindici anni abbia fatto dei progressi enormi su cui De luca ha dei meriti, il piano traffico che ha ridisegnato la città è stata certamente una opera meritoria. Ma dietro questo c'è poca roba. Il potere di De luca deriva dal suo patto di sangue con i palazzinari d'assalto, anche quelli napoletani perché a Salerno non disprezziamo nessuno.
E se alcune opere realizzate sono state meritorie, altre sono delle follie che sono servite solo ad alimentare il solito circolo politica-affari ecc. L'amministrazione è una guerra tra bande in cui de luca si destreggia spesso ricorrendo ad amicizie più che sospette.
Le municipalizzate e il porto sono gestite con metodi da far west.
Non ne parliamo poi dei centri commerciali e di tutto il sottobosco che si portano dietro per le licenze e company.
Insomma de luca è profondamente berlusconiano e ha trasformato salerno in una città berlusconiana, dove senza il suo assenso è impossibile fare qualsiasi cosa. L'iniziativa privata è stata sequestrata dal protagonismo del sindaco che deve mettere il suo marchio ovunque. Prendiamo la raccolta differenziata, De luca si è appropriato del merito del primato di salerno nel campo.
Ma mai come in questo campo di meriti ne aveva pochi, perchè la raccolta differenziata a salerno partì più di dieci anni fa grazie ai comitati civici la cui parola d'ordine era "non facciamo come a napoli". Comitati che per anni si sono adoperati quartiere per quartiere nell'indifferenza totale della politica e quando andavano al comune per chiedere gli aiuti nella raccolta si sentivano rispondere il classico: "nè ma ch' cazz'vulit"?
Poi una mattina lo sceriffo si è svegliato e ha scoperto che la differenziata andava fatta e in 30 giorni secondo lui convinse la città a mettersi a norma e arrivare al 57%.
Ecco se avessi voluto questo modello di governo avrei votato qualche volta per silvio originale in tutti questi anni, invece di accontentarmi della sua copia in scala ridotta.

Poi ti dirò, salerno è sempre stata una città viva culturalmente, forse la più viva nel meridione. Noi salernitani abbiamo una nostra specificità ed una storia di indipendenza.
Oggi invece la città è rinchiusa in una cappa di conformismo desolante in cui si può solo cantare le lodi dello sceriffo o essere isolati.




Interessante. Ho letto con attenzione.

Le mie osservazioni sono molto più rozze e basate su una conoscenza molto più superficiale.

Se faccio il confronto con la Salerno di 15 anni fa, non posso non vedere le differenze.

Purtroppo, le stesse evidenze lapalissiane non le ha prodotte 15 anni di gestione Berlusconi. Lo so che il governo nazionale è altra cosa...però il tuo paragone perde sostanza...l'Italia non è molto diversa da 15 anni fa...almeno avesse legalizzato coerentemente la prostituzione!

Hai ragione quando dici che siamo attratti dallo sceriffo. Ma l'attrazione nasce dai risultati che - con le buone o (come parrebbe) con le cattive - ha prodotto. Anche Cofferati assumeva un piglio simile ma è stato presto accantonato dai bolognesi.

E poi...

Perchè i suoi predecessori hanno lasciato che il centro storico fosse così degradato?

Perchè i suoi predecessori non hanno avuto l'ideona di creare un sistema di parcheggi dignitoso?

Ho molto amici veneti e lombardi. Avrei non poca paura-vergogna nel portarli in giro per Napoli. Diversamente non avrei alcun timore di portarli a spasso per Salerno.
trixam
00giovedì 27 gennaio 2011 17:56
Re: Re: Re: Re:
.pisicchio., 27/01/2011 16.22:




Interessante. Ho letto con attenzione.

Le mie osservazioni sono molto più rozze e basate su una conoscenza molto più superficiale.

Se faccio il confronto con la Salerno di 15 anni fa, non posso non vedere le differenze.

Purtroppo, le stesse evidenze lapalissiane non le ha prodotte 15 anni di gestione Berlusconi. Lo so che il governo nazionale è altra cosa...però il tuo paragone perde sostanza...l'Italia non è molto diversa da 15 anni fa...almeno avesse legalizzato coerentemente la prostituzione!

Hai ragione quando dici che siamo attratti dallo sceriffo. Ma l'attrazione nasce dai risultati che - con le buone o (come parrebbe) con le cattive - ha prodotto. Anche Cofferati assumeva un piglio simile ma è stato presto accantonato dai bolognesi.

E poi...

Perchè i suoi predecessori hanno lasciato che il centro storico fosse così degradato?

Perchè i suoi predecessori non hanno avuto l'ideona di creare un sistema di parcheggi dignitoso?

Ho molto amici veneti e lombardi. Avrei non poca paura-vergogna nel portarli in giro per Napoli. Diversamente non avrei alcun timore di portarli a spasso per Salerno.




Guarda il mio assimilare i due non erano tante nei modi, che pure certe volte coincidono, ma come dire nell'animus.
Come B De luca ha bisogno di essere amato, anzi diciamo essendo meridionale ha bisogno di essere amato e temuto.
Se tu vai a Salerno e ti fai un giro sulle emittenti locali che sono possedute dagli amici di de luca, vedrai che nei telegiornali quattro o cinque servizi sono sempre sul sindaco che ha fatto questo o quello o dove c'è gente che dice quanto sia bravo il sindaco e cose così.
Mi ricordo un momento topico, due anni, era prima di natale, de luca presentò la manifestazione con le luci d'artista e il giornalista gli chiese innocentemente se spendere tutti quei soldi non fosse eccessivo. De luca prima lo fulminò con lo sguardo poi guardò dritto nella telecamera e disse: "no, perché per natale prevediamo per salerno due milioni di turisti". Si vide la telecamera che tremava, perché anche il cameraman si rendeva conto della cazzata.
Due milioni non li fa nemmeno Miami in quel periodo.
Io sia chiaro che non ho nulla contro la propaganda e certe volte anche i modi spicci, ma sempre in un quadro di politica che si inserisca in un progetto complessivo di classe dirigente, che sia a livello locale o nazionale. Io amo studiare i grandi leader, ammiro profondamente quelli che reputo migliori della nostra epoca come Blair o come Michael Bloomberg parlando di sindaci, ma mai fino al punto di accettare l'uomo solo al comando.
Essendo liberista credo nella società aperta e nell'idea della costruzione di una libera comunità.

Ripeto che il piano traffico sia stato un successo l'ho detto.
Non dobbiamo dimenticare però che de luca è stato il primo sindaco del maggioritario eletto nel 1993, come è avvenuto in altre città, da roma a milano a torino, è stato uno dei protagonisti della stagione dei sindaci che rispetto ai loro predecessori paludati e senza potere diedero l'impressione di essere dei marziani e che ci vivono ancora di rendita. Salerno prima di de Luca aveva una classe dirigente filosofeggiante, gente come il professor Buonocore, che con il suo manuale di diritto commerciale è un po' l'incubo degli studenti di giurisprudenza. Io mi ricordo che ero bambino e mio nonno mi portava ai consigli comunali, quando parlava Buonocore non volava una mosca ma temo che nessuno capisse un accidenti. Gente così difficilmente i parcheggi poteva farli, ma le città non vivono solo di questo.
Il progetto della metropolitana de luca l'ha osteggiato perché non c'erano i suoi, ed ora lo sta subendo. Il mitico aereoporto costa d'amalfi, nemmeno ne parliamo. Lo voleva, poi gli hanno tolto il progetto e lui l'ha affossato.
Guarda ti racconto la storia più bella, è vera. Nel 2005 quando lui era parlamentare e c'era come sindaco il suo guardiaspalle De biase, si liberano 23 posti temporanei per l'azienda dei rifiuti.
I partiti cominciarono a scannarsi, Dl tornò di corsa da Roma, mise in chiaro subito che metà dei posti spettavano a lui perchè i suoi poveri erano più poveri degli altri, poi divise i restanti tra i partiti della coalizione. Alla fine i posti non bastavano e i due partiti minori furono costretti a dividersi l'ultimo posto in due, un mese per ogni raccomandato. Quando l'accordo fu concluso lo festeggiarono in piazza mangiando babà alla nutella, così questa nobile pagine politica passò alla storia come "patto del babà".
So che naturalmente queste storie succedono ovunque al sud.
Ma appunto siamo sempre lì, De luca fa comunque parte di quella classe dirigente che non sa concepire uno sviluppo del meridione al di fuori della spesa pubblica e di tutto quello che comporta in termini di clientele e sistemi vari. Solo che siccome ha la stelletta, non passa in quella categoria.
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