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Guerra in Libia

Ultimo Aggiornamento: 01/05/2011 11:36
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18/03/2011 15:33
 
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Re: Re:
kusovme, 18/03/2011 01.17:



perchè, sai cosa avrebbero fatto?
cercato le armi di distruzione di massa? o esportato la democrazia come una passeggiata (a quanto pare)?
a me viene questo in mente... o ricordo male?




Beh si, Blair ha spiegato che sarebbe intervenuto subito, colpendo il colonnello nel momento in cui era più debole, senza aspettare il valzer diplomatico.
In questi giorni abbiamo sperimentato che cosa sia il mondo quando la leadership americana non viene esercitata.
L'europa non conta un piffero, con i singoli paesi che lottano per farsi le scarpe. Sono ansioso di vedere i jet francesi che si alzano in volo per andare a bombardare, li voglio vedere.
I singoli paesi se vogliono contare, come ha fatto la germania, devono allearsi con Russia e Cina.

Negli ultimi venti anni quando l'America ha delegato all'Onu, si sono prodotti una serie di risultati: genocidio in ruanda, assedio si sarajevo e massacri in Bosnia, genocidio in darfur.
Quando è intervenuta ha bloccato la pulizia etnica di Milosevic in kosovo, ed ha impiccato Saddam.
A proposito dell'Iraq non è stato né facile, né semplice, anzi è costato un fiume di sangue. Ma oggi si iniziano a vedere i frutti.
E che Bush non fosse così scemo, lo dimostra il fatto che le rivolte arabe sono in qualche modo un lascito della sua dottrina antiterrorismo che basava il suo punto cardine sulla diffusione della democrazia ovunque.
Naturalmente che dalle rivolte in nordafrica e medioriente nascano poi delle vere democrazie è una cosa tutta da vedere e che andrà verificata sul lungo periodo.
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18/03/2011 16:25
 
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Re:
biond@85, 18/03/2011 14.12:

Mi puzza troppo questo cessate il fuoco . Gheddafi starà prendendo tempo per decidere come agire..




infatti non ci si può fidare di lui.


Martin Niemoller :
Quando i nazisti vennero per i comunisti, | Io restai in silenzio; | Non ero comunista. || Quando rinchiusero i socialdemocratici, | Rimasi in silenzio; | Non ero un socialdemocratico. || Quando vennero per i sindacalisti, | Io non feci sentire la mia voce; | Non ero un sindacalista. || Quando vennero per gli ebrei, | Rimasi in silenzio; | Non ero un ebreo. || Quando vennero per me,
Non era più rimasto nessuno che potesse far sentire la mia voce.



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18/03/2011 17:43
 
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come dicevo non è vero che non sta accadendo nulla e che Gheddafi ha sospeso gli attacchi.

Adesso sta attaccando fortemente le città di Rajban, Zintan,e ci sono scontri a sud di Adjdabia


Martin Niemoller :
Quando i nazisti vennero per i comunisti, | Io restai in silenzio; | Non ero comunista. || Quando rinchiusero i socialdemocratici, | Rimasi in silenzio; | Non ero un socialdemocratico. || Quando vennero per i sindacalisti, | Io non feci sentire la mia voce; | Non ero un sindacalista. || Quando vennero per gli ebrei, | Rimasi in silenzio; | Non ero un ebreo. || Quando vennero per me,
Non era più rimasto nessuno che potesse far sentire la mia voce.



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18/03/2011 18:50
 
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ROMA - Potrebbe essere a Napoli il quartier generale della 'coalizione di volenterosì impegnata a far rispettare la risoluzione dell'Onu sulla Libia. È l'ipotesi avanzata dal ministro della Difesa Ignazio La Russa nel corso dell'informativa del governo alle Commissione esteri e difesa di Camera e Senato.
Prima c'è stato il Consiglio dei ministri straordinario dedicato alla Libia alla luce della risoluzione Onu sulla no fly zone. L'Italia metterà a disposizioni basi militari e mezzi e potrebbe partecipare a raid aerei. «Il PresidenteBerlusconi ha riferito al Consiglio che ogni decisione viene adottata in accordo con il Presidente della Repubblica e che il Parlamento sarà costantemente informato ai fini delle decisioni che intenderà adottare», si legge in una nota.

Le commissioni riunite Esteri e Difesa del Senato hanno votato all'unanimità la risoluzione che dà mandato al governo ad agire in base alla risoluzione dell'Onu sulla Libia. «È opportuno - dice infatti il ministro - che venga fissato un luogo» dove «l'organismo di coordinamento di questa attività umanitaria» possa prendere le decisioni. Un coordinamento che «potrebbe essere Napoli, in particolare Capodichino».

I «contatti» con gli altri paesi, spiega La Russa, «vanno in questa direzione»: per «spostare da Stoccarda a Napoli la parte operativa». L'obiettivo dell'Italia, dice ancora il ministro, è anche quello di inserire «del personale delle nostre forze armate nello staff di pianificazione di questi interventi umanitari» per «verificare che i modi operativi non siano nè inferiori ma tantomeno superiori ai limiti che il Parlamento ci indicherà».


«Il Governo ha ritenuto indispensabile autorizzare, come gli altri Paesi disponibili, ogni opportuna iniziativa per garantire sostegno umanitario alle popolazioni civili della Libia, assicurando un ruolo attivo dell'Italia per la protezione dei civili e delle aree sotto pericolo di attacco, ivi compresa la concessione in uso di basi militari esistenti sul territorio nazionale - si legge nella nota - Il Consiglio dei Ministri, appositamente convocato in via d'urgenza, ha esaminato e discusso la questione libica al fine di aderire a quanto deciso dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite con la Risoluzione n.1973 del 17 marzo 2011».


Ho appena letto questa notizia sul "Il Mattino" e devo dire che al momento in me,desta più preoccupazione questa eventualità che il nucleare giapponese... Se così fosse potremmo diventare bersagli di quel pazzoide di Gheddafi... [SM=x43653] [SM=x43670] [SM=x43671]
[Modificato da Topolino80 18/03/2011 18:51]



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18/03/2011 18:54
 
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Re:
Paperino!, 15/03/2011 18.33:

Mettiamola così: tra l'andare di nostra iniziativa, e - invece - il ritrovarsi con una popolazione che si erge autonomamente contro un tiranno, in assoluta disparità di forze e mezzi, e lo affronta eroicamente, aspettandosi ed invocando l'aiuto dei Paesi democratici, in mancanza del quale non c'è molta alternativa al massacro, io vedo una differenza abissale.
Più che l'Iraq, io avrei tirato in ballo il Kuwait.
La situazione è simile, abbiamo un regime che si sta imponendo con le armi su un governo (quello degli insorti) che rappresenta invece la popolazione e che poteva benissimo esser riconosciuto dai paesi europei. Manca l'invasione, e chessarà mai. In tutte le similitudini manca qualcosa. Non per niente le similitudini sono una cazzata. [SM=x43820]



Premetto che ritengo le similitudini fondamentali per mostrare differenze o per far emergere gli elementi comuni che sono il risultato della depurazione delle differenze. Mi piace molto l'idea che questa rivoluzione non sia simile a quella iraniana, ma a quella dei Paesi ex comunisti.
Mi sembra ipocrita richiedere che le popolazioni si sollevino per pensare ad un intervento. Dovremmo, quindi, pensare che in TIbet, in Birmania, in Corea, l'intervento non è legittimo solo perché la repressione è così forte da impedire anche la semplice richiesta. Con o senza richiesta la situazione è la stessa ed il bisogno analogo. Inoltre non dimentichiamo che spesso le rivolte sono mediate e rese possibili solo grazie all'appoggio dei poteri forti (vedi Egitto) o realizzate da etnie\minoranze (vedi la Libia).
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19/03/2011 14:56
 
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tra poco potrebbe decidersi l'attacco....

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19/03/2011 15:11
 
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voluto fortemente dagli stati uniti d'europa, per la prima volta leader mondiali al posto degli stati uniti d'america..

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19/03/2011 16:36
 
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sono partiti!! ora non si scherza piu... mannaggia!




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19/03/2011 16:44
 
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Napoli possibile sede di coordinamento!
La notizia era già stata data ieri:http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=142342
Da poco Berlusconi l'ha confermata!
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19/03/2011 16:49
 
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non si scherza più.
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19/03/2011 18:23
 
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i caccia francesi hanno fatto fuoco

Sarkozy ha iniziato la guerra.


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19/03/2011 18:30
 
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Libia: è iniziata l'offensiva.

E' guerra. Dopo più di un mese dall'inizio delle violenze in Libia, inizia il conflitto armato. Aerei francesi sono già in volo sopra il Paese, sui cieli di Bengasi, e uno di questi - alle 17:45, ora italiana - ha bombardato e distrutto un veicolo dei soldati filo regime. La prima azione, stando al Ministero degli Esteri francese, si concentra su un’area di 150 chilometri intorno a Bengasi. L'obiettivo è quello di ostacolare i movimenti delle truppe del Colonnello Muammar Gheddafi. Secondo quanto riferito da Al Jazeera, alla notizia del primo obiettivo colpito gli oppositori al regime hanno festeggiato e creato dei caroselli di auto.

Stando a quanto riferito da una fonte gli aerei francesi Rafale, per ore in volo sulla città di Bengasi, erano impegnati in una missione di ricognizione "sull'intero territorio libico". Il tipo di missione non è vincolante. I Rafale, della Dassault, sono caccia bombardieri armati di ultima generazione, ai quali basta il via libera del comando per passare all’azione e iniziare a sganciare le bombe. Inoltre sei F-16 danesi sono atterrati nella base siciliana di Sigonella: Copenhagen ha offerto la sua disponibilità a partecipare agli interventi militari contro le truppe di Gheddafi insieme al resto della coalizione internazionale. Alla prima tranche di attacchi dovrebbero prendere parte anche Regno Unito, Turchia e Norvegia, mentre il Canada, dopo l'iniziale disponibilità, ha chiesto una proroga di due giorni. Gli obiettivi individuati dalle forze Onu sarebbero 15. Le forzi federli a Gheddafi possono contare su circa 400 velivoli, prevalentemente Mig russi, ma solo 20-30 sono considerati operativi.

SARKOZY: "USEREMO TUTTI I MEZZI POSSIBILI" - Al termine del summit all'Eliseo in cui sono è stata stabilita la linea d'azione della Coalizione, il presidente francese Nicolas Sarkozy aveva scandito il definitivo ultimatum a Gheddafi: "Tutti insieme abbiamo deciso di mettere in atto le richieste dell'Onu per porre fine alle violenze contro la popolazione civile in Libia", aveva spiegato il presidente transalpino. "Siamo tutti d'accordo ad usare tutti i mezzi possibili, anche militari, per mettere in atto le decisioni del Consiglio di sciurezza dell'Onu. C'è un accordo comune tra tutti i nostri partner: i nostri sforzi non saranno ofuscati dalle minacce di Gheddafi". Il premier del Beglio, Yves Leterme, aveva confermato che l'attacco era imminente. Al summit era presente anche il premier Silvio Berlusconi, che ha annunciato che a Napoli sarà collocato il centro di coordinamento delle operazioni in Libia. Successivamente ha sottolienato che il Paese di Gheddafi non dispone di armi in grado di colpire l'Italia.

Segui la diretta tv di Al Jazeera International

AERONAUTICA ITALIANA - L'Aeronautica militare italiana si è mobilitata in vista delle plausibili operazioni in Libia. A disposizione sono stati messi i caccia bombardieri Tornado e gli intercettatori F-16 ed Eurofighter, aerei specializzati nella guerra elettronica. A Trapani sono già arrivati i Tornado Ecr del 50esimo stormo di Piacenza specializzati nella guerra elettronica e i Tornado Eds cacciabombadieri del sesto stormo di Ghedi, più gli Eurofighetr del quarto stormo di Grosseto. Sono presenti inoltre i velivoli da ricognizione Awacs e numerosi Tanker, i velivoli per il rifornimento in volo. Inoltre, a disposizone delle forze Onu sono state messe a disposizioni sette basi: Aviano, Gioia del Colle, Amendola, Decimo Mannu, Sigonella, Trapani e Pantelleria.

ESCALATION A BENGASI - Il giorno successivo al via libera dell'Onu alla no-fly zone, Gheddafi aveva subito infranto il "cessate il fuoco" al quale, da subito, né Francia né Stati Uniti avevano creduto. L'emittente al Jazeera aveva riferito che nella parte ovest della roccaforte dei ribelli si erano scatenati violenti scontri. Gheddafi ha poi apertamente sfidato l'Occidente con una lettera in cui prometteva che "le conseguenze ricadranno sull'Europa". Le truppe lealiste erano penetrate a Bengasi anche dalla costa sud. In mattinata è stato abbattuto un aereo, che si è poi appreso fosse in forza ai ribelli. Nel video trasmesso dalla tv panaraba si vede il pilota lanciarsi all'esterno del velivolo prima dell'impatto. Nel corso della notte si erano udite forte esplosioni a Bengasi, ma Gheddafi aveva continuato a sostenere che il "cessate il fuoco" fosse stato rispettato; secondo il portavoce del governo a Bengasi "non c'è stato alcun bombardamento". La verità, però, è un'altra. Gli scontri, nel capoluogo della Cirenaica, sono proseguiti senza sosta dalle due del mattino. Secondo al Jazeera, i morti sono almeno 26 e i feriti 40. I bombardamenti si erano poi estesi anche alla zona orientale di Bengasi, e sul campo sarebbero impegnati carri armati, artiglieria pesante e lanciamissili.

MISURATA - Violenti scontri sono in corso anche a Misurata, grosso centro sulla costa mediterranea. I cecchini delle forze leali a Gheddafi hanno sparato dai tetti sulla gente in strada e avrebbero ucciso almeno due persone. Gli ospedali non possono curare i feriti perchè non hanno anestetici. Lo hanno riferito alcuni testimoni, aggiungendo che la città è sull'orlo dell’emergenza umanitaria dato che manca l’acqua da tre giorni. Le testimonianze parlano anche di distruzione ovunque, "non sono state risparmiate neanche case e moschee". Le notizie non possono essere verificate personalmente perchè il regime non ha consentito l’arrivo ai giornalisti.

ATTACCO A ZINTAN - L'offensiva del raìs è arrivata anche nella parte occidentale della Libia, dove è stata attaccata e bombardata dalle truppe lealiste la città di Zintan. Lo ha riferito un testimone alla televisione al Arabiya. "A Zintan - ha raccontato il testimone - siamo siamo sotto i bombardamenti, che provengono da diverse direzioni. Venti-trenta carri armati si dirigono verso l'ingresso meridionale della città e stanno bombardando le aree sud di Zintan".

MINISTRO INTERNO REINTEGRATO - Il regime libico ha annunciato nella tarda mattinata di sabato che il ministro dell'Interno libico, Abdel Fatah Yunes, che da inizio marzo era passato con le forze ribelli, è stato riassorbito nei ranghi ed ha ripreso il suo incarico. Ma sulla questione è giallo: dal Presidente del Consiglio nazionale di transizione di Bengasi è arrivata la smentita ("L'ex ministro è con noi").

19/03/2011
[Modificato da |Lyuba| 19/03/2011 18:30]
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19/03/2011 18:32
 
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Partecipano addirittura Danimarca e Norvegia! Adesso possiamo dire davvero che "le danze si sono aperte". Speriamo bene...
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19/03/2011 18:34
 
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Ma dove vuole arrivare Gheddafi?E' un folle...ieri ha preso solo tempo quindi...che forze ha per mettersi contro l'ONU? [SM=x43624] Altro sangue...e noi non possiamo tirarci indietro...
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19/03/2011 20:01
 
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l'unica cosa che mi lascia perplessa è: perchè in Libia si interviene e altrove no???
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19/03/2011 20:12
 
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[SM=x43607]
Email Scheda Utente
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Utente Veteran
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19/03/2011 20:26
 
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Per il momento è cominciata solo la sceneggiata dei francesi.
Email Scheda Utente
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19/03/2011 20:43
 
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russia e cina contrarie all intervento militare... se si alleano siamo nella m.....!!!!!




Email Scheda Utente
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Utente Gold
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19/03/2011 20:58
 
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partita anche l'offensiva britannica e americana










♫....cloudless everyday you fall upon my waking eyes inviting and inciting me to rise..and through the window in the wall come streaming in on sunlight wings a million bright ambassadors of morning...♫
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19/03/2011 20:59
 
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Da pochi minuti sono cominciate le vere operazioni.
Sono scesi in campo inglesi e americani. La raf ha operato il primo vero bombardamento, mentre unità della Us Navy hanno lanciato cruise contro tripoli.
[Modificato da trixam 19/03/2011 21:00]
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