L'evasione non è una risposta coerente, vista dalla prospettiva della collettività, perché poi c'è chi deve pagare pure per te.
Ha una sua logica individuale, perché se io vedo una truffa non mi ci vado ad infilare con le mie mani, solo per alleggerire la posizione degli altri truffati come me.
Pagare il 45% di tasse, oltre tutte le tasse indirette indipendenti dal reddito che paghiamo (accise sulla benzina, marche da bollo pure sulla carta igienica se vogliamo andare in bagno etc etc), è a tutti gli effetti una truffa, se confrontate con le pressioni estere e se rapportate al livello dei servizi nostrani.
La mala politica è una realtà oggettiva, nessun Parlamento paga 2 milioni di euro di carta igienica ogni anno. E di marchette del genere i nostri politici ne fanno a migliaia, tanto il "culo" è il nostro.
Vogliamo parlare di quanto ha speso la signora Mastella a danno della regione Campania in "spese di rappresentanza"?
Si potrebbero fare miliardi di esempi, la vera voragine nasce qui, ed è qui che occorre intervenire, se si vuole combattere l'evasione fiscale (perché il sentimento di non star contribuendo alla comunità, ma ad una truffa, e di conseguenza lo scarso senso di appartenenza, lo scarso dovere civico che avvertiamo, è il primo motore dell'evasione. Il secondo è l'oggettiva difficoltà economica e l'eccessiva pressione fiscale in sé, che è cmq determinata dagli sperperi e dalla corruzione di cui sopra).
Stiamo a randellare il popolo perché si rifiuta di pagare, ma questa ostilità cronica da dove nasce?
Tutti taccagni?