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Il gioco stanco delle retromarce (G.Sartori, la politica degli "annunci")

Ultimo Aggiornamento: 04/07/2011 10:45
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30/06/2011 16:40
 
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Re: Re:
giusperito, 29/06/2011 22.12:

Partiamo da una premessa. La tassazione così come è oggi rappresenta una vergogna. Il fatto che si sia diffusa una cultura in questo senso è comunque un buon segno.
Il problema dell'elevata tassazione nasceva nel mondo imprenditoriale a causa delle esigenze dell'impresa. In fin dei conti è solo l'imprenditore o il libero professionista che materialmente vede il pagamento delle tasse, perché il dipendente si trova già il reddito tassato e quindi quando parla dei suoi guadagni ne parla già al netto di tasse. In questa posizione è ovvio che il dipendente senta l'incidenza delle tasse come un dato di fatto e come un processo al quale non partecipa. Un po' di anni fa i radicali proposero di dare ai dipendenti il loro reddito per intero e poi loro avrebbero pagato le tasse come tutti i liberi professionisti. Insomma un modo per recuperare valore (è un'eresia dire che in questo modo non si perde il tasso di interesse?) e vedere concretamente quanto lo Stato "ti ruba". Ora la battaglia non è tra buoni e cattivi, perché è ovvio che il buon (in senso qualitativo) imprenditore è una risorsa per l'intera Nazione. L'operaio ha e deve sperare di avere dalla sua parte l'imprenditore, perché l'impresa è un organismo dove ognuno svolge il suo ruolo. (v. nota sull'apologo)
Al momento credo che il problema della tassazione riguardi tutti, perché si è arrivati ad un livello elevato a fronte di servizi scadenti ed inefficienti. E' inutile entrare nel merito viste le differenze di opinione, ma è facile concordare che dall'operaio all'imprenditore la tassazione così come è struttura è considerata un furto visto che i servizi sono assenti o scadenti. Se ci sono servizi pubblici che funzionano, non è sufficiente per giustificare la mole di tasse. Penso che sia già un passaggio fondamentale ritenere ingiusto un sistema strutturato in questo modo. Avere un livello di tassazione molto elevato (nella zona euro siamo tra i peggiori) e ritrovarci a dover sostenere una manovra da 7+40 (segno di follia pura) per evitare di essere la Grecia significa essere stati truffati.
Inoltre sapere che il nostro futuro sia condizionato dalla pessima gestione di chi tassava, si indebitava e spendeva non è piacevole. In pratica possiamo tranquillamente essere d'accordo sul fatto che qualcuno negli anni passati ci ha rubato il futuro, scaricando su di noi il peso delle sue follie. Per me molte spese che alcuni di voi ritengono fondamentali non lo sono, ma si tratta di opinioni sui massimi sistemi su cui possiamo anche evitare di scontrarci visto che se dovessimo partire ad una rimodulazione della spesa pubblica sapremmo tutti da dove partire al di fuori di ogni populismo.

La domanda ora è: possiamo ridurre le tasse e, se si, come?
Non è una domanda, ma una sfida culturale.
In questo momento non c'è il margine per ridurre le tasse e purtroppo questo è un dato. Il fatto che il governo Prodi stesse lavorando, con senso delle istituzioni, per ripianare il debito è ormai un fatto acclarato e purtroppo il visco vampiro è stato demonizzato proprio da chi ora si comporta analogamente, se non peggio.
Il contribuente non deve essere vessato, assolutamente non possiamo permettere altre tasse o patrimoniali (per quanto belle e giuste ci possano sembrare a pelle). Il rischio di deprimere l'economia è ormai maggiore del fallimento. Abbiamo una crescita pari allo 0,1% e questo è un problema che presto sarà più evidente dei conti pubblici in rosso. E' necessario rilanciare la crescita quasi quanto coprire i debiti. In realtà nessun debito può essere coperto senza produttività. permettere allo Stato di drenare altre risorse è consentirgli di spendere sapendo di poter espropriare la ricchezza accumulata dai suoi cittadini. L'Italia non è saltata, perché è un popolo di risparmiatori. La germania ha avuto il merito di non riempirsi di debiti e di non deprimere l'economia. Ora noi rischiamo di fare giusto il contrario.
Quindi se non è possibile ridurre le tasse, certamente non possiamo permettere che aumentino anche sotto la forma dell'aggressività di Equitalia.
Se le tasse diminuissero sarebbe un bene per tutti. Non credo sia questo il luogo per discutere quanto farebbe bene diminuirle ai ceti produttivi, perché è vero che i ricchi sono ricchi, ma in Italia a parte qualche ricco (diventato tale grazie allo Stato assistenziale, v. Agnelli), abbiamo tanto ceto medio e tanta piccola e media impresa che dalla diminuzione delle tasse otterrebbe maggiore voglia di investire. La classe lavoratrice, invece, maggior voglia\possibilità di spendere.
Recuperare risorse dall'evasione fiscale è sicuramente necessario, ma non credo possa essere la panacea di tutti i mali. So che potrò sembrare impopolare, ma voglio dire una cosa "strana".
Se parte del mio reddito va in tasse che servono per arricchire il potente di turno (vedi i vari scandali sanità) oppure per garantire al politico clientele a spese pubbliche,è ovvio che mi viene l'ulcera. In quel caso mi viene da pensare che è meglio che l'evasore destini ai consumi piuttosto che allo sperpero. Ovvio che non è giusto evadere, ma il problema è l'uso delle risorse.
Dopo la lotta per i referendum, credo che sia necessario vigilare su come avverrà questa manovra finanziaria. E'necessaria una cultura della vigilanza sull'uso del denaro pubblico. Poi possiamo essere in dissenso sui provvedimenti, sui metodi, ma non sul fatto che i soldi pubblici non vanno sperperati.
Per questo motivo combattere l'evasione è giusto, ma non è sufficiente. Non è sufficiente perché a maggiori introiti non deve corrispondere una maggiore spesa (in particolare questo tipo di spesa), non è sufficiente perché lavorare e regalare soldi allo Stato non è giusto nemmeno un po'.
Ora siamo in dissenso su tante cose, ma non su questo.




p.s. Juan spero di poterti rispondere più diffusamente... Tuttavia ti faccio notare che sei una cacca (si, un'offesa diretta e personale) perché sei mancato in discussioni importanti. Ora pensi di aver diritto di parola? Dimmi tu come mi dovrei comportare? Non dovrei bannarti? ma visto che poi dicono che sono un dittatore che vuole eliminare l'opposizione, ti dico semplicemente che sei una cacca.

p.p.s. a pisicchio e nekonika, se son rose fioriranno, ma qua sopra il libero sfogo delle pulsioni amorose è meglio concentrarlo in eros. A parte scherzi, vi ribadisco che la vostra interazione è elettrica e qua fa caldo, molto caldo. non posso usare l'aria condizionata che sono delicato e quindi vi chiedo di evitarmi questo -> [SM=x43614] , perché fa caldo. Orsù a freno i bollenti spiriti.

p.p.p.s. Trixam, a noi è vietato dire che Regan era un buon attore...senza pipponi... comunque conveniamo che è un piacere il pippone di Juan.



nota 1:Una volta, le membra dell’uomo, constatando che lo stomaco se ne stava ozioso [ad attendere cibo], ruppero con lui gli accordi e cospirarono tra loro, decidendo che le mani non portassero cibo alla bocca, né che, portatolo, la bocca lo accettasse, né che i denti lo confezionassero a dovere. Ma mentre intendevano domare lo stomaco, a indebolirsi furono anche loro stesse, e il corpo intero giunse a deperimento estremo. Di qui apparve che l’ufficio dello stomaco non è quello di un pigro, ma che, una volta accolti, distribuisce i cibi per tutte le membra. E quindi tornarono in amicizia con lui.



Gius scherzi? Hai mai visto un film di Reagan? Come attore era oggettivamente un cane.
Io poi la polemica sui pipponi non la sosterrei mai. La mia ragazza è una economista...
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