Il metro è pur sempre la percezione soggettiva, perché se ce ne fosse una oggettiva ora staremo parlando del nulla.
Se si riesce a rendere un fatto(ad esempio un terremoto
) un qualcosa di soggettivo, tanto più possono essere considerate recettivamente soggettive delle opinioni(ed in base a questa percezione poi si fonda l'opinione pubblica).
Nel caso in questione si parla di un giornalista che scrive di un qualcosa che non è stato dimostrato ma sul quale, tendenzialmente, non c'è stato un interessamento sostanziale della magistratura. Nel diritto penale non vale quanto invece è baluardo per il civile "il giudicato copre il dedotto ed il deducibile", sebbene viga anche qui il ne bis in idem.
Voglio dire, per i più edotti matematici:
Travaglio condannato per diffamazione "DIVERSO"(non so come si fa il simbolo "diverso") da "Cesare Previti non mafioso".
Il che non vuol dire che lo sia, ma di certo ci sono delle vicende oscure che chi SI RITIENE DIFFAMATO DOVREBBE COME MINIMO IMPEGNARSI A FUGARE.
In italia però non c'è questa cultura.
Di Pietro, ad esempio, tutte le volte che gli si è contestato qualcosa, ha documentato punto per punto gli impianti accusatori... e l'ha fatto alla gente, sul suo blog... su youtube... su twitter.
Quando però gli è stato detto"guarda che pure tu sei un mascalzone... ti hanno tolto la possibilità di esercitare la professione d'avvocato perché hai commesso <tali e tali cose>" Di Pietro non si è affannato a dare risposta. La solita coda di paglia che regna SOLIDA ed INCONTRASTATA in italia. Di pietro non aveva interesse perché sapeva che avrebbe fatto una figura di merda... tanto vale lasciar perdere!
MA questo è un altro discorso.
Per tornare in topic, piuttosto, potremmo parlare di tutti i processi subiti da travaglio per i quali è stato ASSOLTO, e che pure potremmo ritenerli quali metro di valutazione delle notizie date un giornalista.
Ma si sa, poi non faremmo (dis)informazione seria.