giusperito, 15/03/2011 13.13:
Ribadisco questa risposta è una fallacia da benaltrismo...
Stiamo parlando di altro. Questa risposta non c'entra nulla con ciò che hai quotato.
Il punto è questo: è democratico imporre, senza consultazione con l'alleato, una candidatura nel momento di maggiore debolezza dell'alleato?
Ora se uscite dalla faziosità, potete anche rispondere a questa domanda.
Secondo me sei tu che non vuoi capire e vuoi portare l'argomento di discussioni su punti infecondi.
Innanzitutto tu chiami "alleato" un partito che non è definito tale dal PD. Di Pietro ha più volte chiesto in dipietrese al PD: "Ci volete come alleati o volete stare con Casini e Fini? Fatecelo sapere. Noi saremo una moglie fedele". Ma il pd non ha mai risposto. E ancor oggi se chiedi a uno dei leader del PD con chi sono alleati non ti sanno rispondere.
La mia risposta alla tua domanda è: si, è stato giusto proporre (non imporre!) un candidato di rottura e popolare come De Magistris, dopo i pasticci delle primarie e le titubanze del PD.
Non ho trovato giusto, invece, il pregiudizio del PD.
Molti elettori del PD (io per primo che l'ho votato alle ultime elezioni nazionali!) e tantissimi elettori di SEL sono con De Magistris, indipendentemente da ciò che dirà Vendola.