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Incubo nucleare

Ultimo Aggiornamento: 01/04/2011 11:31
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13/03/2011 01:02
 
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Radiazioni a livelli mai raggiunti. Danneggiato anche un secondo sito nucleare
Esplosione alla centrale nucleare
La tv: «Distrutta la gabbia del reattore»
Scoppio a Fukushima, nuvola di fumo bianco sopra l'impianto. Appello alla popolazione: «Non uscite»



NOTIZIE CORRELATE:
Radiazioni all'esterno di una centrale. Evacuata un'area fino a 10 chilometri (11 marzo 2011)


Vista la gravità della situazione, il governo ha esteso a 20 km l'area da sgomberare per motivi di sicurezza. Le notizie giungono frammentarie perché anche i giornalisti hanno difficoltà a raggiungere la zona. L'inviato di SkyTg24 ha svelato anche un episodio emblematico di quanto sta accadendo e del tentativo delle autorità di contenere eventuale panico: un giornalista della tv di Stato avrebbe parlato di un fuggi fuggi da parte degli addetti della centrale e subito dopo si sarebbe sentita una voce fuori campo dire chiaramente: «Questa è una notizia che non andava letta».

APPELLI ALLA POPOLAZIONE - Le autorità hanno misurato il livello di radiazione all'entrata dell'impianto di Fukushima-Daiichi alle 15,29 ora giapponese e hanno ammesso che se la gente fosse esposta a questo livello di radiazioni per un'ora riceverebbe la stessa quantità di radiazioni che si assume normalmente in un anno. A quanti abitano nell'area più vicina all'impianto nucleare, quella parte che non è stata ancora evacuata, è stato chiesto di rimanere in casa e non aprire nè porte nè finestre. La tv ha anche consigliato gli abitanti della zona vicino alla centrale nucleare di proteggersi contro le radiazioni. Secondo gli esperti, è necessario coprirsi naso e bocca con asciugami bagnati e lavarsi le mani non appena rientrati in casa. La gente deve inoltre evitare verdure, altri cibi freschi e acqua del rubinetto, prima del via libera delle autorità.
...continua...
Fonte: Corriere della Sera - Redazione Online
12 marzo 2011 © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Nucleare, Mario Tozzi: “La politica farebbe meglio a stare zitta”

www.ilfattoquotidiano.it/2011/03/12/nucleare-tozzi-la-politica-farebbe-meglio-a-stare-zitt...


Duro attacco del geologo alle reazioni della maggioranza di governo di fronte alla minaccia atomica proveniente dal Giappone distrutto dal terremoto



“Sono degli irresponsabili. Parlassero di meno e studiassero di più”. Mario Tozzi, maître à penser e mezzobusto televisivo dell’ambientalismo italiano, non usa mezzi termini nel commentare le reazioni di casa nostra al terremoto giapponese e alla minaccia di disastro nucleare. Le dichiarazioni dei vari Fabrizio Cicchitto e Pierferdinando Casini, a Tozzi non sono proprio piaciute. E’ un fiume in piena: “C’è da rimanere allibiti. Questi politici fanno finta di esser dei teorici di fisica nucleare. Non hanno nemmeno la decenza di usare la cautela che in situazioni come questa dovrebbe essere d’obbligo”.

Non parlate a Tozzi poi dell’editoriale di oggi del Messaggero a firma di Oscar Giannino. Un articolo che ha scalato la classifica delle dichiarazioni al buio che poi sono state clamorosamente smentite. Il giornalista scriveva che quanto accaduto in Giappone era “la prova del nove” della sicurezza dell’energia prodotta dall’atomo. “Che figura miserrima quella di Giannino – attacca Tozzi – Ma a una cosa è servita: a smascherare l’abitudine italiana di salire in cattedra e di parlare di cose che non si conoscono”.

Di fronte alla minaccia di un disastro nucleare, la parola d’ordine della lobby nucleare nostrana è minimizzare. “Anche l’incubo che sta vivendo il Giappone in queste ore con il danneggiamento di un reattore – continua il giornalista – in Italia viene declinato a mero strumento di propaganda politica e ideologica. Difendono l’atomo solo perché non possono tornare indietro”.

Secondo il conduttore di “Gaia, il pianeta che vive” (che tornerà in onda su Rai Tre a partire dal 31 marzo) le bugie più macroscopiche della lobby pro-atomo sono due: la sicurezza e l’economicità di questa fonte di energia. Che la tragedia giapponese le sta drammaticamente mettendo a nudo.

“Le centrali nucleari giapponesi – spiega Tozzi – sono state costruite per sopportare un terremoto di 8,5 gradi della scala Richter. Poi cos’è successo? E’ arrivato un sisma di 8,9 e le strutture non hanno retto”. Le centrali italiane saranno costruite per resistere a delle scosse di circa 7,1 gradi, ma, come sostiene Tozzi, “chi ci assicura che un giorno non arriverà un sisma più potente?”. Nessuno, appunto. Perché i terremoti sono fenomeni che non si possono prevedere. Inoltre il disastro giapponese è avvenuto nel paese tecnologicamente più avanzato del mondo. A Tokio infatti è radicata una seria cultura del rischio che è frutto di una profonda conoscenza di questi fenomeni. “Con quale faccia di tolla i vari Cicchitto ci vengono a vendere l’idea che in Italia, in caso di terremoto, le cose possano andare meglio che in Giappone? Il terremoto dell’Aquila se si fosse verificato in Giappone non avrebbe provocato neanche la caduta di un cornicione. Da noi ha causato 300 morti. Chi può credere alle farneticazioni sulla sicurezza del nucleare italiano?”, chiede sarcasticamente Tozzi. E’ vero che l’incidente nucleare è più raro, ma è altrettanto vero che è mille volte più pericoloso. E il caso giapponese, secondo Tozzi, è da manuale: “Se a una centrale gli si rompe il sistema di raffreddamento diventa esattamente come un’enorme bomba atomica. Forse è questa la prova del nove di cui parla Giannino”.

E poi c’è la questione della presunta economicità dell’energia prodotta dall’atomo. “I vari politici e presunti esperti – argomenta Tozzi – si riempono la bocca dicendo che il kilowattora prodotto dall’atomo è più economico di quello prodotto dalle altre fonti. Ma non è vero. Noi sapremo quanto costa realmente solo quando avremo reso inattivo il primo chilogrammo di scorie radioattive prodotto dalle centrali. E cioè fra 30mila anni”. Secondo il giornalista, la lobby che vuole il ritorno del nucleare propaganda la sua convenienza economica senza tenere conto dell’esternalità, e cioè dei costi aggiuntivi che ne fanno lievitare il prezzo. Che vanno dallo smaltimento delle scorie (problema che nessun paese al mondo ha ancora risolto definitivamente) ai costi sociali ed economici di un eventuale incidente. “Sono soldi che i nuclearisti non conteggiano – dice Tozzi – perché sono costi che ricadranno sui cittadini e sulle generazioni future”.

Il 12 giugno è in programma un referendum che, fra le altre cose, chiede l’abrogazione del ritorno all’atomo dell’Italia. Il rimando a quanto successe a Chernobyl nel 1987, alle grandi mobilitazioni antinucleariste fino al referendum che sancì l’abbandono dell’energia nucleare è quasi d’obbligo. Ma a Mario Tozzi il paragone non convince: “Veniamo da 25 anni di addormentamento delle coscienze. Oggi abbiamo gente come Chicco Testa e Umberto Veronesi che fanno i finti esperti e spot ingannevoli che traviano l’opinione pubblica”. Insomma, il legame fra l’incidente che scosse le coscienze e il voto popolare che funzionò nel 1987, oggi potrebbe fallire. Ma il 12 giugno non si voterà solo per dire no all’atomo. I cittadini saranno chiamati anche ad esprimersi contro la privatizzazione delle risorse idriche e contro la legge sul legittimo impedimento. Temi che, affianco al no all’atomo, potrebbero convincere i cittadini ad andare alle urne. E consentire alla tornata referendaria di raggiungere il quorum.

di Lorenzo Galeazzi e Federico Mello

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13/03/2011 01:05
 
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E' CATASTROFE NUCLEARE
pubblicata da QUANTA RADIO
www.facebook.com/pages/QUANTA-RADIO/286688982889


...ANCHE SE I MEDIA DELLE LOBBIES MINIMIZZANO!

<span>L'Agenzia di Sicurezza Nucleare Giapponese ha annunciato, sabato 12 Marzo, che c'è una forte probabilità affinché la presenza di cesio radioattivo intorno al reattore n°1 della centrale di Fukushiwa Daiichi provenga dalla fusione di combustibile <span>(1)</span>, vale a dire di una fusione parziale del cuore del reattore. Le autorità giapponesi si preparano a distribuire dell'iodio alle popolazioni che vivono vicino alle centrali nucleari <span>(2)</span>. </span>

<span>Una parte delle barre di combustibile del reattore n°1 della centrale Fukushima Daiichi è "esposta all'aria libera" secondo l'agenzia giapponese di sicurezza nucleare <span>(3)</span>. Secondo Tepco, il gestore della centrale di Fukushima-Daiichi, un nuovo terremoto ha preceduto l'esplosione del reattore n°1 <span>(4)</span>.</span>

<span> Il riversamento in mare delle acque di raffreddamento del reattore n°1 è stato sospeso a causa di un nuovo terremoto e la paura di un nuovo tsunami <span>(5)</span>. È tuttavia l'unica soluzione rimasta per impedire una fusione totale del cuore, poiché l'operatore non ha più nessuno mezzo di controllo sul reattore. </span>



Gli altri due reattori, fermati in emergenza, alla centrale di Fukushiwa Daiichi sono sempre interessati ai problemi di raffreddamento del cuore della centrale nucleare. Nella centrale di Fukushima Daini, situata a 11 km dalla centrale di Fukushiwa Daiichi, Tepco deve rilasciare del vapore radioattivo per tentare di diminuire la temperatura di 3 dei 4 reattori fermati in emergenza <span>(6)</span>.

<span>In Francia: vi sono reattori nucleari esposti ad un rischio sismico grave, costruiti malgrado le norme anti-sismiche. </span>



I reattori nucleari francesi non rispettano le norme anti-sismiche di riferimento. L'azienda EDF è perfino arrivata a falsificare i dati sismologici per evitare di esser costretta a riconoscerli e ad investire almeno 1,9 miliardi di euro per mettere i reattori a norma <span>(7)</span>. La giustizia francese ha respinto mercoledì scorso la richiesta di chiusura della centrale nucleare di Fessenheim (Alsazia), la più vecchia centrale francese, situata in una zona ad elevato rischio sismico.



Ma né le draconiane norme anti-sismiche del Giappone né le sue tecnologie parasismiche definite come "avanzate" sono state in grado di impedire la catastrofe nucleare maggiore che si sta svolgendo attualmente. Il Giappone è tuttavia il paese meglio attrezzato e meglio preparato al mondo per fare fronte al rischio sismico in tutte le sue dimensioni. Il Giappone è anche una delle prime economie del pianeta ed un paese leader in materia di tecnologie di punta.

<span>Per la Rete "Sortir du nucléaire ", il drammatico esempio giapponese dimostra che è totalmente impossibile costruire dei reattori nucleari che resistano ad un sisma. La sola soluzione vera per tutelarsi da questo gravissimo rischio è di organizzare, il più velocemente possibile, un piano di uscita dal nucleare. </span>



La macchina volta a soffocare l'informazione si è già messa in marcia.



Nathalie Kosciusko-Morizet, ministro dell'Ecologia, ed Eric Besson, ministro dell'industria, hanno deciso di riunire questo pomeriggio l'insieme degli attori francesi del settore del nucleare... di cui gli industriali EDF ed Areva. Appare evidente fin da ora che il settore nucleare francese ed i suoi sostenitori, al più alto livello dello Stato, si preparano a comunicare rassicurazioni e negare il piu' possibile il negabile per salvare la credibilità dell'indotto nucleare.

<span>Ma non sarà possibile questa volta ricorrere al cliché consumato fino alla corda dell' "incidente successo su una centrale sovietica vetusta", che l'industria nucleare ha utilizzato abbondantemente per lasciare credere che un incidente nucleare grave non poteva prodursi fuori dall' URSS. </span>

www.nonukes.it/rna/news229.html

Bisogna considerare oggi, con prudenza, le notizie che provengono da Tepco, il gestore dei reattori giapponesi. Allo stato dei Fatti, ben 15 reattori nucleari sono stati chiusi per mesi in Giappone tra il 2002 ed il 2003, per decisione amministrativa, dopo che Tepco aveva falsificato dei documenti che riguardavano la sicurezza.

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13/03/2011 01:39
 
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Sono ancora contrario all'energia atomica, in particolare per la mia sfiducia verso gli italiani. In ogni caso le parole di Tozzi sono prive di significato. In primo luogo in Giappone i danni prodotti dalle centrali nucleari ancora devono essere stimati e personalmente non ho capito ancora se ce ne sono o saranno.
In secondo luogo Tozzi spara a zero contro tutti quelli che non sanno e che non sono fisici nucleari, ma lui che dati ha, dove è questa grande verità che gli altri non vedono. In pratica tutti gli studi a favore del nucleare sono pilotati (anche quelli dell'IBL), ma non viene citato nessuno studio che smentisca le conclusioni di questi studi truffa.
Poi ognuno può essere convinto che il nucleare non sia una buona scelta, ma che ci venga a fare la lezione con la formula: zitti voi che non sapete" purtroppo, per i miei gusti, è troppo poco. INoltre è troppo facile tacciare di scorrettezza e di corruzione intellettuale (faccio finta di non capire) chi sia dell'idea opposta. Sarebbe il caso di dimostrare o quantomeno argomentare le cose che si dicono.
Questo articolo è uno dei motivi per cui il Fatto non è e non sarà un giornale degno della mia attenzione. Quando si parla di B. è troppo facile con questa mentalità spuntarla, ma in questo caso spero diventi chiaro come questa forma mentis può portare solo a verità preconcette.
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13/03/2011 03:07
 
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Io aspetto l'articolo di Travaglio per farmi un'idea sul nucleare.
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Re:
.pisicchio., 13/03/2011 03.07:

Io aspetto l'articolo di Travaglio per farmi un'idea sul nucleare.




Io di Giuliano Ferrara



13/03/2011 10:32
 
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cmq il giappone dimostra che indirettamente in Italia,il nuclerare e' impraticabile.
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13/03/2011 11:12
 
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temo che nemmeno una Chernobyl italiana basterebbbe per far tacere questi sciagurati che lo propongono
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13/03/2011 11:17
 
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ok a non avere il nucleare in italia,ma come la mettiamo col fatto che poco più su dei nostri confini ce ne siano in abbondanza?Un disastro in francia ci colpirebbe di sicuro,contando che la nube di chernobyl ci ha colpiti poco grazie ai venti favorevoli










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13/03/2011 11:25
 
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Io sono contro il nucleare. L'energia nucleare sarà anche di per sé sicura (?), infatti pericolosi sono gli stron** che la manovrano, tra falsificazioni e magheggi vari...
[Modificato da |Lyuba| 13/03/2011 11:26]
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Piccola divagazione:

Germania: catena umana di 60mila persone contro centrali nucleari
Stoccarda, 12 mar. (Adnkronos/Dpa) - Sotto la spinta del timore di una catastrofe nucleare in Giappone, dopo l'esplosione provocata dal terremoto nella centrale di Fukushima, 60mila tedeschi hanno partecipato ad una catena umana a Stoccarda contro le centrali nucleari. La catena si è estesa per 45 chilometri dalla sede del governo del Baden Wurttemberg fino alla centrale nucleare di Neckarwestheim. Gli organizzatori stessi della manifestazione sono rimasti sorpresi dalla grande affluenza, riconoscendo che è stato l'effetto dell'incidente in Giappone. L'incidente alla centrale nucleare giapponese, e le sue possibili catastrofiche conseguenze, sono anche al centro di una riunione convocata da Angela Merkel con i ministri degli Esteri e dell'Ambiente. Guido Westerwelle ha lasciato prima del previsto la riunione informale dei ministri della Ue a Godollo, in Ungheria, per tornare a Berlino per partecipare all'incontro.
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13/03/2011 11:46
 
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in Francia sanno gestirla in Italia non saprebbero corrotti e incapaci come siamo
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13/03/2011 11:52
 
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Re:
Giubo, 13/03/2011 11.46:

in Francia sanno gestirla in Italia non saprebbero corrotti e incapaci come siamo




peppe ma non è neanche questo il punto
in giappone non si è trattato di errore umano,i sistemi di sicurezza che fermano l'attività al momento delle scosse pare abbiano funzionano alla perfezione,ma la violenza del terremoto ha danneggiato l'impianto di raffreddamento...
non è che in francia sono alla stregua di dio che possono evitare che un terremoto distrugga qualcosa...e cmq dire in francia sanno gestirlo mi pare sciocco visto che le stronzate le fanno tutti,mo non è che solo in italia stano i corrotti e gli incapaci
è che a me non pare giusto che noi in italia cerchiamo di tenerci al sicuro da questo pericolo quando poi siamo esposti ugualmente
[Modificato da Adri84 13/03/2011 11:53]










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13/03/2011 11:54
 
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ok,il rischio c'è e speriamo non si materializzi
io intanto ribadisco:dico no al nucleare perchè i vantaggi economici che ne deriverebbero non compenserebbero mai i pericoli a cui ci esporremmo ad avercelo in casa
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13/03/2011 12:34
 
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Secondo me, è proprio il contrario di quanto state dicendo voi.
Le centrali nucleari Giapponesi dimostrano di aver raggiunto un grado di sicurezza tale da resistere ad uno dei terremoti più forti della storia dell'umanità. Per intenderci, il terremoto dell'Aquila ai Giapponesi avrebbe fatto un baffo...

Il punto è: NOI italiani, che risparmiamo sul cemento e sui materiali ferrosi utilizzati per costruire scuole, ospedali, strade ecc., saremmo in grado di costruire una centrale nucleare a regola d'arte come hanno fatto i Giapponesi?!?!?

La mia risposta è assolutamente no. Qua non sanno fare un termovalorizzatore, figuriamoci una centrale nucleare!!!

Ma idem dicasi per le centrali poste ai confini italiani.
Col cavolo che sono sicure come quelle di Fukishima, non credo proprio che resisterebbero ad un sisma di tale portata.

Considerando il fatto che sono al confine e quindi che il pericolo in sostanza ce l'abbiamo in patria...che fare? Nucleare o continuare a bruciare petrolio e carbone?!? La questione non è di così semplice risoluzione. Per piacere non ve ne uscite con la storiella dell'energie alternative che ad oggi non sono minimamente in grado di sostituire le fonti "tradizionali" di energia...

E comunque, teniamo conto che alcune zone d'Italia, vedi Sardegna ad esempio, non sono a rischio sismico.
Non è che una nuova centrale la si debba fare a L'Aquila, in Irpinia, in Friuli o a Messina o sotto al Vesuvio!
[Modificato da nando85 13/03/2011 12:36]
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Re:
nando85, 13/03/2011 12.34:


Secondo me, è proprio il contrario di quanto state dicendo voi.
Le centrali nucleari Giapponesi dimostrano di aver raggiunto un grado di sicurezza tale da resistere ad uno dei terremoti più forti della storia dell'umanità. Per intenderci, il terremoto dell'Aquila ai Giapponesi avrebbe fatto un baffo...

Il punto è: NOI italiani, che risparmiamo sul cemento e sui materiali ferrosi utilizzati per costruire scuole, ospedali, strade ecc., saremmo in grado di costruire una centrale nucleare a regola d'arte come hanno fatto i Giapponesi?!?!?

La mia risposta è assolutamente no. Qua non sanno fare un termovalorizzatore, figuriamoci una centrale nucleare!!!

Ma idem dicasi per le centrali poste ai confini italiani.
Col cavolo che sono sicure come quelle di Fukishima, non credo proprio che resisterebbero ad un sisma di tale portata.

Considerando il fatto che sono al confine e quindi che il pericolo in sostanza ce l'abbiamo in patria...che fare? Nucleare o continuare a bruciare petrolio e carbone?!? La questione non è di così semplice risoluzione. Per piacere non ve ne uscite con la storiella dell'energie alternative che ad oggi non sono minimamente in grado di sostituire le fonti "tradizionali" di energia...

E comunque, teniamo conto che alcune zone d'Italia, vedi Sardegna ad esempio, non sono a rischio sismico.
Non è che una nuova centrale la si debba fare a L'Aquila, in Irpinia, in Friuli o a Messina o sotto al Vesuvio!



Condivido, però nel progetto del governo anche l'Abruzzo doveva avere una centrale nucleare.



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Re:
nando85, 13/03/2011 12.34:


Secondo me, è proprio il contrario di quanto state dicendo voi.
Le centrali nucleari Giapponesi dimostrano di aver raggiunto un grado di sicurezza tale da resistere ad uno dei terremoti più forti della storia dell'umanità. Per intenderci, il terremoto dell'Aquila ai Giapponesi avrebbe fatto un baffo...

Il punto è: NOI italiani, che risparmiamo sul cemento e sui materiali ferrosi utilizzati per costruire scuole, ospedali, strade ecc., saremmo in grado di costruire una centrale nucleare a regola d'arte come hanno fatto i Giapponesi?!?!?

La mia risposta è assolutamente no. Qua non sanno fare un termovalorizzatore, figuriamoci una centrale nucleare!!!

Ma idem dicasi per le centrali poste ai confini italiani.
Col cavolo che sono sicure come quelle di Fukishima, non credo proprio che resisterebbero ad un sisma di tale portata.

Considerando il fatto che sono al confine e quindi che il pericolo in sostanza ce l'abbiamo in patria...che fare? Nucleare o continuare a bruciare petrolio e carbone?!? La questione non è di così semplice risoluzione. Per piacere non ve ne uscite con la storiella dell'energie alternative che ad oggi non sono minimamente in grado di sostituire le fonti "tradizionali" di energia...

E comunque, teniamo conto che alcune zone d'Italia, vedi Sardegna ad esempio, non sono a rischio sismico.
Non è che una nuova centrale la si debba fare a L'Aquila, in Irpinia, in Friuli o a Messina o sotto al Vesuvio!




Sono d'accordo con ciò che hai scritto, però in merito al punto che ho evidenziato, guarda qui: dailymotion.virgilio.it/video/xgekc9_jeremy-rifkin-le-energie-rinnovabili-cristina-gabe... tratto da "striscia la notizia".
Se abbiamo la possibilità di scegliere, perché farci schiavizzare dal nucleare?
[Modificato da |Lyuba| 13/03/2011 13:01]
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Re: Re:
Adri84, 13/03/2011 11.52:




peppe ma non è neanche questo il punto
in giappone non si è trattato di errore umano,i sistemi di sicurezza che fermano l'attività al momento delle scosse pare abbiano funzionano alla perfezione,ma la violenza del terremoto ha danneggiato l'impianto di raffreddamento...
non è che in francia sono alla stregua di dio che possono evitare che un terremoto distrugga qualcosa...e cmq dire in francia sanno gestirlo mi pare sciocco visto che le stronzate le fanno tutti,mo non è che solo in italia stano i corrotti e gli incapaci
è che a me non pare giusto che noi in italia cerchiamo di tenerci al sicuro da questo pericolo quando poi siamo esposti ugualmente




perchè nessun sinistroide ti risponde?
Loro sanno dire solo NO, ma proposte 0
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13/03/2011 14:22
 
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Ci risiamo con il terrorismo e la caccia alle streghe e la nuova chernobyl.
Francamente sono stanco.
Ha il professor Giacconi, premio nobel per la fisica,: "questo non è un paese per scienziati".
Galileo ce lo ricordiamo solo quando bisogna far polemica con la chiesa cattolica.
Ma nei fatti negli ultimi venti anni ha preso piede una mentalità reazionaria e antiscientifica, che purtroppo produce quasi tutti i danni a sinistra, dove ha fatto il paio con la crescita di quella grande superstizione che è l'ambientalismo.
Chissà come mai il 90% delle centrali nucleari commissionate negli ultimi dieci anni sono state varate da governi di centrosinistra nel resto del mondo. Bah.

La cosa più bella ieri era repubblica. In alto la menifestazione per la scuola con l'italia migliore in piazza, poi un titolo che diceva che 'c'era stata una fissione nucleare. A un certo punto credo che qualcuno gli abbia fatto notare la cazzata megagalattica e hanno cambiato il titolo.
Lo ricordo giusto per far sgranare gli occhi agli etruschi di turno, anzi lo scrivo anche grande chiedendo scusa ai moderatori: UNA ESPLOSIONE NUCLEARE NON È UN EVENTO TECNICAMENTE POSSIBILE.
Ripassate il manuale di fisica della terza media.
Infatti non c'è stata nessuna esplosione, così come non ci fu nessuna esplosione nucleare a Chenrobyl.
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13/03/2011 14:35
 
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Giornalisticamente parlando... quanti sono i morti provocati dal terremoto e quanti quelli legati alla situazione della centrale? Vedo tante cifre e poi i titoli sulla centrale, ma è un accostamento privo di senso visto che i 10.000 morti non pare dipendano dalla centrale. Pensando ad un terremoto del genere non sarebbe il caso di non costruire più palazzi e tornare a vivere nelle capanne?
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