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Incubo nucleare

Ultimo Aggiornamento: 01/04/2011 11:31
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15/03/2011 12:25
 
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Re: Re:
tigrottoo, 14/03/2011 14.02:




Innanzitutto c'è stato un referendum in passato che ha sancito che l'Italia questo nucleare non lo vuole.
In un Paese all'avanguardia come il Giappone gli intossicati da nucleare si moltiplicano giorno dopo giorni. E ci sono molti dubbi sulla veridicità delle dichiarazioni del governo giapponese sul nucleare. Probabilmente lì il nucleare sta facendo molti più danni di quanto ne sappiamo.

Poi non c'è bisogno di parlare di fisica per comprendere gli effetti catastrofici del nucleare.
Ad esempio, la centrale nucleare di Garigliano (Caserta), costruita nel 1959 che contiene all'interno ancora scorie nucleari è stata chiusa. Nel 1980 è stata danneggiata dal terremoto dell'Irpinia.
Nella zona del Garigliano si sono verificate negli ultimi 40 anni mutazioni genetiche animali e si sono quintuplicati i tumori e nascite di bambini deformi.

Nel Paese del sole è impensabile puntare su una tecnologia obsoleta e insicura.

"Un'ipotetico quadrato di specchi, lungo alcuni km potrebbe produrre tutta l'energia necessaria grazie al sole" (Carlo Rubia, premio nobel per la fisica)









Argomentazione costituzionale degna di un giurista di livello.
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15/03/2011 12:31
 
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Re: Re: Re:
giusperito, 15/03/2011 12.25:




Argomentazione costituzionale degna di un giurista di livello.




[SM=x52004]
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In tempi non sospetti: da un articolo di Repubblica.

Rubbia: "L'errore nucleare
Il futuro è nel sole"
Parla il Nobel per la Fisica: "Inutile insistere su una tecnologia che crea solo problemi e ha bisogno di troppo tempo per dare risultati". La strada da percorrere? "Quella del solare termodinamico. Spagna, Germania e Usa l'hanno capito. E noi..."

ROMA - Come Scilla e Cariddi, sia il nucleare che i combustibili fossili rischiano di spedire sugli scogli la nave del nostro sviluppo. Per risolvere il problema dell'energia, secondo il premio Nobel Carlo Rubbia, bisogna rivoluzionare completamente la rotta. "In che modo? Tagliando il nodo gordiano e iniziando a guardare in una direzione diversa. Perché da un lato, con i combustibili fossili, abbiamo i problemi ambientali che minacciano di farci gran brutti scherzi. E dall'altro, se guardiamo al nucleare, ci accorgiamo che siamo di fronte alle stesse difficoltà irrisolte di un quarto di secolo fa. La strada promettente è piuttosto il solare, che sta crescendo al ritmo del 40% ogni anno nel mondo e dimostra di saper superare gli ostacoli tecnici che gli capitano davanti. Ovviamente non parlo dell'Italia. I paesi in cui si concentrano i progressi sono altri: Spagna, Cile, Messico, Cina, India Germania. Stati Uniti".

La vena di amarezza che ha nella voce Carlo Rubbia quando parla dell'Italia non è casuale. Gli studi di fisica al Cern di Ginevra e gli incarichi di consulenza in campo energetico in Spagna, Germania, presso Nazioni unite e Comunità europea lo hanno allontanato dal nostro paese. Ma in questi giorni il premio Nobel è a Roma, dove ha tenuto un'affollatissima conferenza su materia ed energia oscura nella mostra "Astri e Particelle", allestita al Palazzo delle Esposizioni da Infn, Inaf e Asi.

Un'esibizione scientifica che in un mese ha già raccolto 34mila visitatori. Accanto all'energia oscura che domina nell'universo, c'è l'energia che è sempre più carente sul nostro pianeta. Il governo italiano ha deciso di imboccare di nuovo la strada del nucleare.

Cosa ne pensa?
"Si sa dove costruire gli impianti? Come smaltire le scorie? Si è consapevoli del fatto che per realizzare una centrale occorrono almeno dieci anni? Ci si rende conto che quattro o otto centrali sono come una rondine in primavera e non risolvono il problema, perché la Francia per esempio va avanti con più di cinquanta impianti? E che gli stessi francesi stanno rivedendo i loro programmi sulla tecnologia delle centrali Epr, tanto che si preferisce ristrutturare i reattori vecchi piuttosto che costruirne di nuovi? Se non c'è risposta a queste domande, diventa difficile anche solo discutere del nucleare italiano".

Lei è il padre degli impianti a energia solare termodinamica. A Priolo, vicino Siracusa, c'è la prima centrale in via di realizzazione. Questa non è una buona notizia?
"Sì, ma non dimentichiamo che quella tecnologia, sviluppata quando ero alla guida dell'Enea, a Priolo sarà in grado di produrre 4 megawatt di energia, 1 mentre la Spagna ha già in via di realizzazione impianti per 14mila megawatt e si è dimostrata capace di avviare una grossa centrale solare nell'arco di 18 mesi. Tutto questo mentre noi passiamo il tempo a ipotizzare reattori nucleari che avranno bisogno di un decennio di lavori. Dei passi avanti nel solare li sta muovendo anche l'amministrazione americana, insieme alle nazioni latino-americane, asiatiche, a Israele e molti paesi arabi. L'unico dubbio ormai non è se l'energia solare si svilupperà, ma se a vincere la gara saranno cinesi o statunitensi".

Anche per il solare non mancano i problemi. Basta che arrivi una nuvola...
"Non con il solare termodinamico, che è capace di accumulare l'energia raccolta durante le ore di sole. La soluzione di sali fusi utilizzata al posto della semplice acqua riesce infatti a raggiungere i 600 gradi e il calore viene rilasciato durante le ore di buio o di nuvole. In fondo, il successo dell'idroelettrico come unica vera fonte rinnovabile è dovuto al fatto che una diga ci permette di ammassare l'energia e regolarne il suo rilascio. Anche gli impianti solari termodinamici - a differenza di pale eoliche e pannelli fotovoltaici - sono in grado di risolvere il problema dell'accumulo".

La costruzione di grandi centrali solari nel deserto ha un futuro?
"Certo, i tedeschi hanno già iniziato a investire grandi capitali nel progetto Desertec. La difficoltà è che per muovere le turbine è necessaria molta acqua. Perfino le centrali nucleari in Europa durante l'estate hanno problemi. E nei paesi desertici reperire acqua a sufficienza è davvero un problema. Ecco perché in Spagna stiamo sviluppando nuovi impianti solari che funzionano come i motori a reazione degli aerei: riscaldando aria compressa. I jet sono ormai macchine affidabili e semplici da costruire. Così diventeranno anche le centrali solari del futuro, se ci sarà la volontà politica di farlo".
(29 novembre 2009)
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15/03/2011 23:45
 
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Premetto non alla luce degli ultimi eventi, ma invece di spendere mld in qualcosa di totalmente insicuro(perchè si sa che in Italia si rincorrono più i profitti e poco si guarda alla sicurezza) investirei nelle fonti rinnovabili...questo è il futuro



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15/03/2011 23:46
 
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Re:
Topolino80, 15/03/2011 23.45:

Premetto non alla luce degli ultimi eventi, ma invece di spendere mld in qualcosa di totalmente insicuro(perchè si sa che in Italia si rincorrono più i profitti e poco si guarda alla sicurezza) investirei nelle fonti rinnovabili...questo è il futuro




ma che scherzi?

il macellaio di trixam non è d'accordo... [SM=x43673]


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Re: Re:
napulitanboy, 15/03/2011 23.46:




ma che scherzi?

il macellaio di trixam non è d'accordo... [SM=x43673]




E che se ne andasse a vivere in Giappone(notoriamente avanti tecnologicamnete).. l'Italia non è un paese adatto, abbiamo infrastrutture fatiscenti figuriamoci le centrali nucleari.
In Campania(che dovrebbe ospitarne una) non siamo stati buoni a costruire un inceneritore a norma...



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16/03/2011 02:48
 
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Re:
diegodp, 3/14/2011 11:08 AM:

Secondo me
Io sono a favore del nucleare.
Perchè la Francia ci schiavizza economicamente e ci vende l'energia che produce a 3 mtr da casa nostra.
Una cosa vergognosa che evidentmente nasconde accordi ben più profondi che noi non possiamo conoscere.

Il nucleare è pulito, è sicuro, è anche più salutare rispetto ad altre fonti di energia, a parità di costo/pruduttività.




Non diciamo minchiate adesso. La Francia non schiavizza nessuno.
In primis: l'Enel e' presente nel mercato francese con quote di partecipazione in Powernext ed EPR, e' una presenza massiccia. Tecnicamente non sarebbero i francesi bastardi a schiavizzarci vendendoci l'energia, sarebbe una societa' italiana a farlo.

Se il costo energetico fosse oltremodo spropositato avremmo trovato un mercato piu' conveniente, evidentemente ci sta bene che la Francia ci rifornisca. L'indipendenza non l'avresti lo stesso, sarebbero i francesi a costruire e gestire le nostre centrali (l'Italia ha perso il know how) ergo l'indipendenza la vedresti comunque col binocolo.
Resterebbe il problema dell'approvvigionamento e dell'arricchimento dell'uranio.

Il calcolo della produttivita' andrebbe fatto con cognizione di causa. E' l'energia nucleare l'alternativa al momento piu' conveniente? Bada bene, io parlo di attualita'.
Che una centrale costruita nel 1990 sia produttiva e' ovvio, non e' detto che lo sia altrettanto una del 2011.

Il fenomeno va ricostruito da un profilo economico.
Edificare un impianto richiede finanziamenti statali.
Una centrale costa in media dai 5 ai sette miliardi di dollari (quelle italiane dovrebbero costarne 10 [SM=x43668]).
30 miliardi di euro ai quali devi aggiungere i costi di stoccaggio (quelli vanno considerati nel bilancio della difesa), di manutenzione, ed il prezzo del "combustibile". Ovviamente ci sarebbero aumenti non lineari dovuti all'aumento della domanda. Sono costi che inevitabilmente finiranno in bolletta. A questo punto: conviene ancora al consumatore?

Parliamo poi di scorie. Dove le metti? Nessun paese al mondo ha un impianto di stoccaggio permanente. Gli Stati Uniti qualcosa di simile potrebbero averlo pensato, e' una montagna nel Nevada, peccato che le quote di gestione siano salite oltremodo e che nessuno abbia la minima idea di dove lasciarle ste scorie (gli isotopi dell'uranio restano radioattivi per qualche milione di anni), in Germania le han depositate in una miniera di sale (il cloruro di sodio abbatte il tempo di decadimento), peccato ci siano state delle fuoriuscite ed i tedeschi non sappiano che cazzo fare.
Va da se' che le scorie devono essere protette, che qualche pazzo col turbante voglia mai decidere di immolarsi assieme ai fusti al grido di Allah Akbar.

Procediamo. Le centrali non sorgono per magia dall'oggi al domani. Servono studi di impatto, e non solo risorse economiche ma anche di tempo minimo per l'edificazione.
Identificare i siti, ottenere le autorizzazioni (proprio ieri il governo ha cancellato la norma sulla trasparenza nell'individuazione dei siti), arricchire il materiale fissile e metterle in funzione.
15 anni prima che si possa produrre energia, senza contare che il design delle nostre centrali e' gia' vecchio. Una centrale per essere produttiva deve funzionare dai 20 ai 30 anni, arriveresti al 2046-2050 con centrali obsolete ed inquinanti. Nel 2025 il primo prototipo di reattore a fusione dovrebbe essere operativo (per non parlare della tecnologia ad idrogeno).
3 centrali servono a poco, ci fai un 5% della produzione energetica nazionale, indi compreresti comunque energia dalla Francia, ci fosse stato un progetto serio sul piatto (produrre il 50% dell'energia in Italia tramite nucleare) il discorso sarebbe stato ragionevole, cosi' com'e' formulata la proposta mi pare sia l'ennesimo tentativo di fregare soldi al contribuente.

Il problema dell'approvvigionamento energetico paneuropeo va risolto con sistemi come SuperSmart Grid, una rete energetica continentale che ti permette di diversificare le fonti (nucleare, rinnovabili, un po' di petrolio, sempre meno carbone) in un mercato unico e concorrenziale che permetta una gestione ottimale delle risorse. Peccato che l'UE non sia coesa, le pressioni lobbystiche siano forti e che il progetto costi tanto (quasi 600 miliardi di euro) e sia a lungo termine.
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16/03/2011 12:08
 
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Re: Re: Re:
Topolino80, 15/03/2011 23.57:




E che se ne andasse a vivere in Giappone(notoriamente avanti tecnologicamnete).. l'Italia non è un paese adatto, abbiamo infrastrutture fatiscenti figuriamoci le centrali nucleari.
In Campania(che dovrebbe ospitarne una) non siamo stati buoni a costruire un inceneritore a norma...





La centrale nucleare di Caserta sul quotidiano Libero 2003

Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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16/03/2011 13:11
 
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Secondo me il referendum è obsoleto.

Andrebbe riproposto.
Il nucleare, non avendocelo, a queste condizioni, e in queste condizioni, è solo una pazzia boigottarlo.

L'Italia, è si il paese delle banane, ma credo che proprio una lota non siamo.
Non facciamo sempre i grilli parlanti.

Il nucleare è pulito, sicuro, ecologico, economico, funzionale.

Più del carbone, petrolio, rinnovabili.

Se scoppia una centrale, in svizzera, in francia, in germania, nell'europa dell'est, siamo spacciati allo stesso modo.

Cerchiamo di mettercelo in testa.
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16/03/2011 14:22
 
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Il nucleare è reso pericoloso soprattutto da coloro che lo amministrano. Il mondo non è pronto per il nucleare e mai lo sarà, poiché l'indole umana mette sempre prima il profitto e poi il benessere e le notizie che si susseguono in questi giorni lo dimostrano sempre più. Un insabbiamento, una contraffazione sul nucleare può creare problemi enormi a tutto il mondo.

Riporto uno stralcio tratto da "la stampa" di oggi:
"Intanto un cablogramma Usa diffuso da Wikileaks rivela che il Giappone sapeva da oltre due anni che i suoi impianti nucleari non sarebbero stati in grado di reggere l'urto di un potente terremoto. Secondo il documento nel dicembre 2008 un funzionario dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) informò Tokyo che le norme di sicurezza delle sue centrali erano obsolete e che un violento sisma avrebbe posto "problemi seri" agli impianti. Nel documento riportato oggi dal Telegraph si afferma inoltre che le autorità giapponese si opponevano alla sentenza emessa da una corte per chiudere una centrale, perchè ritenuta insicura in caso di sisma. "
L'Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare e industriale ritiene che il reattore sia sicuro e che tutti i test di sicurezza siano stati condotti in modo appropriato", riferirono i diplomatici Usa. Nel 2009, Tokyo riuscì a far revocare la sentenza. Il cablogramma riporta anche la denuncia fatta nell'ottobre 2008 da un deputato giapponese ai diplomatici Usa, secondo cui il governo stava "insabbiando" gli incidenti nucleari".
[Modificato da |Lyuba| 16/03/2011 14:24]
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Re:
diegodp, 16/03/2011 13.11:


Il nucleare è pulito, sicuro, ecologico, economico, funzionale.



premetto che ho provato spesso a farmi un'idea precisa sul nucleare, senza mai riuscirci del tutto

è dura decantare tutti questi pregi del nucleare senza tenere in considerazione il problema - non da poco - dello smaltimento delle scorie. da quello che so l'Italia non è un territorio adatto ad ospitare simili depositi.
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16/03/2011 15:31
 
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Re: Re:
gran generale, 16/03/2011 14.27:



premetto che ho provato spesso a farmi un'idea precisa sul nucleare, senza mai riuscirci del tutto

è dura decantare tutti questi pregi del nucleare senza tenere in considerazione il problema - non da poco - dello smaltimento delle scorie. da quello che so l'Italia non è un territorio adatto ad ospitare simili depositi.




Le scorie sono un problema marginalissimo rispetto ai vantaggio che la produzione di energia dal nucleare ha.

In termini pratici significherebbe:

- FINE IMPORTAZIONE energia dalla Francia (70% delle ns risorse)

- BOLLETTE LUCE,GAS, almeno inferiori del 60/70%

- ABBASSAMENTO DRASTICO del costo del petrolio di almeno 0,5€/l

- INQUINAMENTO ZERO

- MERCATO AUTOMOBILISTICO ELETTRICO fino ad oggi impossibile

- ecc...

Capisco il tuo/vs dubbio sulle scorie, ma se parliamo con mentalità chiusa, conservativa, anche il petrolio è un problema, anche il chimico è un problema, anche l'eolico è un disastro.

Cioè le scorie, sono un problema, ma non se si smaltiscono secondo parametri di legge.
Se partiamo dal fatto che siamo animali allora dobbiamo chiudere anche le acciaierie, il petrol-chimico ecc...
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16/03/2011 15:43
 
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Re: Re: Re:
diegodp, 3/16/2011 3:31 PM:




Le scorie sono un problema marginalissimo rispetto ai vantaggio che la produzione di energia dal nucleare ha.

In termini pratici significherebbe:

- FINE IMPORTAZIONE energia dalla Francia (70% delle ns risorse)

- BOLLETTE LUCE,GAS, almeno inferiori del 60/70%

- ABBASSAMENTO DRASTICO del costo del petrolio di almeno 0,5€/l

- INQUINAMENTO ZERO

- MERCATO AUTOMOBILISTICO ELETTRICO fino ad oggi impossibile

- ecc...

Capisco il tuo/vs dubbio sulle scorie, ma se parliamo con mentalità chiusa, conservativa, anche il petrolio è un problema, anche il chimico è un problema, anche l'eolico è un disastro.

Cioè le scorie, sono un problema, ma non se si smaltiscono secondo parametri di legge.
Se partiamo dal fatto che siamo animali allora dobbiamo chiudere anche le acciaierie, il petrol-chimico ecc...



Siamo proprio in uno scenario high fantasy.

FINE IMPORTAZIONE energia dalla Francia (70% delle ns risorse)
Deve essere buono il Tavernello. 3 centrali non risolvono una ceppa, ci fai il 5% dell'energia necessaria. Caveat: l'energia continuerai ad importarla, qualcuno mi spieghi dove sia il problema, si chiama UNIONE EUROPEA per un motivo.

- BOLLETTE LUCE,GAS, almeno inferiori del 60/70%
Da dove esce questo fantomatico numero? Le centrali vanno pagate, lo sai vero? In genere sono gli Stati a doverle pagare, ergo piu' tasse e bollette piu' care, i primi benefici li avresti tra 30 anni.

- ABBASSAMENTO DRASTICO del costo del petrolio di almeno 0,5€/l
Guarda che il petrolio costa caro pure in Francia, in Cina, in Germania. In tutti i paesi non produttori insomma. Costa perche' e' la base della nostra filiera produttiva. E continuera' ad aumentare nel corso degli anni.

INQUINAMENTO ZERO
Google: incidenti nucleari, Francia.
Ogni anno ci sono almeno 100 incidenti nelle centrali francesi, figurati in Italia. Lo sai vero che nella centrale di Garigliano ci sono ancora delle scorie?


MERCATO AUTOMOBILISTICO ELETTRICO fino ad oggi impossibile
Ed in che modo il nucleare risolverebbe?


Non hai risposto alla domanda, in che modo conserveresti le scorie. I parametri di legge sono farlocchi, anche in USA ed in Germania hanno delle leggi, peccato non sappiano dove mettersele questi maledetti materiali fissili. Il nucleare e' diverso dal petrolchimico, in primis il petrolchimico non ti produce radioattivita' per qualche milione di anni, in secundis non ti nuclearizza decine di kilometri.

Poi mi spieghi su che basi l'eolico sarebbe un disastro. Una pala eolica all'uranio non l'ho mai vista. Ma certamente saprai produrre delle prove.
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16/03/2011 16:49
 
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Re:
diegodp, 16/03/2011 13.11:

Secondo me il referendum è obsoleto.
...
Il nucleare è pulito, sicuro, ecologico, economico, funzionale.

Più del carbone, petrolio, rinnovabili.
...




Come hai calcolato la convenienza economica dell'energia nucleare rispetto a tutte le altre?
Hai considerato tutti i costi e le spese dirette ed indirette che comporta la progettazione, costruzione, gestione di una centrale nucleare insieme a tutto lo stoccaggio e smaltimento delle scorie nucleari?
Per non parlare degli imprevisti vari ed eventuali.
Ovviamente nel calcolo dobbiamo considerare che chi gestirà il reattore si dovrà prender carico di tutti i rischi e le spese, senza ignorarle o scaricarle su altri soggetti.
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16/03/2011 17:01
 
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Re: Re: Re: Re:
ObbligazioneNaturale, 16/03/2011 15.43:


...
- BOLLETTE LUCE,GAS, almeno inferiori del 60/70%
Da dove esce questo fantomatico numero? Le centrali vanno pagate, lo sai vero? In genere sono gli Stati a doverle pagare, ergo piu' tasse e bollette piu' care, i primi benefici li avresti tra 30 anni.
...




Peccato che la vita utile di una centrale nucleare non sia eterna: non va molto oltre i 40 anni, dopodichè deve esser sottoposta a severe opere di manutenzione, controlli, se non dover esser chiusa completamente.
Ipotizzando che una centrale venga costruita e gestita secondo i più rigorosi criteri di sicurezza, dopo quanti anni dall'inizio della progettazione si raggiungerà il break even point e, dal bep, per quanti anni si potrà continuare a sfruttare il reattore senza sostenere nuove spese che possano ridurre i profitti o senza mettere a rischio la sicurezza?

Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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Re: Re: Re:
diegodp, 16/03/2011 15.31:




Le scorie sono un problema marginalissimo rispetto ai vantaggio che la produzione di energia dal nucleare ha.

In termini pratici significherebbe:

- FINE IMPORTAZIONE energia dalla Francia (70% delle ns risorse)

- BOLLETTE LUCE,GAS, almeno inferiori del 60/70%

- ABBASSAMENTO DRASTICO del costo del petrolio di almeno 0,5€/l

- INQUINAMENTO ZERO

- MERCATO AUTOMOBILISTICO ELETTRICO fino ad oggi impossibile

- ecc...

Capisco il tuo/vs dubbio sulle scorie, ma se parliamo con mentalità chiusa, conservativa, anche il petrolio è un problema, anche il chimico è un problema, anche l'eolico è un disastro.

Cioè le scorie, sono un problema, ma non se si smaltiscono secondo parametri di legge.
Se partiamo dal fatto che siamo animali allora dobbiamo chiudere anche le acciaierie, il petrol-chimico ecc...



ho capito il discorso dei vantaggi, figurati
mi sembra solo strano che si minimizzi sul problema delle scorie, che trovo paradossale definire "marginalissimo" [SM=x43624]
parliamo di materiale radioattivo, non di popcorn...
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Re: Re: Re: Re:
gran generale, 17/03/2011 17.16:



ho capito il discorso dei vantaggi, figurati
mi sembra solo strano che si minimizzi sul problema delle scorie, che trovo paradossale definire "marginalissimo" [SM=x43624]
parliamo di materiale radioattivo, non di popcorn...




Ma non ti sembra strana l'ostinazione di alcuni a puntare tanto sul nucleare quando se si fa una valutazione economica si intuisce subito che non è così conveniente il nucleare, senza necessariamente calcolare anche i costi e i rischi relativi alle scorie radioattive.
A nessuno è venuto il dubbio che potrebbe esserci dietro una sorta di speculazione finanziaria? [SM=x43667]

Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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17/03/2011 21:19
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
Etrusco, 17/03/2011 17.37:




Ma non ti sembra strana l'ostinazione di alcuni a puntare tanto sul nucleare quando se si fa una valutazione economica si intuisce subito che non è così conveniente il nucleare, senza necessariamente calcolare anche i costi e i rischi relativi alle scorie radioattive.
A nessuno è venuto il dubbio che potrebbe esserci dietro una sorta di speculazione finanziaria? [SM=x43667]



non ho elementi per sbilanciarmi su questo aspetto
sicuramente ci sono interessi economici dietro, ma il primo interesse in tal senso deve essere quello nostro, degli italiani, a raggiungere l'indipendenza energetica

mi preme piuttosto affrontare i discorsi relativi alla sicurezza e all'impatto ambientale
con tutta la buona volontà, del nucleare tutto si può dire meno che sia ecologico e pulito
20/03/2011 11:35
 
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chi andrebbe a vivere a tokyo?
Per otto giorni Tokyo è stata una metropoli spaventata ma in attesa di buone notizie. Oggi è una capitale in agonia. Si presenta come prossima al collasso e prevede il peggio. In poche ore la residua fiducia ha ceduto allo sconforto. L'esodo lento dei giorni scorsi ha assunto la dimensione della fuga. Oltre quattro milioni di abitanti hanno lasciato la città in treno, o ammassati in auto. Colletti bianchi, stranieri e famiglie con bambini cercano di raggiungere le località a sud del Kansai, per mettersi al riparo dal pericolo della nube atomica. Nella periferia nord di Tokyo arriva invece l'onda dei disperati che scappano da Fukushima e dalle città distrutte dallo tsunami. A far precipitare la situazione, l'innalzamento del livello di rischio nei reattori, nuove scosse di terremoto e la convinzione che il governo minimizzi una crisi fuori controllo. È scattato però anche il primo vero allarme-contaminazione. Il governo ha ammesso che tracce di iodio radioattivo sono state rinvenute nell'acqua potabile di Tokyo e delle aree vicine. Livelli anomali, ufficialmente sotto i limiti di legge e non immediatamente pericolosi per la salute, ma l'impatto pubblico della notizia è stato tremendo. Radioattivi anche il latte proveniente da Fukishima e alcune partite di spinaci prodotti nella prefettura di Ibaraki. Già in commercio, non si sa dove siano finiti. La popolazione dell'area metropolitana, oltre 35 milioni di individui, prende atto che la vita di una delle capitali più importanti del mondo
è già irriconoscibile. La domanda non è più quando Tokyo tornerà al business e alla quotidianità smarrita, ma se ciò risulterà possibile. Il crollo del traffico e della folla per strada è impressionante.

Pochi passanti, protetti da cappelli, ombrelli e mascherine, ignorano i centri commerciali del centro, in gran parte chiusi. La sindrome da alimenti contaminati lascia deserti i ristoranti e decima chi finora si era dedicato all'accaparramento di viveri. A Ginza, la via dello shopping, alcuni ambulanti mettono all'asta compresse di iodio sul marciapiede, a prezzi esorbitanti, come fossero spacciatori. A ruba un unico genere: i giornali che informano sugli orari dei black-out. Da tre giorni l'immondizia si accumula per le strade. I camion sono privi di benzina e gli inceneritori non possono sprecare elettricità. Solo il tempio di Senso-Ji, ad Asakusa, è affollato più del solito. La gente si raduna a pregare e a bruciare incenso. I cibi confezionati, purché prodotti prima dell'11 marzo, sono introvabili e il loro prezzo è salito di sette volte. Invenduti i generi freschi. Migliaia di taxi sostano in attesa di clienti già lontani, mentre le stazioni dei treni scoppiano di viaggiatori carichi di scatole e valigie. Molti distributori di carburante sono chiusi e quelli aperti non vendono più di dieci litri di benzina a testa, da portarsi via in una tanica. Il mercato immobiliare è impazzito. In una settimana il valore delle case a Tokyo è sceso del 30%, del 70% nella prefettura di Fukushima. A Osaka, Kyoto e Kobe è salito del 40%.

Grattacieli con migliaia di uffici si svuotano nella capitale, mentre affittare lontano può superare i listini di Hong Kong. Tra venerdì e ieri la fuga di multinazionali, ambasciate, banche e centri amministrativi delle industrie, ha seminato il panico tra chi non ha un luogo sicuro dove rifugiarsi. Nel distretto finanziario migliaia di impiegati stanno sgomberando armadi e scrivanie, restituendo un'immagine da crack in Borsa. La capitale trasloca a Kyoto, come un tempo, oppure a portata dell'aeroporto internazionale di Osaka. A Tokyo i grandi alberghi chiudono, a sud è impossibile trovare una camera per settimane. La rabbia contro il governo è sempre meno trattenuta. "Devono dire in anticipo cosa può succedere - dice Reiko Fukushima, direttore di un'importante catena di negozi - non confessare quanto è già avvenuto. Se la nube atomica investe Tokyo non possono pretendere che smettiamo di respirare". Il premier Naoto Kan ha invitato invano l'opposizione di centrodestra a formare un direttorio di unità nazionale, per affrontare uniti l'emergenza più grave dalla fine della seconda guerra mondiale. All'agonia di Tokyo e allo spettro di un'esplosione nucleare, si somma l'ecatombe nelle prefetture sommerse dallo tsunami. La capitale è presa d'assalto da migliaia di eco-evacuati e da decine di migliaia di senza tetto fuggiti da gelo, fame e terrore.

Volontari distribuiscono pasti, acqua e coperte. La folla dei disperati ha però bisogno di medicine, toilette, letti, di lavarsi e cambiare vestiti fradici. L'intero villaggio di Futunaba, vicino a Fukushima, ieri è stato trasferito a Saitanama, poco a nord di Tokyo, causando la sollevazione dei residenti. Secondo i medici l'emergenza igienico-sanitaria, con 800 mila persone costrette per ragioni diverse ad abbandonare case e ospedali, è prossima ad esplodere non solo nelle zone disastrate. Tragico il problema dello smaltimento delle vittime dello tsunami, fra 25 e 40 mila. I forni crematori non hanno energia e le bare finiscono in fosse comuni. In Giappone l'inumazione è una traumatica novità: l'ultima violenza di un incubo che sembra lontano dalla fine.

(20 marzo 2011)
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20/03/2011 14:23
 
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Sembra che questa centrale di Fukushima non voglia proprio esplodere. Vuoi vedere che Einstein ne sapeva più di Travaglio di Fisica?
No, non è possibile. Einstein non ha mai scritto per il Fatto quotidiano. Qui qualcosa non torna.
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