| | | | Post: 279 Post: 279 | Utente Junior | | OFFLINE | |
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05/03/2011 12:38 | |
dal professor Prisco
Caro Nandito, la tua è un'argomentazione da avvocato penalista (complimenti, senza ironia). Tu in sostanza dici, come quell' autore di tesi del servizio video, "Io scrivo a pagamento un testo, poi che ne so che cosa ci fa quello che me l'ha ordinato"? Vabbé, in dubio pro reo e forse in un processo penale quello sarebbe assolto (dico forse; perché chi vende pistole mica può pensare che è come vendere fiori e biglietti di auguri di compleanno...la mammoletta un'idea di come si usa quello che vende ce l'avrà, no? E poi chi ordina testi solo per il piacere di farsi scrivere, che ne so, un papiello su "La responsabilità per danno da vacanza rovinata"?). E' chiaro comunque che questo andazzo è come comprarsi un esame: mortifica me, come professore perbene e gli studenti onesti (per fortuna ce ne sono) e fa venire per un momento ad entrambe le categorie la voglia di mandare tutti a quel paese. Io ad esempio potrei andare in pensione; resisto perché il lavoro mi piace e mi fa anche piacere conoscere ragazze e ragazzi perbene, ai quali credo ancora di potere trasmettere qualcosa. Ho tuttavia chiesto formalmente al preside di nominare una commissione per vedere che cosa si potrebbe fare. Se si potesse abolire la tesi obbligatoria, personalmente propongo di sostituirla - come prova finale di laurea - con un compito scritto in aula, con una traccia sorteggiata al momento, scelta sulla materia indicata da ogni laureanda o laureando come da lei/ lui preferita |
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