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Tutto Berlusconi: vs Tremonti, vs Vaticano, caso Ruby, varie ed eventuali

Ultimo Aggiornamento: 01/03/2011 23:41
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05/01/2011 10:49
 
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[SM=x44493]  Tensioni nella maggioranza [SM=x44493]

Tremonti-Berlusconi, restano le distanze

Doppio no alla riduzioni delle Tasse e Quoziente Familiare

Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti (Lanni)
Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti (Lanni)
  Berlusconi sogna di intercettare la ripresa, di irrobustirla, ripete che la Confindustria ha le sue ragioni, che bisogna dare ossigeno alle imprese, e anche alle famiglie, a tutti insomma, perché oggi finalmente si può fare, il peggio della crisi è alle nostre spalle e si scorgono i primi segnali di una stabilizzazione verso l’altro delle curve dei prodotti interni.

Berlusconi compulsa i dati economici e sofferma l’attenzione su quelli positivi.

Tremonti no. O non solo. Riconosce i segnali, ma sottolinea anche quelli negativi: l’occhio puntato dei mercati internazionali, la nostra condizione di eterno osservato speciale, l’impossibilità di dare alibi a chi può giocare brutti scherzi al nostro Paese. Il Cavaliere definisce «chiacchiere» dei media le indiscrezioni sulle frizioni con il suo ministro. E magari anche di questo avranno parlato ieri pomeriggio, in una telefonata che è parsa agli staff conciliante, eppure nessuno dei due fa mistero di pensarla in modo opposto sulle capacità della nostra finanza pubblica, su quello che Palazzo Chigi può fare per sostenere il Pil, per immettere maggiori risorse in circolazione, stimolare i consumi. Non ne fanno mistero in privato, sono obbligati a negarlo in pubblico. Si diceva mesi fa che il Cavaliere e Fini fossero destinati a fare la pace, ad essere alleati nonostante tutto; sembra oggi, dopo il divorzio con il leader di An, che l’unica relazione che il capo del governo non può abbandonare sia quella con il suo ministro più accreditato fuori confine. Può immaginarlo forse, ma non può farlo, è il concetto che ogni tanto si ascolta anche fra le osservazioni del secondo, convinto di non avere sostituti, se mai l’argomento fosse all’ordine del giorno, almeno adatti a farci fare bella figura in Europa, a presentare i nostri conti all’estero. Anche sulla riforma fiscale la pensano in modo diverso: per il premier dovrebbe portare ad un alleggerimento del carico tributario, ma i primi conti fatti al dicastero dell’Economia sembrano lasciare gettito e pressione invariati, si cambiano i fattori ma non la somma finale, si semplifica ma non si alleggerisce, non c’è spazio al momento per il quoziente familiare e nemmeno per la vagheggiata riduzione delle tasse. [SM=x44522]

Il sogno del Cavaliere resta tale. Non solo: negli ultimi giorni il ministro dell’Economia ha cominciato anche a mettere in dubbio la grande riforma del fisco. Da lui immaginata epocale, bipartisan, concertativa; pensata come il fiore all’occhiello della sua azione politica; oggi invece al centro di uno sconforto, perché convinto che i numeri in Parlamento, che sono e resteranno a suo dire precari, anche in caso di slalom intorno al voto anticipato, mettono seriamente a rischio un lavoro di così ampio respiro; pensato, nei suoi aspetti salienti, anche come frutto del dialogo con l’opposizione e con le parti sociali. E se uno vede nero e l’altro vede rosa c’è ben poco da aggiungere. Il nero si declina, senza reticenze, in privato, con l’analisi sulla reale forza di Palazzo Chigi dopo l’uscita di Fini: molto bassa, incapace di sostenere le riforme che servono al Paese, di regalare all’esecutivo quella serenità che serve per governare senza galleggiare. Sono riflessioni meno telegrafiche, più raffinate, ma simili a quelle che ogni tanto si ascoltano in bocca al leader della Lega. L’approdo è uno solo, il voto anticipato. Il rosa invece vede per fine gennaio l’arrivo di una nuova pattuglia di deputati alla Camera, vede un nuovo gruppo a Montecitorio che cambia gli equilibri nelle commissioni, vede la ripresa economica e persino la fine della legislatura.

Se non hanno litigato, come assicura il Presidente del Consiglio, comunque lui e il suo ministro sono e restano, al momento, due centri di analisi diversa.

Fonte: Corriere della Sera - Marco Galluzzo
05 gennaio 2011
© RIPRODUZIONE RISERVATA



Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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