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Tutto Berlusconi: vs Tremonti, vs Vaticano, caso Ruby, varie ed eventuali

Ultimo Aggiornamento: 01/03/2011 23:41
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04/01/2011 20:56
 
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1- S-BOTTO DI CAPODANNO ANTI-GIULIETTO PER IL BANANA: "DOPO FINI  ECCONE UN ALTRO..."  -

2- IL CAI-NANO ULTIMAMENTE SU TREMONTI NON SI TIENE PROPRIO. ANZI. CON  ALMENO UNA DECINA TRA DEPUTATI, SENATORI E COLLABORATORI VARI E'  STATO PIUTTOSTO CHIARO. DA UN ELOQUENTE "MI VUOLE FAR FUORI" A UN  CONVINTO "MIRA AD ARRIVARE A PALAZZO CHIGI" -

3- L’ANOMALA SMENTITA VIA ANSA, IMPLORATA DA BONAIUTI ALL’ORA DI CENA,  DELLA TELEFONATA SCAZZO COL SUO MINISTRO PIÙ IMPORTANTE, NON FA CHE  DARE CORPO ALLE VOCI CHE VOGLIONO IL CAVALIERE INFOJATO SEMPRE PIÙ CERTO  DEL TRADIMENTO DI GIULIETTO -

4- SILVIO ORMAI VEDE CONGIURATI OVUNQUE E NON NASCONDE IL MALESSERE  NEI CONFRONTI DI MARONI E CALDEROLI, CERTO ORMAI DI UN ASSE  “CARROCCIO-TESORO” -                   

                               
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DAGOREPORT
E vabbé, povero Cavaliere, gli  anni passano ma le beghe son sempre le stesse... Ultima in ordine di  tempo un discreto scazzo con Giulietto Tremendino: uno non ha alcuna  intenzione di andare a votare e l'altro invece non vede l'ora. Il  perché, secondo le statue di Palazzo Chigi, è piuttosto ovvio:  Tremendino guarderebbe già al dopo Silvio e se le urne anticipate  portassero (come è probabile) a una impasse al Senato, il rigoroso  paladino dei conti negli anni bui della crisi potrebbe sacrificarsi a  sedere sulla poltrona da premier. [SM=x44451]

BERLUSCONI TREMONTI

La notizia ieri mattina la davano con sfumature diverse ma sostanza  pressoché identica il "Corriere della Sera" e "Il Giornale": i due se ne  dicono di tutti i colori, Giulietto minaccia persino di lasciare il PdL  e Zio Silvio ce lo manda papale papale.

Tutto vero, tanto che la smentita di Palazzo Chigi non è propriamente  tempestiva.

Se un'apertura delle pagine interne del primo giornale  italiano e un pezzo addirittura in prima pagina sul giornale di famiglia  lo smentisci a ora di cena (Ansa delle 19.21) è chiaro che c'è qualcosa  che non va.

SILVIO BERLUSCONI ROBERTO CALDEROLI GIULIO TREMONTI UMBERTO BOSSI

Oppure significa che Tremendino ha brigato tutto il giorno per  ottenere la suddetta smentita - d'altra parte se la faceva lui sarebbe  stata un'ammissione di colpa - e alla fine Banana ha mollato un via  libera pur di non dover continuare a passare la giornata al telefono con  il tintone Paolino Bonaiuti che come sempre predicava prudenza. E che  sa bene cosa vada dicendo in giro il Cavaliere da un mesetto a questa  parte. Per capirci: se non smentiamo 'sta roba chissà che esce nei  prossimi giorni...

E già, perché Zio Silvio ultimamente su Tremonti non si tiene  proprio. Anzi. Con almeno una decina tra deputati, senatori e  collaboratori vari sarebbe stato piuttosto chiaro. Da un eloquente "mi  vuole far fuori" a un convinto "mira ad arrivare a Palazzo Chigi". Con  tanto di paragone per nulla lusinghiero: "Dopo Fini eccone un altro..."

I NUOVI TIMORI DI BERLUSCONI SULL'ASSE «CARROCCIO-ECONOMIA»
Marco Galluzzo
per il "Corriere della Sera"

berlusconi e tremonti

Si è liberato di Fini, ma non dei suoi incubi. Anche al netto di Fli,  del gruppo di Futuro e libertà, che fa riferimento all'ex leader di An,  resta dentro la maggioranza l'odore della congiura. Berlusconi ne è  convinto e non ne fa mistero. La maggioranza è composta oggi da Pdl e  Lega e il Cavaliere intravede tentazioni poco commendevoli, persino di  sostituirlo a Palazzo Chigi, in esponenti di entrambi i partiti.

La lite con Tremonti è stata smentita ieri da Palazzo Chigi, ad  un'ora insolita, poco prima di cena. Dice un comunicato del governo che  il rapporto fra il premier e il suo ministro è costruttivo e improntato  anche in questi giorni alla massima collaborazione: si sono sentiti più  volte «per affrontare questioni concrete di lavoro».

Bossi & Calderoli

Resta il fatto che le parole dei giorni scorsi hanno lasciato un'eco.  Parole di sfogo, del premier, consegnate ad alcuni ministri. Nella Lega  c'è chi si è montato la testa, ritiene il capo del governo, commentando  così la frenesia elettorale degli uomini del Senatur. E sia nella Lega  che nel Pdl, aggiunge, c'è chi accarezza scenari di breve periodo,  post-elettorali, che possono includere un cambio di guida a Palazzo  Chigi. Ai suoi occhi nient'altro che una bestemmia politica, ovviamente.

Negli ambienti del Pdl il malessere del presidente del Consiglio  viene dettagliato includendo fra i destinatari Roberto Calderoli e  Roberto Maroni, mentre negli ambienti leghisti, così come fra i deputati  più vicini a Tremonti, le presunte frizioni interne suscitano solo un  sorriso, vengono derubricate a gelosie sotterranee nel Pdl, a presunti  malevoli personaggi che sono interessati a mettere zizzania.

maroni rob calderoli fabr cicchitto

Di certo Roberto Calderoli in queste ore non fa mistero, e in questo  sembra far eco al ministro dell'Economia, del rischio crescente di una  precaria situazione parlamentare. In molte commissioni, compresa la  Bilancio, alla Camera, esiste un equilibrio delicato, appeso a qualche  voto. Non è solo e tanto la questione del federalismo, dicono in privato  i ministri leghisti, compreso quello alla Semplificazione, quanto  quello di un minimo garantito per l'azione legislativa.

«Non ci sono i numeri per approvare nemmeno il mille-proroghe» , è  considerazione che si ascolta in via Bellerio come al piano nobile del  ministero dell'Economia. È dunque una sfiducia complessiva nelle reali  capacità del Cavaliere di raddrizzare la situazione quella che anima una  fetta cospicua di maggioranza. Solo che al premier tanto scetticismo,  per di più mentre lui lavora al passaggio di altri deputati fra le fila  di chi sostiene il governo (ad Arcore si dice, e si spera, che siano  almeno dieci i nuovi ingressi), fa solo saltare i nervi.

PAOLO BONAIUTI

Oltre a irrobustire quella corposa dose di sfiducia verso alcuni  presunti, sino a prova contraria, alleati. Agli occhi del Cavaliere  infatti la denuncia del rischio di uno sfibramento progressivo del  governo nasconde solo la volontà di andare a votare, magari (da parte di  alcuni) scommettendo su un risultato poco brillante al Senato. Un gioco  di sospetti incrociati che vive ormai da alcuni mesi, in modo  sotterraneo, e che negli ultimi giorni sta prendendo corpo.

Ieri Berlusconi e Bossi si sono parlati al telefono. Hanno  probabilmente conversato anche di tutto questo, certamente al leader  della Lega il premier ha chiesto fiducia e pazienza, soprattutto di  evitare esternazioni che sembrano indebolire piuttosto che sostenere  l'operazione di allargamento della maggioranza che in prima persona sta  conducendo in questi giorni.

[SM=x44522]

Fonti: Marco Galluzzo per il "Corriere della Sera" e Dagospia 3/1/2011

[Modificato da Etrusco 04/01/2011 20:57]

Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
04/01/2011 23:10
 
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una costante storica e' che il capo viene sempre fatto fuori da un "lecchino ambizioso"
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Re:
--letizia22--, 04/01/2011 23.10:

una costante storica e' che il capo viene sempre fatto fuori da un "lecchino ambizioso"




no, dai, spero di non dovermi risvegliare mai con un Capezzone o un Gasparri Premier!!! [SM=x43653]

[SM=x43612]
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Re: Re:
Etrusco, 05/01/2011 0.27:




no, dai, spero di non dovermi risvegliare mai con un Capezzone o un Gasparri Premier!!! [SM=x43653]

[SM=x43612]




Oddio,mi sto sentendo male....... [SM=x43653]
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Non è paranoia.. è pura realtà ed è il vero pericolo di B. soprattutto adesso che ha fatto fuori Fini ed ha indebolito il Pdl e l'ala antileghista.
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Re:
giusperito, 05/01/2011 1.37:

Non è paranoia.. è pura realtà ed è il vero pericolo di B. soprattutto adesso che ha fatto fuori Fini ed ha indebolito il Pdl e l'ala antileghista.




Ma è ovvio che finiva così...lo stiamo dicendo da tempi non sospetti...
Se non mi scocciassi di cercare potrei linkare discussioni in cui avevamo già preannunciato esattamente questo scenario.
Silvio sta raccogliendo ciò che si è andato a cercare con le sue mani.
E' ora che si faccia da parte, il balenottero si sta spiaggiando
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Re: Re:
Paperino!, 05/01/2011 1.42:




Ma è ovvio che finiva così...lo stiamo dicendo da tempi non sospetti...
Se non mi scocciassi di cercare potrei linkare discussioni in cui avevamo già preannunciato esattamente questo scenario.
Silvio sta raccogliendo ciò che si è andato a cercare con le sue mani.
E' ora che si faccia da parte
, il balenottero si sta spiaggiando




E' la conseguenza di tutta una serie di errori inanellati negli ultimi 17 anni in cui ha dominato la scena politica italiana:
non avrebbe dovuto riempire il suo partito di YesMen, Vajasse e amici di Mangano vari...
avrebbe dovuto sfruttare la nuova legge elettorale a liste bloccate (senza preferenze) per portare in Parlamento le migliori competenze ed intelligenze... invece si è mosso in tuttaltra direzione ed ora si ritrova sotto ricatto perenne della Lega (ma non so se e quanto gli dispiaccia).
Altro errore è l'imposizione del Pensiero Unico, l'assenza di un sano confronto dialettico politico nel PdL tra le diverse sensibilità e correnti (che sono esplicitamente bandite e demonizzate!).
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05/01/2011 10:49
 
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[SM=x44493]  Tensioni nella maggioranza [SM=x44493]

Tremonti-Berlusconi, restano le distanze

Doppio no alla riduzioni delle Tasse e Quoziente Familiare

Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti (Lanni)
Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti (Lanni)
  Berlusconi sogna di intercettare la ripresa, di irrobustirla, ripete che la Confindustria ha le sue ragioni, che bisogna dare ossigeno alle imprese, e anche alle famiglie, a tutti insomma, perché oggi finalmente si può fare, il peggio della crisi è alle nostre spalle e si scorgono i primi segnali di una stabilizzazione verso l’altro delle curve dei prodotti interni.

Berlusconi compulsa i dati economici e sofferma l’attenzione su quelli positivi.

Tremonti no. O non solo. Riconosce i segnali, ma sottolinea anche quelli negativi: l’occhio puntato dei mercati internazionali, la nostra condizione di eterno osservato speciale, l’impossibilità di dare alibi a chi può giocare brutti scherzi al nostro Paese. Il Cavaliere definisce «chiacchiere» dei media le indiscrezioni sulle frizioni con il suo ministro. E magari anche di questo avranno parlato ieri pomeriggio, in una telefonata che è parsa agli staff conciliante, eppure nessuno dei due fa mistero di pensarla in modo opposto sulle capacità della nostra finanza pubblica, su quello che Palazzo Chigi può fare per sostenere il Pil, per immettere maggiori risorse in circolazione, stimolare i consumi. Non ne fanno mistero in privato, sono obbligati a negarlo in pubblico. Si diceva mesi fa che il Cavaliere e Fini fossero destinati a fare la pace, ad essere alleati nonostante tutto; sembra oggi, dopo il divorzio con il leader di An, che l’unica relazione che il capo del governo non può abbandonare sia quella con il suo ministro più accreditato fuori confine. Può immaginarlo forse, ma non può farlo, è il concetto che ogni tanto si ascolta anche fra le osservazioni del secondo, convinto di non avere sostituti, se mai l’argomento fosse all’ordine del giorno, almeno adatti a farci fare bella figura in Europa, a presentare i nostri conti all’estero. Anche sulla riforma fiscale la pensano in modo diverso: per il premier dovrebbe portare ad un alleggerimento del carico tributario, ma i primi conti fatti al dicastero dell’Economia sembrano lasciare gettito e pressione invariati, si cambiano i fattori ma non la somma finale, si semplifica ma non si alleggerisce, non c’è spazio al momento per il quoziente familiare e nemmeno per la vagheggiata riduzione delle tasse. [SM=x44522]

Il sogno del Cavaliere resta tale. Non solo: negli ultimi giorni il ministro dell’Economia ha cominciato anche a mettere in dubbio la grande riforma del fisco. Da lui immaginata epocale, bipartisan, concertativa; pensata come il fiore all’occhiello della sua azione politica; oggi invece al centro di uno sconforto, perché convinto che i numeri in Parlamento, che sono e resteranno a suo dire precari, anche in caso di slalom intorno al voto anticipato, mettono seriamente a rischio un lavoro di così ampio respiro; pensato, nei suoi aspetti salienti, anche come frutto del dialogo con l’opposizione e con le parti sociali. E se uno vede nero e l’altro vede rosa c’è ben poco da aggiungere. Il nero si declina, senza reticenze, in privato, con l’analisi sulla reale forza di Palazzo Chigi dopo l’uscita di Fini: molto bassa, incapace di sostenere le riforme che servono al Paese, di regalare all’esecutivo quella serenità che serve per governare senza galleggiare. Sono riflessioni meno telegrafiche, più raffinate, ma simili a quelle che ogni tanto si ascoltano in bocca al leader della Lega. L’approdo è uno solo, il voto anticipato. Il rosa invece vede per fine gennaio l’arrivo di una nuova pattuglia di deputati alla Camera, vede un nuovo gruppo a Montecitorio che cambia gli equilibri nelle commissioni, vede la ripresa economica e persino la fine della legislatura.

Se non hanno litigato, come assicura il Presidente del Consiglio, comunque lui e il suo ministro sono e restano, al momento, due centri di analisi diversa.

Fonte: Corriere della Sera - Marco Galluzzo
05 gennaio 2011
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08/01/2011 16:50
 
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3MONTI, 2 GIOCHI, 1 GOVERNO (DA FAR SALTARE)

– LA VOGLIA DI PALAZZO CHIGI ORMAI POSSIEDE TREMENDINO. MA se salta il Governo, anche il federalismo fiscale va alla malora.

Ecco perché proprio il Senatur sta portando avanti l´ultimo strenuo tentativo di tenere insieme “QUEI DUE”

– MA IL CAINANO SA CHE il tempo limite per ottenere le elezioni anticipate come ultima via di fuga dalla «palude», scade ad aprile. E il fantasma di un esecutivo di emergenza economico-finanziaria potrebbe materializzarsi proprio nelle sale del ministero di Via XX settembre…

Carmelo Lopapa per La Repubblica


Tremonti evoca i mostri e in quel videogame da paura Silvio Berlusconi si è sentito subito risucchiare.

Il suo ministro parla da Parigi della «situazione internazionale», delle nubi che si addensano, della crisi che è altro che finita,

e il presidente del Consiglio legge nel monito sui conti un messaggio tutto a uso interno.

SILVIO BERLUSCONI ROBERTO CALDEROLI GIULIO TREMONTI UMBERTO BOSSI

«Se è stato un modo per farmi capire che non aprirà le casse per reperire i fondi necessari alle riforme che gli ho chiesto, stavolta si sbaglia e va a sbattere» è stata la reazione che gli uomini del Cavaliere hanno registrato nelle ore successive all´intervento di Tremonti al simposio francese. Coordinatori e quegli stessi fedelissimi - da Cicchitto alla Bernini a Napoli oltre - dai quali partirà non a caso una raffica di avvertimenti all´indirizzo del ministro: certo, la crisi, ma ci sono anche spiragli positivi, dunque assieme ai tagli è giunta l´ora di «interventi sul fisco che aiutino la crescita», per usare le parole del capogruppo alla Camera.

BERLUSCONI TREMONTI

Per il presidente del Consiglio è lo spettro dei cordoni della borsa che restano sigillati. Sono le porte delle casse pubbliche che si chiudono alle richieste degli uomini di Casini su quoziente familiare e cedolare secca, come sulle speranze - in chiave pre-elettorale - di dar forma e sostanza alla riforma del fisco. E in queste condizioni le aperture della maggioranza ai centristi sono destinate a restare una chimera.

Di più. Il Cavaliere ieri ha avuto la conferma plastica di come Tremonti si sia ritagliato ormai un ruolo del tutto autonomo. Lo contraddice sulla scena internazionale sostenendo che dalla crisi non siamo affatto fuori. E si pone quale unico interlocutore in grado di dialogare con le cancellerie europee e di governare la Borsa e i suoi contraccolpi.

FRATTINI BERLUSCONI TREMONTI ALFANO

Il ministro dell´Economia ha le sue ragioni e i suoi conti, d´altro canto. Sa bene che quei miliardi (cinque, dieci?) necessari alla copertura finanziaria del quoziente familiare come della cedolare secca non sono nelle disponibilità del Tesoro. Né è possibile tagliare ancora.

Una partita, quella tra Bossi e Tremonti, che appare già alla resa dei conti finale. Con Umberto Bossi che resta col fiato sospeso: perché se salta il tavolo del governo, anche il federalismo fiscale va alla malora. Ecco perché proprio il Senatur, in queste ore, sta portando avanti l´ultimo strenuo tentativo di tenere insieme «quei due».

Non è il solo. Con altre finalità, anche nel fronte pidiellino c´è chi sta tentando di convincere Berlusconi che sarebbe un errore abbandonare del tutto «Giulio» all´egemonia del Carroccio, oltre che alle «cene degli ossi». «Sarebbe un errore, è una risorsa del PdL, non possiamo consentire che la Lega metta il cappello sul nostro ministro - ragiona Osvaldo Napoli - Se Berlusconi e Tremonti torneranno a confrontarsi, una soluzione la troveranno senz´altro, tra rigidità dei conti ed esigenze della politica».

È quella stessa corrente «trattativista» che fa capo a Letta e Cicchitto che in queste ore sta esercitando pressioni sul presidente del Consiglio perché fermi la campagna acquisti ad personas. I due ritengono di aver strappato già a Casini e ai suoi una sorta di «desistenza esterna» della quale il governo e l´esigua maggioranza potrebbero giovare non poco. «Ma devi fermare le manovre dei Moffa e dei Romano a caccia di parlamentari» è l´insistente invito dei consiglieri al premier.

Berlusconi sembra avere altri pensieri, altre preoccupazioni in questo scorcio di vacanze trascorse - come quelle estive - nella residenza di Arcore. Ed è il timore che col precipitare della situazione, col fallimento dell´allargamento della maggioranza, con la crisi e l´eventuale voto anticipato, Tremonti a questo punto divenga una «risorsa» non del Pdl, ma proprio di chi - dalla Lega ai terzopolisti - lavora già al dopo-Berlusconi.

Perché il tempo limite per ottenere le elezioni anticipate come ultima via di fuga dalla «palude», scade ad aprile. A quel punto lo scioglimento delle Camere diventerà un miraggio. E il fantasma di un esecutivo di emergenza economico-finanziaria potrebbe materializzarsi proprio nelle sale del ministero di Via XX settembre.

attrito del premier nei confronti del ministro raccontano stia rasentando l´astio. E non è casuale - a sentire gli stessi dirigenti pidiellini - l´avvertimento lanciato qualche giorno fa dal Giornale di famiglia, quel "non fare come Fini". Che ai più maliziosi ha ricordato un analogo avvertimento lanciato dal quotidiano al presidente della Camera affinché non uscisse fuori dai ranghi, poco prima che partisse la campagna mediatica sulla casa di Montecarlo.

Tremonti va avanti sicuro ma non del tutto sereno. Le indiscrezioni trapelate in questi giorni sull´inchiesta napoletano che coinvolge Marco Milanese, suo fidatissimo collaboratore, non gli fanno presagire nulla di buono. Dalla «macchina del fango» in azione contro gli avversari, lui si è sempre tenuto lontano. Non vorrebbe adesso vedersela scatenare contro.

Fonte: Carmelo Lopapa per La Repubblica 7 1 2011


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14/01/2011 10:58
 
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Ultim'ora: «Concussione» & «Prostituzione Minorile».

Caso Ruby, Berlusconi indagato

Perquisizioni in corso a Milano

Silvio Berlusconi (Archivio)
Silvio Berlusconi (Archivio)
MilAno - La Procura di Milano ha indagato Silvio Berlusconi per le ipotesi di reato di «Concussione» e di «Prostituzione Minorile». Secondo la contestazione d’accusa, allo scopo di occultare di essere stato cliente di una prostituta minorenne in numerosi week-end ad Arcore, assicurarsi l’impunità da questo reato e scongiurare che venissero a galla i retroscena delle feste nella sua residenza brianzola, il Presidente del Consiglio la notte tra il 27 e il 28 maggio 2010 avrebbe abusato della propria qualità di Primo Ministro per indurre i funzionari della Questura di Milano ad affidare indebitamente l’allora 17enne marocchina Karima "Ruby" El Mahroug, scappata da una comunità per minori, alla consigliere regionale lombarda pdL Nicole Minetti.

Il reato di «Concussione» (articolo 317 del Codice Penale) punisce con la reclusione da 4 a 12 anni il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringa o induca taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o ad un terzo, denaro od altra utilità. Al Premier è contestato con l’aggravante il reato di «Prostituzione Minorile» (articolo 600 bis, contestato al premier nella forma del secondo comma) punisce con la reclusione da 6 mesi a 3 anni chiunque compia atti sessuali con un minore di età compresa tra i 14 e 18 anni in cambio di denaro o di altra utilità economica, ed è l’unico caso nel quale il cliente di una prostituta è sanzionato penalmente.

La polizia sta perquisendo gli uffici della consigliere regionale Nicole Minetti, indagata per favoreggiamento della prostituzione sia adulta sia minorile. Stessa ipotesi di reato per Lele Mora ed Emilio Fede.

Fonte: Corriere della Sera - Luigi Ferrarella
14 gennaio 2011© RIPRODUZIONE RISERVATA


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14/01/2011 11:33
 
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l'ennesima dimostrazione che questo individuo va fermato al più presto,gli va assicurata una vecchiaia anche dorata ma fuori dalla cosa pubblica quanto prima possibile

ma ci rendiamo conto Procure ,Corte Costituzionale e Parlamento ferme a discutere di un vecchio settantenne miliardario che va a prostitute minorenni

che paese stiamo diventando? questa è sindrome di Stendhal,amare il proprio carnefice
[Modificato da legittimagiustizia 14/01/2011 11:37]









IO NON VESTO!! IO COPRO IL MONDO
14/01/2011 11:47
 
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Re:
legittimagiustizia, 14/01/2011 11.33:

l'ennesima dimostrazione che questo individuo va fermato al più presto,gli va assicurata una vecchiaia anche dorata ma fuori dalla cosa pubblica quanto prima possibile

ma ci rendiamo conto Procure ,Corte Costituzionale e Parlamento ferme a discutere di un vecchio settantenne miliardario che va a prostitute minorenni

che paese stiamo diventando? questa è sindrome di Stendhal,amare il proprio carnefice



[SM=x43806]

Non era la sindrome di stoccolma? [SM=x43803]

14/01/2011 11:49
 
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Re:
legittimagiustizia, 14/01/2011 11.33:

l'ennesima dimostrazione che questo individuo va fermato al più presto,gli va assicurata una vecchiaia anche dorata ma fuori dalla cosa pubblica quanto prima possibile

ma ci rendiamo conto Procure ,Corte Costituzionale e Parlamento ferme a discutere di un vecchio settantenne miliardario che va a prostitute minorenni

che paese stiamo diventando? questa è sindrome di Stendhal,amare il proprio carnefice




si e' davvero agghiacciante!
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Re: Re:
Mojo Pin, 14/01/2011 11.47:



[SM=x43806]

Non era la sindrome di stoccolma? [SM=x43803]





ma forse è troppo complessa ed unica nel suo genere, senza precedenti:
potremmo chiamarla sindrome del bunga-bunga, nel senso che troppi italiani ormai ci han preso persino gusto... [SM=g1617904]

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Re: Re:
Mojo Pin, 14/01/2011 11.47:



[SM=x43806]

Non era la sindrome di stoccolma? [SM=x43803]






pardon,mi sono confuso [SM=x43668] ,pensavo a una cosa e ne ho scritta un' altra [SM=x43600]
[Modificato da legittimagiustizia 14/01/2011 13:11]









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14/01/2011 13:10
 
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cmq Ghedini e Alfano parlano di intromissione nella vita privata del premier

il voto democratico legittima anche a fare il puttaniere con le minorenni quindi?

e Mussolini e Santanchè da sempre schierate a favore delle donne edei minori come reagiscono al "padrone" indagato per prostituzione minorile?
[Modificato da legittimagiustizia 14/01/2011 13:12]









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Sinceramente a me preoccupa di più ciò che pubblicamente fà Berlusconi ...la vita privata , molto discutibile, resta pur sempre vita privata..
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Tanti vecchi vanno a puttane minorenni..indaghiamo anche loro?
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Re:
(Graziello), 14/01/2011 13.14:

Tanti vecchi vanno a puttane minorenni..indaghiamo anche loro?




complimenti, ora il premier legittima anche tutti ad andare con minorenni

non per offesa ma non vi vergognate di quello che dite? non vi interessa di ciò che fa nel privato,qui si tratta di reati ,la prostituzione minorile è da sempre fronteggiata dalla giustizia,non è vero che i vecchi vanno a minorenni come se niente fosse...,questo è qualunquismo

ma come si fa in un paese civile a dire non mi interessa ciò che fa nel privato? ti rendi conto che per un Presidente del Consiglio il privato si lega indissolubilmente al pubblico e ti rende un uomo ricattabile, ma ci vuole mica una laurea per capirlo? ci arriva anche un bambino

proprio quanto sento ste robe mi viene voglia di fare la valigia ....
[Modificato da legittimagiustizia 14/01/2011 13:21]









IO NON VESTO!! IO COPRO IL MONDO
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14/01/2011 13:19
 
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Re: Re:
legittimagiustizia, 14/01/2011 13.17:




complimenti, ora il premier legittima anche tutti ad andare con minorenni

non per offesa ma non vi vergognate di quello che dite? non vi interessa di ciò che fa nel privato,qui si tratta di reati ,la prostituzione minorile è da sempre fronteggiata dalla giustizia,non è vero che i vecchi vanno a minorenni come se niente fosse...



era per dire che il premier dovrebbe esser processato prima per ciò che fà nell'esercizio delle sue funzioni...della sua vita privata me ne sbatto..ho dato la mia opinione..dovresti vergognarti tu che attacchi chiunque.

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