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Manovra economica: è arrivato il momento dei sacrifici

Ultimo Aggiornamento: 27/05/2010 22:28
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25/05/2010 14:28
 
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«È arrivato il momento dei sacrifici». Lo dice prima Paolo Bonaiuti, chiedendo «un segnale equo» a «chi guadagna di più». Lo ribadisce poi Gianni Letta: «Nella manovra ci sono sacrifici molto pesanti, molto duri, speriamo provvisori». E lo ripete infine anche Giorgio Napolitano: «I sacrifici siano distribuiti con equità tra i cittadini». Il governo è al lavoro per mettere a punto gli ultimi dettagli della manovra economica correttiva per il prossimo biennio: un pacchetto di misure pari all'1,6% del Pil che dovrebbero riportare il deficit sotto il 3% del Pil dal 5,3% dello scorso anno e rassicurare i mercati finanziari, preoccupati da un possibile allargamento della crisi della Grecia, sulla solidità dei conti pubblici italiani. Lo stesso Fondo Monetario Internazionale, del resto, chiede all'Italia di «mantenere la disciplina fiscale, ridurre il peso del debito pubblico e aumentare il tasso di crescita nel lungo periodo». Servono tagli e risparmi, insomma. La tabella di marcia prevede che il Consiglio dei ministri si riunisca martedì alle 18 per il via libera al pacchetto, dopo l'incontro con gli enti locali e le parti sociali.

BONAIUTI - «La manovra sarà di 24 miliardi - annuncia il portavoce della presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti. - Ieri sono stato dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti. È stata una giornata di lavoro intenso». Qualche dettaglio? Bonaiuti, intervenendo a "La telefonata" di Maurizio Belpietro in onda su Canale 5, chiarisce che non ci sarà nessun condono edilizio («casomai si tratta di mettere a catasto quelle due milioni di unità immobiliari») e che sono escluse nuove tasse («Nessuno metterà le mani in tasca ai cittadini»).

LETTA - Sull'argomento interviene anche Gianni Letta. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio conferma che la manovra conterrà «una serie di sacrifici molto pesanti, molto duri che siamo costretti a prendere, spero in maniera provvisoria, con una temporaneità anche già definita, per salvare il nostro Paese dal rischio Grecia. Capiamolo così e ci capiamo tutti». Letta parla di «una manovra straordinaria che chiamiamo 'Provvedimenti urgenti per la stabilità finanziaria e per la competitività economica' che ci è imposta dall'Europa così come per gli altri Paesi, dalla Spagna al Portogallo, dalla Francia alla Gran Bretagna, alla Germania, che stanno prendendo provvedimenti, nel disperato, ma spero vittorioso tentativo, di scongiurare una crisi epocale e di salvare l'Euro».

NAPOLITANO - Dagli Stati Uniti interviene anche Giorgio Napolitano: il presidente della Repubblica afferma che per affrontare la grave crisi che ha colpito l'euro «in tutta Europa occorre ridurre il debito pubblico, occorrono sacrifici distribuiti con equità tra i cittadini». «Bisogna mettere nel conto anche le proteste, che fanno parte della democrazia - prosegue Napolitano. - Quel che è importante è che le decisioni siano prese responsabilmente dalla maggioranza ed io spero siano condivise dalle forze di opposizione in Parlamento, nel comune interesse».

PD E IDV - L'opposizione attende di conoscere i dettagli della manovra, anche se si levano già voci critiche. «Basta con i balletti sulle cifre, Berlusconi dica la verità ai cittadini sulla portata della manovra, sulla situazione dei conti pubblici e dell'economia italiana», attacca Massimo Donadi, capogruppo Idv alla Camera. «Per il bene del paese - dichiara invece il capogruppo Pd in commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano - è necessario che la manovra finanziaria contenga un elevato tasso di equità sociale. Una manovra classicamente concentrata su redditi da lavoro, pensioni e stato sociale per le famiglie - aggiunge Damiano - significherebbe l'adozione di quelle ricette neo liberiste che ci hanno portati nell'attuale situazione di crisi. Sarebbe paradossale e incomprensibile per la maggioranza dei cittadini».
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25/05/2010 21:29
 
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MANOVRA: VIA LIBERA DAL GOVERNO
Cgil e Regioni dicono no

Il Consiglio dei Ministri ha approvato in serata il decreto-legge ''recante misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e la competitivita' economica'', cioe' la manovra di correzione dei conti pubblici da circa 24 miliardi in due anni. Prima del Cdm, si e' tenuto un incontro tra il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il Ministro dell'economia, Giulio Tremonti, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta. L'esposizione del provvedimento fatta in preconsiglio ha lasciato molti nodi da sciogliere ed e' probabile che Berlusconi e Tremonti abbiano voluto chiarirsi prima. Quest'oggi, nel corso della presentazione della manovra a Regioni ed Enti locali, Tremonti ha detto che ''questa non e' una finanziaria qualsiasi. Dobbiamo gestirla tutti insieme''. Il ministro, quindi, non avrebbe nascosto le difficolta' del momento, la necessita' di una manovra 'di peso' e avrebbe ricordato richieste che vengono dall'Europa. ''Il nuovo patto europeo - avrebbe spiegato Tremonti secondo quanto riferito da alcuni presenti all'incontro - impedisce il trasferimento di fondi comunicati agli Stati in forte deficit''. Con questa manovra ''si riduce il perimetro dell'area pubblica''. La correzione dei conti prevista nella manovra e' pari a ''12 miliardi strutturali il primo anno a cui si aggiungeranno ulteriori 12 miliardi nel secondo anno''. La manovra, avrebbe aggiunto il ministro, sara' caratterizzata da ''un forte contrasto all'evasione fiscale il cui gettito effettivo, pero', dovra' essere verificato nei prossimi anni''.



LE MISURE INCLUSE NELLA BOZZA

-10% STIPENDI MINISTRI. TAGLI IN PARLAMENTO E QUIRINALE.

A partire dal primo gennaio 2011 lo stipendio complessivo di ministri, sottosegretari e parlamentari e' ridotto del 10% rispetto al trattamento del 2010. La misura e' confermata nella bozza della manovra all'esame del Consiglio dei ministri. Nell'articolato anche la riduzione delle spese del Quirinale, del Senato, della Camera e della Corte costituzionale. L'entita' dei tagli sara' comunque decisa autonomamente dalle singole amministrazioni. I risparmi che si otterranno per gli anni 2011-2012 e 2013 andranno al fondo per le politiche sociali.

DIMEZZATI RIMBORSI A PARTITI POLITICI.

Dimezzati i rimborsi a favore dei partiti politici che scendono da un euro per ogni voto a 0,50 centesimi. Lo prevede la bozza della manovra all'esame del Consiglio dei ministri. Il taglio decorre dalle prossime elezioni per il Senato, la Camera, per il Parlamento europeo e per i Consigli regionali.

CILINDRATA AUTO BLU NON PUO' SUPERARE 1.600 CC.

La cilindrata media delle autovetture di servizio assegnate in uso esclusivo e non esclusivo e delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, incluse le autorita' indipendenti, non puo' superare i 1.600 centimetri cubici. E' quanto si legge nella bozza della manovra all'esame del Consiglio dei Ministri.

Sono escluse dal computo le autovetture utilizzate dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco e per i servizi istituzionali di tutela dell'ordine, della sicurezza pubblica e della protezione civile.

TAGLIO 5% STIPENDI PUBBLICI DIPENDENTI SOPRA 80MILA EURO.

A decorrere dal 1* gennaio 2011 e sino al 31 dicembre 2012 i trattamenti economici complessivi superiori a 80.000 euro lordi sono ridotti, per la parte eccedente il predetto importo, del 5 per cento. E' quanto prevede l'ultima bozza della manovra all'esame del Consiglio dei Ministri. Questo punto, comunque, e' ancora oggetto delle valutazioni del Cdm.

-1,5 MLD A SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE IN DUE ANNI.

Confermato il taglio di 1,5 miliardi al servizio sanitario nazionale in due anni. Lo prevede l'ultima bozza della manovra all'esame del Consiglio dei Ministri. In particolare, la riduzione del finanziamento e' pari a 418 milioni per il 2011 e di 1.132 milioni a decorrere dal 2012.

CONTRIBUTO SOLIDARIETA' 10% SU PENSIONI D'ORO.

Arriva un contributo di solidarieta' del 10% sulle pensioni d'oro. Lo prevede la bozza della manovra entrata in Consiglio dei Ministri ma ad ora non sono state date indicazioni sul testo definitivo approvato.

Il contributo di solidarieta' si applica per il triennio 2011-2013 sulle pensioni che eccedono 13 volte il minimo Inps.

STANGATA SU REGIONI DA 10 MLD. GOVERNATORI, E' INSOSTENIBILE.

Per le Regioni, i Comuni e le Province la manovra correttiva riserva una stangata pesantissima: 13,2 miliardi di euro nel biennio 2011 e 2012. Il conto che il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha presentato in particolare alle Regioni e' davvero molto salato perche' oltre il 50 per cento del peso della manovra finisce sulle casse delle amministrazioni locali. Le 'forbici' interverranno per 1,1 miliardi (0,8 mld per i Comuni e 0,3 mld per le Province) e 2,1 mld (1,5 mld e 0,6 mld) rispettivamente nel 2011 e 2012. Alle Regioni tocchera' un taglio di 10 miliardi (5 piu' 5). Misure che hanno spinto il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, a deninire ''insostenibile'' la manovra. ''Si profila un taglio di ben oltre 10 miliardi di euro - ha spiegato Errani - e anche su questo c'e' bisogno di chiarezza. Il Governo ora deve cercare un punto di sostenibilita' dove ogni livello istituzionale fa la sua parte. E noi la vogliamo fare''. Ieri sera, negli uffici del ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, Tremonti aveva presentato la manovra ai 'Governatori'. Tagli ai trasferimenti per 9,5 miliardi di euro nel triennio: 2,5 miliardi il prossimo anno, 4,5 miliardi nel 2012 e 2,5 mld nel 2013. In piu' una ulteriore stretta verra' dal patto di stabilita' interno. Le Regioni dovranno ottenere risparmi pari a 1 miliardo nel 2011, a 1,6 miliardi nel 2012 e altrettanti nel 2013, per un totale di 4,2 miliardi. Infine la sanita': nel biennio 2011-2012 il comparto subira' un taglio di 1,5 miliardi. Un quadro preoccupante per le Regioni, nonostante poi l'invito di Tremonti che oggi a Palazzo Chigi ha spiegato che ''questa non e' una finanziaria qualsiasi. Dobbiamo gestirla tutti insieme''. La reazione dei 'Governatori' e' stata unanime. ''Servono maggiori dettagli ma la situazione che si profila per le Regioni e' difficile perche' si e' parlato prevalentemente di tagli'' ha spiegato il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti.

''La manovra finanziaria del Governo che si sta preparando e' molto difficile. Sappiamo che le Regioni saranno chiamate ad una partecipazione molto rilevante, valutata intorno al 50% della cifra complessiva. In quest'ottica, senza ulteriori certezze, il giudizio del sistema delle regioni non puo' che essere di preoccupazione'' ha detto il Presidente della Regione Molise, Michele Iorio. Il leghista Luca Zaia, che guida il Veneto, ha sottolineato che ''e' una dieta che facciamo volentieri''. Ma Nichi Vendola, portavoce nazionale di Sinistra Ecologia Liberta' e presidente della Regione Puglia, ha spiegato che ''siamo ad un livello di dramma sociale che viene occultato e nascosto dalla propaganda: e' quello che accadra' pensando di tagliare un numero impressionante di risorse agli Enti Locali, con le Regioni che vengono sostanzialmente dissanguate. Loro non mettono le mani nelle tasche degli italiani, ma io in Puglia non avro' piu' un euro per pagare i servizi sociali o la viabilita'.

L'operazione che fanno e' il trasferimento a qualcun altro della responsabilita' della piu' grande opera di macelleria sociale nella storia italiana''. ''Cosi' come ci e' stata presentata, la manovra finanziaria del Governo per noi e' assolutamente irricevibile'' ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini. E c'e' chi, come l'assessore alle Risorse e Finanze della Lombardia, Romano Colozzi, coordinatore della Commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni, ha proiettato il taglio gia' a livello locale. ''La Regione Lombardia, che ha un bilancio (esclusa la sanita') di circa 5 miliardi di euro, sarebbe chiamata a contribuire al risanamento della finanza pubblica, nel biennio, per circa 1,8 miliardi con effetti dirompenti a livello di servizi.

Basti pensare - ha aggiunto Colozzi - che le risorse a rischio taglio dalla manovra finanziaria sono legate ai servizi sociali, alla scuola e alle politiche ambientali''.

EPIFANI: E' INIQUA E VA CAMBIATA IN PARLAMENTO.

''E una manovra iniqua che va cambiata in Parlamento''. Il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, boccia la manovra correttiva presentata dal governo. Intervendo in sala stampa dopo l'incontro con il governo, nel corso del quale non e' voluto intervenire, Epifani ha sottolineato che ''la manovra mantiene un profilo di iniquita' sociale e non fa operazioni che altri paesi stanno facendo''. Per il leader della Cgil con tale manovra ''i lavoratori del settore pubblico con 1.500 euro vengono toccati e quelli del privato che devono andare in pensione vanno in pensione piu' tardi.

Questi sono segnali di inquita' e per questo, per la Cgil, e' una manovra che va cambiata in parlamento''.

BERSANI: NON C'E' NULLA DI STRUTTURALE.

Dalla Cina, Pier Luigi Bersani non ha dubbi: ''Leggendo le prime bozze che circolano non mi pare ci sia molto. Anzi.

Questa e' una manovra depressiva. E' solo un giro di specchi''. Secondo il segretario del Partito democratico ''non si affronta nulla di strutturale, ci sono solo tagli indiscriminati e nessuna crescita''. ''La favola e' finita -aggiunge Bersani parlando ai microfoni del Tg2- ci hanno raccontato che i conti erano in equilibrio, che era tutto a posto, invece non e' vero niente. E la Grecia non c'entra nulla: e' un problema nostro. E non vedo riforme, non vedo niente''. Domani, mercoledi' 26 maggio, Enrico Letta riunira' i capigruppo di Camera e Senato, Dario Franceschini e Anna Finocchiaro, e i responsabili economici per valutare definitivamente il provvedimento economico.




Può tuttavia accadere che un gusto eccessivo per i beni materiali
porti gli uomini a mettersi nelle mani
del primo padrone che si presenti loro.
In effetti, nella vita di ogni popolo democratico,
vi è un passaggio assai pericoloso.
Quando il gusto per il benessere materiale si
sviluppa più rapidamente
della civiltà e dell'abitudine alla libertà,
arriva un momento in cui gli uomini
si lasciano trascinare e
quasi perdono la testa alla vista dei beni che stanno per conquistare.
Preoccupati solo di fare fortuna,
non riescono a cogliere lo stretto legame
che unisce il benessere di ciascuno
alla prosperità di tutti.
In casi del genere, non sarà neanche necessario
strappare loro i diritti di cui godono:
saranno loro stessi a privarsene volentieri...
Se un individuo abile e ambizioso
riesce a impadronirsi del potere in un simile momento critico,
troverà la strada aperta a qualsivoglia sopruso.
Basterà che si preoccupi per un po' di curare gli interessi materiali
e nessuno lo chiamerà a rispondere del resto.
Che garantisca l'ordine anzitutto!
Una nazione che chieda al suo governo
il solo mantenimento dell'ordine
è già schiava in fondo al cuore,
schiava del suo benessere
e da un momento all'altro
può presentarsi l'uomo destinato ad asservirla.
Quando la gran massa dei cittadini
vuole occuparsi solo dei propri affari privati
i più piccoli partiti possono impadronirsi del potere.
Non è raro allora vedere sulla vasta scena del mondo
delle moltitudini rappresentate da pochi uomini
che parlano in nome di una folla assente o disattenta,
che agiscono in mezzo all'universale immobilità
disponendo a capriccio di ogni cosa:
cambiando leggi e tiranneggiando a loro piacimento sui costumi;
tanto che non si può fare a meno di rimanere stupefatti
nel vedere in che mani indegne e deboli
possa cadere un grande popolo
...
A. de Tocqueville

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25/05/2010 23:31
 
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SUBITO STOP CONTRATTI PUBBLICO IMPIEGO - Stop agli aumenti degli stipendi dei dipendenti pubblici già a partire da quest'anno. Il congelamento vale quattro anni, fino al 2013.

TAGLI AI MINISTERI, GIRO VITE SU AUTO BLU -La sforbiciata è del 10% ma su formazione o missioni si arriva al dimezzamento della spesa. Arriva anche un giro di vite sulle auto blu.
GLI ESCLUSI: PRESIDENZA CONSIGLIO E PROTEZIONE CIVILE - Saltano dal testo i tagli alla Presidenza del Consiglio e i limiti alla Protezione Civile.

TAGLI AI PARTITI - Dimezzato il contributo per le spese elettorali e stop alle quote annuali se c'è uno scioglimento anticipato delle camere. Il taglio ai rimborsi per i partiti scende dal 50 al 20%. È quanto prevedrebbe, secondo quanto si apprende, la versione del decreto legge sulla manovra approvata dal Consiglio dei ministri. La riduzione porterebbe dunque il rimborso da 1 euro a 20 centesimi per elettore. Cala del 20% (e non viene dimezzato come inizialmente ipotizzato) il contributo per le spese elettorali.

PAGAMENTI E TRACCIABILITÀ - Tetto a 5.000 euro (e non 7.000 come da prime ipotesi) per i pagamenti in contanti. Obbligo di fattura telematica oltre i 3.000 euro.

ARRIVA BANCOMAT P.A. - Addio ai libretti di deposito bancari o postali al portatore. In compenso arriva la carta elettronica istituzionale per effettuare i pagamenti da parte delle P.a.

COMUNI E LOTTA EVASIONE - I comuni che collaboreranno incasseranno il 33% dei tributi statali incassati.

TASSA SU ALBERGHI PER ROMA CAPITALE
- Arriva un «contributo di soggiorno» fino a 10 euro per i turisti negli alberghi di Roma per finanziare «Roma Capitale».

STANGATA SU MANAGER E STOCK OPTION - Salgono le tasse sulle stock option ma anche sui bonus dei manager e dei banchieri che eccedono il triplo della parte fissa della retribuzione.

TEMPI SPRINT PER CARTELLE
- L'accertamento e l'emissione del ruolo diventano contestuali rendendo più corto il tempo per contestazioni e ricorsi.

STRETTA SUL GIOCO CLANDESTINO
- L'evasione dell'imposta sui giochi, una volta accertata, avrà riflessi anche ai fini delle imposte dirette. Nasce l'Agenzia che sostituisce i Monopoli.

CONDONO EDILIZIO E CASE FANTASMA - Confermata invece la sanatoria sugli immobili fantasma. Si ipotizza però un ampliamento di questa norma. Come in tutti i condoni la proposta potrebbe arrivare in Parlamento. La sanatoria andrà fatta entro il 31 dicembre.

PENSIONE INVALIDITÀ - Sale a 80% (altre fonti parlano dell'85%). Sotto questa soglia niente benefici. Previsti anche 200.000 controlli in più.

IRAP ZERO PER NUOVE IMPRESE SUD - Le regioni del Mezzogiorno avranno la possibilità di istituire un tributo proprio sostitutivo dell'Irap per le imprese avviate dopo l'entrata in vigore del dl con l'opportunità di ridurre o azzerare l'Irap.

RETI IMPRESA E ZONE 'ZERO BUROCRAZIA' - Tremonti annuncia la creazione di reti d'impresa, per ottenere benefici fiscali e migliorare la capacità di incidere sui mercati, ma anche zone a burocrazia zero, nelle quale per aprire un'attività ci si potrà rivolgere ad un solo soggetto.

STOP TURN-OVER P.A. - Confermato per altri due anni.

TAGLI ANCHE A MAGISTRATI - Lo stipendio verrà decurtato per il 10% nella parte eccedente gli 80.000 euro. Taglio del 10% anche per i magistrati del Csm.

MANAGER P.A., SFORBICIATA 5-10%. Sotto i fari gli stipendi oltre i 90.000 e oltre i 130.000 euro.

INSEGNATI SOSTENGO
- Congelato l'organico.

DIVIDENDI A RIDUZIONE DEBITO - A partire dal 2011 500 milioni di dividendi che arrivano dalle società statali saranno impiegati per la riduzione degli oneri sul debito pubblico.

TAGLI A COSTI POLITICA PRO CASSA INTEGRAZIONE - Le riduzioni di spesa che decideranno il Quirinale, il Senato, la Camera e la Corte Costituzionale, nella loro autonomia, serviranno a finanziare la Cassa Integrazione.

PENSIONI
- Dalle "finestre fisse" alla finestra "mobile" o '"a scorrimento". È quanto prevede la manovra per la decorrenza delle pensioni di anzianità o di vecchiaia. Il provvedimento varato prevede che si possa andare in pensione dodici mesi (contro gli attuali nove per effetto del sistema di finestre vigente) dopo la maturazione dei requisiti vigenti nel caso dei lavoratori dipendenti pubblici e privati. La decorrenza sale a diciotto mesi (contro i 15 attuali) dopo la maturazione dei requisiti nel caso dei lavoratori autonomi. I trattamenti pensionistici decorrono inoltre dal primo giorno del mese successivo alla scadenza dei termini del nuovo sistema di decorrenze. Per le pensioni non è dunque previsto nessun intervento strutturale che riguardi requisiti, età, quote ma solo un cambiamento nel sistema delle finestre. La novità è invece l'accelerazione dei tempi per l'aumento dell'età pensionabile a 65 anni per le donne dipendenti del pubblica amministrazione che avverrà a gennaio 2016.

DEFINANZIAMENTO LEGGI INUTILIZZATE - Si recuperano risorse attraverso il definanziamento degli stanziamenti improduttivi. Saranno destinate al fondo ammortamento dei titoli Stato.

TAGLIA-ENTI
- Vengono soppressi Ipsema,, Ispel e Ipost. Ma anche l'Isae, l'Ice e l'Ente italiano Montagna. Salta o viene ridotto inoltre il finanziamento a 72 enti.

CONTROLLO MEF SU PROTEZIONE CIVILE
- Si prevede tra l'altro che le ordinanze di Protezione civile con cui viene dichiarato lo stato d'emergenza siano emanate di concerto con il ministero dell'Economia.

CONTROLLO SPESA FARMACI - Acquisti centralizzati per le asl per trattare meglio il prezzo con i fornitori e interventi sui farmaci con una modifica delle quote di spettanza dei grossisti e dei farmacisti sul prezzo di vendita al pubblico delle specialità medicinali di classe a.

13 MLD DA AUTONOMIE TERRITORIALI -Alle Regioni vengono chiesti tagli per oltre 10 miliardi in due anni (2011 e 2012); ai Comuni e Province vengono chiesti risparmi di 1 miliardo e 100 nel 2011 e 2 miliardi e 100 nel 2012.

PEDAGGI SU RACCORDI PER AUTOSTRADE - Si inserisce la possibilità di "pedaggiamento" di tratti di strade di connessione con tratti autostradali.

ADDIO A SIR E REL - Addio al Comitato Sir costituito per gli interventi nei settori di alta tecnologia e che prese in carico le società chimiche di Nino Rovelli, ed anche alla Rel, la finanziaria pubblica costituita qualche anno più tardi per sostenere il risanamento dell'industria elettronica.


acqua che non si aspetta altro che benedetta acqua che porta male sale dalle scale sale senza sale sale acqua che spacca il monte che affonda terra e ponte ...nu l'è l'aaegua de 'na rammâ 'n calabà 'n calabà...
acqua che ha fatto sera che adesso si ritira bassa sfila tra la gente come un innocente che non c'entra niente fredda come un dolore Dolcenera senza cuore atru de rebellâ â nu n'à â nu n'à...altro da trascinare non ne ha non ne ha
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26/05/2010 00:24
 
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E' assurdo che fino a ieri si dormiva tra 4 cuscini e ora cercano di mettere una pezza a colori.
Ma allora la crisi c'è? Non c'è? E' solo psicologica? E' passata già o deve ancora arrivare?

Tutti questi provvedimenti straordinari sinceramente mi fanno molta paura perchè sono un segnale chiaro e inconfondibile che le cose non vanno bene come si ostinavano a ripetere fino a poche settimane fa!
E allora c'era bisogno di arrivare a questo punto?
Non si poteva fare prima qualche sacrificio in più...invece adesso si cerca di raffazzonare il più possibile una situazione che, anche se imprevedibile, mi sembra sia allo sfascio, almeno guardando le misure disperate che sono state adottate.

La cosa che mi fa più pensare ad una situazione drastica è il disperato appello contro l'evasione fiscale et similia...los tato non se n'è fottuto per decenni di stringere le maglie del fisco e adesso cerca ìn tutti i modi di recuperare il più possibile...forse i coni pubblici non sono così sani come Tremonti vuole darla a vedere...

Boh che dire...ah si...in questo dramma sociale che si sta per abbattere sul paese nessuno ha pensato di far pagare l'ICI alla chiesa cattolica!!!!! [SM=x43625]



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26/05/2010 00:30
 
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sullo stile di spinoza.it
Letta: Manovra straordinaria.. Siamo già arrivati in Africa

Letta: Manovra straordinaria.. Spithill: hanno il vento sulle poppe

Letta: Manovra straordinaria.. Noemi, la soldatessa alle grandi manovre

Tagli agli stipendi dei politici.. tagli alle vene dei lavoratori

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26/05/2010 01:17
 
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Re:
AmmazzaPreti, 26/05/2010 0.24:

...
La cosa che mi fa più pensare ad una situazione drastica è il disperato appello contro l'evasione fiscale et similia...los tato non se n'è fottuto per decenni di stringere le maglie del fisco e adesso cerca ìn tutti i modi di recuperare il più possibile...forse i coni pubblici non sono così sani come Tremonti vuole darla a vedere...

Boh che dire...ah si...in questo dramma sociale che si sta per abbattere sul paese nessuno ha pensato di far pagare l'ICI alla chiesa cattolica!!!!! [SM=x43625]




Ovviamente la situazione era critica anche prima, ma Berlusconi &Co. si ostinavano a negare la realtà, anzi, davano del catastrofista a chi metteva in luce i vari campanelli d'allarme.

Curioso ora che hanno dovuto riconoscere la bontà dei provvedimenti del Ministro Bersani (tracciabilità sui pagamenti, etc.) che però avevano subito cancellato appena saliti al governo.

PS certo, sarebbe ora che tutti contribuissero a pagare le tasse, sia i non dipendenti, sia chi come il clero beneficia di troppi e vari benefici fiscali.

Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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26/05/2010 11:36
 
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PPS tra l'altro alcuni analisti hanno valutato il quadro globale della situazione concludendo che sarebbe necessaria addirittura una manovra straordinaria di circa 50 Miliardi €, anzichè di 24.
Questo però richiederebbe provvedimenti molto severi ed impopolari,
pertanto nessun governo politico la farebbe volentieri (rischierebbe il consenso del suo elettorato che non capirebbe): dovrebbe essere costituito un governo tecnico (guidato da Tremonti) con l'entrata di partiti come UDC, API, etc. (cosa contro la quale Berlusconi è fortemente contrario).
La speranza è che questo tentativo da 24 Miliardi € sia sufficiente, altrimenti rischierebbe solo di aver fatto perdere altro tempo prezioso (aggravando così ulteriormente la situazione con questo temporeggiamento).
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26/05/2010 16:29
 
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condono..condolo


Un governo tecnico guidato da Draghi.. ma Berlusconi dovrebbe prima riuscire ad avere delle rassicurazioni importani sulle sue faccende.. per questo vuole il presidenzialismo.
In ogni caso la vera chiave di questa manovra è il blocco degli stipendi, perchè i tagli veri ed utili risultano non pervenuti..ovviamnente
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26/05/2010 19:30
 
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Re: Re:
Etrusco, 26/05/2010 1.17:



Ovviamente la situazione era critica anche prima, ma Berlusconi &Co. si ostinavano a negare la realtà, anzi, davano del catastrofista a chi metteva in luce i vari campanelli d'allarme.



Berlusconi ha preso in giro gli italiani e tanti ci sono cascati

sono curioso però di capire che fine abbiano fatto gli elettori del Pdl.. sono sempre pronti a pendere dalle labbra del padrone o a dare dello stronzo a Santoro e a Bassolino, ma quando si tratta di commentare le "dolenti note" spariscono.. eppure la situazione economica attuale colpisce anche loro (forse aspettano che a dirlo sia il Tg1 o il Tg4, convinti che si tratti della solita bufala catastrofista dei comunisti)

[SM=x43820]
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26/05/2010 23:44
 
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mi viene da ridere se non ci fosse da piangere..

scusate...ma fare un po'di lotta seria all'evasione fiscale, senza scudi o condoni, ma obbligando chi ha esportato capitali all'estero a riportarli in Italia, a pagarci tutte le tasse fino all'ultimo più una multa e obbligarlo a fare i nomi di chi l'ha aiutato?
Espropriare davvero i beni alla mafia e utilizzarli in attività produttive lecite?
Incentivare le assunzioni di giovani?
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Re:
Giubo, 26/05/2010 23.44:

mi viene da ridere se non ci fosse da piangere..

scusate...ma fare un po'di lotta seria all'evasione fiscale, senza scudi o condoni, ma obbligando chi ha esportato capitali all'estero a riportarli in Italia, a pagarci tutte le tasse fino all'ultimo più una multa e obbligarlo a fare i nomi di chi l'ha aiutato?
Espropriare davvero i beni alla mafia e utilizzarli in attività produttive lecite?
Incentivare le assunzioni di giovani?




Peppe, per queste cose ci vorrebbe un governo serio... [SM=x43819]




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26/05/2010 23:52
 
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In ogni caso la crisi è evidente, e se si devono raccattare soldi, si vada avanti anche col condono, condono su qualsiasi cosa..

ho letto di manovre finanziarie pesantissime anche in francia e germania..per non parlare della spagna che qui tutti esaltavano..la spagna è a un passo dal baratro..

26/05/2010 23:53
 
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Re: Re:
°Paranoid Android°, 26/05/2010 23.47:




Peppe, per queste cose ci vorrebbe un governo serio... [SM=x43819]



il problema è che un governo serio non potrebbe essere manco quello di Bersani e co.


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Re: Re: Re:
peter crouch, 26/05/2010 23.53:



il problema è che un governo serio non potrebbe essere manco quello di Bersani e co.






nn ho detto quello...dico che le proposte che ha elencato Peppe non saranno MAI realizzate da questo GOverno, anche solo perchè non fa che realizzare politiche opposte [SM=x43606]




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non sono certo un fan di bersani e co.
ma dobbiamo ammettere che se non stiamo come la grecia lo dobbiamo a padoa schioppa e al tanto vituperato tesoretto.. tremonti ha tenuto i conti in regola, mentre intorno si fingeva che tutto andava bene.
bersani non è meglio? e quindi? al governo c'è Berlusconi è lui che deve dimostrare di essere degno del ruolo. Poi bisognerebbe sempre avere la controprova di ciò che si dice e visto che non la si può avere è meglio che zio silvio si muova a fare le cose serie.
In francia ed in germania le manovre sono molto più forti, ma qui in Italia così forti Berlusconi ora non le può fare. Il consenso della gente scenderebbe appena il governo in prima persona si muove per toccare le tasche degli italiani e Berlusconi non potrebbe far passare tutto il resto delle porcate che sta predisponendo per salvarsi il c...o. Tuttavia provvederanno le regioni ad aumentare le tasse visto che il governo ha tolto le risorse (un ottimo esempio di scarica barile).
Queste difesa ad oltranza mi sconfortano. Arriveremo a dire che è colpa della sinistra se stiamo così..anzi già ci siamo arrivati, perchè se Bersani parla di crisi fa il disfattista e la gente non consuma più. Elettori buongiorno è arrivata la notte...
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Re:
giusperito, 27/05/2010 1.51:

non sono certo un fan di bersani e co.
ma dobbiamo ammettere che se non stiamo come la grecia lo dobbiamo a padoa schioppa e al tanto vituperato tesoretto.. tremonti ha tenuto i conti in regola, mentre intorno si fingeva che tutto andava bene.
bersani non è meglio? e quindi? al governo c'è Berlusconi è lui che deve dimostrare di essere degno del ruolo. Poi bisognerebbe sempre avere la controprova di ciò che si dice e visto che non la si può avere è meglio che zio silvio si muova a fare le cose serie.
In francia ed in germania le manovre sono molto più forti, ma qui in Italia così forti Berlusconi ora non le può fare. Il consenso della gente scenderebbe appena il governo in prima persona si muove per toccare le tasche degli italiani e Berlusconi non potrebbe far passare tutto il resto delle porcate che sta predisponendo per salvarsi il c...o. Tuttavia provvederanno le regioni ad aumentare le tasse visto che il governo ha tolto le risorse (un ottimo esempio di scarica barile).
Queste difesa ad oltranza mi sconfortano. Arriveremo a dire che è colpa della sinistra se stiamo così..anzi già ci siamo arrivati, perchè se Bersani parla di crisi fa il disfattista e la gente non consuma più. Elettori buongiorno è arrivata la notte...



concordo praticamente su tutto
aggiungo: Berlusconi promette le riforme e l'abbassamento delle tasse da 16 anni (era il 1994) e non l'ha mai fatto.. però nessuno se n'è accorto
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Re:
peter crouch, 26/05/2010 23.52:

In ogni caso la crisi è evidente, e se si devono raccattare soldi, si vada avanti anche col condono, condono su qualsiasi cosa..ho letto di manovre finanziarie pesantissime anche in francia e germania..per non parlare della spagna che qui tutti esaltavano..la spagna è a un passo dal baratro..





spero proprio di no...
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IL COMMENTO
L'iniquità irresponsabile
di MASSIMO GIANNINI

"Più di così non si poteva fare", dice Berlusconi della manovra approvata dal governo "salvo intese", con una formula da vecchio pentapartito della Prima Repubblica. Almeno su questo il presidente del Consiglio ha ragione: 24 miliardi sono tanti, per un Paese che da una decina d'anni perde competitività e produttività e langue con un tasso di crescita dello 0,5%. Tuttavia meglio di così non solo si poteva, ma si doveva fare. Su questo il premier ha torto marcio.

Non sono in discussione la necessità politica e l'urgenza economica di questa legge finanziaria fuori stagione, fatta di "sacrifici duri" e varata in corsa "per evitare che l'Italia faccia la fine della Grecia", secondo la definizione-shock usata tre giorni fa da Gianni Letta. Sono invece in discussione altri due aspetti, non meno essenziali: l'irresponsabilità ideologica e l'iniquità sociale. L'irresponsabilità ideologica è iscritta nel codice genetico del berlusconismo, come forma di negazione della realtà e di manipolazione della verità. Questa "manovra epocale", o "tornante della storia" secondo la prosa enfatica di Tremonti, è precipitata sul Paese in un improvviso clima di "emergenza nazionale". Per più di due anni il premier ha raccontato che la crisi non c'è mai stata, o che comunque era già finita. In meno di due settimane si scopre invece che rischiamo la bancarotta. Un drammatico cambio di fase. Per gli italiani è un trauma psicologico, per il governo un cortocircuito politico. L'unico modo per uscirne sarebbe stata una grande operazione di onestà, e dunque una forte assunzione di responsabilità. Berlusconi, in sostanza, avrebbe dovuto presentarsi in tv e dire: signore e signori, i fatti mi hanno dato torto, ho sbagliato la mia analisi sulla crisi, me ne scuso e vi chiedo di fare, tutti insieme, un grande sforzo per salvare il nostro Paese e la moneta unica.

Questo sarebbe stato un "discorso sul bene comune", comprensibile e condivisibile. Esattamente quello che è mancato in queste ore, e che deve essersi perduto in questi giorni nell'aspro braccio di ferro tra il premier e il suo ministro del Tesoro. Ieri, in conferenza stampa, Berlusconi ha continuato a negare l'evidenza, segnando una "cesura" arbitraria tra la crisi finanziaria partita due anni fa in America con i mutui subprime, trasformatasi poi in crisi mondiale per le economie reali, e la crisi "speculativa" contro l'euro esplosa in queste ultime settimane. Ha scoperto oggi che "abbiamo un debito pubblico insostenibile per colpa dei governi della Sinistra" (dov'è stato lui dal '94 in poi, e perché dal 2001 al 2006 ha azzerato l'avanzo primario che Ciampi aveva faticosamente portato al 5% del Pil?). Ha scoperto oggi che "abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità", e per questo "dobbiamo ridurre la presenza dello Stato in economia". Una lettura auto-assolutoria, che finge di non vedere le connessioni di questo disastro globale, per occultare le omissioni del governo di fronte ad esso.

Tremonti, al contrario, non ha mai negato la crisi. Non ha mai nascosto le difficoltà della fase, anche se non ha brillato per originalità delle soluzioni. Davanti all'attacco speculativo contro i debiti sovrani dell'eurozona, e di fronte al perdurare di una recessione ostinata, il ministro è stato coerente. Ha impostato una manovra "pesante", che riduce in due anni il deficit a colpi di taglio alla spesa pubblica. E l'ha affidata al premier, perché se ne assumesse la responsabilità di fronte al Paese. Ma è esattamente questo che il Cavaliere non può accettare. Che tocchi a lui l'ingrato compito di associare la sua immagine alla parola "sacrifici". Che tocchi a lui farsi "commissariare" non da Tremonti ma dalla verità, cioè dall'interpretazione che Tremonti dà della crisi. Che tocchi a lui, in definitiva, fare quello che fanno tutti i governanti normali nelle normali democrazie occidentali: spiegare ai cittadini cosa succede, e "rendere conto" delle scelte che si fanno. Tutto questo cozza contro l'ideologia berlusconiana, nutrita di suggestioni narrative e di moduli assertivi che rifiutano a priori il principio di realtà e dunque non contemplano, neanche a posteriori, l'etica della responsabilità.

L'iniquità sociale di questa manovra discende dalla sua stessa irresponsabilità ideologica. È giusto tagliare la spesa pubblica corrente e improduttiva, che soprattutto i governi di centrodestra hanno fatto crescere in questi anni a ritmi superiori al 2% l'anno. Ma è evidente a tutti che mai come stavolta la stangata è squilibrata e "di classe". Pesa quasi per intero sulle spalle del pubblico impiego. Nessuno nega le sacche di inefficienza e i relativi "privilegi" che si annidano in questo settore: dall'impossibilità di essere licenziati o cassintegrati ai rinnovi contrattuali spesso superiori al tasso di inflazione programmata. Ma nessuno può negare che i livelli retributivi, nel settore pubblico, siano in assoluto già bassi e spesso bassissimi. Come si fa a chiedere il tributo più doloroso a quei 3 milioni e 600 mila dipendenti pubblici che guadagnano in media 1.200 euro al mese, senza chiedere nulla a chi ha redditi infinitamente superiori nel privato, nelle professioni, nelle imprese? E come si fa a non vedere che Germania, Frangia e Gran Bretagna hanno varato manovre ancora più severe, imponendo lacrime e sangue prima di tutto ai ceti più abbienti e alle banche?

Ma anche qui, in fondo, c'è una spiegazione ideologica che giustifica la scelta. Si parte dall'assunto forzaleghista che vuole i dipendenti fannulloni per definizione. E dunque, implicitamente, il governo gli propone uno scambio immorale: io ti rinnovo la tua "sinecura", ma in cambio ti congelo gli stipendi per tre anni. E qui si annida l'estremo paradosso di questa manovra che si profila come una vera e propria controriforma. Con la batosta sul pubblico impiego e la scure sugli enti locali, Berlusconi azzera in un colpo solo le uniche due riforme di cui poteva fregiarsi in questo primo biennio di governo: la riforma del pubblico impiego di Brunetta e la riforma federalista di Bossi. Il decretone di ieri le distrugge entrambe, almeno fino alla fine della legislatura.
Di buono, alla fine, resta la quantità dei tagli, non certo la qualità. Speriamo che basti a convincere i mercati che noi non siamo tra i "maiali" di Eurolandia. Ma di certo non basta a dire che il Paese "è in mani sicure". E meno che mai a pensare che "siamo tutti sulla stessa barca", come ha detto ieri il Cavaliere. In troppi, a partire dagli evasori fiscali che hanno scudato i capitali, non rischiano la pelle in mezzo alla tempesta perfetta. Se ne stanno sul molo, a godersi lo spettacolo.

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27/05/2010 20:36
 
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Re:
peter crouch, 26/05/2010 23.52:

In ogni caso la crisi è evidente, e se si devono raccattare soldi, si vada avanti anche col condono, condono su qualsiasi cosa..

ho letto di manovre finanziarie pesantissime anche in francia e germania..per non parlare della spagna che qui tutti esaltavano..la spagna è a un passo dal baratro..





Da quando il condono è una misura anti-crisi accettabile?!

La verità è che manca la volontà di provvedimenti seri ed il condono è l'unico concepibile per questo Governo che si preoccupa più di non perdere consensi che del Paese.....questo non vuol dire che sia una misura giusta e risolutiva e nemmeno da invocare.

Davvero questa mi mancava: per fronteggiare la crisi via libera ai condoni..in tutti i luoghi e tutti i laghi.
[Modificato da nekonika 27/05/2010 20:37]
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