MANOVRA: VIA LIBERA DAL GOVERNO
Cgil e Regioni dicono no
Il Consiglio dei Ministri ha approvato in serata il decreto-legge ''recante misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e la competitivita' economica'', cioe' la manovra di correzione dei conti pubblici da circa 24 miliardi in due anni. Prima del Cdm, si e' tenuto un incontro tra il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il Ministro dell'economia, Giulio Tremonti, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta. L'esposizione del provvedimento fatta in preconsiglio ha lasciato molti nodi da sciogliere ed e' probabile che Berlusconi e Tremonti abbiano voluto chiarirsi prima. Quest'oggi, nel corso della presentazione della manovra a Regioni ed Enti locali, Tremonti ha detto che ''questa non e' una finanziaria qualsiasi. Dobbiamo gestirla tutti insieme''. Il ministro, quindi, non avrebbe nascosto le difficolta' del momento, la necessita' di una manovra 'di peso' e avrebbe ricordato richieste che vengono dall'Europa. ''Il nuovo patto europeo - avrebbe spiegato Tremonti secondo quanto riferito da alcuni presenti all'incontro - impedisce il trasferimento di fondi comunicati agli Stati in forte deficit''. Con questa manovra ''si riduce il perimetro dell'area pubblica''. La correzione dei conti prevista nella manovra e' pari a ''12 miliardi strutturali il primo anno a cui si aggiungeranno ulteriori 12 miliardi nel secondo anno''. La manovra, avrebbe aggiunto il ministro, sara' caratterizzata da ''un forte contrasto all'evasione fiscale il cui gettito effettivo, pero', dovra' essere verificato nei prossimi anni''.
LE MISURE INCLUSE NELLA BOZZA
-10% STIPENDI MINISTRI. TAGLI IN PARLAMENTO E QUIRINALE.
A partire dal primo gennaio 2011 lo stipendio complessivo di ministri, sottosegretari e parlamentari e' ridotto del 10% rispetto al trattamento del 2010. La misura e' confermata nella bozza della manovra all'esame del Consiglio dei ministri. Nell'articolato anche la riduzione delle spese del Quirinale, del Senato, della Camera e della Corte costituzionale. L'entita' dei tagli sara' comunque decisa autonomamente dalle singole amministrazioni. I risparmi che si otterranno per gli anni 2011-2012 e 2013 andranno al fondo per le politiche sociali.
DIMEZZATI RIMBORSI A PARTITI POLITICI.
Dimezzati i rimborsi a favore dei partiti politici che scendono da un euro per ogni voto a 0,50 centesimi. Lo prevede la bozza della manovra all'esame del Consiglio dei ministri. Il taglio decorre dalle prossime elezioni per il Senato, la Camera, per il Parlamento europeo e per i Consigli regionali.
CILINDRATA AUTO BLU NON PUO' SUPERARE 1.600 CC.
La cilindrata media delle autovetture di servizio assegnate in uso esclusivo e non esclusivo e delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, incluse le autorita' indipendenti, non puo' superare i 1.600 centimetri cubici. E' quanto si legge nella bozza della manovra all'esame del Consiglio dei Ministri.
Sono escluse dal computo le autovetture utilizzate dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco e per i servizi istituzionali di tutela dell'ordine, della sicurezza pubblica e della protezione civile.
TAGLIO 5% STIPENDI PUBBLICI DIPENDENTI SOPRA 80MILA EURO.
A decorrere dal 1* gennaio 2011 e sino al 31 dicembre 2012 i trattamenti economici complessivi superiori a 80.000 euro lordi sono ridotti, per la parte eccedente il predetto importo, del 5 per cento. E' quanto prevede l'ultima bozza della manovra all'esame del Consiglio dei Ministri. Questo punto, comunque, e' ancora oggetto delle valutazioni del Cdm.
-1,5 MLD A SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE IN DUE ANNI.
Confermato il taglio di 1,5 miliardi al servizio sanitario nazionale in due anni. Lo prevede l'ultima bozza della manovra all'esame del Consiglio dei Ministri. In particolare, la riduzione del finanziamento e' pari a 418 milioni per il 2011 e di 1.132 milioni a decorrere dal 2012.
CONTRIBUTO SOLIDARIETA' 10% SU PENSIONI D'ORO.
Arriva un contributo di solidarieta' del 10% sulle pensioni d'oro. Lo prevede la bozza della manovra entrata in Consiglio dei Ministri ma ad ora non sono state date indicazioni sul testo definitivo approvato.
Il contributo di solidarieta' si applica per il triennio 2011-2013 sulle pensioni che eccedono 13 volte il minimo Inps.
STANGATA SU REGIONI DA 10 MLD. GOVERNATORI, E' INSOSTENIBILE.
Per le Regioni, i Comuni e le Province la manovra correttiva riserva una stangata pesantissima: 13,2 miliardi di euro nel biennio 2011 e 2012. Il conto che il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha presentato in particolare alle Regioni e' davvero molto salato perche' oltre il 50 per cento del peso della manovra finisce sulle casse delle amministrazioni locali. Le 'forbici' interverranno per 1,1 miliardi (0,8 mld per i Comuni e 0,3 mld per le Province) e 2,1 mld (1,5 mld e 0,6 mld) rispettivamente nel 2011 e 2012. Alle Regioni tocchera' un taglio di 10 miliardi (5 piu' 5). Misure che hanno spinto il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, a deninire ''insostenibile'' la manovra. ''Si profila un taglio di ben oltre 10 miliardi di euro - ha spiegato Errani - e anche su questo c'e' bisogno di chiarezza. Il Governo ora deve cercare un punto di sostenibilita' dove ogni livello istituzionale fa la sua parte. E noi la vogliamo fare''. Ieri sera, negli uffici del ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, Tremonti aveva presentato la manovra ai 'Governatori'. Tagli ai trasferimenti per 9,5 miliardi di euro nel triennio: 2,5 miliardi il prossimo anno, 4,5 miliardi nel 2012 e 2,5 mld nel 2013. In piu' una ulteriore stretta verra' dal patto di stabilita' interno. Le Regioni dovranno ottenere risparmi pari a 1 miliardo nel 2011, a 1,6 miliardi nel 2012 e altrettanti nel 2013, per un totale di 4,2 miliardi. Infine la sanita': nel biennio 2011-2012 il comparto subira' un taglio di 1,5 miliardi. Un quadro preoccupante per le Regioni, nonostante poi l'invito di Tremonti che oggi a Palazzo Chigi ha spiegato che ''questa non e' una finanziaria qualsiasi. Dobbiamo gestirla tutti insieme''. La reazione dei 'Governatori' e' stata unanime. ''Servono maggiori dettagli ma la situazione che si profila per le Regioni e' difficile perche' si e' parlato prevalentemente di tagli'' ha spiegato il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti.
''La manovra finanziaria del Governo che si sta preparando e' molto difficile. Sappiamo che le Regioni saranno chiamate ad una partecipazione molto rilevante, valutata intorno al 50% della cifra complessiva. In quest'ottica, senza ulteriori certezze, il giudizio del sistema delle regioni non puo' che essere di preoccupazione'' ha detto il Presidente della Regione Molise, Michele Iorio. Il leghista Luca Zaia, che guida il Veneto, ha sottolineato che ''e' una dieta che facciamo volentieri''. Ma Nichi Vendola, portavoce nazionale di Sinistra Ecologia Liberta' e presidente della Regione Puglia, ha spiegato che ''siamo ad un livello di dramma sociale che viene occultato e nascosto dalla propaganda: e' quello che accadra' pensando di tagliare un numero impressionante di risorse agli Enti Locali, con le Regioni che vengono sostanzialmente dissanguate. Loro non mettono le mani nelle tasche degli italiani, ma io in Puglia non avro' piu' un euro per pagare i servizi sociali o la viabilita'.
L'operazione che fanno e' il trasferimento a qualcun altro della responsabilita' della piu' grande opera di macelleria sociale nella storia italiana''. ''Cosi' come ci e' stata presentata, la manovra finanziaria del Governo per noi e' assolutamente irricevibile'' ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini. E c'e' chi, come l'assessore alle Risorse e Finanze della Lombardia, Romano Colozzi, coordinatore della Commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni, ha proiettato il taglio gia' a livello locale. ''La Regione Lombardia, che ha un bilancio (esclusa la sanita') di circa 5 miliardi di euro, sarebbe chiamata a contribuire al risanamento della finanza pubblica, nel biennio, per circa 1,8 miliardi con effetti dirompenti a livello di servizi.
Basti pensare - ha aggiunto Colozzi - che le risorse a rischio taglio dalla manovra finanziaria sono legate ai servizi sociali, alla scuola e alle politiche ambientali''.
EPIFANI: E' INIQUA E VA CAMBIATA IN PARLAMENTO.
''E una manovra iniqua che va cambiata in Parlamento''. Il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, boccia la manovra correttiva presentata dal governo. Intervendo in sala stampa dopo l'incontro con il governo, nel corso del quale non e' voluto intervenire, Epifani ha sottolineato che ''la manovra mantiene un profilo di iniquita' sociale e non fa operazioni che altri paesi stanno facendo''. Per il leader della Cgil con tale manovra ''i lavoratori del settore pubblico con 1.500 euro vengono toccati e quelli del privato che devono andare in pensione vanno in pensione piu' tardi.
Questi sono segnali di inquita' e per questo, per la Cgil, e' una manovra che va cambiata in parlamento''.
BERSANI: NON C'E' NULLA DI STRUTTURALE.
Dalla Cina, Pier Luigi Bersani non ha dubbi: ''Leggendo le prime bozze che circolano non mi pare ci sia molto. Anzi.
Questa e' una manovra depressiva. E' solo un giro di specchi''. Secondo il segretario del Partito democratico ''non si affronta nulla di strutturale, ci sono solo tagli indiscriminati e nessuna crescita''. ''La favola e' finita -aggiunge Bersani parlando ai microfoni del Tg2- ci hanno raccontato che i conti erano in equilibrio, che era tutto a posto, invece non e' vero niente. E la Grecia non c'entra nulla: e' un problema nostro. E non vedo riforme, non vedo niente''. Domani, mercoledi' 26 maggio, Enrico Letta riunira' i capigruppo di Camera e Senato, Dario Franceschini e Anna Finocchiaro, e i responsabili economici per valutare definitivamente il provvedimento economico.