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Una canzone, un libro

Ultimo Aggiornamento: 03/10/2014 13:03
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09/12/2009 20:07
 
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"Una canzone di De Andrè bussava alla fronte chiusa, portava la voce del ladrone in croce accanto a Cristo.Lui ladro senza resurrezione si rivolgeva ai vivi: "Stasera vi invidio la vita". No e non io; la febbre aveva spurgato i desideri, non lasciava residui di rammarico, non protestava distanza dalla vita svolta né voleva tornare in alcuna stazione, su nessuna pedana di fabbrica,in nessuna autobus delle cinque del mattino tra uomini crollati prima ancora di attaccare il giorno al suo gancio da mecello."


Il contrario di uno. Erri De Luca

Il testamento di Tito.


[Modificato da bluesrock 18/02/2013 21:43]






***"...e abito sempre nel mio sogno: di tanto in tanto, faccio una piccola visita alla realtà."***


...lucida logica...
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24/12/2010 00:17
 
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ripesco questo topic -cresciuto in mia assenza, WOW, complimenti a tutti- per una associazione del tutto arbitraria fatta da me stasera

Conversazione in Sicilia di Elio Vittorini


Io ero, quell'inverno, in preda ad astratti furori (...)
Da molto tempo questo, ed ero col capo chino. Vedevo manifesti di giornali squillanti e chinavo il capo; vedevo amici, per un'ora, due ore, e stavo con loro senza dire una parola, chinavo il capo; e avevo una ragazza o moglie che mi aspettava ma neanche con lei dicevo una parola, anche con lei chinavo il capo. Pioveva intanto e passavano i giorni, i mesi, e io avevo le scarpe rotte, l'acqua che mi entrava nelle scarpe, e non vi era più altro che questo: pioggia, massacri sui manifesti dei giornali, e acqua nelle mie scarpe rotte, muti amici, la vita in me come un sordo sogno, e non speranza, quiete. Questo era il terribile: la quiete nella non speranza. Credere il genere umano perduto e non aver frebbe di fare qualcosa in contrario, voglia di perdermi, ad esempio, con lui. Ero agitato da astratti furori, non nel sangue, ed ero quieto, non avevo voglia di nulla. Non mi importava che la mia ragazza mi aspettasse; raggiungerla o no, o sfogliare un dizionario era per me lo stesso; e uscire a vedere gli amici, gli altri, o restare in casa era per me lo stesso. Ero quieto; ero come se non avessi mai avuto un giorno di vita, né mai saputo cosa significa esser felici, come se non avessi nulla da dire, da affermare, negare, nulla di mio da mettere in gioco, e nulla da ascoltare, da dare e nessuna disposizione a ricevere, e come se mai in tutti i miei anni di esistenza avessi mangiato pane, bevuto vino, o bevuto caffé, mai stato a letto con una ragazza, mai avuto dei figli, mai preso a pugni qualcuno, o non credessi tutto questo possibile





CCCP - Io Sto Bene
è una questione di qualità
o una formalità
non ricordo più bene una formalità
come decidere di radersi i capelli
di eliminare il caffè, le sigarette
di farla finita con qualcuno
o qualcosa, una formalità una formalità
o una questione di qualità
io sto bene io sto bene
io sto male io sto male
io non so io non so
come stare dove stare
non studio non lavoro non guardo la TV
non vado al cinema non faccio sport
io sto bene io sto male io non so
cosa fare non ho arte non ho parte
non ho niente da insegnare
è una questione di qualità
o una formalità
non ricordo più bene, una formalità






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18/02/2013 21:19
 
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"Notte raminga e fuggitiva lanciata veloce lungo le strade d’Emilia a spolmonare quel che ho dentro, notte solitaria e vagabonda a pensierare in auto verso la prateria, lasciare che le storie riempiano la testa che così poi si riposa, come stare sulle piazze a spiare la gente che passeggia e fa salotto e guarda in aria, tante fantasie una sopra e sotto all’altra, però non s’affatica nulla. Correre allora, la macchina va dove vuole, svolta su e giù dalla via Emilia incontro alle colline e alle montagne oppure verso i fiumi e le bonifiche e i canneti. Poi tra Reggio e Parma lasciare andare il tiramento di testa e provare a indovinare il numero dei bar, compresi quelli all’interno delle discoteche e dei dancing all’aperto ora che è agosto e hanno alzato persino le verande per godersi meglio le zanzare e il puzzo della campagna grassa e concimata. Lungo la via Emilia ne incontro le indicazioni luminose e intermittenti, i parcheggi ampi e infine le strutture di cemento e neon violacei e spot arancioni e grandifari allo iodio che si alzano dritti e oscillano avanti e indietro così che i coni di luce si intrecciano alti nel cielo e pare allora di stare a Broadway o nel Sunset Boulevard in una notte di quelle buone con dive magnati produttori e grandi miti. Ne immagino ventuno ma prima di entrare in Parma sono già trentatré, la scommessa va a puttane, pazienza, in fondo non importa granché".

(Altri Libertini, Pier Vittorio Tondelli)








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19/02/2013 12:39
 
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Bret Easton Ellis - American Psycho

Ne scelgo soltanto due, ma il libro è zeppo di riferimenti musicali che accompagnano le vita futile e squallida e le perverse malefatte del protagonista. La colonna sonora dei Miserabili è comunque il riferimento che compare più spesso, non a caso...


"Sabrina, però, non è bionda. E la faccio entrare solo dopo aver superato lo shock iniziale. I suoi capelli sono di un castano tendente al biondo, non veramente biondi, e anche se questo mi fa infuriare non dico nulla, perchè dopotutto è molto carina; non tanto giovane quanto Christie, ma nemmeno troppo frusta. In breve, ha l'aria di valere qualsiasi cifra corrisponda alla sua tariffa oraria. Poco per volta mi calmo, e la rabbia mi passa totalmente quando si toglie il cappotto e si rivela una corpoduro abbigliata con un paio di pantaloni neri aderentissimi, un top a fiori e scarpe nere a punta dal tacco a spillo.
Sollevato, la conduco in soggiorno e la posiziono sul divano bianco imbottito di piuma d'oca, e senza domandarle se desidera qualcosa da bere le porto un calice di vino bianco su un vassoio rubato al Mauna Kea Hotel, nelle Hawaii. Lo stereo diffonde le note registrate su cd della colonna sonora di Les Miserables in versione Broadway. Quando Christie ci raggiunge dal bagno, indossa un accappatoio bianco di spugna Ralph Lauren. Con i capelli biondi tirati all'indietro sembra quasi albina, e io decido di piazzarla sul divano accanto a Sabrina..."



"Sono un fanatico dei Genesis dall'uscita dell'album Duke, nel 1980. Fino a quel momento non avevo mai capito la loro opera...tutti gli album precedenti a Duke mi erano sembrati artistoidi e intellettuali. A partire da Duke la presenza di Phil Collins si è fatta sentire di più, la musica è diventata più moderna, la batteria elettronica ha avuto più risalto, i testi hanno perso gran parte dell'originario misticismo per diventare più concreti (grazie forse alla dipartita di Peter Gabriel) e certi complicati ambigui riferimenti alla nostalgia hanno lasciato il posto a travolgenti ballate pop, cui mi sono lasciato andare entusiasta. Le canzoni stesse sono state arrangiate più in funzione della batteria di Collins che del basso mi Mike Rutherford o delle tastiere di Tony Banks.
Un esempio classico in questo senso è Misunderstanding, che non è stato solo il loro primo grande successo degli Ottanta ma ha anche indicato quale direzione avrebbe preso il resto della loro opera negli anni seguenti"

[Modificato da bluesrock 19/02/2013 15:08]












"There is nothing conceptually better than rock & roll" (John Lennon)

A poco servono le norme se non cambiano le culture
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03/10/2014 13:03
 
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«Durante la crisi» mi disse il cow-boy «ero solito saltare sui treni merci
almeno una volta al mese. In quei giorni si potevano vedere centinaia di
uomini che viaggiavano su un pianale o su un carro chiuso, e non erano
mica pezzenti, erano ogni sorta di gente senza lavoro che andava da un
posto all'altro e alcuni di loro si limitavano a vagare qua e là. Era così in
tutto il West. In quei giorni i frenatori non ti seccavano mai. Oggi, non lo
so. Io del Nebraska non so che farmene. Come, fra il '30 e il '40 questa
regione non era altro che una grossa nuvola di polvere fin dove giungeva
la vista. Non si poteva respirare. Il suolo era nero. Io ero qua allora. Per
quanto mi riguarda possono restituire il Nebraska agli indiani. Odio questo
posto schifoso più di qualsiasi altro al mondo (...)
Il cow-boy se ne andò a far rattoppare la ruota di scorta, ed Eddie e io ci
andammo a sedere in una specie di trattoria casalinga. Sentii una grossa
risata, la più grossa risata del mondo, ed ecco entrare nella trattoria una
pellaccia di agricoltore vecchio stampo del Nebraska con un gruppo di altri ragazzi; quel giorno si potevano sentire le sue grida rauche attraverso tutta
la pianura, attraverso l'intero loro grigio mondo. Tutti gli altri ridevano con
lui. Non aveva un pensiero al mondo e manifestava il più grande rispetto
per ognuno. Io mi dissi: "Caspita, senti come ride quello". Ecco il West,
eccomi qua nel West. Quello entrò tuonando nella trattoria, chiamando Ma'
per nome, ed ella faceva la più dolce torta di ciliegie del Nebraska, e io ne
ebbi un pezzo con una montagna di gelato sopra. «Ma', portami di corsa
qualcosa da mettere sotto i denti prima che mi tocchi cominciare a
mangiarmi crudo o che mi venga qualche altra stupida idea del genere.» E
si buttò su uno sgabello e continuò a fare ahaaa! ahaaa! ahaaa! ahaaa! «E
mettici dentro anche dei fagioli.» Era lo spirito del West che sedeva
proprio accanto a me. (Sulla Strada, Kerouac)



Nebraska. Bruce Springsteen



Mia associazione arbitraria (perché la canzone di Springsteen si ispira ad un film , " la rabbia giovane", e ad un famoso fatto di cronaca degli anni 50 nel nebraska)






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