Dal professore Prisco, che mi prega di postare
Vado in ordine. E' verissimo: dovrebbe esserci una collaborazione di orientamento tra istituti superiori ed università già dalle scuole, al di là della giornata di
marketing esibizionistico. Finora lo si è fatto poco e male, ma (se devo giudicare dalla mia esperienza: mi invitano spesso nelle scuole) grazie a dirigenti scolastici dinamici, a professori intelligenti e a studenti che usano
Internet questo lo si fa oggi più e meglio di prima (anche se ancora troppo poco): vedo convenzioni con università anche straniere attive già dal terzo liceo (intendo la terza classe superiore; il "mio" terzo liceo oggi si chiama quinto, insomma è l'ultima classe), per
stages estivi, o programmi di scambio (la figlia di un collega, a diciassette anni, sta facendo un semestre scolastico in North Carolina, che ovviamente le varrà poi anche in Italia e ragazzi di lì sono qui: c'è un programma ministeriale apposito, il fatto è che troppo spesso queste cose non si sanno per approfittarne utilmente).
Purtroppo invece è anche vero che non tanti studenti sanno auto-valutarsi e spesso sono influenzati da famiglie, ragazzi più grandi, eccetera, che li portano fuori strada.
Ci sono poi anche altri fattori: conosco un giovane poeta contemporaneo bravo, pluripremiato e ben recensito, marito di una ricercatrice mia amica. Di suo avrebbe fatto Lettere, ma per ragioni familiari è farmacista (come il padre). Intendiamoci, anche io vorrei essere infelice, ma con una farmacia; sta di fatto che non è molto contento (poi, magari, la scontentezza giova alla composizione dii bei versi, vai a sapere
).
E' verissimo che nella pubblica amministrazione occorre avere protezione politica, ma è anche vero che a certi livelli al politico non serve legarsi a un funzionario solo protetto, ma imbecille: gli farebbe danno. Per cui diciamo che la combinazione più logica è: funzionario giovane e ambizioso che viene notato da politico giovane e ambizioso, si aiutano reciprocamente e invecchiano aiutandosi. Persone di vertice protette nell'amministrazione ne conosco tante, ma vertici completamente imbecilli no. Non dico che questo sistema non sia opaco, ma solo che la mia descrizione è più realistica.
Ho visto succedere lo stesso anche nella magistratura, nel notariato, all'università: conosco persone certamente protette da giovani, ma anche "figli di" che quel concorso non l'hanno superato o, all'università, ricercatori a cinquant'anni col cognome famoso, il che significa spinta iniziale, ma poi o il padre è uscito dal sistema, o comunque non ha potuto più sostenere il pargolo mediocre.
Per onestà, conosco anche qualche "figlio" o "figlia" di padre celebre assai più bravo/brava del genitore (studi all'estero, capacità personali evidenti oltre le spinte, eccetera)