border="0"

       
CHI SIAMO
            
PROBLEMI D'ACCESSO?
            
SALVASTUDENTI
            
MATRICOLE
     
GALLERIA
      
INFO UTILI UNIVERSITà
        
FACEBOOK
 

Nuova Discussione
Rispondi
 
Stampa | Notifica email    
Autore

Il vostro caro numero chiuso

Ultimo Aggiornamento: 10/12/2014 12:35
Email Scheda Utente
Post: 76
Post: 76
Utente Junior
OFFLINE
27/09/2014 15:59
 
Quota

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
connormaclaud, 26/09/2014 07:39:

iudicium, 25/09/2014 21:48:



tu ti ostini a leggere solo la tua proposta e a farla passare come la medicina che guarisce tutti i mali. Alla fine, in ogni post ripeti sempre le stesse cose e vuoi per forza convincere che la tua posizione è quella giusta. Se poi non ti rendi conto nemmeno di questo, non so + che dirti. Se vuoi sentirti dire hai ragione, posso anche accontentarti, alla fine non cambia nulla. Ciao.





(Forse ti stavi guardando allo specchio!), ti sei risentito perché ti ho invitato a rispettare anche tu il pensiero degli altri? Se tu prima di scrivere leggi il post che hai scritto prima, non traviseresti il senso delle parole.






stai tranquillo che difficilmente un architetto andrà a fare il biochimico anche perché ,se lo facesse ,commetterebbe il reato di esercizio abusivo della professione

paradosso










Salutoni








Sei tanto attento a leggere i post che non ti accorgi nemmeno che sono scritti da due persone diverse (confermando quello che ti è stato detto). Paradosso! Saluti.
[Modificato da iudicium 27/09/2014 16:02]
Email Scheda Utente
Post: 179
Post: 179
Utente Junior
OFFLINE
28/09/2014 02:05
 
Quota

Condivido il messaggio di frida...
è vero ad un tratto tra determinati soggetti si instaura naturaliter un gioco a chi -e concedetemi il francesisimo- "lo ha più lungo".
Ad ogni modo un concetto è chiaro...
Parlare di numero chiuso senza affrontare IL PROBLEMA ITALIA è un po come discorrere del sesso degli angeli...
Un inutile esercizio di stile...
perchè se parliamo di questo paese (il minuscolo è voluto)...
www.serviziopubblico.it/2014/09/guzzanti-la-trattativa/

e se i criteri di selezione sono rimessi nelle mani di questi " controllori" ...

www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/259407/rafanelli-esami-in-vend...

www.iene.mediaset.it/puntate/2014/09/24/golia-se-sei-carina-con-me%E2%80%A6-passi-l%E2%80%99esame_87...

direi proprio che OGNI SISTEMA DI SELEZIONE ALL'INGRESSO FINIREBBE PER LEGITTIMARE LA VIOLAZIONE DEL PRINCIPIO DI EGUAGLIANZA IN UNA ISTITUZIONE, L'UNIVERSITA', CHE - "SULLA CARTA" -DETIENE ANCORA IL MONOPOLIO NELLA FORMAZIONE DEL PROFESSIONISTA...
Email Scheda Utente
Post: 2.027
Post: 2.027
Utente Veteran
OFFLINE
28/09/2014 07:36
 
Quota

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
iudicium, 27/09/2014 15:59:

connormaclaud, 26/09/2014 07:39:





(Forse ti stavi guardando allo specchio!), ti sei risentito perché ti ho invitato a rispettare anche tu il pensiero degli altri? Se tu prima di scrivere leggi il post che hai scritto prima, non traviseresti il senso delle parole.






stai tranquillo che difficilmente un architetto andrà a fare il biochimico anche perché ,se lo facesse ,commetterebbe il reato di esercizio abusivo della professione

paradosso










Salutoni








Sei tanto attento a leggere i post che non ti accorgi nemmeno che sono scritti da due persone diverse (confermando quello che ti è stato detto). Paradosso! Saluti.




errore col multiquote...



Salutoni

Email Scheda Utente
Post: 2.028
Post: 2.028
Utente Veteran
OFFLINE
28/09/2014 07:39
 
Quota

Re: Re:
fridafrida, 26/09/2014 10:26:

Fortuna che ogni argomento, a lungo andare, finisce in “vacca” ed è possibile tirare le somme. Sicché, senza entrare nel merito della questione (che era e resta seria), adesso sappiamo chi paga le bollette di casa; chi è plurilaureato o quasi; chi fa l’inviato all’estero; chi è universitario frustrato e chi dell’università non gliene può fregare di meno. Tutto sommato, direi, abbiamo una buona varietà di personalismi ed è sempre formativo leggervi. .





[SM=g2725400]
da quanto tempo [SM=x43828]
Email Scheda Utente
Post: 2.029
Post: 2.029
Utente Veteran
OFFLINE
28/09/2014 08:11
 
Quota

Re:
giusperito, 25/09/2014 16:27:

Beh però Papero pure tu a fare esercizio di distorsioni del pensiero liberista...

Se uno dice di andar via, è perché propone la soluzione più ovvia\giusta che allo stato è possibile. Se uno dice vai a Milano\Londra, è perché lì il mercato è più aperto...
Eh beh è facile dare la colpa sempre dalla stessa parte.
Se uno arriva a dire che a Napoli\Italia ci sono meno possibilità di emergere, è perché il sistema è chiuso e non concorrenziale...
e se no ci dimentichiamo qual è il problema e finisce come con la crisi del debito pubblico che è sempre colpa dei liberisti che sono quelli contrari al debito pubblico.. dopo gli untori e gli ebrei ora i liberisti.

Il problema del "siamo tanti" è un falso problema. Non è un problema di eccesso di concorrenza, ma di distorsioni provocate AL mercato e non DAL mercato.
Giurisprudenza è diventata una facoltà "cuscinetto" perché le altre branche lavorative sono chiuse (ecco il senso del mio esempio da medicina a giurisprudenza) ed è una distorsione provocata AL mercato.
Il numero elevato degli avvocati è frutto di una distorsione di anni fa, connessa agli ordini professionali (che non sono un'invenzione liberista!).
Tu sei convinto che il problema dell'avvocato medio sia la troppa concorrenza? A me pare che il problema sia che si lavori molto per discendenza familiare\appoggio politico (non c'è nulla di liberista in questo) e che la media dei nostri concorrenti non abbia merito per essere tale (cfr. non saper scrivere o non capire questioni giuridiche), riuscendo a restare sul mercato... e dirai che è una cosa liberista.. ma c'è un ma enorme: quale sistema liberista ritiene che sul mercato delle pere debbano essere vendute le melenzane? .. e allora il punto è concentrarsi su quelle leggi che hanno permesso a semianalfabeti e improvvisati del diritto di inondare il mercato. Mentre il mercato ne espelle 100 (perché ci vuole un po' di tempo per mandarli fuori) ne arrivano altri 2.000.
Il numero chiuso non serve. Basterebbe che durante le scuole dell'obbligo si bocciasse di più e che durante il percorso universitario gente che studiacchia su dispense non venisse comunque promossa.. perché prendere una laurea in giurisprudenza è veramente facile.. mi domando se uno che non conosce le tabelline possa mai laurearsi in ingegneria.. e se la risposta è no, perché uno che non sa parlare in italiano, si laurea comunque in giurisprudenza?
e allora prima di prendersela con il mercato ed i cattivi liberisti, forse converrebbe capire dove sta questo liberismo selvaggio nell'avvocatura.. se l'avvocatura è liberista, io sono Marx




I+E=M
Porre l'asticella al ribasso non è cosa buona e giusta, non avendo il coraggio di selezionare per merito lo si fa per demerito?
Abbassare alcuni, con tutte le storture e le degenerazioni possibili nella valutazione scolastica, invece di premiare il merito?
Suvvia, si denunciano dubbie prassi e non si ammette che le stesse possano valere anche nella scuola dell'obbligo? Cambierebbero i musicanti,ma la musica sarebbe la stessa.
Attenzione ad assolutizzare ed estremizzare la meritocrazia, nessun sistema,nemmeno il più libero, è assolutamente meritocratico.
Email Scheda Utente
Post: 77
Post: 77
Utente Junior
OFFLINE
28/09/2014 12:29
 
Quota

Re:
itreniavapore@, 28/09/2014 02:05:

Condivido il messaggio di frida...
è vero ad un tratto tra determinati soggetti si instaura naturaliter un gioco a chi -e concedetemi il francesisimo- "lo ha più lungo".
Ad ogni modo un concetto è chiaro...
Parlare di numero chiuso senza affrontare IL PROBLEMA ITALIA è un po come discorrere del sesso degli angeli...
Un inutile esercizio di stile...
perchè se parliamo di questo paese (il minuscolo è voluto)...
www.serviziopubblico.it/2014/09/guzzanti-la-trattativa/

e se i criteri di selezione sono rimessi nelle mani di questi " controllori" ...

www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/259407/rafanelli-esami-in-vend...

www.iene.mediaset.it/puntate/2014/09/24/golia-se-sei-carina-con-me%E2%80%A6-passi-l%E2%80%99esame_87...

direi proprio che OGNI SISTEMA DI SELEZIONE ALL'INGRESSO FINIREBBE PER LEGITTIMARE LA VIOLAZIONE DEL PRINCIPIO DI EGUAGLIANZA IN UNA ISTITUZIONE, L'UNIVERSITA', CHE - "SULLA CARTA" -DETIENE ANCORA IL MONOPOLIO NELLA FORMAZIONE DEL PROFESSIONISTA...



Questo è il punto! Non c'è bisogno di sperimentarlo, già sappiamo cosa si intende, in questo Paese, "selezione e meritocrazia". Non solo l'Università, ma il connubio Università/Ordini=Corporazioni/
Caste che non solo "sulla CARTA", ma di fatto, detengono il monopolio nella formazione dei professionisti.
[Modificato da iudicium 28/09/2014 12:37]
Email Scheda Utente
Post: 351
Post: 351
Utente Senior
OFFLINE
28/09/2014 19:39
 
Quota

Re:

@Gius: grazie per la deroga, essendo l’unica quota rosa, la prendo come atto di gentilezza. E comunque il mio invito al coming out era rivolto a tutti. [SM=x43819]
@Connor..a zia, mi sei mancato [SM=g2725404]

Ora, più seriamente, cerco di fare un ragionamento logico: che senso avrebbe introdurre degli sbarramenti all'ingresso se sbarramenti rigidi esistono già al di fuori del percorso universitario? Si screma a monte, si screma a valle e chi sarebbe così folle da continuare ad iscriversi a giurisprudenza? Già attualmente è un’impresa rischiosa, figuriamoci a rendere ancora più stringenti i parametri di selezione. Allora ditelo che volete solo i figli di un dio maggiore! Che poi non saranno per forza i più meritevoli. Questi ultimi potranno pur superare il test d’ingresso, ma una volta fuori ad attenderli c’è la “selva oscura”; salvo per i figli del dio di cui sopra, quelli a cui -per selezione naturale- è riservata la corsia preferenziale dalla nascita. A voler tener presente i principali sbocchi occupazionali cui darebbe luogo il conseguimento della laurea in giurisprudenza, ad oggi, si evince quanto segue: ci vuole coraggio a fare l’avvocato in Italia a causa di un mercato saturo; l’accesso al concorso pubblico di magistratura è di fatto subordinato al possesso di un consistente capitale da investire potenzialmente a vuoto; l’accesso al ruolo di notaio è condizionato dai rapporti di parentela. Un quadro che non lascia troppe speranze, e dove l'introduzione di ulteriori sbarramenti servirebbe solo ad ingrassare le tasche di chi è già posizionato nel mondo del lavoro, perché limita la concorrenza. Se determinate aree sono inflazionate non è solo a causa dei troppi laureati, ma è perché quei troppi laureati non possono defluire altrove (spendendo com'è giusto che sia il loro titolo); e alle alternative contrassegnate dal segno meno, i pensatori del numero chiuso, rispondono puntando al ribasso. Complimenti vivissimi!



_______________________________


Verweile doch! Du bist so schön!
Email Scheda Utente
Post: 80
Post: 80
Utente Junior
OFFLINE
28/09/2014 21:24
 
Quota

Re: Re:
fridafrida, 28/09/2014 19:39:


@Gius: grazie per la deroga, essendo l’unica quota rosa, la prendo come atto di gentilezza. E comunque il mio invito al coming out era rivolto a tutti. [SM=x43819]
@Connor..a zia, mi sei mancato [SM=g2725404]

Ora, più seriamente, cerco di fare un ragionamento logico: che senso avrebbe introdurre degli sbarramenti all'ingresso se sbarramenti rigidi esistono già al di fuori del percorso universitario? Si screma a monte, si screma a valle e chi sarebbe così folle da continuare ad iscriversi a giurisprudenza? Già attualmente è un’impresa rischiosa, figuriamoci a rendere ancora più stringenti i parametri di selezione. Allora ditelo che volete solo i figli di un dio maggiore! Che poi non saranno per forza i più meritevoli. Questi ultimi potranno pur superare il test d’ingresso, ma una volta fuori ad attenderli c’è la “selva oscura”; salvo per i figli del dio di cui sopra, quelli a cui -per selezione naturale- è riservata la corsia preferenziale dalla nascita. A voler tener presente i principali sbocchi occupazionali cui darebbe luogo il conseguimento della laurea in giurisprudenza, ad oggi, si evince quanto segue: ci vuole coraggio a fare l’avvocato in Italia a causa di un mercato saturo; l’accesso al concorso pubblico di magistratura è di fatto subordinato al possesso di un consistente capitale da investire potenzialmente a vuoto; l’accesso al ruolo di notaio è condizionato dai rapporti di parentela. Un quadro che non lascia troppe speranze, e dove l'introduzione di ulteriori sbarramenti servirebbe solo ad ingrassare le tasche di chi è già posizionato nel mondo del lavoro, perché limita la concorrenza. Se determinate aree sono inflazionate non è solo a causa dei troppi laureati, ma è perché quei troppi laureati non possono defluire altrove (spendendo com'è giusto che sia il loro titolo); e alle alternative contrassegnate dal segno meno, i pensatori del numero chiuso, rispondono puntando al ribasso. Complimenti vivissimi!




Brava! E' quello che, chi +, chi -, hanno sostenuto i fautori del libero accesso. Brava frivolafrivola!
Errata corrige: fridafrida.
Ps(per il coming out, ti propongo un appuntamento personale, così ti toglierai ogni dubbio).
[Modificato da iudicium 28/09/2014 21:34]
Email Scheda Utente
Post: 352
Post: 352
Utente Senior
OFFLINE
28/09/2014 22:12
 
Quota

Re:



Brava! E' quello che, chi +, chi -, hanno sostenuto i fautori del libero accesso. Brava frivolafrivola!
Errata corrige: fridafrida.
Ps(per il coming out, ti propongo un appuntamento personale, così ti toglierai ogni dubbio).




E si, è proprio l'atteggiamento di una checca isterica [SM=g2725319] Passo e chiudo.

[Modificato da fridafrida 28/09/2014 22:13]



_______________________________


Verweile doch! Du bist so schön!
Email Scheda Utente
Post: 2.032
Post: 2.032
Utente Veteran
OFFLINE
29/09/2014 08:09
 
Quota

Re: Re:
fridafrida, 28/09/2014 19:39:


chi sarebbe così folle da continuare ad iscriversi a giurisprudenza? Già attualmente è un’impresa rischiosa, figuriamoci a rendere ancora più stringenti i parametri di selezione. Allora ditelo che volete solo i figli di un dio maggiore!




Il quesito è interessante, cosa ha spinto/spinge a continuare ad iscriversi pur presentandosi un'impresa ardita sopravvivere in questo universo? - sarà stata la selva oscura? [SM=g2725381] -
Se non ricordo male, qualche anno addietro sociologia registrò per un triennio un boom d'iscritti, ma così come le indicazioni del mercato avevano incentivato a quella formazione allo stesso modo avevano favorito il suo deflusso negli anni seguenti.
Giurisprudenza presenta un numero d'immatricolazioni,di anno in anno, pressocchè stabile, eccezione cristallizzata in un mondo dinamico.
Depotenziare il potere ed il ruolo degli ordini,per arginare il fenomeno figli e figliastri, è giusto, ma non vedo come possa essere bastevole a migliorare la situazione.
IMHO, le trasformazioni devono riguardare in primis le figure professionali, si ciancia di flessibilità o di troppo o troppo poche rigide selezioni,ma guai a toccare il totem della professione e fino a quando non si porterà il discorso a quel livello,il dinamismo sarà solo un'utopia in un universo di cristallo.


[Modificato da connormaclaud 29/09/2014 08:09]
Email Scheda Utente
Post: 81
Post: 81
Utente Junior
OFFLINE
29/09/2014 09:50
 
Quota

Re: Re:
fridafrida, 28/09/2014 22:12:




Brava! E' quello che, chi +, chi -, hanno sostenuto i fautori del libero accesso. Brava frivolafrivola!
Errata corrige: fridafrida.
Ps(per il coming out, ti propongo un appuntamento personale, così ti toglierai ogni dubbio).




E si, è proprio l'atteggiamento di una checca isterica [SM=g2725319] Passo e chiudo.




Brava frigidafrigida, frivolafrivola, fridafrida! Ha ragione giusperito, il tuo è il tipico post che non merita risposta, sei entrata in questa discussione solo, per curiosare e per offendere tutti, attribuendo un attributo che evidentemente ti sarà molto familiare, evidentemente ci hai scambiato per qualche tuo familiare.
[Modificato da iudicium 29/09/2014 09:57]
Email Scheda Utente
Post: 353
Post: 353
Utente Senior
OFFLINE
29/09/2014 13:25
 
Quota

Re: Re: Re:
connormaclaud, 29/09/2014 08:09:




Il quesito è interessante, cosa ha spinto/spinge a continuare ad iscriversi pur presentandosi un'impresa ardita sopravvivere in questo universo? - sarà stata la selva oscura? [SM=g2725381] -
Se non ricordo male, qualche anno addietro sociologia registrò per un triennio un boom d'iscritti, ma così come le indicazioni del mercato avevano incentivato a quella formazione allo stesso modo avevano favorito il suo deflusso negli anni seguenti.
Giurisprudenza presenta un numero d'immatricolazioni,di anno in anno, pressocchè stabile, eccezione cristallizzata in un mondo dinamico.
Depotenziare il potere ed il ruolo degli ordini,per arginare il fenomeno figli e figliastri, è giusto, ma non vedo come possa essere bastevole a migliorare la situazione.
IMHO, le trasformazioni devono riguardare in primis le figure professionali, si ciancia di flessibilità o di troppo o troppo poche rigide selezioni,ma guai a toccare il totem della professione e fino a quando non si porterà il discorso a quel livello,il dinamismo sarà solo un'utopia in un universo di cristallo.


A livello nazionale è registrato un calo di iscrizioni, a livello locale non so quali siano i dati quindi mi rimetto a quanto da te riportato. Resta però il discorso della mancanza di alternative utilmente fruibili, alle quali il numero chiuso può fare da argine con tutte le storture che esso comporta, prima fra tutte limitare il diritto allo studio, checché ne dica la Corte EDU; il che rappresenta un po' un paradosso se parliamo di giurisprudenza.
Venendo al quesito che poni, che dire..la laurea fa ancora tendenza, è rappresentativa di uno status (non so quale, non chiedermelo) che fa gola anche ai decerebrati a quanto pare..

[SM=g2725292]






_______________________________


Verweile doch! Du bist so schön!
Email Scheda Utente
Post: 37.247
Post: 27.871
Utente Gold
Amministratore
OFFLINE
29/09/2014 15:56
 
Quota

Ragazzi, non è necessario scendere sul personale per esprimere le proprie idee, anzi, questo è solitamente un indice piuttosto attendibile di scarsa sicurezza e/o scarsa capacità di argomentarle.
Non fatevi richiamare ulteriormente, torniamo un po' tutti strettamente in topic por favor. [SM=g2725339]
Email Scheda Utente
Post: 82
Post: 82
Utente Junior
OFFLINE
04/10/2014 19:26
 
Quota

Giannini gela i rettori: il test
di Medicina scompare dal 2015.
Indietro non si torna. Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini lo aveva promesso alle famiglie e agli studenti alla vigilia delle elezioni europee e lo ha ribadito ieri ai rettori che pure, nei mesi scorsi, avevano espresso forti perplessità in merito. Basta con i test di accesso a Medicina. Basta con la selezione dei futuri medici basata su una batteria di domande in alcuni casi del tutto incongrue con la valutazione delle attitudini e della preparazione degli aspiranti camici i bianchi. Dal 2015 si cambia. Primo anno aperto a tutti con sbarramento finale: un modello ispirato all’attuale sistema francese. E pace per l’onda d’urto che rischia di travolgere i nostri atenei se tutti quelli che finora tentavano il test (65 mila ad aprile scorso per 10 mila posti) dovessero trasformarsi in matricole. Secondo Giannini l’impatto di questo tsunami potrebbe essere ridimensionato spalmando gli studenti sui corsi di laurea affini. «Ministro e tecnici del ministero- spiega il rettore di Padova Giuseppe Zaccaria - lavorano all’ipotesi di un primo anno comune che raggruppi medicina, farmacia e biotecnologie consentendo così di assorbire un numero di iscritti ben superiore a quello attuale del corso di laurea in medicina». Durante questo primo anno agli studenti verrebbero impartiti solo alcuni insegnamenti di base comuni a questi indirizzi (chimica, fisica, biologica...) in modo che poi al second’anno i ragazzi possano essere smistati nei diversi corsi di laurea . Rispetto a quanto già detto in precedenza, al tavolo dei rettori ieri il ministro ha avanzato l’ipotesi di anticipare lo sbarramento: non più alla fine del primo anno come ipotizzato dapprincipio, ma già dopo sei mesi. «Le mie riserve principali rispetto a questo modello sono due. Per quanto riguarda l’ipotesi di un tronco comune alle diverse lauree mediche, io non sono affatto convinto che la fisica che serve ai medici sia la stessa che serve agli infermieri. Quanto poi al sistema di selezione dei ragazzi, temo che affidarsi a degli esami universitari anziché a dei test “ciechi” esponga i docenti a una serie di pressioni indebite». Perché il sistema attuale, pur con tutti i suoi difetti, si reggeva sull’anonimato (anche se poi quest’anno i giudici del Tar hanno riscontrato gravi vizi procedurali e di conseguenza ordinato la riammissione di 2.000 studenti che non avevano passato i test). Magari si lasciava sfuggire qualche studente che invece avrebbe meritato di passare ma, quel che è certo, serviva a sbarrare la strada a chi non lo meritava. Mentre gli esami orali si trasformerebbero inevitabilmente in un mercanteggiamento per mandare avanti questo o quel ragazzo, indipendentemente dalle sue qualità.




I dubbi sui numeri e il test psicologico al quarto anno di superiori

Roberto Lagalla, vice presidente della Crui con delega alla Medicina, ci tiene a sottolineare che l’incontro di ieri, si è svolto in un clima di grande collaborazione. Si trattava del resto di una riunione politica, non tecnica, in cui le anticipazioni fatte dal ministro Giannini ai rettori non si sono formalizzate in una proposta operativa che è ancora tutta da definire. Ma ammette che «le nostre obiezioni logistico-numeriche restano in piedi e il ministro ne è perfettamente consapevole». Ci tiene a ridimensionare il rischio di un’iscrizione di massa a Medicina. «Iscriversi all’università - spiega - non è come tentare un test. Quindi il numero di 65.000 andrebbe depurato da chi tenta la sorte senza un’autentica motivazione». Restano però numeri importanti di difficile gestione da parte di rettori e atenei. Per questo Lagalla, come pure Zaccaria, vorrebbero comunque mantenere una qualche forma di preselezione all’ingresso. «Il ministro non vuol sentire parlare di test? Potremmo allora affidare alle scuole il compito di orientare e selezionare i ragazzi che vogliono fare medicina già dal quarto anno delle superiori in modo da fare una prima scrematura», dice Zaccaria. Ma su questo, Lagalla ammette che non c’è coincidenza di vedute con il ministro Giannini.









In Francia la selezione a fine anno è durissima: passa 1 su 5

Due piccole note a margine dell’incontro rettori-ministro. Primo: la fine dei test e l’adozione del sistema francese è stata salutata dagli studenti come una vittoria nella battaglia per il diritto allo studio. Ma i ragazzi devono sapere che in Francia pochissimi studenti passano la ghigliottina alla fine del primo anno, appena 2 su dieci, e anzi, nelle università più prestigiose, come per esempio Montpellier, solo l’8,9% dei ragazzi accede al secondo anno. Secondo: ma siamo sicuri che i test non si potessero migliorare? Quello che molti non sanno infatti è che, da quando il test è diventato nazionale e non più locale, le domande non sono redatte dagli esperti del ministero ma da un’agenzia di Cambridge sicuramente titolatissima ma necessariamente distante dal curriculum di studi dei ragazzi italiani. «In questi anni - dice Zaccaria - abbiamo offerto a più riprese ai precedenti ministri di migliorare la qualità dei test sottraendoli all’agenzia esterna che li elabora. Ma nessuno ci ha voluto dare ascolto». Fino all’arrivo della Giannini che ha scelto di tagliare la testa al toro: i test non funzionano? E allora, eliminiamoli del tutto.
Corriere della Sera, 29 agosto 2014.
[Modificato da iudicium 04/10/2014 19:35]
Email Scheda Utente
Post: 83
Post: 83
Utente Junior
OFFLINE
04/10/2014 19:42
 
Quota

Medicina, in Inghilterra tutto si decide al colloquio individuale

Più dei test attitudinali, conta la scuola di provenienza. Chi ha frequentato i costosi college privati, come Eaton o Harrow, si ritrova su una corsia preferenziale.

LONDRA – Sulla carta il percorso dalle superiori al camice bianco è lineare. Il sistema universitario britannico prevede regole di accesso codificate per selezionare gli studenti. Anche la facoltà di medicina, come le altre, accetta un numero chiuso di candidati. Primo passo da compiere: la domanda di ammissione da presentare all’Ucas, Universities and College admissions service (www.ucas.com). L’aspirante matricola può indicare fino a un massimo di quattro «medical degrees», sperando di essere accettato in uno di questi istituti. La selezione avviene in un due fasi. Si comincia con i test di ammissione. Le facoltà di medicina adottano due sistemi. L’Ukcat (Uk clinical aptitude test),largamente più utilizzato, e il Bmat (BioMedical Admissions test). Sono prove definite attitudinali e per sostenere le quali, si legge nel sito Bmat, «non è necessario studiare molto di più», perché si suppone che queste conoscenze siano state acquisite con la formazione della scuola secondaria. Il portale dell’Ukcat, invece, raccomanda almeno 21-30 ore di preparazione alla prova. In effetti le domande (e le risposte) non sono così immediate. Una larga parte presuppone una qualche familiarità con le nozioni di base della medicina e, sicuramente, una assoluta dimestichezza con la matematica, la chimica, la fisica e con la logica. Ci sono quesiti anche di cultura generale e legati alla attualità, per esempio il test dell’Ukcat (tempo complessivo due ore senza interruzioni) comincia con un’analisi sul concetto di «giustizia compensativa» applicato a episodi di vandalismo.




La prova cruciale: il colloquio individuale

Il risultato dei test, comunque, non è mai decisivo. I sopravvissuti dovranno affrontare la prova cruciale, imprevedibile e totalmente discrezionale: il colloquio individuale. Docenti e amministratori delle Università, organismi totalmente indipendenti, di fatto scelgono uno per uno le future matricole. Sulla base di quali criteri? Questo è il momento in cui le norme scritte lasciano spazio a prassi consolidate. Si tiene conto della nazionalità: britannici ed europei hanno diritto alla maggior parte dei posti, mentre agli extracomunitari è riservata una piccola quota, e con tasse di iscrizione più alte. Poi, certamente, conta il punteggio del diploma conseguito nella scuola secondaria di provenienza. Ma, soprattutto, pesa il nome del college. Di fatto il sistema britannico lascia poco spazio all’improvvisazione. Le élite professionali, a cominciare proprio dai medici, sono costruite nel tempo. Per esempio, chi ha frequentato i costosi college privati, come Eaton o Harrow, si ritrova su una corsia preferenziale per essere ammesso, verrebbe da dire cooptato, nelle facoltà di medicina di Oxford o Cambridge, tra le più prestigiose del mondo. Per tutti gli altri nulla è scontato.







Corriere della Sera, 3 agosto 2014
[Modificato da iudicium 04/10/2014 19:45]
Email Scheda Utente
Post: 84
Post: 84
Utente Junior
OFFLINE
04/10/2014 19:48
 
Quota

UN PERCORSO CHE INIZIA AL LICEO.

Medicina, in America contano i voti alti a scuola ma anche il volontariato

Solo il 43% dei candidati viene preso dalle scuole di medicina. E il 60% degli ammessi si presenta con un titolo di scuola superiore in biologia o scienze mediche.

NEW YORK - Troppi pochi medici. Eppure iscriversi a medicina è molto difficile. E’ uno dei tanti paradossi dell’istruzione universitaria americana che, com’è noto, è molto costosa e selettiva. Dei costi, spaventosi (fino a 60-70 mila dollari l’anno) abbiamo già detto e scritto molto. Come anche della difficoltà di accedere alle accademie che godono di un certo prestigio, in molte delle quali viene ammesso solo un ragazzo ogni 20 che fanno domanda. Nel caso della medicina tutto è reso più complesso dal fatto che il percorso universitario è diviso in tre tronconi: un periodo di studi «undergraduate» che può anche coincidere con gli anni di un «college» tradizionale, quattro anni della vera e propria «school of medicine» (i primi due in aula, il resto tra i pazienti) e poi un periodo di tirocinio in una struttura ospedaliera. L’elemento più critico del sistema negli ultimi anni è diventato proprio il tirocinio perché il Congresso e il governo federale hanno gradatamente ridotto il finanziamento pubblico dei posti riservati dagli ospedali ai medici «apprendisti». Così molti dottori che si laureano nelle scuole di medicine restano bloccati, non trovando una struttura nella quale possono fare pratica e ottenere le necessarie abilitazioni. Ma anche l’accesso al corso di laurea, come detto, è un approdo difficile da raggiungere.

La valutazione «etica» del candidato

L’anno scorso, dei 45 mila studenti che hanno cercato di iscriversi attraverso l’American Medical College Application Service, solo 19 mila hanno avuto successo. Il 43 per cento del totale, ma nelle accademie migliori la quota degli ammessi è stata molto più bassa. I criteri d’ammissione non sono omogenei. Ogni ateneo ha le sue regole e fa le sue richieste: tutti richiedono voti alti nel curriculum scolastico e nel test di ammissione (MCAT), ma questo è solo un prerequisito. Fatta la prima scrematura sulla base dei voti, ogni università procede a suo modo: alcune puntano sulle attività di volontariato svolte dai candidati per valutare il loro senso etico e il reale interesse per la medicina e per il prossimo, oltre che per una professione capace di garantire un reddito elevato. Altri danno importanza ai colloqui col candidato per valutarne meglio doti scolastiche e qualità umane. Sono, poi, richieste lettere di presentazione dei docenti coi quali i ragazzi hanno studiato negli ultimi anni.

Il peso degli studi «undergraduate»

Nel caso della medicina, inoltre, conta anche quello che si è studiato nel periodo «undergraduate». In teoria anche chi ha studiato materie umanistiche e ha un titolo di studio in «liberal arts» può avere accesso alle scuole di medicina, a patto che al «college» abbia sostenuto gli esami di biologia, fisica, chimica generale e organica. Alcune scuole chiedono anche biochimica, calcolo, genetica e psicologia. In realtà, però, il 60 per cento degli ammessi alle scuole di medicina si presenta con un titolo di studio in biologia o scienze mediche.

Corriere della Sera, 3 agosto 2014
[Modificato da iudicium 04/10/2014 19:51]
Email Scheda Utente
Post: 1.949
Post: 1.949
Utente Veteran
OFFLINE
11/10/2014 18:48
 
Quota

Due pezzi, tra i molti del periodo, made in Usa.

blogs.wsj.com/economics/2014/10/07/sat-scores-and-income-inequality-how-wealthier-kids-rank-higher/?...

www.newrepublic.com/article/119321/harvard-ivy-league-should-judge-students-standardiz...

Vengono da fronti opposti. Il primo pubblicato sul sito del WSJ(destra, liberismo ecc) è molto afferente al tema, il secondo pubblicato su New Republi(sinistra fighetta controllato da uno dei fondatori di Facebook) spazia di più, è scritto da un prof di Harvard e penso potrebbe piacere molto al prof Prisco. Vale la pena di fare lo sforzo di leggere in inglese.

Email Scheda Utente
Post: 93
Post: 93
Utente Junior
OFFLINE
11/10/2014 19:03
 
Quota

Re:
trixam, 11/10/2014 18:48:

Due pezzi, tra i molti del periodo, made in Usa.

blogs.wsj.com/economics/2014/10/07/sat-scores-and-income-inequality-how-wealthier-kids-rank-higher/?...

www.newrepublic.com/article/119321/harvard-ivy-league-should-judge-students-standardiz...

Vengono da fronti opposti. Il primo pubblicato sul sito del WSJ(destra, liberismo ecc) è molto afferente al tema, il secondo pubblicato su New Republi(sinistra fighetta controllato da uno dei fondatori di Facebook) spazia di più, è scritto da un prof di Harvard e penso potrebbe piacere molto al prof Prisco. Vale la pena di fare lo sforzo di leggere in inglese.




Il professore molto probabilmente era studente nelle battaglie del 68, dove si combatteva per il 18 politico e per l'accesso all'università a tutti; gli chiedo come mai ora ha cambiato orientamento?
Email Scheda Utente
Post: 107
Post: 107
Utente Junior
OFFLINE
22/10/2014 17:35
 
Quota

Imprenditore conosceva i test universitari, l'ira degli studenti: «Come costruiremo il futuro?»



PER APPROFONDIRE: università


di Emanuela Vernetti

A+ A- Stampa


«Mala Università»: favoreggiamenti, falsificazioni e corruzioni di vario tipo. Dopo le ultime notizie in merito alla diffusione dei test per l'accesso alle facoltà, gli studenti universitari non ci stanno e urlano tutta la loro indignazione.

VIDEO

video.ilmattino.it/primopiano/imprenditore_conosceva_test_universitari_la_rabbia_degli_studenti-447...

Difendono un’idea di università che fa del merito il primo indicatore di valutazione. «Ogni studente - commenta un ragazzo - nel corso della sua carriera universitaria si è trovato di fronte situazioni ambigue di vario genere, persino di professori che passavano le risposte giuste ad alcuni studenti».

E non è solo una questioni di voti. In ballo c’è l’idea dell’Italia che vorremmo essere e della società civile futura. «Siamo noi a dover costruire la futura Italia e se poi ci curerà un medico mediocre saremo proprio noi a doverci rimettere. E’ un problema che riguarda noi giovani e dovremmo affrontarlo in modo decisionale affinché in Italia non vada avanti gente così».

Invocano un cambiamento strutturale e organizzativo, mediante ad esempio un maggiore controllo sul rispetto delle regole, ma soprattutto un cambiamento di mentalità. «Il sistema universitario dovrebbe essere incorruttibile. Questa deriva è lo specchio dell’Italia».

martedì 21 ottobre 2014 - 17:39 Ultimo agg.: 18:03
Email Scheda Utente
Post: 4.627
Post: 4.059
Utente Master
OFFLINE
22/10/2014 18:05
 
Quota



Il problema non è lo strumento "numero chiuso", ma la gestione dello strumento.

Fino a che le cose saranno in mano a certe persone e non si farà qualcosa per arginare il fenomeno della corruzione, stiamo freschi...non risolveremo mai nulla.

Col numero chiuso faranno imbrogli per gestire gli "ingressi" nel numero chiuso.

Senza numero chiuso faranno imbrogli per gestire "percorsi" di laurea e post-laurea.

Insomma, non esiste il sistema perfetto, scordatevelo.

E' un po' come la storia delle leggi sulle gara d'appalto.

Hai voglia a fare leggi, mettere paletti e contropaletti...

Nulla cambia se chi gestisce il tutto è corrotto.

Il corrotto trova sempre il modo di aggirare gli ostacoli e fare il proprio comodo.

Non è un problema di strumenti, o meglio il problema principale non è lo strumento, ma l'affidamento della "cosa pubblica" a persone corrotte.

[Modificato da nando85 22/10/2014 18:06]
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 15:06. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com