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Il vostro caro numero chiuso

Ultimo Aggiornamento: 10/12/2014 12:35
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Utente Junior
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21/09/2014 21:21
 
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Re:
(pollastro), 21/09/2014 19:37:

Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Non sono d'accordo con Iudicium. Perché "Meglio fuori subito" e perché è umiliante sentirsi dire "Hai sbagliato strada" (ma dopo avere fatto provare)?
La figlia di un mio amico aveva superato il test di medicina, aveva anche fatto esami. L'ho reincontrata - purtroppo - al funerale del padre e mi ha detto dopo le condoglianze,gli abbracci, la consolazione (che comprendeva chiederle che cosa stesse facendo) che ora era a Lettere. Opzione credo suicida e che, se lo avessi saputo, le avrei sconsigliato caldamente (gli esami fatti a Medicina le erano anche andati bene), ma se uno si accorge che una via non è la sua, che cosa deve fare? Se uno capisce che un partner o una partner non va bene, lo/la sposa lo stesso?
Piuttosto, capisco anche che i miei colleghi del primo anno siano selettivi, ma non va bene come si seleziona oggi: è notorio ed evidente che da matricole si è spaesati, bisogna acquisire un metodo, fare un salto di qualità rispetto alla scuola. Non amo i caproni e le caprette (e per questo ho sempre categoricamente rifiutato di fare la balia e ho più volte - in particolare - di passare a diritto costituzionale: non per la materia, che è quella mia di base, ma per l'utenza,giacché non so - e quindi non voglio - insegnare alle ragazzine e ai ragazzini, farei del male a loro e innanzitutto a me, diventerei isterico), ma dico che si può selezionare solo dopo avere fatto capire bene come si studia correttamente. Come ho scritto in un post precedente: prima dare, poi pretendere.
Sull'altro punto, insisto: chi vale si afferma. Accanto a chi vale ci sono certo i raccomandati, non sono cieco. Ma di quello davvero bravo alla fine si ha bisogno, il raccomandato coglione lo si sopporta e lo si circonda di angeli custodi perché non faccia danni. Non viviamo nel migliore dei mondi possibili, d'accordo, ma nessun sistema può tollerare alla lunga che il fesso raccomandato lo inceppi; al limite lo si tiene a fare il burattino, ma quelli che contano sul serio devono avere gli attributi




Rispetto l'opinione del prof. ma non la condivido. Io parto dal presupposto che nessuno è un "deficiente" e chi si iscrive all'università (almeno la maggioranza) conosce i propri limiti. Se odio la matematica, non penso minimamente di iscrivermi ad una facoltà scientifica (matematica, ingegneria, chimica) sarebbe un suicidio. Lo studente che fa cinque anni di superiori, è lì che testa le sue capacità, ed è lì che deve essere orientato. Non ci dovrebbe essere lo snobismo tra gli istituti superiori e universitari, ma collaborazione e l'orientamento andrebbe fatto durante gli ultimi anni delle superiori, magari già allora far capire allo studente come si studia all'università (una sorte di partnership scuola superiore università). Non una sola giornata, come sembra accade ora, dove prima di diplomarsi, si fa conoscere l'offerta formativa delle diverse università (fatta + per accaparrarsi gli scritti che veri e propri orientamenti). Quando mi sono iscritto io all'università, pensavo che l'unica facoltà che potessi fare fosse economia o giurisprudenza, avendo fatto gli studi economico aziendale, dove le materie di matematica, diritto, ed economia erano il nostro pane quotidiano. Ma credevo che così fosse strutturato il sistema universitario, nel senso che fosse una strada obbligata e che non potessi iscrivermi ad ingegneria o medicina perché non avessi le basi, e che fosse possibile solo iscriversi con il liceo scientifico.
Alla fine penso che nonostante pensassi erroneamente che il sistema fosse questo, penso che così dovrebbe essere strutturato il percorso. In base al percorso superiore che si intraprende già si sa quale può essere la sua strada, e capire già se continuare o fermarsi.
Purtroppo la selezione viene fatta successivamente, quando per un giovane, potrebbe vedersi chiudere la strada, dopo aver investito altro tempo e altro denaro.
Perciò ritengo che precludere il percorso dopo aver fatto già qualche anno, sarebbe frustrante.
Per quanto riguarda le posizioni apicale nelle aziende a capitale pubblico, vengono scelte dalla politica. Questo è il sistema, se io sono uno illustre sconosciuto perché non ho nessuna tessera politica, posso essere il migliore ma non sarò mai l' ad di Poste, Eni, Ferrovie. E questo il sistema è inutile girarci intorno.
[Modificato da iudicium 21/09/2014 21:32]
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