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Iniziare l' universita' a trent' anni e' fattibile o e' inutile?

Ultimo Aggiornamento: 19/09/2013 22:20
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15/07/2013 11:41
 
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penso che sia inutile andare off topic come hanno fatto molti di voi...ogni argomento è buono per trascinare la questione sul fatto"c'è crisi non si trova lavoro e la laurea in giurisprudenza è inutile".

All'utente che ha aperto questa discussione direi di iscriversi ad una triennale di ingegneria gestionale o economia...sono lauree spendibilissime...possibilmente sceglierei un'università semplice(tipo camerino o urbino)..nel frattempo mi troverei un lavoretto part time (commesso et similia)
in bocca al lupo [SM=x43799]
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15/07/2013 12:39
 
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Per la cronaca, in questi giorni si parla di assunzioni in banca per diplomati e laureati.
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15/07/2013 12:40
 
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Re:
connormaclaud, 15/07/2013 12:39:

Per la cronaca, in questi giorni si parla di assunzioni in banca per diplomati e laureati.




si, ma con esperienza pregressa nella mansione.... [SM=x43674]
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15/07/2013 12:46
 
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Re: Re:
cucciolottastupenda, 15/07/2013 12:40:




si, ma con esperienza pregressa nella mansione.... [SM=x43674]




Stavolta sembra diverso,addirittura nella compilazione della domanda viene richiesto se si è fuori corso,quanti esami e quanto manca al termine [SM=g2725400] manco fosse n'adozione [SM=g2725381]
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15/07/2013 13:27
 
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Cucciolotta su ingegneria condivido ma i laureati in economia non credo stiano molto meglio di noi. Diventare commercialista si può dire che è anche più difficile di fare l'avvocato visto che il percorso per il reperimento dei clienti è ancor più lungo. Per di più in periodi di crisi le aziende non sono molto propense ad assumere. Io oltre ingegneria consiglierei le professioni sanitarie
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15/07/2013 14:01
 
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Re:
connormaclaud, 15/07/2013 12:39:

Per la cronaca, in questi giorni si parla di assunzioni in banca per diplomati e laureati.




Connor da dove hai appreso la notizia?
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15/07/2013 14:37
 
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Un amico mi ha passato questo link
[Modificato da connormaclaud 15/07/2013 14:38]
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15/07/2013 18:21
 
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Re:
connormaclaud, 14/07/2013 12:09:


io so di laureati italiani in giurisprudenza che lavorano attivamente e ben retribuiti nei consigli direttivi di multinazional


con una sola laurea in giurisprudenza?
Mi domando con quali competenze [SM=g2725362]


Il discorso d'infigenia è in parte condivisibile,ma se pensi ad una tassazione insostenibile a fronte di servizi pessimi, ad un sistema pensionistico truffaldino,ad una vita molto più stressante che altrove e una totale assenza di condivisione delle scelte politiche e un imbruttimento della socialità degli italiani, il "sacrificio" per questa italia è da masochisti.
Abbiamo storia,arte e cibo? Beh,magra consolazione per una prospettiva di vita sottotono.
La triste verità è che l'italia non offre niente,ma non da oggi.
Gli altri paesi hanno altri problemi,indubbio,ma se i contro sono più pesanti dei pro non ha molto senso rimanere qui.
Giustamente ogni situazione è una storia a sè ed ognuno,di volta in volta, vede se il gioco vale la candela o meno.





Pensa che uno di loro è Ivan Scalfarotto, il quale è per di più laureato a Napoli, ho detto tutto. Potrei citarti decine di casi di Senior e Junior Director laureati in giurisprudenza in grandi corporation, naturalmente molti di questi hanno preso un mba.
Potrei anche citare l'esempio più grande ed inarrivabile, giusto per
sognare in grande, Llyod Blankfein, amministratore delegato della Goldman Sachs che è un avvocato civilista.
Quando lasciò lo studio dove lavorava(guadagnando bene), Donovan, Leisure, Newton & Irvine, per andare a lavorare in una piccola società di intermediazione la fidanzata si mise a piangere pensando stesse per sposare uno sfigato. Probabilmente ha cambiato idea del 2007 quando Llyod ha guadagnato 68 milioni di dollari.
Se Llyod avesse ragionato come qualcuno di voi non accettando di rischiare tutto oggi nessuno saprebbe chi diavolo è.


Ma non è che sia una controprova, nelle grandi corporation il cv conta molto, molto, ma conta di più se conosci qualcuno.
Se non conosci nessuno, non ti assumerà mai nessuno a prescindere dalla tua laurea. Non per le logiche che pensate , ma perché nessun manager anche del più piccolo dei settori assumerà mai qualcuno che non conosce o che non gli è stato segnalato da qualcuno che conosce e di cui si fida.
Infatti l'università oltre a dare una formazione accademica dovrebbe svolgere un altro ruolo fondamentale: quello di metterti in contatto con le persone giuste.
Questa per esempio è la differenza fondamentale in Italia tra un'università pubblica e la Luiss o la Bocconi per citarne due a caso.
La luiss per dire è una università pietosa dal punto di vista della preparazione, lo dico conoscendo molti luissini, ma la differenza è poi che se il tuo relatore di laurea è Matteo Arpe, per dirne uno, il quale si presenta regolarmente agli appuntamenti con i tesisti e gli dedica più tempo di quanto fa un assistente scazzato in una università pubblica, allora ti si aprono delle porte.
Il networking è l'elemento fondamentale per trovare lavoro.


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15/07/2013 19:53
 
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Se Llyod avesse ragionato come qualcuno di voi non accettando di rischiare tutto oggi nessuno saprebbe chi diavolo è


pardon? [SM=g2725401]



Ma non è che sia una controprova, nelle grandi corporation il cv conta molto, molto, ma conta di più se conosci qualcuno.
Se non conosci nessuno, non ti assumerà mai nessuno a prescindere dalla tua laurea.


penso lo stesso
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15/07/2013 22:03
 
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Se tornassi indietro, non mi iscriverei alla Federico II. Ma sono alla fine e,nonostante la moltitudine di errori fatti, sorse mi sta bene così. Con un gruppo di amici abbiamo provato a chiedere i finanziamenti all'unione europea per l'imprenditoria giovanile...peggio che andar di notte. Ci avrebbero anticipato solo 200.000 euro a fondo perduto. La parte restante, quasi 1 milione e mezzo di euro, sarebbe dovuto esser sborsato da noi. Mi dite gli studenti dove potrebbero prender sti soldi?



For you I was a flame....love, is a losing game....


Quando stai per mollare, fermati un attimo a pensare al motivo per il quale hai resistito fino ad ora ... Pensa alla meta, non a quanto sia lungo il tragitto. Rimboccati le maniche e non aver paura della fatica. Guardati allo specchio e riconosci quel sognatore che ti sta di fronte. Lotta e combatti. E quando ciò che desideri sarà tuo, una mano al cuore e sentirai in ogni singolo battito l'eco di ognuno dei passi che hai compiuto. E se avrai qualche cicatrice non preoccuparti, non c'e vittoria senza una ferita di guerra, non c'è arcobaleno senza la pioggia.
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15/07/2013 22:49
 
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Ad onor del vero l'esempio di trixam e' un po' biased (survivorship bias), Blankfein ha studiato ad Harvard (dunque e' gia' un outlier) e rappresenta una chiara anomalia statistica, non tutti escono da Harvard Law e non tutti diventano CEO di una grossa multinazionale, e' il caso sul milione sul quale non vale la pena costruire una carriera (senno' tutti a studiare filosofia per diventare come Soros), se non erro inizio' a lavorare per un piccolo prop trading shop (l'ho fatto anche io, e' una societa' dove si investono fondi dei soci sui mercati finanziari, lui faceva commodities, quel desk venne poi inglobato da Goldman, quindi ebbe parecchia fortuna).
Tuttavia sono con trixam quando vi chiede di rischiare, giocatevela ragazzi si vive una sola volta. Ascoltatelo perche' dice qualcosa di estremamente saggio

Io posso solo lasciare i miei due cents. A 26 anni (appena compiuti) quasi laureato in giurisprudenza, lavoro a Londra (dopo internships, law firm, vari lavori, stage in banca, lavoro da quando ho circa 16 anni, sono stato cofondatore di una mia impresa che ho poi ceduto) come intern in un fondo di investimento. Ho scoperto (da un paio di anni) una certa passione per la matematica (la finanza e' sempre stata un passione invece, sin da bambino), quindi oltre a preparare apply per il college in modo da potermi garantire un prosieguo di studi in legge in UK (chi ha detto che la laurea in giurisprudenza non sia spendibile all'estero ha proferito una baggianata, in UK un laureato italiano puo' convertirsi con GDL e LPC |dove l'eta' media e' 28 anni| e diventare solicitor prima che in Italia [SM=g2725401], e si lavora, fortuna vuole che Giurisprudenza o almeno quello che ho studiato io (curriculum commercialistico, grazie Carletto) sia abbastanza rigoroso e spendibile), ho intrapreso la strada dell'apply in matematica e computer science (e sarebbe permessa un'iscrizione plurima in una facolta' UK ed italiana come statistica per la doppia laurea). L'endgame è una buona business/law school negli States.
Al thread opener mi sento di dire, studia se vuoi e non farti scoraggiare, l'importante e' essere consapevoli dei costi e soprattutto profondere con impegno le proprie forze, sono tantissimi i trentenni che hanno reiniziato da capo (nel mondo anglosassone e' molto piu' comune non essendo l'eta' una discriminante, anzi ai colloqui l'eta' e' spesso un dato sensibile non comunicabile) e diciamolo, si e' anche piu' maturi, si dispone del metodo necessario a non distrarsi.
[Modificato da ObbligazioneNaturale 15/07/2013 23:09]
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Re:
MARTINA.SANNINO83, 15/07/2013 22:03:

Se tornassi indietro, non mi iscriverei alla Federico II. Ma sono alla fine e,nonostante la moltitudine di errori fatti, sorse mi sta bene così. Con un gruppo di amici abbiamo provato a chiedere i finanziamenti all'unione europea per l'imprenditoria giovanile...peggio che andar di notte. Ci avrebbero anticipato solo 200.000 euro a fondo perduto. La parte restante, quasi 1 milione e mezzo di euro, sarebbe dovuto esser sborsato da noi. Mi dite gli studenti dove potrebbero prender sti soldi?




ah, solo?
Io dico, magari, invece di cominciare aprendo la fiat (cattivo esempio, mi rendo conto, ma rende l'idea), si potrebbe cominciare con l'aprire un'officina sotto casa.


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16/07/2013 01:11
 
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Ho provato in tutti i modi a farmi piacere facolta' scientifiche-sanitarie o comunque economiche. Sono scappata via quasi subito. Inutile, non ci sono portata per queste cose, nonostante abbia provato ad impegnarmi.

Io capiso le esigenze del mercato del lavoro, capisco che i tempi siano difficili. Pero' trovo vergognoso che un giovane debba rinunciare a cio' che davvero ama studiare perche' quella materia ( filosofia, storia, italiano) non gli da il pane.

Oggi si scelgono gli studi in base alle opportunita' di lavoro e non in base a cio' che davvero si vuole studiare.
Se a me non interessa l' economia o l' inglese sono costretta a farli per forza, altrimenti muoio di fame. Quello che trovo frustrante e' che tutti siano rassegnati a questa situazione.

Se da ragazzina mi avessero detto che mi sarei ritrovata in queste condizioni, invece di sgobbare sui libri al liceo per diplomarmi con il massimo dei voti,avrei piuttosto detto ai miei di iscrivermi a qualche corso per parrucchieri o cuochi cose che ovviamente non mi piacciono ma almeno mi sarei ritrovata con un lavoro.

Che tristezza veramente... e non dico altro perche' la Cassazione ha detto che e' vilipendio insultare il nostro Paese.
Praticamente, non ci si puo' nemmeno piu' sfogare.
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16/07/2013 02:23
 
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Sembra quasi che parlare inglese per voi sia una tortura, guardate che per i 20-30 enni dovrebbe essere conditio sine qua non.
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16/07/2013 02:47
 
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Re:
ObbligazioneNaturale, 16/07/2013 02:23:

Sembra quasi che parlare inglese per voi sia una tortura, guardate che per i 20-30 enni dovrebbe essere conditio sine qua non.




Prova a dire ad un inglese che se vuole lavorare deve imparare l' italiano, lasciare la sua terra e venire a vivere in Italia.Prova anche a dirlo ad un tedesco.

Ma e' inutile, ormai lo Stato ci ha inculcato la cultura della sottomissione alle lingue straniere, siamo schiavi e non ce ne rendiamo conto.

Studiare inglese e' piu' importante che studiare la cultura del mio Paese? Ma stiamo scherzando?

Resto dell' idea che tutto questo sia vergognoso.
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16/07/2013 08:13
 
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Tantissima carne al fuoco.

1) L'università è sempre un'utile occasione di crescita culturale. Purtroppo in Italia il percorso di studi non è finalizzato all'accesso nel mondo del lavoro, in particolare per gli studi di giurisprudenza.
Il mercato del lavoro richiede competenze che all'università non vengono fornite.
A 30 anni valuterei in tutta onestà in quanto tempo penso di finire il percorso di studi e qual è il costo opportunità di quel tempo (cioè cosa potrei fare in quel tempo di più utile?).
Sono fermamente convinto che per trovare soddisfazione nel mondo del lavoro si debba investire il proprio tempo nelle proprie passioni.
In ogni caso se dovessi consigliare il percorso universitario, mi verrebbe spontaneo invitare a fare "la cosa più difficile". Non bisogna scappare dalle difficoltà, solitamente lì si "annidano" i posti di lavoro.
Molti giuristi adorano gli studi storici ed odiano quelli economici. Tuttavia è negli studi economici che si trova più lavoro.

2)
Giddens sostiene che ogni persona abbia tre patrimoni: economico, familiare\culturale e sociale.
Il patrimonio sociale è decisamente il più rilevante. Avere contatti è l'unico modo per accedere la mondo del lavoro. Attenzione, non mi riferisco alla raccomandazione, ma al semplice canale d'accesso e di conoscenza alle informazioni necessarie per lavorare e agli ambienti dove c'è lavoro.
In realtà la buona volontà ed il merito servono a poco. La maggior parte delle volte non si viene valorizzati e al massimo viene data l'occasione di guardare la partita dalla panchina.
E' vero che i sacrifici vengono premiati. Troppo spesso ci si trincera dietro ad alibi per non prendersi la responsabilità delle proprie incapacità. Sognare un mondo come quello dei nostri genitori è, appunto, un sogno. Oggi entrare nel mercato del lavoro con un titolo di studio superiore è decisamente più difficile. Tuttavia è innegabile che i mercati siano saturi (e qui torna il discorso di concentrarsi su cose difficili dove sono pochi coloro che hanno voluto fare i sacrifici per imparare). Molto spesso ci si propone per lavorare gratis, per impegnarsi, per imparare ancora, ma le risposte non arrivano. Alcuni di noi hanno dovuto inventarsi l'impossibile per entrare in contatto con un ambito lavorativo\universitario, ma le dinamiche dominanti in Italia non sono quelle del merito e dell'impegno, quindi merito ed impegno non servono per essere premiati.

3) questione lingua:
non sono convinto che la imponga lo Stato, ma la dura realtà del mondo del lavoro.
Se l'inglese è la lingua più usata al mondo, non è colpa dell'Italia o del suo sistema d'istruzione esterofilo. In realtà il sistema educativo italiano è sempre troppo autoreferenziale.
[Modificato da giusperito 16/07/2013 08:15]
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24/07/2013 22:28
 
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Re: Re:
trixam, 15/07/2013 18:21:


Hai perfettamente ragione...



Pensa che uno di loro è Ivan Scalfarotto, il quale è per di più laureato a Napoli, ho detto tutto. Potrei citarti decine di casi di Senior e Junior Director laureati in giurisprudenza in grandi corporation, naturalmente molti di questi hanno preso un mba.
Potrei anche citare l'esempio più grande ed inarrivabile, giusto per
sognare in grande, Llyod Blankfein, amministratore delegato della Goldman Sachs che è un avvocato civilista.
Quando lasciò lo studio dove lavorava(guadagnando bene), Donovan, Leisure, Newton & Irvine, per andare a lavorare in una piccola società di intermediazione la fidanzata si mise a piangere pensando stesse per sposare uno sfigato. Probabilmente ha cambiato idea del 2007 quando Llyod ha guadagnato 68 milioni di dollari.
Se Llyod avesse ragionato come qualcuno di voi non accettando di rischiare tutto oggi nessuno saprebbe chi diavolo è.


Ma non è che sia una controprova, nelle grandi corporation il cv conta molto, molto, ma conta di più se conosci qualcuno.
Se non conosci nessuno, non ti assumerà mai nessuno a prescindere dalla tua laurea. Non per le logiche che pensate , ma perché nessun manager anche del più piccolo dei settori assumerà mai qualcuno che non conosce o che non gli è stato segnalato da qualcuno che conosce e di cui si fida.
Infatti l'università oltre a dare una formazione accademica dovrebbe svolgere un altro ruolo fondamentale: quello di metterti in contatto con le persone giuste.
Questa per esempio è la differenza fondamentale in Italia tra un'università pubblica e la Luiss o la Bocconi per citarne due a caso.
La luiss per dire è una università pietosa dal punto di vista della preparazione, lo dico conoscendo molti luissini, ma la differenza è poi che se il tuo relatore di laurea è Matteo Arpe, per dirne uno, il quale si presenta regolarmente agli appuntamenti con i tesisti e gli dedica più tempo di quanto fa un assistente scazzato in una università pubblica, allora ti si aprono delle porte.
Il networking è l'elemento fondamentale per trovare lavoro.






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26/07/2013 12:52
 
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Cominciare l'università di giurisprudenza a 30 anni è perfettamente inutile. Un vero suicidio lavorativo. Finisci a 40 anni per confrontarti con avvocati che non ti pagano il tirocinio e giovani di 26 anni con 110 e lode già più avviati. Si è pure troppo anziani per i concorsi. Ti consiglio di imparare un diverso mestiere e di esercitarlo. Nel tempo che passeresti sui libri guadagneresti invece qualcosa e a 40 anni potresti anche pensare di aprirti un qualcosina di tuo.
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17/09/2013 21:28
 
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Re:
LexFabia, 13/07/2013 16:46:

Sentite amici, il problema è la "vostra" mentalità e quella della stragrande maggioranza dei dottori in giurisprudenza. Non siete in grado di guardare oltre quei quattro concorsi che vi hanno profilato davanti genitori e amichetti vari. E quindi poi ve ne uscite che il mercato è saturo e che la nostra laurea non serve a nulla. Volete fare una bella cosa? Rompetevi il mazzo sull'inglese (e le lingue in generale) e puntate all'estero. Io attualmente sono riuscita ad ottenere uno stage in una multinazionale, nel settore Human Resources (a seguito di master), e se anche al termine non mi dovessero confermare in loco, ho altissime possibilità di andarmene all'estero. E non perchè io sia più intelligente o capace di voi, conosco semplicemente le due lingue "universali" (inglese e spagnolo) come l'italiano, e c'ho speso sacrifici su sacrifici, di ogni tipo. Guardate oltre, il mondo va ben oltre le Alpi e il Tirreno.

All'autore/autrice del post, rispondo: foss'anche a 40 anni, non è mai tardi per laurearsi, in Inghilterra se ne fregano dell'età. Lanciati su quello che più ti aggrada, ma impara STRABENE l'inglese.


ben detto

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19/09/2013 22:20
 
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Re:
federico.2, 26/07/2013 12:52:

Cominciare l'università di giurisprudenza a 30 anni è perfettamente inutile. Un vero suicidio lavorativo. Finisci a 40 anni per confrontarti con avvocati che non ti pagano il tirocinio e giovani di 26 anni con 110 e lode già più avviati. Si è pure troppo anziani per i concorsi. Ti consiglio di imparare un diverso mestiere e di esercitarlo. Nel tempo che passeresti sui libri guadagneresti invece qualcosa e a 40 anni potresti anche pensare di aprirti un qualcosina di tuo.




quoto!!!!
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