| | | | Post: 1.668 Post: 1.668 | Utente Veteran | Moderatrice | | OFFLINE |
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13/07/2013 20:58 | |
Storica000, 13/07/2013 20:18:
Uno passa tutta la vita nel suo Paese, ci cresce, ci studia e per cosa? Per andare a fare i servi in Paesi stranieri. Ma chi cavolo ha deciso che per lavorare devo sapere l' inglese, il tedesco o lo spagnolo?
E' vero, non c'e' solo l' Italia ma questo che vuol dire?
Provate a dire ad un tedesco che se vuole un lavoro deve imparare l' italiano... ma chi ha deciso queste stronzate?
Io non ho il diritto di avere un futuro nel mio paese, ma stiamo scherzando? E in virtu' di cosa?
Scuse, scuse e solo scuse. Cazzate. Uno stato che non si impegna per dare un futuro ai propri giovani e che li incita ad andarsene all' estero e' una vergogna!
Io sono d' accordo con te. Ma io lo so che da qui devo andar via. La laurea in giurisprudenza offre sbocchi, basta solo saprli trovare. E non credo che si parli dei soliti orgsnismi internazionali. Io credo che con la giusta volonta' si possa arrivare ovunque. Condivido quello che dice lex fabia, ma non riesco a giudicare chi vuole rimanere qui. Non riesco a giudicare chi vuole diventare avvocato o magistrato. Il problema non e' dei laureati ma del sistema eccessivamente corrotto. Poi,magari, e' la mia ingenuita' a farmi parlare, non so.
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| | | | Post: 1.588 Post: 1.588 | Utente Veteran | | OFFLINE | |
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14/07/2013 08:53 | |
Beh WAN abbiamo un'infarinatura giuridica,nulla di più.
Restando nel settore strettamente giuridico ci sono le law school o qualche posizione dove una laurea vale l'altra.
Ripetendo il mantra non escono nuovi posti,ma gentilmente mi fate qualche esempio di opportunità all'estero ve ne sarei grato. [Modificato da connormaclaud 14/07/2013 08:54] |
| | | | Post: 131 Post: 131 | Utente Junior | | OFFLINE | |
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14/07/2013 10:13 | |
Storica000, 13/07/2013 20:18:
Uno passa tutta la vita nel suo Paese, ci cresce, ci studia e per cosa? Per andare a fare i servi in Paesi stranieri. Ma chi cavolo ha deciso che per lavorare devo sapere l' inglese, il tedesco o lo spagnolo?
E' vero, non c'e' solo l' Italia ma questo che vuol dire?
Provate a dire ad un tedesco che se vuole un lavoro deve imparare l' italiano... ma chi ha deciso queste stronzate?
Io non ho il diritto di avere un futuro nel mio paese, ma stiamo scherzando? E in virtu' di cosa?
Scuse, scuse e solo scuse. Cazzate. Uno stato che non si impegna per dare un futuro ai propri giovani e che li incita ad andarsene all' estero e' una vergogna!
Quoto decisamente!!!
Qui non si tratta di piangersi addosso,essere pessimisti etc..ma guardare in faccia la realtà!!
Non penso che nessuno di noi abbia volontà,spirito di sacrificio e compagnia bella,ma il problema è quello che il mercato del lavoro NON offre!!Abbiamo dirittol ad un lavoro e in Italia visto che ho scelto di studiare giurisprudenza e non ad es. lingue cosicchè sia subito automatico pensare all'estero..ognuno guarda al suo futuro come vuole,ma la cosa più naturale è farsi un futuro qui!!
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| | | | Post: 1.844 Post: 1.843 | Utente Veteran | | OFFLINE | |
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14/07/2013 10:51 | |
-giurista-, 14/07/2013 10:13:
Quoto decisamente!!!
Qui non si tratta di piangersi addosso,essere pessimisti etc..ma guardare in faccia la realtà!!
Non penso che nessuno di noi abbia volontà,spirito di sacrificio e compagnia bella,ma il problema è quello che il mercato del lavoro NON offre!!Abbiamo dirittol ad un lavoro e in Italia visto che ho scelto di studiare giurisprudenza e non ad es. lingue cosicchè sia subito automatico pensare all'estero..ognuno guarda al suo futuro come vuole,ma la cosa più naturale è farsi un futuro qui!!
ma voi dite che "il mercato non offre " ma cosa deve offrire?? i concorsi , anche se rari , ci sono tutti .. la pratica , cn difficoltà , ma si può fare .. ma insomma che volete ?? per questo , al contrario di quanto dite , è tutta questione di impegno e sacrificio perchè volendo le strade ci sono .. difficili .. ma ci sono .. quindi di cosa vi lamentate ? mah .................. |
| | | | Post: 1.669 Post: 1.669 | Utente Veteran | Moderatrice | | OFFLINE |
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14/07/2013 11:23 | |
ifigeniaaaa, 14/07/2013 10:51:
ma voi dite che "il mercato non offre " ma cosa deve offrire?? i concorsi , anche se rari , ci sono tutti .. la pratica , cn difficoltà , ma si può fare .. ma insomma che volete ?? per questo , al contrario di quanto dite , è tutta questione di impegno e sacrificio perchè volendo le strade ci sono .. difficili .. ma ci sono .. quindi di cosa vi lamentate ? mah ..................
No dai, mò non esageriamo. Il mercato non offre. E' un dato di fatto.
Fai la pratica? Vieni sfruttato per 18 mesi, mandato avanti e indietro senza ricevere nulla in cambio. Il che andrebbe pure bene, perchè si deve imparare e si deve fare esperienza e non si può pretendere il cocco ammonato e buono. Poi, però,devi fare l'esame. L'esame è un truffa, Le correzioni un mafia e voglio essere buona e larga di vedute dicendo che forse, forse, di quelli che sono passati uno strimzito 5% ha svolto bene il compito ed è passato per motivi di merito.
Concorsi pubblici? Certo, ogni tanto si ricordano di inaugurarli. Sono una mafia peggio dei precedenti.
Concorso in magistratura? C'è la mafia della SSPL. Ditemi quello che volete, chiamatemi ignorante, ma non concepisco di fare dopo 5 anni di studio altri 2 anni che , a detta di molti, sono inutili, (visto che parecchie persone affiancano corsi privati...) per accedere ad un concorso. Concorso che pure ha le sue anomalie "italiane", però, sembrerebbe, sia un pò più meritocratico degli altri.
Penso che questo discorso si possa ripetere anche per il notariato.
Master: qui tocchiamo un punto spinoso. Costano un botto. Ma proprio tanto! Il padre di una mia amica ha dovuto chiedere un finanziamento per far conseguire il master a sua figlia, alla faccia della meritocrazia, insomma.
Ragazzi, guardiamo in faccia alla realtà: siamo troppi. E dobbiamo comportarci di conseguenza, almeno secondo me.
Poi, chi vuole farsi uscire i lividi a furia di darsi pizzichi sulla pancia, faccia pure.
@Connor: io so di laureati italiani in giurisprudenza che lavorano attivamente e ben retribuiti nei consigli direttivi di multinazionali. |
| | | | Post: 1.845 Post: 1.844 | Utente Veteran | | OFFLINE | |
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14/07/2013 11:37 | |
WeAreNemesis, 14/07/2013 11:23:
No dai, mò non esageriamo. Il mercato non offre. E' un dato di fatto.
Fai la pratica? Vieni sfruttato per 18 mesi, mandato avanti e indietro senza ricevere nulla in cambio. Il che andrebbe pure bene, perchè si deve imparare e si deve fare esperienza e non si può pretendere il cocco ammonato e buono. Poi, però,devi fare l'esame. L'esame è un truffa, Le correzioni un mafia e voglio essere buona e larga di vedute dicendo che forse, forse, di quelli che sono passati uno strimzito 5% ha svolto bene il compito ed è passato per motivi di merito.
Concorsi pubblici? Certo, ogni tanto si ricordano di inaugurarli. Sono una mafia peggio dei precedenti.
Concorso in magistratura? C'è la mafia della SSPL. Ditemi quello che volete, chiamatemi ignorante, ma non concepisco di fare dopo 5 anni di studio altri 2 anni che , a detta di molti, sono inutili, (visto che parecchie persone affiancano corsi privati...) per accedere ad un concorso. Concorso che pure ha le sue anomalie "italiane", però, sembrerebbe, sia un pò più meritocratico degli altri.
Penso che questo discorso si possa ripetere anche per il notariato.
Master: qui tocchiamo un punto spinoso. Costano un botto. Ma proprio tanto! Il padre di una mia amica ha dovuto chiedere un finanziamento per far conseguire il master a sua figlia, alla faccia della meritocrazia, insomma.
Ragazzi, guardiamo in faccia alla realtà: siamo troppi. E dobbiamo comportarci di conseguenza, almeno secondo me.
Poi, chi vuole farsi uscire i lividi a furia di darsi pizzichi sulla pancia, faccia pure.
@Connor: io so di laureati italiani in giurisprudenza che lavorano attivamente e ben retribuiti nei consigli direttivi di multinazionali.
da quando il mondo è mondo è stato sempre cosi .. oggi di più perchè c'è crisi .. ma eppure esiste tanta gente che con il dovuto impegno è emersa.. si è guadagnato un posto.. io nn voglio difendere l'italia che reputo schifosa molto più di voi e i perchè li conosciamo tutti .. ma davvero crete che un percorso fuori italia nn sia altrettanto sacrificante ?? nn necessiti di altrettanti sforzi ?? o credete sia tutto rose e fiori ?? allora io combatto un pò di più ma almeno resto in italia, accanto alla mia famiglia e nel posto dove , fortunatamente o sfortunatamente, sn nata e cresciuta.
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| | | | Post: 1.846 Post: 1.845 | Utente Veteran | | OFFLINE | |
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14/07/2013 11:38 | |
ifigeniaaaa, 14/07/2013 11:37:
da quando il mondo è mondo è stato sempre cosi .. oggi di più perchè c'è crisi .. ma eppure esiste tanta gente che con il dovuto impegno è emersa.. si è guadagnato un posto.. io nn voglio difendere l'italia che reputo schifosa molto più di voi e i perchè li conosciamo tutti .. ma davvero credete che un percorso fuori italia nn sia altrettanto sacrificante ?? nn necessiti di altrettanti sforzi ?? o credete sia tutto rose e fiori ?? allora io combatto un pò di più ma almeno resto in italia, accanto alla mia famiglia e nel posto dove , fortunatamente o sfortunatamente, sn nata e cresciuta.
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| | | | Post: 1.847 Post: 1.846 | Utente Veteran | | OFFLINE | |
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14/07/2013 11:40 | |
connormaclaud, 14/07/2013 08:53:
Beh WAN abbiamo un'infarinatura giuridica,nulla di più.
Restando nel settore strettamente giuridico ci sono le law school o qualche posizione dove una laurea vale l'altra.
Ripetendo il mantra non escono nuovi posti,ma gentilmente mi fate qualche esempio di opportunità all'estero ve ne sarei grato.
trovo questa osservazione molto arguta.. e vera ..
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| | | | Post: 1.589 Post: 1.589 | Utente Veteran | | OFFLINE | |
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14/07/2013 12:09 | |
io so di laureati italiani in giurisprudenza che lavorano attivamente e ben retribuiti nei consigli direttivi di multinazional
con una sola laurea in giurisprudenza?
Mi domando con quali competenze
Il discorso d'infigenia è in parte condivisibile,ma se pensi ad una tassazione insostenibile a fronte di servizi pessimi, ad un sistema pensionistico truffaldino,ad una vita molto più stressante che altrove e una totale assenza di condivisione delle scelte politiche e un imbruttimento della socialità degli italiani, il "sacrificio" per questa italia è da masochisti.
Abbiamo storia,arte e cibo? Beh,magra consolazione per una prospettiva di vita sottotono.
La triste verità è che l'italia non offre niente,ma non da oggi.
Gli altri paesi hanno altri problemi,indubbio,ma se i contro sono più pesanti dei pro non ha molto senso rimanere qui.
Giustamente ogni situazione è una storia a sè ed ognuno,di volta in volta, vede se il gioco vale la candela o meno. |
| | | | Post: 753 Post: 753 | Utente Senior | | OFFLINE |
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14/07/2013 12:37 | |
Diciamo che il discorso estero prende corpo in quanto conoscendo precisamente qual è la situazione in Italia, uno necessariamente volge lo sguardo ad altri lidi, per non escludersi nessuna possibilità, che poi anche questo sia un percorso ricco di insidie e difficoltà nn v è dubbio ma è altrettanto un dato il fatto che voler rimanere ancorati al proprio territorio è un limite mentale più che un sintomo di attaccamento per la maggior parte di noi (e mi ci metto pur io che ancora non riesco ad accettare totalmente l'idea di andare fuori) |
| | | | Post: 1.016 Post: 1.007 | Utente Veteran | | OFFLINE |
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14/07/2013 12:51 | |
LexFabia, 13/07/2013 16:46:
Io attualmente sono riuscita ad ottenere uno stage in una multinazionale, nel settore Human Resources (a seguito di master), e se anche al termine non mi dovessero confermare in loco, ho altissime possibilità di andarmene all'estero.
se uno non vuole lavorare in una realtà aziendale, multinazionale e tutto quello che ti pare, cosa fa?
io sarei anche propensa ad andare all'estero anche perchè qui, attualmente, non mi trattiene niente, ma cosa faccio se non voglio fare l'impiegata aziendale???
il punto è che bisogna seguire anche un po' le proprie inclinazioni e lavorare nel settore che più corrisponde a ciò che reputiamo affine ai nostri interessi
anche così le difficoltà non mancano figuriamoci fare qualcosa che consideriamo estraneo, lontano dalle nostre attitudini.
[Modificato da birrena@ 14/07/2013 12:53]
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| | | | Post: 175 Post: 173 | Utente Junior | | OFFLINE | |
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14/07/2013 13:32 | |
consiglio la triennale per igienista dentale. |
| | | | Post: 500 Post: 500 | Utente Senior | | OFFLINE | |
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14/07/2013 13:48 | |
Se queste sono le premesse, credo che sia meglio ritornare all'agricoltura e allevamento di bufale...Ahahah
Tornando in tema se noi laureati e laureandi in legge non sappiamo il da farsi, significa che abbiamo sbagliato tutto senza accorgercene....ma sicuramente non è così almeno per me...
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| | | | Post: 1.409 Post: 1.410 | Utente Veteran | | OFFLINE | |
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14/07/2013 13:58 | |
Io ho pensato tante volte di andare all'estero. Obbiettivamente però per i nostri studi non lo vedo un percorso tanto percorribile. Vero che la direttiva 80/2005 consente di svolgere la professione forense in tutto l'ambito comunitario, ma è pur vero che dovresti imparare la lingua e il diritto dello stato presso cui ti trasferisci. Ovvio che in una multinazionale sarebbe tutt'altra cosa. Non so esattamente come ci si arriva ma è triste pensare che dopo anni ed anni di studio ci si debba fare il mazzo con un percorso post-laurea che non sai dove ti porterà. Cmq ci sono pure gli architetti che stanno peggio di noi.. |
| | | | Post: 1.410 Post: 1.411 | Utente Veteran | | OFFLINE | |
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14/07/2013 14:13 | |
Cmq la situazione in questo paese è pessima per tutti. Ho amiche che con lauree in Sociologia, Scienze Politiche e Beni culturali fanno le commesse da Carpisa.... La verità è che la situazione dei laureati in legge è diventata analoga a quella dei precari nella scuola. Negli anni '70 e '80 la scuola era considerata un ammortizzatore sociale ed è stata inflazionata al punto di riempirla in toto con la conseguenza che oggi non ci sono più sbocchi (idem nella P.A. in generale).Se anche per i nostri studi 15 anni fa si sarebbe introdotto un numero chiuso per legge, come avvenuto oltre 30 anni fa a Medicina, ora non ci ritroveremmo cosi. Non ha senso sfornare un mare di laureati a fronti di pochi posti che il mercato può offrire. |
| | | | Post: 1.358 Post: 1.346 | Utente Veteran | | OFFLINE |
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14/07/2013 16:13 | |
Storica000, 12/07/2013 16:44:
Naturalmente, mi riferisco ai trentenni che non sono riusciti ad inserirsi nel mercato del lavoro solo col diploma.
io credo che non sia mai troppo tardi per fare ciò che si vuole...se si è pessimisti non si fa nulla nè a 18 anni nè a 50....in bocca al lupo
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| | | | Post: 132 Post: 132 | Utente Junior | | OFFLINE | |
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14/07/2013 17:11 | |
ifigeniaaaa, 14/07/2013 10:51:
ma voi dite che "il mercato non offre " ma cosa deve offrire?? i concorsi , anche se rari , ci sono tutti .. la pratica , cn difficoltà , ma si può fare .. ma insomma che volete ?? per questo , al contrario di quanto dite , è tutta questione di impegno e sacrificio perchè volendo le strade ci sono .. difficili .. ma ci sono .. quindi di cosa vi lamentate ? mah ..................
Il mercato è saturo questo vuol dire!!!
Ho esempi di persone vicine,con massima volontà e spirito di sacrificio,davvero invidiabile che hanno serie difficoltà!!
Ma poi per conocorsi quali intendi?!Sono molto pochi,io sto aspettando di farne uno da più di un anno e mezzo a causa dei continui rinvii,quelli delle scuole di specializzazione sono in attesa del concorso in magistratura che tarda ad arrivare,l'esame di avvocato è una farsa ma il bello è che ti prendono x il sedere,con una percentuale di bocciati a "random".
Questa è la REALTà e non ci piove,poi ovviamente ognuno di noi cercherà di dare il meglio,sacrificandosi ulteriormente ma questa è un'altra questione!! |
| | | | Post: 812 Post: 812 | Utente Senior | | OFFLINE | |
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14/07/2013 20:30 | |
L' "impiegato" aziendale con una laurea in giurisprudenza e percorsi post lauream non esiste, non siamo alle poste del paesello nè all'ufficio sinistri dove lavora Fantozzi. Sarà che vivendo una realtà come Milano, entrando nell'ingranaggio di determinati meccanismi e respirando un'aria completamente diversa certe cose mi appaiono scontate, e mi scuso se appaio sferzante. Le multinazionali necessitano di persone con forti competenze giuridiche, e le cercano in: risorse umane, dipartimenti legali, uffici commerciali et similia. I dirigenti non esistono solo nel pubblico. La maggior parte dei direttori del personale sono avvocati. Le multinazionali possiedono miriadi di settori in cui il diritto la fa da padrone. Servono le lingue, e bene. Poi è chiaro, naturale che ognuno abbia le proprie aspirazioni e che non è assolutamente giusto che un Paese debba costringere ad andarsene fuori per campare. Ma data l'attuale situazione, o ci si adatta alle esigenze del momento o ci si piange addosso fino a quando le cose non migliorano. Sia chiaro che non volevo essere d'offesa a nessuno, semplicemente spronarvi a non abbattervi perchè le strade ci sono, baste saperle cercare. Inutile giocare al "chi sta peggio di chi" o al "piangi tu che piango anche io e disperiamoci tutti insieme". Così sicuro l'occupazione non salta fuori. "L'uomo è un qualcosa che deve essere superato. Ama le tue virtù, giacchè perirai per esse".
(F. W. Nietzsche, Così parlò Zarathustra) |
| | | | Post: 2.200 Post: 2.200 | Utente Veteran | | OFFLINE | |
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14/07/2013 22:16 | |
Dal professore Prisco, che mi prega di postare
Vi leggo solo ora. Discussione interessantissima. Vi dico la mia esperienza personale: mi sono laureato quarant'anni fa, forse avrei preferito Storia e Filosofia, ma mi feci influenzare da una tradizione legale familiare (comunque sempre coltivata assieme al giornalismo, mia vera passione. Il diritto è stato un amore "adulto", non a prima vista, ma poi amore obbiettivamente e onestamente lo è stato). I miei amici laureati in Lettere - che allora invidiavo - lavorarono anch'essi subito, come me. Per voi invece non può essere la stessa cosa, bisogna essere realisti. Questo Paese arranca e (anche se fa male al cuore dirlo) bisogna anche sapere guardare oltre, ad ambiti meno tradizionali e a Paesi diversi. Detto questo, iscriversi all'università e laurearsi non è mai inutile. Ho letto su Facebook di una signora che non aveva potuto farlo prima. Si è laureata ottantenne () e nel video era ovviamente felicissima e commossa, festeggiata da professori e studenti giovani, oltreché dai figli. Detto questo, una cosa è la passione e un'altra il lavoro: per il lavoro ci possono anche essere soluzioni diverse dalla laurea e comunque oggi è difficile tutto, qui, Lex Fabia non ha torto (nemmeno per le lingue), ma forse è troppo dura nel modo di dirlo. Ogni storia è troppo personale per dare giudizi aprioristici, io guarderei alle vocazioni, alle università più "spendibili" (non sempre quello che è sotto casa è il meglio,poi bisogna fare i conti con possibilità e volontà), a come evolve in prospettiva il mercato del lavoro (non cioè a sei mesi, ma con una previsione a cinque anni). E, potendo, se dovessi consigliare oggi qualcuno, gli o le direi: o una laurea bruciando i tempi, strettamente nel periodo stabilito dall'università (cioè non fuori corso) e non mediocre, cioè studiando per capirsi e per capire, o alternare qualche lavoro allo studio e perciò allungare quest'ultimo, ma consapevolmente. Cosentino faceva sopra ironia sull'agricoltura: ma sapete che il settore è uno di quelli che in un periodo di crisi generale invece esporta? Non c'è mancanza di dignità, qualunque sia il lavoro. E' tardi per me, ma - senza ironia -se (con la consapevolezza e nella situazione generale di oggi) tornassi indietro non escluderei di lavorare in un'azienda agricola, di imparare a fare il cuoco seriamente (cucino da 22/24, non da trenta), di fare cose nuove: vedere crescere e apprezzare qualcsa di curato con le proprie mani e col proprio sudore è bellissimo.
Auguri sinceri , ma non ruffiani (cioè relisti) a tutti |
| | | | Post: 133 Post: 133 | Utente Junior | | OFFLINE | |
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15/07/2013 09:10 | |
Grazie professore,è sempre un piacere leggerla:) |
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