| | | | Post: 2.714 Post: 2.714 | Utente Veteran | | OFFLINE |
|
03/04/2011 20:58 | |
La morte a Venezia - Thomas Mann
Cominciato con fatica. La descrizione iniziale del protagonista, della sua tensione morale, dell'autodisciplina eroica a cui impronta la sua vita artistica e del suo sdegnoso rifiuto borghese dell'abisso, è prolissa ed estenuante.
Ma poi pagina dopo pagina il racconto diventa vorticoso, come la passione di von Aschenbach per il giovanissimo Tadzio, incarnazione splendente e fragile della Bellezza, e ti risucchia letteralmente, costringendoti a seguire il protagonista con la stessa febbrile impazienza con cui segue i passi del ragazzo per tutta Venezia.
Ti risucchia e ti precipita nello stesso abisso in cui scivola Aschenbach, sullo sfondo di una Venezia ambigua, meravigliosa e malata. Sembra quasi di sentirlo, verso la fine, l'odore del disinfettante sparso per la città per coprire i segni del colera.
"La morte a Venezia" è racconto sul dissidio fra vita e arte, sull'impossibilità di reprimere le pulsioni istintuali, sull'assurdità di una ricerca della bellezza aliena dai sensi, che non puo' non far riflettere chiunque si dedichi a qualsiasi forma artistica.
In conclusione di questo sproloquio, posto una canzone di Vecchioni dedicata proprio a "La morte a Venezia" che ho scoperto in questi giorni.
Le immagini del video sono quelle dell'omonimo film di Luchino Visconti.
|
|
|