Sulla magistratura aggiungerei un'idea che non mi dispiace del tutto. Credo che il processo penale debba essere ricondotto ad una maggiore parità. Parallelamente non mi dispiacerebbe una maggiore cautela dei pubblici ministeri nell'esercizio dell'azione penale. Come raggiungere tutto questo? Forse mi sbaglio, ma puntando sulla responsabilità della magistratura, in termini, però, di efficienza. Se (come accade a notissimi magistrati) le mie inchieste si risolvono spesso in un nulla di fatto, allora ne riceverò pregiudizi in termini di carriera. Ora, il pregiudizio maggiore per lo Stato è commisurato (non illudiamoci) in termini economici. Allora si dovrebbe stabilire (cosa, a mio avviso, anche costituzionalmente congruo) che all'esito di un processo con sentenza di assoluzione, lo stato paghi la parcella dell'avvocato all'imputato. Indipendentemente dal suo reddito, perchè sottoposto ingiustamente a giudizio. Indipendentemente dalla parcella (della serie, se mi scelgo il prof. Coppi, lo Stato mi paga Coppi, se risulto innocente). Credo che tante "brillanti" carriere verrebbero ridimensionate. E tanti processi non si celebrerebbero proprio. Salvando autonomia della magistratura e obbligatorietà dell'azione penale (escludendo la "temerarietà" dell'azione penale).
Nolite conformari huic saeculo sed reformamini in novitate sensus vestri.