L'elezione di Prodi porterà il paese alla ingovernabilità e ad un confronto sempre più muscolare. L'economia ne risentirà molto. A quel punto alle prossime elezioni Berlusconi avrà buon gioco sull'elettorato (oltre al suo nocciolo duro molto fidelizzato). Non credo, a quel punto, che la carta Renzi avrebbe lo stesso valore prorompente che avrebbe avuto lo scorso febbraio. Le uscite del temerario sindaco di Firenze degli ultimi tempi (in altri tempi Firenze aveva dato all'Italia sindaci molto più saggi...) non lo rendono, a mio avviso, tanto gradito nel campo del centrodestra, cui vorrebbe abbondantemente attingere. Poi le elezioni si terranno in un clima, come ha detto il Professore Prisco, da "1948", con tutta la capacità del cavaliere di smuovere i suoi e richiamarli alle urne. Aggiungiamoci che molti elettori della sinistra vedono ancora Renzi come il fumo negli occhi (ne conosco tantissimi che lo "schifano" letteralmente). La psicologia degli elettori è molto mutevole.
Nolite conformari huic saeculo sed reformamini in novitate sensus vestri.