Una modesta analisi, dopo il primo scrutinio
Dal professore Prisco, che mi prega di postare
Conosco, stimo e apprezzo Rodotà. Nessun paragone è possibile tra la sua caratura intellettuale e quella del modesto Marini. Sarebbe un ottimo ministro della Cultura, Stefano. Non però un Presidente della Repubblica, che deve rappresentare e garantire tutti. Sul piano politico e delle posizioni culturali, la radicalità di Rodotà vale quella della Bonino ( che è come "La sora Camilla: tutti la vogliono e nessuno la piglia"): improponibile. L'Italia è fatta perlopiù di moderati e - spesso - di minoranze antiparlamentari (era vero anche ieri: Mussolini fu contro la Casta della sua epoca), essendo inoltre perlopiù ignoranti (qualche esempio: la "cittadina" grillina Lombardi, laureata in Giurisprudenza, forse dalle dispense, non sa che il Capo dello Stato deve avere almeno cinquant'anni; Peter Gomez, giornalista del
Fatto Quotidiano, dice che occorre un Capo dello Stato "sensibile alle esigenze dei cittadini": non so che cosa significhi: o è dire un'ovvietà, o è dimenticare che il Presidente della Repubblica, in Italia non si sceglie con elezione popolare diretta, né con "Quirinarie", magari truccate o comunque incontrollabili, sul
web). La differenza tra PdL e PD è che il primo ha un padrone, il secondo è un casino. Bersani non è in grado di garantire accordi, figuriamoci un governo di minoranza (bestemmia costituzionale, in Italia: l'art. 94 della Costotuzione prescrive la esplicita fiducia iniziale, al massimo entro dieci giorni; in altri ordinamenti parlamentari, la fiducia iniziale a un Governo è invece presunta, fino ad esplicito voto contrario). Se continua così, il PD rischia seriamente la scissione e almeno sarebbe la fine di un equivoco: i moderati si riorganizzerebbero assieme al Centro, la sinistra (con Barca, Vendola, Orfini, Fassina, i "giovani turchi" e una parte di "Cinque Stelle") a sinistra, con fine di una unione di fatto più innaturale delle unioni gay, che non dovrebbero invece scandalizzare più nessuno, Bersani a casa e Renzi, forse, al governo, ma non subito: quando crescerà e smetterà (come del resto certi cinquestellati) di essere arrogante. Amen