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Liberiamoci dai notai

Ultimo Aggiornamento: 06/12/2011 09:26
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01/12/2011 10:57
 
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Re:
JuanManuelFangio, 30/11/2011 21.29:

Gius bellissimo post. Questa è una battaglia di civiltà. Credo che questo paese non possa prescindere, per un vero rilancio, dai seguenti argomenti:
1) Abolizione dei notai e riforma delle professioni;
2) Liberalizzazione delle farmacie (i farmaci devono essere venduti ovunque, anche sull'autogrill). Le blande norme di Bersani non bastano;
3) Legalizzazione delle droghe leggere e delle pesanti. I relativi introiti devono essere dello stato;
4) analogo discorso di cui al punto 3) vale per la prostituzione.

Altro che spread, con tutto il rispetto.

P.S. condivido anche privatizzare la RAI




Condivido soprattutto "altro che spread"...
Ovviamente tu sai che sono favorevole a tutte le tue proposte (il pap(i)ello l'hai letto pure tu [SM=g2725401] )

@Nap
per le farmacie il discorso credo sia tra farmaci soggetti a prescrizione medica e non. In pratica il farmacista quando vai a comprare alcuni farmaci si limita a consegnarteli come un mero distributore automatico. Dagli antibiotici agli antipiretici, dagli antipertensivi agli antinfiammatori il farmacista si limita a distribuire. Questi farmaci potrebbero essere venduti ovunque.
Ora alzo il tiro. I farmaci soggetti a prescrizione medica, per esempio le benzodiazepine, vengo distribuite sempre con particolare facilità dietro la mera presentazione della ricetta. Ora se mettessimo per strada un distributore automatico come quello delle sigarette che leggesse una particolare card (tipo quella del codice fiscale) dove il medico ha "caricato" la ricetta, non sarebbe la stessa cosa?
Il farmacista nel 99,9% dei casi si limita a prendere dal retro i farmaci che gli vengono chiesti. In alcuni casi danno informazioni, ma certo non basta a giustificare il contingentamento. I clienti che hanno bisogno di informazioni potrebbero sempre scegliere di andare nel negozio dove viene fornito il servizio di consulenza oppure potrebbero chiedere al medico (che è poi l'unico abilitato e che ha studiato per dare informazioni e consigli), mentre gli altri sarebbero liberi di andare al distributore automatico.

Sulle droghe il problema è concettuale. Il fumo uccide eppure riteniamo che lo Stato possa esserne il monopolista. La droga leggera sarebbe la "canna" o la coca? La coca può portare alla morte anche con una semplice dose di prova.
Il punto non è economico, cioè non è la convenienza dello Stato a gestire questo settore. Se anche "noi bravi ragazzi" abbiamo una facilità estrema a reperire qualsiasi tipo di droga (anche l'eroina), sarebbe il caso che lo Stato si preoccupasse di garantire quantomeno la genuinità del prodotto e la corretta e piena informazione del fruitore.


@Angel: ribadisco che mi dispiace per l'incomprensione [SM=g2725291] ..e poi una cazziata me la potevi fare [SM=x43813]
[Modificato da giusperito 01/12/2011 11:02]
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Re: Re: Re:
giusperito, 01/12/2011 10.28:



è sempre interessante leggere opinioni in dissenso, ma sarebbe bello che queste opinioni non fossero la conseguenza del solo titolo del topic e non del suo contenuto. Per le tue domande ti rinvio all'articolo postato che proprio di queste cose parla. Mi piacerebbe leggere il dissenso come conseguenza di quei contenuti e non di preconcette posizioni di difesa di una categoria alla quale, come è chiaro, ambisci ad appartenere.

Inoltre come diceva Obbligazione vendere un pc o una casa è per il nostro ordinamento la stessa cosa. La vendita di una casa senza passare dal notaio è pienamente legittima ed efficace. L'unico problema è l'opponibilità ai terzi... anzi (lo dico come nota di colore), secondo parte della dottrina, il trasferimento della proprietà di un immobile può prescindere anche dalla forma scritta se si tratta di adempimento di Obbligazione naturale...


[SM=g2725330] bah escludendo la nota di colore:
1)Dell'articolo confesso che avevo letto solo l'inizio perchè è un cumulo di luoghi comuni e banalità,oltre ad essere privo di ogni fondamento giuridico:la lettera del notaio(ammesso che esista visto che è un copiaincolla dal sito del notariato)è anche del 2006,anacronistica proprio perchè alla fine,ad esempio,l'articolo fa riferimento ai presunti trasferimenti in nero di denaro nei trasferimenti immobiliari:quindi la tracciabilità,l'indicazione dei mezzi di pagamento e la dichiarazione prezzo-valore sono un optional? [SM=g2725335]
2)non mi risulta che per il trasferimento del pc sia necessaria la forma scritta a pena di nullità ,cmq se il problema è l'opponibilità ai terzi tranquillo puoi andare dal giudice e farti accertare la sottoscrizione non serve il notaio
3)esperti in diritto civile e notai non è la stessa cosa perchè il diritto civile è così ampio che esserne esperti è impossibile:il notaio è un tecnico del diritto,non un esperto è diverso.
Poi mi sembra un'ovvietà il ruolo del notaio serve a limitare l'evenienza che vi siano giudizi non ad escluderla è chiaro!
Un "non addetto ai lavori" per districarsi nel marasma delle leggi ha bisogno della consulenza di un "esperto in diritto civile",su questo spero concorderai,se un contratto per essere tale è fatto da 2 o più parti,presumo anche altre richiedano la consulenza di un esperto...dunque dov'è lo snellimento e il risparmio per "i comuni mortali"?
2)Si ci guadagnano anche altri,ma su quale base un non addetto ai lavori stabilisce che l'atto di un professionista è migliore di un altro?il prezzo? [SM=x43799] [SM=g2725341].Poi se si prendono la casa,non c'è problema...facciamo ricorso tanto posso andare a dormire sotto i ponti nel frattempo.
Il notaio è un essere umano e come tale è un soggetto fallibile mi sembra così banale dirlo,ma evidentemente si deve sottolineare pure questo.
3)abolizione ordine e abolizione dei notai tout court sono due cose completamente diverse...non sono un bravo notaio o avvocato perchè iscritto all'ordine ma sicuramente non significa che possono diventare avvocati e notai cani e porci,il mercato da solo in questo campo non è sufficiente,altro ancora sono le tariffe minime non confondiamo i piani.
Vado contro i miei interessi,se abolissero il concorso ci andrei benissimo...pensi sia plausibile che per "mettere una firma" si debba superare un concorso difficilissimo,il sospetto che dietro quella firma c'è altro non viene?ah già la casta degli intoccabili e l'asino che vola,quando mi correggono i notai ho l'umiltà per rendermi conto che evidentemente non avevo studiato bene quella legge,non ne avevo capito l'applicazione pratica o semplicemente non la ricordavo,se qualcuno senza studiare quello che faccio io lo sa fare meglio tanto di cappello!
Per scrivere gli atti ci sono le segretarie,con suite notaro(il programma informatico degli studi notarili) scrivere un atto è facilissimo 2 click e via...il pc però non lo sa se quello,per esempio,è un bene culturale,se viene da una donazione con legittimari col sangue agli occhi,che si deve fare il frazionamento dell'ipoteca perchè altrimenti rischio che se il mio vicino di casa non paga,la casa la perdo io e bla bla bla bla.
Indubbiamente chiunque può fare il notaio non si deve essere geni,ma si deve sgobbare sui libri:magari un po' di umiltà non sarebbe male...


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PS:il passaggio di proprietà dell'auto non si fa più dal notaio:eppure si paga lo stesso perchè le tasse sono invariate e nessuno ha fatto volontariato....poi il fatto che intestano le macchine pure ai morti è marginale
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Re: Re: Re: Re:
aurora984, 01/12/2011 14.50:


[SM=g2725330] bah escludendo la nota di colore:
1)Dell'articolo confesso che avevo letto solo l'inizio perchè è un cumulo di luoghi comuni e banalità,oltre ad essere privo di ogni fondamento giuridico:la lettera del notaio(ammesso che esista visto che è un copiaincolla dal sito del notariato)è anche del 2006,anacronistica proprio perchè alla fine,ad esempio,l'articolo fa riferimento ai presunti trasferimenti in nero di denaro nei trasferimenti immobiliari:quindi la tracciabilità,l'indicazione dei mezzi di pagamento e la dichiarazione prezzo-valore sono un optional? [SM=g2725335]
2)non mi risulta che per il trasferimento del pc sia necessaria la forma scritta a pena di nullità ,cmq se il problema è l'opponibilità ai terzi tranquillo puoi andare dal giudice e farti accertare la sottoscrizione non serve il notaio
3)esperti in diritto civile e notai non è la stessa cosa perchè il diritto civile è così ampio che esserne esperti è impossibile:il notaio è un tecnico del diritto,non un esperto è diverso.
Poi mi sembra un'ovvietà il ruolo del notaio serve a limitare l'evenienza che vi siano giudizi non ad escluderla è chiaro!
Un "non addetto ai lavori" per districarsi nel marasma delle leggi ha bisogno della consulenza di un "esperto in diritto civile",su questo spero concorderai,se un contratto per essere tale è fatto da 2 o più parti,presumo anche altre richiedano la consulenza di un esperto...dunque dov'è lo snellimento e il risparmio per "i comuni mortali"?
2)Si ci guadagnano anche altri,ma su quale base un non addetto ai lavori stabilisce che l'atto di un professionista è migliore di un altro?il prezzo? [SM=x43799] [SM=g2725341].Poi se si prendono la casa,non c'è problema...facciamo ricorso tanto posso andare a dormire sotto i ponti nel frattempo.
Il notaio è un essere umano e come tale è un soggetto fallibile mi sembra così banale dirlo,ma evidentemente si deve sottolineare pure questo.
3)abolizione ordine e abolizione dei notai tout court sono due cose completamente diverse...non sono un bravo notaio o avvocato perchè iscritto all'ordine ma sicuramente non significa che possono diventare avvocati e notai cani e porci,il mercato da solo in questo campo non è sufficiente,altro ancora sono le tariffe minime non confondiamo i piani.
Vado contro i miei interessi,se abolissero il concorso ci andrei benissimo...pensi sia plausibile che per "mettere una firma" si debba superare un concorso difficilissimo,il sospetto che dietro quella firma c'è altro non viene?ah già la casta degli intoccabili e l'asino che vola,quando mi correggono i notai ho l'umiltà per rendermi conto che evidentemente non avevo studiato bene quella legge,non ne avevo capito l'applicazione pratica o semplicemente non la ricordavo,se qualcuno senza studiare quello che faccio io lo sa fare meglio tanto di cappello!
Per scrivere gli atti ci sono le segretarie,con suite notaro(il programma informatico degli studi notarili) scrivere un atto è facilissimo 2 click e via...il pc però non lo sa se quello,per esempio,è un bene culturale,se viene da una donazione con legittimari col sangue agli occhi,che si deve fare il frazionamento dell'ipoteca perchè altrimenti rischio che se il mio vicino di casa non paga,la casa la perdo io e bla bla bla bla.
Indubbiamente chiunque può fare il notaio non si deve essere geni,ma si deve sgobbare sui libri:magari un po' di umiltà non sarebbe male...






Ecco, hai risposto da sola.

Il notaio limita l'evenienza di eventuali giudizi, non li esclude.

Quindi per me non ha ragione di esistere e tanto meno di farlo alle tariffe attualmente esistenti in Italia.

La maggior parte dei paesi civili vive bene, anzi direi meglio di noi da questo punto di vista, anche senza notai.

Com'è possibile? Magia?
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01/12/2011 16:02
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
nando85, 01/12/2011 15.17:




Ecco, hai risposto da sola.

Il notaio limita l'evenienza di eventuali giudizi, non li esclude.

Quindi per me non ha ragione di esistere e tanto meno di farlo alle tariffe attualmente esistenti in Italia.

La maggior parte dei paesi civili vive bene, anzi direi meglio di noi da questo punto di vista, anche senza notai.

Com'è possibile? Magia?


chi te l'ha detto?non è vero i notai esistono nella maggior parte dei paesi europei [SM=g2725340]


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da romolomani.it :Galgano: "Abolire gli Ordini professionali? E' solo una misura leninista e un falso problema"
di Maria Teresa Scorzoni
Secondo il giurista Francesco Galgano sul ruolo degli Ordini ha già risposto la Corte di Giustizia europea e la liberalizzazione delle professioni sposta l'attenzione dai problemi centrali - Discussioni troppo superficiali - Intollerabili gli attacchi generalizzati a notai e avvocati - Non mitizzare il sistema americano.
"L'abolizione degli ordini? Voglio citare Voltaire, il quale si chiese se la libertà consiste nel fatto che il cuoco possa fare il monsignore e il monsignore possa fare il cuoco. La risposta è no, perché libertà è che ognuno faccia bene il suo mestiere. Invece chi credette in questa possibilità fu Lenin, secondo il quale in uno stato avanzato della società i ruoli sono intercambiabili".
Francesco Galgano, eminente giurista catanese in cattedra all’Università di Bologna dagli anni '70, avvocato, grande esperto di diritto civile e commerciale (a metà degli anni '80 fece parte della commissione ministeriale per la riforma dello statuto dell’impresa) boccia senza appello l'ipotesi di abolizione degli ordini professionali tradizionali, prospettiva "illiberale" e dal sapore autoritario, già respinta "dalla Corte di giustizia europea". Secondo Galgano il tema viene affrontato in modo superficiale.
"Si fanno delle discussioni" afferma "che dovrebbero presupporre la conoscenza di alcuni dati normativi. E non mi pare sia così".
Ecco che cosa ha detto a Firstonline.
Professore, secondo lei, con l'idea di abolire gli Ordini si rispolvera una questione già risolta a livello europeo?
La Corte di giustizia europea si è già pronunciata sul punto, sostenendo che sono da considerare illegittime quelle leggi che istituiscono ordini professionali che non rispondono ad esigenze di interesse collettivo e che sono solo un pretesto per concedere privilegi di casta. Per esempio gli spedizionieri doganali in Spagna o gli esperti di privative industriali. Ma quando la Corte di giustizia affrontò la questione degli avvocati cambiò orientamento e disse: finora ci siamo occupati di "pseudoprofessioni", ma quando ci troviamo di fronte a professioni tradizionali come medico o avvocato ci sono interessi di ordine generale che vanno protetti, come la salute e la giustizia. Ecco qui, o vogliamo legittimare per esempio maghi e santoni?

E le lenzuolate di Bersani che effetto hanno avuto?
Nel decreto Bersani del 2006 si raggiunse un vero paradosso, scrivendo che le disposizioni deontologiche in contrasto con quella legge erano da considerarsi nulle. Si parlava di "liberalizzazioni" e intanto si configurava un perfetto stato etico e autoritario. Non so chi suggerì quell’infelice formulazione all’allora ministro che di formazione mi pare sia filosofo e non giurista.

Non crede, però, che sia necessario uno snellimento delle procedure?
Io ho comprato recentemente una casa negli Stati Uniti e l'ho fatto via fax. Certo sembra uno snellimento, visto che da noi ci vuole il notaio e la trascrizione, ma quello che risparmi prima in tempo e soldi lo spendi poi in migliaia di assicurazioni e nel contenzioso successivo che è molto più alto.
Gli americani sono dei selvaggi, noi abbiamo il catasto da quasi mille anni, loro non ce l'hanno. O meglio non ce l'hanno ancora.

Su Firstonline l'ex segretario generale dell'Antitrust, Alberto Pera, ha puntato il dito contro le esclusive delle prestazioni professionali. Cosa ne pensa?
In sostanza contro farmacisti e notai. Ma è un attacco risibile. Per esempio i notai sono pubblici ufficiali e poi guadagnano meno che in passato, molti piccoli notai stentano persino a coprire le spese di studio.

Non crede che l'economia sia bloccata perché le imprese spendono troppo in professioni e balzelli?
No, non lo credo proprio. Il problema potrebbe avere un senso se le imprese si rivolgessero a professionisti che praticano tariffe minime. In reltà le imprese cercano i professionisti più cari. I valori contrattati sono mille miglia lontani dal minimo. Ci sono casi in cui ci si stupisce per l’enormità delle cifre che vengono chieste. Su questo ci sarebbe da discutere. Le tariffe degli avvocati vengono rapportate al valore della controversia. Si pensi alla causa di Berlusconi con De Benedetti per 560 milioni di euro, agli avvocati può spettare un compenso pari all’1% circa.
In qualche arbitrato si è abusato di queste percentuali. Però ci sono anche esempi nobili, come quello dell'avvocato che difese la causa del Vajont.
Egli ottenne un compenso di parecchi miliardi che girò interamente alle vittime del disastro. I professionisti spesso portano un valore aggiunto all’impresa di gran lunga superiore alla loro parcella, si pensi a Franzo Grande Stevens e alla Fiat.

Non crede che il sistema anglosassone, da molti invocato, sia migliore?
A me è successo di rappresentare un imprenditore italiano in una trattativa con un'impresa americana. L'incontro avvanne a Napoli. La controparte si presentò con 21 avvocati, ogununo dei quali conosceva solo una piccola parte del tutto. Mentre io, che avevo studiato l’intera questione, arrivai da solo con un ingegnere. Pensiamo davvero che quel sistema sia economicamente vantaggioso? Con 21 avvocati se ne faceva uno.

Non pensa che l'abolizione di ordini e barriere darebbe una spinta al lavoro, visto che i giovani non dovrebbero più superare concorsi controversi?
Largo ai somari allora. Non si può pensare che la laurea sia sufficiente, che sia il biglietto vincente, la partita più grossa comincia dopo. L'università fornisce solo il bagaglio di conoscenze utili a entrare in campo.

Ma se, a suo avviso, la liberalizzazione delle professioni non serve, perché se ne parla tanto?
Non certo per ragioni di concorrenza, forse per dare la colpa a qualcuno.

Si sposta l'attenzione da problemi più gravi?
Probabilmente sì. Si pensi ad esempio al fatto che l'Europa politica non c'è. In ambito comunitario il diritto è più avanti dell'economia. Il grado di unificazione giuridica dell’Europa è più alto di quello dell'unificazione politica. Un'impresa italiana che vende in Germania ancora "esporta", mentre un'impresa californiana che vende in Virginia non esporta, perché quello è mercato interno. In Europa non è ancora così.

E il peso della finanza?
Abbiamo visto i guai che ha combinato l'economia finanziaria che, come disse Obama, è illusione di ricchezza. Quando si perde il senso della proporzione fra economia reale e finanziaria si crea falsa ricchezza.
L’economia finanziaria è ricchezza basata sulla speranza di un evento futuro, che può non avverarsi come è accaduto negli ultimi anni. Ricordo la risposta di un importante economista americano alla domanda: come mai le banche italiane hanno resistito di più alla crisi rispetto alle banche di altri paesi. La risposta fu esilarante, infatti disse: "perché le banche italiane sono più arretrate". Evviva l'arretratezza allora.

Si può fare qualcosa di meglio?
Bisogna avere il coraggio di vietare operazioni di Borsa allo scoperto. Vale a dire che per compravendere un titolo deve essere necessario consegnarlo effettivamente, questo ostacola la speculazione. Ma ci sono forti pressioni che impediscono di andare a toccare questi temi. Si pensi alla questione se si possano iscrivere all'attivo del bilancio i derivati finanziari. I giuristi pensavano assolutamente di no, ma la potente associazione delle agenzie di rating impose questa soluzione e l'Unione Europea non riuscì a contrastarla.
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01/12/2011 17:01
 
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Per carita', l'infallibilita' ex cathedra, massimo rispetto per Galgano che piu' o meno sara' nato in quello stesso periodo.
[Modificato da ObbligazioneNaturale 01/12/2011 17:01]
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
aurora984, 12/1/2011 4:02 PM:


chi te l'ha detto?non è vero i notai esistono nella maggior parte dei paesi europei [SM=g2725340]




E lui che avrebbe scritto?



Ecco, hai risposto da sola.

Il notaio limita l'evenienza di eventuali giudizi, non li esclude.

Quindi per me non ha ragione di esistere e tanto meno di farlo alle tariffe attualmente esistenti in Italia.

La maggior parte dei paesi civili vive bene, anzi direi meglio di noi da questo punto di vista, anche senza notai.

Com'è possibile? Magia?



Aah, l'esoticita' della lingua italiana.
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Re: Re:
giusperito, 01/12/2011 10.57:




Condivido soprattutto "altro che spread"...
Ovviamente tu sai che sono favorevole a tutte le tue proposte (il pap(i)ello l'hai letto pure tu [SM=g2725401] )

@Nap
per le farmacie il discorso credo sia tra farmaci soggetti a prescrizione medica e non. In pratica il farmacista quando vai a comprare alcuni farmaci si limita a consegnarteli come un mero distributore automatico. Dagli antibiotici agli antipiretici, dagli antipertensivi agli antinfiammatori il farmacista si limita a distribuire. Questi farmaci potrebbero essere venduti ovunque.
Ora alzo il tiro. I farmaci soggetti a prescrizione medica, per esempio le benzodiazepine, vengo distribuite sempre con particolare facilità dietro la mera presentazione della ricetta. Ora se mettessimo per strada un distributore automatico come quello delle sigarette che leggesse una particolare card (tipo quella del codice fiscale) dove il medico ha "caricato" la ricetta, non sarebbe la stessa cosa?
Il farmacista nel 99,9% dei casi si limita a prendere dal retro i farmaci che gli vengono chiesti. In alcuni casi danno informazioni, ma certo non basta a giustificare il contingentamento. I clienti che hanno bisogno di informazioni potrebbero sempre scegliere di andare nel negozio dove viene fornito il servizio di consulenza oppure potrebbero chiedere al medico (che è poi l'unico abilitato e che ha studiato per dare informazioni e consigli), mentre gli altri sarebbero liberi di andare al distributore automatico.

Sulle droghe il problema è concettuale. Il fumo uccide eppure riteniamo che lo Stato possa esserne il monopolista. La droga leggera sarebbe la "canna" o la coca? La coca può portare alla morte anche con una semplice dose di prova.
Il punto non è economico, cioè non è la convenienza dello Stato a gestire questo settore. Se anche "noi bravi ragazzi" abbiamo una facilità estrema a reperire qualsiasi tipo di droga (anche l'eroina), sarebbe il caso che lo Stato si preoccupasse di garantire quantomeno la genuinità del prodotto e la corretta e piena informazione del fruitore.


@Angel: ribadisco che mi dispiace per l'incomprensione [SM=g2725291] ..e poi una cazziata me la potevi fare [SM=x43813]



Beh,non so questa statistica su quale base poggi se su di una aleatoria e personale valutazione o se c'è una vera e propria indagine seriaa sul punto...e nel caso, allora, possiamo riparlarne. Ma da quello che ne so io, il ruolo del farmacista, al di là della mera informazione è fondamentale perché si tratta di una persona preposta alla vendita di prodotti che, per un motivo o per un altro, possono creare clamorosi disturbi anzicché curare il malanno o la malattia. Saper consigliare l'uno o l'altro prodotto (anche tra quelli che non richiedono ricetta medica, ma che si prestano ad essere in una posizione "limite" tra i farmaci liberi e quelli <<pericolosi>>) necessita di un titolo di studio e di persone preparate. Non stiamo parlando di vendere una mela(che al tatto il venditore sa distinguere se buona oppure no)...


Quanto alle droghe... la cocaina non è una droga leggera, anzi.
Per me la "pesantezza" delle droghe va valutata secondo indici diversi da quelli meramente "medici".
Colloco tra le droghe pesanti tutte quelle che, oltre a portare nel breve o lungo periodo alla morte o a pericolosi squilibri fisici, creano anche una forte dipendenza fisica e psicologica tale da alterare la propria capacità di intendere e di volere pur essendo in assenza degli effetti attivi della droga: ad esempio una mera crisi di astinenza. Una persona che mai ruberebbe, ruba... che mai ucciderebbe, uccide etc....
Ovvio, si commettono crimini, a volte, per delle sciocchezze... ma il discorso che intendo fare, è chiaro: non si commettono crimini per sopperire alla mancanza di sigarette o cannabis... ( semmai poi ci fossero casi simili, sarebbero del tutto residuali)


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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
ObbligazioneNaturale, 01/12/2011 17.06:


E lui che avrebbe scritto?



Ecco, hai risposto da sola.

Il notaio limita l'evenienza di eventuali giudizi, non li esclude.

Quindi per me non ha ragione di esistere e tanto meno di farlo alle tariffe attualmente esistenti in Italia.

La maggior parte dei paesi civili vive bene, anzi direi meglio di noi da questo punto di vista, anche senza notai.

Com'è possibile? Magia?



Aah, l'esoticita' della lingua italiana.


notai nel mondosolo in italia esiste no? [SM=g2725365]
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
ObbligazioneNaturale, 01/12/2011 17.06:


E lui che avrebbe scritto?



Ecco, hai risposto da sola.

Il notaio limita l'evenienza di eventuali giudizi, non li esclude.

Quindi per me non ha ragione di esistere e tanto meno di farlo alle tariffe attualmente esistenti in Italia.

La maggior parte dei paesi civili vive bene, anzi direi meglio di noi da questo punto di vista, anche senza notai.

Com'è possibile? Magia?



Aah, l'esoticita' della lingua italiana.




[SM=g2725400] [SM=g2719694] [SM=g2725400]
01/12/2011 18:03
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
ObbligazioneNaturale, 01/12/2011 17.06:


E lui che avrebbe scritto?



Ecco, hai risposto da sola.

Il notaio limita l'evenienza di eventuali giudizi, non li esclude.

Quindi per me non ha ragione di esistere e tanto meno di farlo alle tariffe attualmente esistenti in Italia.

La maggior parte dei paesi civili vive bene, anzi direi meglio di noi da questo punto di vista, anche senza notai.

Com'è possibile? Magia?



Aah, l'esoticita' della lingua italiana.




[SM=g2725400] [SM=g2725400]

[SM=g2725291] [SM=g2725291] [SM=g2725291]
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
nando85, 01/12/2011 17.52:




[SM=g2725400] [SM=g2719694] [SM=g2725400]


Il punto che sottolineavo io è che non è vero che sono la maggioranza i paesi senza notaio:quindi è la proporzione che è errata.Non come si campa
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
aurora984, 12/1/2011 6:07 PM:


Il punto che sottolineavo io è che non è vero che sono la maggioranza i paesi senza notaio:quindi è la proporzione che è errata.Non come si campa


aurora984, 12/1/2011 6:07 PM:


Il punto che sottolineavo io è che non è vero che sono la maggioranza i paesi senza notaio:quindi è la proporzione che è errata.Non come si campa




Il punto che invece hai evidenziato in un crescendo di 3 interventi e' invece una scarsa capacita' di comprendere (magari limitata solo a questa discussione, non ti conosco e non mi permetto di giudicare) quello che i tuoi interlocutori stavano comunicando.

E' come se io ti chiedessi l'ora e tu mi rispondessi con un "sono bionda". Non ha senso, lo capisci?

Wikipedia non e' uno strumento da portare in una discussione, innanzitutto perche' tutti ci possono scrivere e secondariamente perche' parte dal presupposto che il lettore disponga di certe conoscenze pregresse. Ad esempio: certamente saprai che in Germania puo' essere notaio anche il magistrato o l'avvocato, che la legge vari a seconda del Land e che le modalita' di ammissione e di esercizio siano molto diverse dalla nostra. O ancora, che in Cina (baluardo della democrazia e dei diritti civili, mica pizza e fichi) non esista neanche un diritto di proprieta' assoluto.
E' stupendo che i notai facciano passare come chissa' quale conquista che il CILE abbia aderito al club del notariato latino.

In ultimo: nessuno vuole abolire l'ordine dei notai (servirebbe una legge costituzionale per dismettere l'ordine), cio' che si vuole e' liberalizzare quelle prerogative (attraverso legge ordinaria, sarebbe legittimo) permettendo ad altri professionisti di concorrere nell'esercizio della professione.
Si spera che cosi' facendo la professione scompaia in un paio di generazioni per il semplice effetto della concorrenza o magari che diventi piu' forte, chissa' che i notai non diventino ancora piu' bravi di quanto gia' siano.

E l'oblio sarebbe interesse dei notai stessi, altri 5 anni di poverta' e la gente sara' talmente incazzata che vorra' appenderli per il collo assieme a quelle migliaia di parassiti che ci portiamo appresso da almeno 150 anni.
[Modificato da ObbligazioneNaturale 01/12/2011 18:25]
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01/12/2011 18:51
 
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Concordo pienamente con Obbligazione naturale: i notai godono di indiscusse posizioni dominanti, create dall'ordinamento (basti pensare a tutti gli atti che necessitano di un atto pubblico a pena di nullità, alla autenticazione come condizione per la trascrizione - visto che è impensabile recarsi dal giudice per ottenere un accertamento giudiziale per ogni compravendita che si conclude in Italia, alla faccia dell'arretrato civile che abbiamo). Tutto quello che fanno i notai potrebbe tranquillamente essere aperto al mercato, considerando che non ci sono interessi di primaria importanza in gioco, come può essere il diritto alla salute o il diritto alla difesa.
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Re: Re: Re:
napulitanboy, 01/12/2011 17.42:



Beh,non so questa statistica su quale base poggi se su di una aleatoria e personale valutazione o se c'è una vera e propria indagine seriaa sul punto...e nel caso, allora, possiamo riparlarne.

Si tratta di una mia valutazione, ma credo siano davvero pochi i casi in cui i farmacisti dedichino più di 30 secondi ai loro clienti.

Ma da quello che ne so io, il ruolo del farmacista, al di là della mera informazione è fondamentale perché si tratta di una persona preposta alla vendita di prodotti che, per un motivo o per un altro, possono creare clamorosi disturbi anzicché curare il malanno o la malattia.

Attenzione questo non è il compito del farmacista ma del medico. Il farmacista non sa se la persona che ha davanti è diabetica, ipertesa, etc... Inoltre il suo studio attiene il farmaco e non la cura delle malattie. Il vero farmacista non è il commerciante, ma chi crea il prodotto. Infatti in gran parte delle farmacie c'è un camice bianco e molti camici blu (cioè non laureati) che danno ugualmente i farmaci (coerentemente dovrebbero vietare tali figure professionali).


Saper consigliare l'uno o l'altro prodotto (anche tra quelli che non richiedono ricetta medica, ma che si prestano ad essere in una posizione "limite" tra i farmaci liberi e quelli <<pericolosi>>) necessita di un titolo di studio e di persone preparate. Non stiamo parlando di vendere una mela(che al tatto il venditore sa distinguere se buona oppure no)...

Qua interviene un importante conflitto d'interessi: il farmacista consiglierà il farmaco per lui più redditizio e non quello più valido. Infatti questa è la storia dei farmaci generici (a brevetto scaduto) e quelli marcati. Prova a chiedere un Ranidil e vedi se il farmacista ti propone la ranitidina (in verità sarebbe obbligato a farlo).
Se una persona adulta va a chiedere una ranizina, il farmacista non chiede se è ipertesa.. eppure la rinazina è un vaso dilatatore.




Quanto alle droghe... la cocaina non è una droga leggera, anzi.
Per me la "pesantezza" delle droghe va valutata secondo indici diversi da quelli meramente "medici".

Qua diventa un discorso pericoloso e potenzialmente arbitrario. Fai conto che l'OMS non distingue tra le droghe

Colloco tra le droghe pesanti tutte quelle che, oltre a portare nel breve o lungo periodo alla morte o a pericolosi squilibri fisici, creano anche una forte dipendenza fisica e psicologica tale da alterare la propria capacità di intendere e di volere pur essendo in assenza degli effetti attivi della droga: ad esempio una mera crisi di astinenza. Una persona che mai ruberebbe, ruba... che mai ucciderebbe, uccide etc....

Anche l'uso frequente di Cannabis porta forte dipendenza. La cocaina produce dipendenza in misura minore dell'eroina ed altera relativamente poco la capacità di intendere e volere (ritorna sempre il vecchio discorso sull'alcol)

Ovvio, si commettono crimini, a volte, per delle sciocchezze... ma il discorso che intendo fare, è chiaro: non si commettono crimini per sopperire alla mancanza di sigarette o cannabis... ( semmai poi ci fossero casi simili, sarebbero del tutto residuali)




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Re: Re: Re: Re:
aurora984, 01/12/2011 14.50:


[SM=g2725330] bah escludendo la nota di colore (era di colore perché parlava di Obbligazione naturale, ma non mi pare sia una valutazione così secondaria da un punto di vista giuridico):
1)Dell'articolo confesso che avevo letto solo l'inizio perchè è un cumulo di luoghi comuni e banalità

Avevi letto solo l'inizio e già sapevi che erano luoghi comuni e banalità.. riesci a predire il contenuto di ciò che leggi, mi insegni come si fa?
oppure la prima parte argomentativa dell'articolo era per te una banalità? [SM=x43822]


,oltre ad essere privo di ogni fondamento giuridico:la lettera del notaio(ammesso che esista visto che è un copiaincolla dal sito del notariato)è anche del 2006,anacronistica proprio perchè alla fine,ad esempio,l'articolo fa riferimento ai presunti trasferimenti in nero di denaro nei trasferimenti immobiliari:quindi la tracciabilità,l'indicazione dei mezzi di pagamento e la dichiarazione prezzo-valore sono un optional? [SM=g2725335]

di quale tracciabilità parli? Solo i miei amici praticanti notai vedono pagamenti in contanti? visionari.. [SM=x43826]

2)non mi risulta che per il trasferimento del pc sia necessaria la forma scritta a pena di nullità ,cmq se il problema è l'opponibilità ai terzi tranquillo puoi andare dal giudice e farti accertare la sottoscrizione non serve il notaio

(vedi risposta più giù)


3)esperti in diritto civile e notai non è la stessa cosa perchè il diritto civile è così ampio che esserne esperti è impossibile:il notaio è un tecnico del diritto,non un esperto è diverso.

Ok, se fosse libera la professione, potrei andare da quel tecnico che mi pare iperspecializzato in case, in mutui, in testamenti.. un po' come quando tra tanti avvocati scegli il matrimonialista. Ognuno sarebbe libero di scegliere il tecnico più specializzato sulla piazza e tutti avrebbero la possibilità di diventare così specializzati nelle ipoteche o nelle divisioni da portare i clienti verso di loro. Vogliamo forse dire che i notai hanno un dono divino?


Poi mi sembra un'ovvietà il ruolo del notaio serve a limitare l'evenienza che vi siano giudizi non ad escluderla è chiaro!

Se non avessi considerato banalità l'articolo, avresti constato che da un punto di vista di allocazione delle risorse più aumenta il numero dei notai (o di chi svolge quelle funzioni), più diminuisce il rischio di giudizi.

Un "non addetto ai lavori" per districarsi nel marasma delle leggi ha bisogno della consulenza di un "esperto in diritto civile",su questo spero concorderai,se un contratto per essere tale è fatto da 2 o più parti,presumo anche altre richiedano la consulenza di un esperto...dunque dov'è lo snellimento e il risparmio per "i comuni mortali"?

Si studia banalmente in economia politica. In regimi di oligopolio il prezzo dei servizi è più alto che in concorrenza. Più esperti, anzi tecnici, più i prezzi sono bassi, più persone possono fruire di quei servizi, più certificazioni, meno giudizi.


2)Si ci guadagnano anche altri,ma su quale base un non addetto ai lavori stabilisce che l'atto di un professionista è migliore di un altro?il prezzo? [SM=x43799] [SM=g2725341].Poi se si prendono la casa,non c'è problema...facciamo ricorso tanto posso andare a dormire sotto i ponti nel frattempo.
Il notaio è un essere umano e come tale è un soggetto fallibile mi sembra così banale dirlo,ma evidentemente si deve sottolineare pure questo.

Forse la libertà di scegliere chi è il migliore? Non vorrai dire che il notaio Tizio è più competente del mio avvocato di fiducia solo perché ha vinto un concorso pubblico... lo vuoi dire? ok fallo, ma non vedo perché debba essere costretto a dirlo anch'io. Il mio avvocato di fiducia è più bravo di tutti i notai italiani, perché non posso andare da lui? Se ti devi far costruire una casa vai dal migliore ingegnere sulla piazza o da quello che ha vinto il concorso pubblico? Hai mai preso un ascensore, un farmaco, un cavalcavia, un aereo? Ti sei domandata se avevano vinto un concorso pubblico oppure hai scelto sulla base della fiducia nei confronti del mercato? Eppure non è in ballo la casa, ma proprio la vita.


3)abolizione ordine e abolizione dei notai tout court sono due cose completamente diverse...non sono un bravo notaio o avvocato perchè iscritto all'ordine ma sicuramente non significa che possono diventare avvocati e notai cani e porci,il mercato da solo in questo campo non è sufficiente,altro ancora sono le tariffe minime non confondiamo i piani.

Il mercato non è in grado da solo? Ribadisco quanto sopra: hai fatto il concorso pubblico a chi costruisce aerei? a chi produce farmaci? a chi ha installato l'ascensore nel tuo palazzo? Perché in questo caso dove è in ballo la vita il mercato funziona e per i notai no?



Vado contro i miei interessi,se abolissero il concorso ci andrei benissimo...

eh no, perché se abolissero non potresti sognare di guadagnare 400.000€ annui, ma saresti lì a doverti confrontare con la concorrenza come qualsiasi avvocato...a quel punto facevi l'avvocato e non il firma carte.

pensi sia plausibile che per "mettere una firma" si debba superare un concorso difficilissimo,il sospetto che dietro quella firma c'è altro non viene?ah già la casta degli intoccabili e l'asino che vola,quando mi correggono i notai ho l'umiltà per rendermi conto che evidentemente non avevo studiato bene quella legge,non ne avevo capito l'applicazione pratica o semplicemente non la ricordavo,se qualcuno senza studiare quello che faccio io lo sa fare meglio tanto di cappello!


Ribadisco nessuno sta dicendo senza studiare. Forse è più importante mettere quella firma che difendere un innocente in un processo penale? Operare un malato di cuore? Costruire un aereo o un cavalcavia? Non vedo perché un medico possa operare al cervello senza vincere un concorso pubblico e un notaio (rectius esperto) non possa mettere una firma senza un concorso pubblico


Per scrivere gli atti ci sono le segretarie,con suite notaro(il programma informatico degli studi notarili) scrivere un atto è facilissimo 2 click e via...il pc però non lo sa se quello,per esempio,è un bene culturale,se viene da una donazione con legittimari col sangue agli occhi,che si deve fare il frazionamento dell'ipoteca perchè altrimenti rischio che se il mio vicino di casa non paga,la casa la perdo io e bla bla bla bla.

Giusto! Bisogna che queste valutazioni le facciano persone capaci, perché debbano essere solo i notai non l'hai spiegato ancora.. cioè aprire il cervello di una persona è più semplice che preparare un atto di donazione?


Indubbiamente chiunque può fare il notaio non si deve essere geni,ma si deve sgobbare sui libri:magari un po' di umiltà non sarebbe male...

Sull'umiltà forse dovremmo chiederla ai notai che pensano di essere gli unici 5.000 in grado di fare un atto di donazione.
Detto ciò ma veramente pensi che sia difficile fare un atto di donazione? Per me è difficile difendere in giudizio Berlusconi o Stasi o Sollecito.. operare al cervello.. costruire un aereo.. creare un farmaco che permetta ai malati di Aids di vivere normalmente.





In primo luogo vorrei far notare che l'intervista di Galgano non entra nel merito del nostro discorso. Se l'articolo di Clementi e l'altro di Bisin sono banalità, non riesco a qualificare meglio di fuffa le parole di Galgano.
Il fatto che Galgano sia Galgano incide ben poco. Gli articoli postati da me sono di:
Clementi: Nato a Rimini. Laurea a Bologna. PhD a Rochester. Assistant Professor a Carnegie Mellon. Assistant Professor a New York University.

e di ALBERTO BISIN, ribadisco se dobbiamo fare la gara a chi ha il professore più lungo, ho citato ALBERTO BISIN:
www.nyu.edu/econ/user/bisina/

Finita la gara a chi ha il riferimento al principio d'autorità più importante, entriamo nel merito:

Liberalizzare la professione non vuol dire eliminare la figura, ma eliminare le protezioni legali di cui godono.
Un argomento su tutti: Il concorso notarile prevede un numero massimo di vincitori mentre l'avvocatura no. Ora non vorrei che certificare sia più importante che difendere in giudizio.

Andiamo oltre: il fatto che sia prevista la forma scritta a pena di nullità è un discorso privo di collegamento con la figura notarile. Ci sono tanti atti che richiedono la forma scritta a pena di nullità e non è necessario l'intervento notarile.
L'appunto che si può andare in giudizio per ottenere una sentenza di accertamento è privo di collegamento con il discorso. I tempi ed i costi sono così complicati che dimostrano appunto come sia concretamente impossibile sostituire il notaio. Inoltre non riesco a capire quale sia la ragione per cui debba essere obbligato ad andare dal notaio piuttosto che dal mio avvocato di fiducia.
L'articolo postato parla di ALLOCAZIONE DELLE RISORSE, come possa essere banale non lo capisco e ribadisco aspetto argomentazioni contro quelle spiegazioni.
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02/12/2011 12:35
 
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Ma infatti i miei "appunti", come li chiami tu, testimoniano che il favor legislativo, corroborato dalla prassi, per la figura del notaio è indiscutibilmente un privilegio. Un quivis de populo che compra un immobile si reca da un notaio, non va certo davanti al giudice, e non perchè gli costi meno ma perchè vi è quasi costretto dalle lungaggini dei nostri processi e perchè è irrazionale andare davanti al giudice per una compravendita.Nè tantomeno può accontentarsi di un acquisto non trascrivibile. Deve addirittura recarsi obbligatoriamente dal notaio se vuole effettuare una donazione senza passare per "vie traverse". Per non parlare delle successioni testamentarie. I notai godono di rendite non giustificate da nessuna infungibilità dal vago sapore mistico. Un infermiere non può operare un paziente, ma siete sicuri che un avvocato, beninteso capace e brillante, non possa svolgere funzioni notarili?
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Re: Re: Re: Re: Re:
giusperito, 02/12/2011 12.01:



In primo luogo vorrei far notare che l'intervista di Galgano non entra nel merito del nostro discorso. Se l'articolo di Clementi e l'altro di Bisin sono banalità, non riesco a qualificare meglio di fuffa le parole di Galgano.
Il fatto che Galgano sia Galgano incide ben poco. Gli articoli postati da me sono di:
Clementi: Nato a Rimini. Laurea a Bologna. PhD a Rochester. Assistant Professor a Carnegie Mellon. Assistant Professor a New York University.

e di ALBERTO BISIN, ribadisco se dobbiamo fare la gara a chi ha il professore più lungo, ho citato ALBERTO BISIN:
www.nyu.edu/econ/user/bisina/

Finita la gara a chi ha il riferimento al principio d'autorità più importante, entriamo nel merito:

Liberalizzare la professione non vuol dire eliminare la figura, ma eliminare le protezioni legali di cui godono.
Un argomento su tutti: Il concorso notarile prevede un numero massimo di vincitori mentre l'avvocatura no. Ora non vorrei che certificare sia più importante che difendere in giudizio.

Andiamo oltre: il fatto che sia prevista la forma scritta a pena di nullità è un discorso privo di collegamento con la figura notarile. Ci sono tanti atti che richiedono la forma scritta a pena di nullità e non è necessario l'intervento notarile.
L'appunto che si può andare in giudizio per ottenere una sentenza di accertamento è privo di collegamento con il discorso. I tempi ed i costi sono così complicati che dimostrano appunto come sia concretamente impossibile sostituire il notaio. Inoltre non riesco a capire quale sia la ragione per cui debba essere obbligato ad andare dal notaio piuttosto che dal mio avvocato di fiducia.
L'articolo postato parla di ALLOCAZIONE DELLE RISORSE, come possa essere banale non lo capisco e ribadisco aspetto argomentazioni contro quelle spiegazioni.


1)Il notaio e l'avvocato hanno due percorsi di studio differenti dopo la laurea e questo è più che sufficiente per dire che sono due professioni diverse....bè certo la certezza del diritto e la sicurezza dei traffici sono di interesse marginale rispetto al diritto di difesa come ho fatto a non pensarci!
2) il notaio si prepara specificamente ed esclusivamente sulle materie delle quali dovrà occuparsi,gli avvocati sono preparati su altre stop:non mi pare che l'avvocato si metta a scrivere materialmente lui gli atti giudiziari quindi non diciamo banalità.
3)L'attività professionale non può essere rimessa esclusivamente alle regole del mercato e della concorrenza, perché un atto notarile, come la difesa dell'avvocato, un'operazione chirurgica o il progetto di un ponte non sono un semplice prodotto di consumo, che meno costa e meglio è. La qualità della prestazione si vede quando quell'atto è intoccabile e inoppugnabile.Se non si capisce questo cambiate aria non è arte vostra:se per comprarmi una casa devo fare tre cause mi sembra che il problema ci sia.
4)Bene con la preparazione ATTUALE scrivimela una compravendita di una casa con posto auto scoperto(magari di una casa di interesse culturale visto che il centro storico di napoli ne è zeppo):SENZA INTERNET,SENZA FORMULARIO E SENZA CODICE ANNOTATO.
PS:magari ricevuta per successione o donazione




[Modificato da aurora984 02/12/2011 12:48]
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02/12/2011 12:54
 
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Re:
Raffaele_23, 02/12/2011 12.35:

Ma infatti i miei "appunti", come li chiami tu, testimoniano che il favor legislativo, corroborato dalla prassi, per la figura del notaio è indiscutibilmente un privilegio. Un quivis de populo che compra un immobile si reca da un notaio, non va certo davanti al giudice, e non perchè gli costi meno ma perchè vi è quasi costretto dalle lungaggini dei nostri processi e perchè è irrazionale andare davanti al giudice per una compravendita.Nè tantomeno può accontentarsi di un acquisto non trascrivibile. Deve addirittura recarsi obbligatoriamente dal notaio se vuole effettuare una donazione senza passare per "vie traverse". Per non parlare delle successioni testamentarie. I notai godono di rendite non giustificate da nessuna infungibilità dal vago sapore mistico. Un infermiere non può operare un paziente, ma siete sicuri che un avvocato, beninteso capace e brillante, non possa svolgere funzioni notarili?


certo perchè un avvocato che ha studiato sul torrente o sul gazzoni(che tratta delle successioni si e no per 50 pagine) in materia successoria ha la stessa preparazione di un notaio che ha studiato su un testo di 2000 pagine (quando è ignorante perchè costituisce solo il testo base)...si ne sono certa


[Modificato da aurora984 02/12/2011 13:10]
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