Pianura - 14enne seviziato perché grasso

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Paperino!
00giovedì 9 ottobre 2014 21:03
Io non ho davvero più parole per questo episodio.
Su tutto, mi lasciano disgustato ed attonito le dichiarazioni che vanno rilasciando ai telegiornali quei disumani dei parenti, che parlano di "scherzo", di "fatalità", di "gioco tra ragazzi".

Questi ragazzi crescono in mezzo ai disumani, circondati da ignoranza e senso di disprezzo per tutto ciò che è umanità, rispetto, vita.

Per tutti, adulti compresi, il problema è "solo" che quei 3 ventiquattrenni sono così cerebrolesi da non capire che un compressore infilato nello sfintere di un ragazzino ed acceso può uccidere.
A nessuno sembra venire in mente che, se anche avessero usato un gonfietto a mano da bicicletta, e il 14 non avesse riportato danni fisici, la cosa sarebbe stata immonda e disumana lo stesso.

Sono dei reietti, cresciuti in modo disumano, che si son dimenticate le loro origini di esseri umani. Non sono più uomini o donne, son diventati una forma di vita parallela.
Se questo è un uomo...



Un articolo della Stampa
federiciano
00giovedì 9 ottobre 2014 21:19
Re:
Paperino!, 09/10/2014 21:03:

Io non ho davvero più parole per questo episodio.
Su tutto, mi lasciano disgustato ed attonito le dichiarazioni che vanno rilasciando ai telegiornali quei disumani dei parenti, che parlano di "scherzo", di "fatalità", di "gioco tra ragazzi".

Questi ragazzi crescono in mezzo ai disumani, circondati da ignoranza e senso di disprezzo per tutto ciò che è umanità, rispetto, vita.

Per tutti, adulti compresi, il problema è "solo" che quei 3 ventiquattrenni sono così cerebrolesi da non capire che un compressore infilato nello sfintere di un ragazzino ed acceso può uccidere.
A nessuno sembra venire in mente che, se anche avessero usato un gonfietto a mano da bicicletta, e il 14 non avesse riportato danni fisici, la cosa sarebbe stata immonda e disumana lo stesso.

Sono dei reietti, cresciuti in modo disumano, che si son dimenticate le loro origini di esseri umani. Non sono più uomini o donne, son diventati una forma di vita parallela.
Se questo è un uomo...



Un articolo della Stampa




La stupidità non ha limiti. Troppo facile accanirsi su un minorenne, per questi esseri immondi chiederei il massimo della pena con l'aggravante dei futili motivi.
Suprema.Moltheni
00giovedì 9 ottobre 2014 21:33
Non ci sono parole, come ha detto Paperino, non solo il ragazzo poteva morire, non solo riporterà danni permanenti, ma anche se non fosse stato usato un compressore, il ragazzo è stato denudato e violato! E' così aberrante tutto quello che è successo, ma altrettanto orrendo è stato ascoltare le parole di quella feccia di individui, i parenti del 24enne!
bluesrock
00giovedì 9 ottobre 2014 21:37
È una storia raccapricciante...Non c'è e non deve esserci nessuna attenuante sociale, che qualche psicologo da strapazzo proverà a tirare in ballo. Non m'interessa dove e con chi sono cresciuti, l'ambiente, il degrado, etc. Questi sono criminali, farabutti della peggior specie, stop. Ci sono tanti giovani nelle stesse condizioni che non diventano mostri come questi.
idina
00giovedì 9 ottobre 2014 21:49
Io non riesco a non pesare a quel povero bambino, come si sia potuto sentire, non solo offeso per il suo aspetto grassottello (che già, a quella età una offesa del genere te la porti dentro per sempre), ma anche del dolore che ha potuto provare per quell'atto malvagio. Tutto solo ed impaurito, senza nessuno lì a proteggerlo.
iudicium
00giovedì 9 ottobre 2014 21:54
Immondi criminali, non c'è altro termine per definirli.
Giuseppe.appioclaudio
00giovedì 9 ottobre 2014 22:33
L'ambiente c'entra. Se allevi animali, non puoi aspettarti di forgiare esseri umani degni di tal nome. Questi sono pericolosi primitivi privi di una minima umanità e non sono così per puro caso.

Ciò, però, pone enormi interrogativi sul ruolo dei genitori. Il marciume proviene da lì ed è lì che va estirpato, prima che sia troppo tardi. Oltretutto, il problema è radicato ormai in tutto il mondo pseudocivile...
bluesrock
00venerdì 10 ottobre 2014 09:14
Re:
Giuseppe.appioclaudio, 09/10/2014 22:33:

L'ambiente c'entra. Se allevi animali, non puoi aspettarti di forgiare esseri umani degni di tal nome. Questi sono pericolosi primitivi privi di una minima umanità e non sono così per puro caso.

Ciò, però, pone enormi interrogativi sul ruolo dei genitori. Il marciume proviene da lì ed è lì che va estirpato, prima che sia troppo tardi. Oltretutto, il problema è radicato ormai in tutto il mondo pseudocivile...



Ci saranno migliaia di ragazzi che vivono a Pianura e magari hanno pure genitori di merda, ma che non per questo diventano animali. Io non sono mai per l'equazione automatica "brutto ambiente = mostro". Credo ancora nella possibilità del singolo di riscattarsi. Con tutti gli strumenti che ci sono oggi, gli esempi giusti si possono trovare anche al di fuori del proprio orticello.
Tirare sempre in ballo l'ambiente mi sembra quasi un deresponsabilizzare il singolo individuo dalle proprie scelte, tanto le colpe ricadono sempre sui padri.
L'ambiente influisce, ma non deve essere un alibi morale. C'hanno pure 24 anni questi animali, eh...
A conferma di ciò che sostengo, basti pensare a tutti gli efferati crimini commessi da figli di papà, ben "allevati", che sono balzati agli onori della cronaca (in primis, i mostri del Circeo).
Paperino!
00venerdì 10 ottobre 2014 11:08
Intanto il padre dell'aggressore ha espresso il proprio rammarico perché l'eccessivo clamore di questa vicenda si sta ripercuotendo negativamente sulla sua attività economica.
Pare che si parli troppo e vengano meno clienti del solito.

Mi chiedo cosa si possa fare per aiutare questa brava persona a recuperare la vita serena di sempre.
Suprema.Moltheni
00venerdì 10 ottobre 2014 11:18
Re: Re:
bluesrock, 10/10/2014 09:14:



Ci saranno migliaia di ragazzi che vivono a Pianura e magari hanno pure genitori di merda, ma che non per questo diventano animali. Io non sono mai per l'equazione automatica "brutto ambiente = mostro". Credo ancora nella possibilità del singolo di riscattarsi. Con tutti gli strumenti che ci sono oggi, gli esempi giusti si possono trovare anche al di fuori del proprio orticello.
Tirare sempre in ballo l'ambiente mi sembra quasi un deresponsabilizzare il singolo individuo dalle proprie scelte, tanto le colpe ricadono sempre sui padri.
L'ambiente influisce, ma non deve essere un alibi morale. C'hanno pure 24 anni questi animali, eh...
A conferma di ciò che sostengo, basti pensare a tutti gli efferati crimini commessi da figli di papà, ben "allevati", che sono balzati agli onori della cronaca (in primis, i mostri del Circeo).




Assolutamente d'accordo! I mostri spesso sono "figli di papà" annoiati e viziati, quando si nasce disumani c'è poco da fare, lo si può essere sia in un quartiere popolare che in un quartiere ricco. Mi dispiace solo leggere nella mia home zeppate cretine che legano questo episodio alla "criminalità di Napoli", e non riesco a capire cosa c'entri...Questi orrori succedono ovunque, bha! Anche davanti a una tragedia simile la gente deve sparare i luoghi comuni.
iudicium
00venerdì 10 ottobre 2014 12:22
Re:
Paperino!, 10/10/2014 11:08:

Intanto il padre dell'aggressore ha espresso il proprio rammarico perché l'eccessivo clamore di questa vicenda si sta ripercuotendo negativamente sulla sua attività economica.
Pare che si parli troppo e vengano meno clienti del solito.

Mi chiedo cosa si possa fare per aiutare questa brava persona a recuperare la vita serena di sempre.




Purtroppo, se anche fossero condannati con pene esemplari, niente può ripagare il torto subito. Sarà soprattutto la vittima ad avere conseguenze, non solo fisiche, che difficilmente riuscirà a cancellare. Gli aggressori sono persone adulte che devono accettare le conseguenze di ciò che hanno fatto.
Giuseppe.appioclaudio
00venerdì 10 ottobre 2014 12:39
Re: Re:
bluesrock, 10/10/2014 09:14:



Ci saranno migliaia di ragazzi che vivono a Pianura e magari hanno pure genitori di merda, ma che non per questo diventano animali. Io non sono mai per l'equazione automatica "brutto ambiente = mostro". Credo ancora nella possibilità del singolo di riscattarsi. Con tutti gli strumenti che ci sono oggi, gli esempi giusti si possono trovare anche al di fuori del proprio orticello.
Tirare sempre in ballo l'ambiente mi sembra quasi un deresponsabilizzare il singolo individuo dalle proprie scelte, tanto le colpe ricadono sempre sui padri.
L'ambiente influisce, ma non deve essere un alibi morale. C'hanno pure 24 anni questi animali, eh...
A conferma di ciò che sostengo, basti pensare a tutti gli efferati crimini commessi da figli di papà, ben "allevati", che sono balzati agli onori della cronaca (in primis, i mostri del Circeo).




L'ambiente deviato, il più delle volte, è quello familiare...E vale anche per i "figli di papà". Se conosci qualche insegnante, prova a chiedergli quale razza di imbecilli siano alcuni genitori. E' lì che bisogna intervenire preventivamente...Prima che vengano forgiati simili bestie (con tutto il rispetto per le bestie).

bluesrock
00venerdì 10 ottobre 2014 13:00
Re: Re: Re:
Giuseppe.appioclaudio, 10/10/2014 12:39:




L'ambiente deviato, il più delle volte, è quello familiare...E vale anche per i "figli di papà". Se conosci qualche insegnante, prova a chiedergli quale razza di imbecilli siano alcuni genitori. E' lì che bisogna intervenire preventivamente...Prima che vengano forgiati simili bestie (con tutto il rispetto per le bestie).




Che ci siano genitori imbecilli è fuori di dubbio...Molto, se non tutto, parte da lì, ovvio.
Ciò, però, non mitiga il mio giudizio morale sui figli, ormai uomini (deviati e consapevoli) fatti.
Sui genitori, ormai, è difficile intervenire. Su questi si può e si deve, prima che diventino anche loro genitori "esemplari"

Alessandro.1987
00venerdì 10 ottobre 2014 13:09
Re:
perfettamente d'accordo con te e con bluesrock. Purtroppo a 24 anni come li cambi...e come puoi intervenire sulle famiglie!?!


Giuseppe.appioclaudio, 09/10/2014 22:33:

L'ambiente c'entra. Se allevi animali, non puoi aspettarti di forgiare esseri umani degni di tal nome. Questi sono pericolosi primitivi privi di una minima umanità e non sono così per puro caso.

Ciò, però, pone enormi interrogativi sul ruolo dei genitori. Il marciume proviene da lì ed è lì che va estirpato, prima che sia troppo tardi. Oltretutto, il problema è radicato ormai in tutto il mondo pseudocivile...




bluesrock
00venerdì 10 ottobre 2014 13:17
Intanto, una buona notizia:

Migliora il 14enne seviziato.
Lo zio: "Ride, ha voglia di vivere"
Dall'ospedale San Paolo fanno sapere che il paziente "è vigile, cosciente e collaborante". Lo zio: "Sta reagendo bene. Ora, anche se non bene, comincia a parlare"
Giuseppe.appioclaudio
00venerdì 10 ottobre 2014 14:25
Ragazzi, sulle famiglie bisogna intervenire prima. Ciò richiede anzitutto che si smetta di considerare la famiglia come una questione riservata a vecchi conservatori.
Papà e mamma mettono al mondo un bambino ed hanno il dovere di trasmettergli quell'insieme di regole che gli consentiranno di vivere in un contesto civile. Stop. Oggi lo si fa? No...e non solo qui in Italia (gli Usa, per esempio, sono anche peggio).
Un tempo i vecchi boss della criminalità organizzata fornivano ai giovani rampolli quell'insieme di regole derivanti dall'Onorata Società. Persino loro, pensate, aborrivano violenza sessuale e mostruosità simili.
Oggi mancano sempre più figure genitoriali solide...e questa non è sociologia spicciola, ma una verità così palese da trovare conferma quotidianamente, nei fatti di cronaca.
iudicium
00venerdì 10 ottobre 2014 15:28
Re:
Giuseppe.appioclaudio, 10/10/2014 14:25:

Ragazzi, sulle famiglie bisogna intervenire prima. Ciò richiede anzitutto che si smetta di considerare la famiglia come una questione riservata a vecchi conservatori.
Papà e mamma mettono al mondo un bambino ed hanno il dovere di trasmettergli quell'insieme di regole che gli consentiranno di vivere in un contesto civile. Stop. Oggi lo si fa? No...e non solo qui in Italia (gli Usa, per esempio, sono anche peggio).
Un tempo i vecchi boss della criminalità organizzata fornivano ai giovani rampolli quell'insieme di regole derivanti dall'Onorata Società. Persino loro, pensate, aborrivano violenza sessuale e mostruosità simili.
Oggi mancano sempre più figure genitoriali solide...e questa non è sociologia spicciola, ma una verità così palese da trovare conferma quotidianamente, nei fatti di cronaca.




E' vero! L'educazione della famiglia che trasmette ai figli è importantissimo, però la famiglia non è l'unica Istituzione che forma la personalità dell'individuo, ci sono persone che ricevono una buona educazione dalla famiglia ma ugualmente deviano, come ci sono figli di criminali che ripudiano totalmente il modo di vivere delle proprie famiglie.
Alessandro.1987
00venerdì 10 ottobre 2014 17:19
concordo con iudicium:
purtroppo la famiglia è in crisi e non svolge quasi più la funzione che ha assolto storicamente;
sulla scuola e sulla sua capacità di forgiare cittadini prima che persone erudite è meglio stendere un velo pietoso; resterebbe lo Stato. Ma di quale Stato stiamo parlando? Dello Stato il cui Parlamento vuole introdurre il reato di omicidio stradale, di autoriciclaggio e inasprire tutte le sanzoni per i reati finanziari salvo poi CONTEMPORANEAMENTE votare per lo svuotacarceri perché queste ultime sono strapiene dal momento che inspiegabilmente non se ne costruiscono di nuove da anni e quelle nuove giacciono abbandonate ed inutilizzate?
Che messaggio può mai lanciare questo Stato secondo voi a chi vive nelle nostre zone (e non solo qui)?

Tutti sappiamo che tra al massimo un mese quelli che si sono macchiati di questo crimine infame saranno di nuovo fuori, in attesa del processo. La madre del ragazzino chiede la sedia elettrica, al massimo resteranno al fresco per qualche anno.
Chissà, forse qualche manifestazione da parte della popolazione della zona sarebbe stata un segnale importante, invece pare che molti si siano rifiutati di parlare alle telecamere del tg regione e delle emittenti locali.

L'esigenza di giustizia in questo caso è avvertita come meno forte, forse perché il figlio 14enne è di qualcun altro.
idina
00sabato 11 ottobre 2014 09:07
Io in ogni caso voglio esprimere un pensiero che mi affligge da un pò. Ed è questo: non mi va neanche di sostenere che quegli schifosi "non sono esseri umani".
L'essere umano, ossia l'homo sapiens a ben vedere, è quello che nella storia ha fatto le cose più orrende in assoluto.
Che io sappia, di tutti gli "animali", l'uomo è l'unico malvagio.
Le bestioline, ossia i cani, i gatti, i pesci, i ratti, le scimmie, eccetera eccetera, uccidono solo per fame e per difendersi. Quando fanno la lotta i maschi tra di loro per prendersi la femmina, lo fanno pubblicamente, senza cattiveria e per puro istinto.
Non fanno del male, psicologico o fisico al loro simile per pura cattiveria o stupidità. Loro non tradiscono, non offendono, non mancano di rispetto, non fanno tutto questo. Cosa che invece fa l'uomo.
Quello che la scienza ha battezzato homo sapiens, secondo la mia opinione, è l'animale più cattivo in assoluto, non paragonabile neanche alle bestie. Lui è malvagio, lui fa del male al suo simile (e non solo), le bestioline no. Le bestioline non offendono, non generano tristezza nei loro simili, l'homo sapiens, si.
Cosa c'è di sapiente in questo mostro che è l'uomo?

Intanto Vincenzo, il bambino di 14 anni di Pianura, sta meglio. Fisicamente, ma non credo psicologicamente.
bluesrock
00sabato 11 ottobre 2014 11:05
Re:
idina, 11/10/2014 09:07:

Io in ogni caso voglio esprimere un pensiero che mi affligge da un pò. Ed è questo: non mi va neanche di sostenere che quegli schifosi "non sono esseri umani".
L'essere umano, ossia l'homo sapiens a ben vedere, è quello che nella storia ha fatto le cose più orrende in assoluto.
Che io sappia, di tutti gli "animali", l'uomo è l'unico malvagio.
Le bestioline, ossia i cani, i gatti, i pesci, i ratti, le scimmie, eccetera eccetera, uccidono solo per fame e per difendersi. Quando fanno la lotta i maschi tra di loro per prendersi la femmina, lo fanno pubblicamente, senza cattiveria e per puro istinto.
Non fanno del male, psicologico o fisico al loro simile per pura cattiveria o stupidità. Loro non tradiscono, non offendono, non mancano di rispetto, non fanno tutto questo. Cosa che invece fa l'uomo.
Quello che la scienza ha battezzato homo sapiens, secondo la mia opinione, è l'animale più cattivo in assoluto, non paragonabile neanche alle bestie. Lui è malvagio, lui fa del male al suo simile (e non solo), le bestioline no. Le bestioline non offendono, non generano tristezza nei loro simili, l'homo sapiens, si.
Cosa c'è di sapiente in questo mostro che è l'uomo?

Intanto Vincenzo, il bambino di 14 anni di Pianura, sta meglio. Fisicamente, ma non credo psicologicamente.




Come non essere d'accordo... Spesso usiamo gli appellativi "bestie" o "animali" per convenzione e facilità d'espressione, ma poi, quando ti fermi a pensare, non si può non condividere quanto scrivi.
Tra l'altro, gli animali (o le bestioline, come simpaticamente le chiami tu [SM=x43813]) sono capaci di esprimere una dolcezza che raramente la si trova nell'uomo, se non nei primi anni di vita.
bluesrock
00sabato 11 ottobre 2014 11:05
Re:
idina, 11/10/2014 09:07:

Io in ogni caso voglio esprimere un pensiero che mi affligge da un pò. Ed è questo: non mi va neanche di sostenere che quegli schifosi "non sono esseri umani".
L'essere umano, ossia l'homo sapiens a ben vedere, è quello che nella storia ha fatto le cose più orrende in assoluto.
Che io sappia, di tutti gli "animali", l'uomo è l'unico malvagio.
Le bestioline, ossia i cani, i gatti, i pesci, i ratti, le scimmie, eccetera eccetera, uccidono solo per fame e per difendersi. Quando fanno la lotta i maschi tra di loro per prendersi la femmina, lo fanno pubblicamente, senza cattiveria e per puro istinto.
Non fanno del male, psicologico o fisico al loro simile per pura cattiveria o stupidità. Loro non tradiscono, non offendono, non mancano di rispetto, non fanno tutto questo. Cosa che invece fa l'uomo.
Quello che la scienza ha battezzato homo sapiens, secondo la mia opinione, è l'animale più cattivo in assoluto, non paragonabile neanche alle bestie. Lui è malvagio, lui fa del male al suo simile (e non solo), le bestioline no. Le bestioline non offendono, non generano tristezza nei loro simili, l'homo sapiens, si.
Cosa c'è di sapiente in questo mostro che è l'uomo?

Intanto Vincenzo, il bambino di 14 anni di Pianura, sta meglio. Fisicamente, ma non credo psicologicamente.




Come non essere d'accordo... Spesso usiamo gli appellativi "bestie" o "animali" per convenzione e facilità d'espressione, ma poi, quando ti fermi a pensare, non si può non condividere quanto scrivi.
Tra l'altro, gli animali (o le bestioline, come simpaticamente le chiami tu [SM=x43813]) sono capaci di esprimere una dolcezza che raramente si ritrova nell'uomo, se non nei primi anni di vita.
iudicium
00sabato 11 ottobre 2014 12:24
Re:
idina, 11/10/2014 09:07:

Io in ogni caso voglio esprimere un pensiero che mi affligge da un pò. Ed è questo: non mi va neanche di sostenere che quegli schifosi "non sono esseri umani".
L'essere umano, ossia l'homo sapiens a ben vedere, è quello che nella storia ha fatto le cose più orrende in assoluto.
Che io sappia, di tutti gli "animali", l'uomo è l'unico malvagio.
Le bestioline, ossia i cani, i gatti, i pesci, i ratti, le scimmie, eccetera eccetera, uccidono solo per fame e per difendersi. Quando fanno la lotta i maschi tra di loro per prendersi la femmina, lo fanno pubblicamente, senza cattiveria e per puro istinto.
Non fanno del male, psicologico o fisico al loro simile per pura cattiveria o stupidità. Loro non tradiscono, non offendono, non mancano di rispetto, non fanno tutto questo. Cosa che invece fa l'uomo.
Quello che la scienza ha battezzato homo sapiens, secondo la mia opinione, è l'animale più cattivo in assoluto, non paragonabile neanche alle bestie. Lui è malvagio, lui fa del male al suo simile (e non solo), le bestioline no. Le bestioline non offendono, non generano tristezza nei loro simili, l'homo sapiens, si.
Cosa c'è di sapiente in questo mostro che è l'uomo?

Intanto Vincenzo, il bambino di 14 anni di Pianura, sta meglio. Fisicamente, ma non credo psicologicamente.



Capisco l'emotività dettata dall' efferatezza dell'atto di questi esseri immondi, ma generalizzare e sostenere che è nella natura dell'uomo la malvagità è eccessivo, è come dire che atti del genere non fanno scalpore vista la natura dell'uomo. Stiamo analizzando il comportamento di un gruppo di balordi che hanno commesso (consapevolmente o inconsapevolmente, questo è irrilevante) un atto di grande efferatezza che non ha nessuna giustificazione. Definirli animali è un'offesa agli animali, vista l'efferatezza ,lo condivido.
idina
00sabato 11 ottobre 2014 13:14
Re: Re:
iudicium, 11/10/2014 12:24:



Capisco l'emotività dettata dall' efferatezza dell'atto di questi esseri immondi, ma generalizzare e sostenere che è nella natura dell'uomo la malvagità è eccessivo, è come dire che atti del genere non fanno scalpore vista la natura dell'uomo. Stiamo analizzando il comportamento di un gruppo di balordi che hanno commesso (consapevolmente o inconsapevolmente, questo è irrilevante) un atto di grande efferatezza che non ha nessuna giustificazione. Definirli animali è un'offesa agli animali, vista l'efferatezza ,lo condivido.




Personalmente non sono d'accordo. La crudeltà è propria del genere umano. Non degli animali. L'uomo è egocentrico, l'uomo è spesso insensibile, è irrispettoso per il prossimo, è traditore. Probabilmente ciò è anche il derivato della "ragione" di cui noi umani siamo dotati, rispetto agli animali.


Comunque probabilmente il mio discorso andrebbe collocato in un'altra cartella, non in questa, ma l'accaduto mi ha fatto pensare a questa mia convinzione e condividerla con voi.

Giuseppe.appioclaudio
00sabato 11 ottobre 2014 14:27
Avete mai visto un gatto giocare col topo fino ad ucciderlo (sono scene orrende)? Bene, i gatti sono animali...bestie. Le bestie non hanno freni di carattere etico-morale. Quando l'uomo si riduce a bestia, sgancia la propria condotta da qualsiasi limite emozionale. Purtroppo la psiche dell'uomo è tanto complessa quanto lo è il suo cervello ed un animale intelligente, se non educato a gestire le proprie emozioni, diviene capace di qualsiasi crudeltà.
iudicium
00sabato 11 ottobre 2014 14:29
Re: Re: Re:
idina, 11/10/2014 13:14:




Personalmente non sono d'accordo. La crudeltà è propria del genere umano. Non degli animali. L'uomo è egocentrico, l'uomo è spesso insensibile, è irrispettoso per il prossimo, è traditore. Probabilmente ciò è anche il derivato della "ragione" di cui noi umani siamo dotati, rispetto agli animali.


Comunque probabilmente il mio discorso andrebbe collocato in un'altra cartella, non in questa, ma l'accaduto mi ha fatto pensare a questa mia convinzione e condividerla con voi.




Ho scritto che definirli animali è un'offesa agli animali, in quanto ero d'accordo con te su questo, ma riferito a questo episodio di violenza, generalizzare sostenendo che è nella natura dell'uomo la malvagità, innanzitutto è come se si volesse giustificare una tale azione, ed equivale a dire che sia io che tu possiamo fare un gesto del genere, vista la nostra natura. Su questo mi dissocio, ed proprio in nome della "ragione" che rifiuto in assoluto quello che dibatti; un uomo dotato di un minimo di ragione non farebbe mai un gesto di tanta efferatezza.
idina
00sabato 11 ottobre 2014 14:56
Re: Re: Re: Re:
iudicium, 11/10/2014 14:29:



Ho scritto che definirli animali è un'offesa agli animali, in quanto ero d'accordo con te su questo, ma riferito a questo episodio di violenza, generalizzare sostenendo che è nella natura dell'uomo la malvagità, innanzitutto è come se si volesse giustificare una tale azione, ed equivale a dire che sia io che tu possiamo fare un gesto del genere, vista la nostra natura. Su questo mi dissocio, ed proprio in nome della "ragione" che rifiuto in assoluto quello che dibatti; un uomo dotato di un minimo di ragione non farebbe mai un gesto di tanta efferatezza.





Il mio discorso era più generale. E non volto a spiegare la ragione di un gesto simile. Comunque sono sempre punti di vista.

Paperino!
00sabato 11 ottobre 2014 15:02
Re: Re: Re: Re:
iudicium, 11/10/2014 14:29:



Ho scritto che definirli animali è un'offesa agli animali, in quanto ero d'accordo con te su questo, ma riferito a questo episodio di violenza, generalizzare sostenendo che è nella natura dell'uomo la malvagità, innanzitutto è come se si volesse giustificare una tale azione, ed equivale a dire che sia io che tu possiamo fare un gesto del genere, vista la nostra natura. Su questo mi dissocio, ed proprio in nome della "ragione" che rifiuto in assoluto quello che dibatti; un uomo dotato di un minimo di ragione non farebbe mai un gesto di tanta efferatezza.




Non sono d'accordo, invece è vero che sia io che tu possiamo fare un gesto del genere. Scegliamo di non farlo, per una questione di sensibilità morale e di empatia verso il destinatario del gesto.
E' una scelta libera, consapevole, come tale non scontata.

Gli animali non sono "cattivi", perché non hanno l'intelletto necessario a concepire la cattiveria. Il gatto gioca col topo per puro diletto, senza esser capace di provare empatia verso la vittima del suo gioco. Non può riflettere sul dolore che quell'essere sta provando, né immaginarsi al suo posto per mettere in discussione il suo gesto: ci gioca come giocherebbe con una pallina di cotone, esattamente allo stesso modo.

L'uomo, invece, ha una capacità razionale così sviluppata, da consentirgli di capire il male, e quindi di sceglierlo.
E ciascuno di noi può sceglierlo.
Alcuni lo scelgono, per il semplice fatto che son cresciuti in condizioni di tale degrado umano, da non aver sviluppato sensibilità ed empatia, che sono cmq forme di intelligenza ulteriori.
Quei ragazzi hanno giocato col 14enne esattamente con la stessa lucida bestialità con cui le iene infieriscono su un animale ferito, o con cui le formiche spezzettano in branco l'insetto che è caduto nella morsa di una di loro.

Gli animali fanno tanto male, ma lo fanno senza cattiveria, per puro istinto, senza alcuna capacità di empatia e di poter scegliere alternativamente.
L'uomo sceglie. Può scegliere. Tutti noi possiamo. Questa è l'unica differenza: l'uomo è l'unico essere in grado di scegliere il male fine a se stesso, semplicemente diretto a fare del male.
Nel farlo, acquisisce un comportamento animale, poiché - mancando di empatia - questi esseri che chiamiamo uomini scelgono i male con la stessa inconsapevole ferocia con cui agisce un gatto col topo, un branco di iene o di formiche con la preda...

La differenza tra gli uni e gli altri, è solo la colpevolezza. Essa nasce dalla rimproverabilità dell'atto. L'uomo è rimproverabile, proprio perché ha scelto. Per il resto, non ci sono differenze tra un uomo malvagio ed un animale.
iudicium
00sabato 11 ottobre 2014 15:10
Re: Re: Re: Re: Re:
idina, 11/10/2014 14:56:





Il mio discorso era più generale. E non volto a spiegare la ragione di un gesto simile.





Ho capito che il tuo discorso è generale e non volto a spiegare la ragione del gesto, ma partendo dal tuo discorso generale e portandolo sul particolare, il senso del discorso non cambia.
idina
00sabato 11 ottobre 2014 15:10
il mio discorso era più generale, lo ripeto. Gli animali appunto non hanno ragione e non possono scegliere, per questo sono come i bambini. Ma io una cattiveria (dalla più banale alla più grande) me la aspetto da un homo sapiens e non da un animale.
sfido chiunque a non aver fatto del male almeno una volta nella vita ad una persona. Per male, intendo, anche una cosa più banale. Una sciocchezza che ha ferito qualcuno.

Ma questo discorso sta sforando il tema della cartella. Si sta uscendo "fuori traccia".
iudicium
00sabato 11 ottobre 2014 15:36
Re: Re: Re: Re: Re:
Paperino!, 11/10/2014 15:02:




Non sono d'accordo, invece è vero che sia io che tu possiamo fare un gesto del genere. Scegliamo di non farlo, per una questione di sensibilità morale e di empatia verso il destinatario del gesto.
E' una scelta libera, consapevole, come tale non scontata.

Gli animali non sono "cattivi", perché non hanno l'intelletto necessario a concepire la cattiveria. Il gatto gioca col topo per puro diletto, senza esser capace di provare empatia verso la vittima del suo gioco. Non può riflettere sul dolore che quell'essere sta provando, né immaginarsi al suo posto per mettere in discussione il suo gesto: ci gioca come giocherebbe con una pallina di cotone, esattamente allo stesso modo.

L'uomo, invece, ha una capacità razionale così sviluppata, da consentirgli di capire il male, e quindi di sceglierlo.
E ciascuno di noi può sceglierlo.
Alcuni lo scelgono, per il semplice fatto che son cresciuti in condizioni di tale degrado umano, da non aver sviluppato sensibilità ed empatia, che sono cmq forme di intelligenza ulteriori.
Quei ragazzi hanno giocato col 14enne esattamente con la stessa lucida bestialità con cui le iene infieriscono su un animale ferito, o con cui le formiche spezzettano in branco l'insetto che è caduto nella morsa di una di loro.

Gli animali fanno tanto male, ma lo fanno senza cattiveria, per puro istinto, senza alcuna capacità di empatia e di poter scegliere alternativamente.
L'uomo sceglie. Può scegliere. Tutti noi possiamo. Questa è l'unica differenza: l'uomo è l'unico essere in grado di scegliere il male fine a se stesso, semplicemente diretto a fare del male.
Nel farlo, acquisisce un comportamento animale, poiché - mancando di empatia - questi esseri che chiamiamo uomini scelgono i male con la stessa inconsapevole ferocia con cui agisce un gatto col topo, un branco di iene o di formiche con la preda...

La differenza tra gli uni e gli altri, è solo la colpevolezza. Essa nasce dalla rimproverabilità dell'atto. L'uomo è rimproverabile, proprio perché ha scelto. Per il resto, non ci sono differenze tra un uomo malvagio ed un animale.



Era questo il senso del mio discorso, ed è per questo che ho detto definirli animali è un' offesa agli animali. Proprio perché l'uomo è dotato di ragione sceglie il bene e il male. E' normale che i crimini possono essere commessi da tutti, consapevolmente o inconsapevolmente.
Un atto di tanta efferatezza non può essere definito un gioco. Stiamo parlando di adulti tra i 24 e i 30 anni, non di coetanei quattordicenni. Un adulto di 24, 30 anni, sa benissimo qual è la funzione di un compressore, lo usa per gonfiare le ruote dell'auto.
Non usiamo l'alibi del degrado, non viviamo nella foresta. Mi dissocio sul punto che anche noi possiamo fare una cosa del genere. Questa è violenza gratuita e non fa parte della mia indole, al di là dell'educazione ricevuta. Ribadisco che una persona dotata di un minimo di ragione non fa un'azione del genere sostenendo addirittura: era solo un gioco!
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