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I "cani sciolti" di Bruxelles

Ultimo Aggiornamento: 21/09/2010 00:53
18/09/2010 11:13
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
giusperito, 17/09/2010 22.17:




Vorrei parlare di sensibilità.. ma mi preme difendere l'utilitarismo:

Nozick è convinto che non sia giustificato alcun sacrificio da parte di un individuo per solidarietà con gli altri. Questa rigida visione individualista viene in parte estesa anche agli animali , che non devono essere considerati oggetti nè mezzi per accrescere il piacere degli uomini. Nozick - in una comunanza di sentire con le tesi animaliste di alcuni filosofi attivi in quegli stessi anni in area anglo-americana, come Singer - ritiene illecita la caccia, anche perché il cibarsi di animali non è un fatto necessario alla salute, ma costituisce semmai un "vantaggio supplementare" che soddisfa soltanto il gusto. Pertanto, egli conclude, non è giusto usare gli animali per motivi futili, quali un incremento di benessere o di felicità per gli uomini. A questo punto Nozick ripropone una nota considerazione avanzata già dal filosofo utilitarista Bentham, secondo cui la domanda circa la differenza tra uomini e animali non è se questi ultimi possano ragionare o parlare, ma se possano soffrire.

Detto ciò che la tua sensibilità non sia toccata dai cani non ha alcun rilievo rispetto alle questioni generali.
I cani randagi e il decoro urbano mi sembra un argomento piuttosto debole per giustificare che vengano uccisi in modo atroce.





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18/09/2010 11:42
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
trixam, 17/09/2010 23.06:



Si si iscrivimi pure. Menomale che quando i tedeschi invasero l'italia c'erano i grezzoni come mio nonno che per la fame mangiavano i gatti, ma in compenso avevano i coglioni per andare a combattere in prima linea e morire nella resistenza.
Quelli come te avrebbero alzato le mani gridando: "siamo pacifisti, siamo pacifisti. La guerra non ci riguarda, tutta colpa del capitalismo".

In compenso dimostri come al solito i paraocchi o l'ignoranza, perché era proprio nella germania nazista che gli animali avevano più importanza degli uomini. Hitler era vegetariano e animalista.
Il suo filosofo di punta, Rosenberg, nel suo mito del ventunesimo secolo diceva che nella natura dei cani si riscontrano i veri valori del nazionalsocialismo: la fedeltà e l'abnegazione al capo.

Dunque nella religione pagana che avrebbe dovuto sostituire il cristianesimo e le altre una volta realizzato il reich millenario, doveva essere riservato un posto d'onore al cane come essere mitologico e divinità incarnata da venerare.




In che modo questo dovrebbe calzare con ciò che ha detto leon?
Magari ti è sfuggito il senso, quindi, provo a riprendere per sommi capi la sua linea.

La provocazione è nata non per il fatto che lui pensi che nella germania nazional socialista gli animali fossero bistrattati... quanto per il fatto che il tuo modo di ragionare ( per come la vede lui....e per come la vedo io ) sia compatibile, si incastri a pennello con quelli che furono gli inizi della società tedesca del secondo ventennio.

Per dirla alla Di Pietro.... che c'azzecca?? [SM=x43606]


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18/09/2010 13:42
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
napulitanboy, 18/09/2010 11.42:



Per dirla alla Di Pietro.... che c'azzecca?? [SM=x43606]



e vabbè ma pure tu, sei incommentabile proprio!
uno cita Kant, Rosemberg, Hemingway.. e tu rispondi con DI PIETRO!!! jamm [SM=x43668]
18/09/2010 14:19
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
gran generale, 18/09/2010 13.42:



e vabbè ma pure tu, sei incommentabile proprio!
uno cita Kant, Rosemberg, Hemingway.. e tu rispondi con DI PIETRO!!! jamm [SM=x43668]




[SM=x43675] [SM=x43675] [SM=x43675] [SM=x43675]
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18/09/2010 14:28
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
gran generale, 18/09/2010 13.42:



e vabbè ma pure tu, sei incommentabile proprio!
uno cita Kant, Rosemberg, Hemingway.. e tu rispondi con DI PIETRO!!! jamm [SM=x43668]




[SM=x43636]




Può tuttavia accadere che un gusto eccessivo per i beni materiali
porti gli uomini a mettersi nelle mani
del primo padrone che si presenti loro.
In effetti, nella vita di ogni popolo democratico,
vi è un passaggio assai pericoloso.
Quando il gusto per il benessere materiale si
sviluppa più rapidamente
della civiltà e dell'abitudine alla libertà,
arriva un momento in cui gli uomini
si lasciano trascinare e
quasi perdono la testa alla vista dei beni che stanno per conquistare.
Preoccupati solo di fare fortuna,
non riescono a cogliere lo stretto legame
che unisce il benessere di ciascuno
alla prosperità di tutti.
In casi del genere, non sarà neanche necessario
strappare loro i diritti di cui godono:
saranno loro stessi a privarsene volentieri...
Se un individuo abile e ambizioso
riesce a impadronirsi del potere in un simile momento critico,
troverà la strada aperta a qualsivoglia sopruso.
Basterà che si preoccupi per un po' di curare gli interessi materiali
e nessuno lo chiamerà a rispondere del resto.
Che garantisca l'ordine anzitutto!
Una nazione che chieda al suo governo
il solo mantenimento dell'ordine
è già schiava in fondo al cuore,
schiava del suo benessere
e da un momento all'altro
può presentarsi l'uomo destinato ad asservirla.
Quando la gran massa dei cittadini
vuole occuparsi solo dei propri affari privati
i più piccoli partiti possono impadronirsi del potere.
Non è raro allora vedere sulla vasta scena del mondo
delle moltitudini rappresentate da pochi uomini
che parlano in nome di una folla assente o disattenta,
che agiscono in mezzo all'universale immobilità
disponendo a capriccio di ogni cosa:
cambiando leggi e tiranneggiando a loro piacimento sui costumi;
tanto che non si può fare a meno di rimanere stupefatti
nel vedere in che mani indegne e deboli
possa cadere un grande popolo
...
A. de Tocqueville

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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
gran generale, 18/09/2010 13.42:



e vabbè ma pure tu, sei incommentabile proprio!
uno cita Kant, Rosemberg, Hemingway.. e tu rispondi con DI PIETRO!!! jamm [SM=x43668]




Peppì o ver, che figur e merd!! [SM=x43612] [SM=x43612] [SM=x43612]
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
gran generale, 18/09/2010 13.42:



e vabbè ma pure tu, sei incommentabile proprio!
uno cita Kant, Rosemberg, Hemingway.. e tu rispondi con DI PIETRO!!! jamm [SM=x43668]



Giuro che se Hegel o Kierkegaard ma pure Esopo o Fedro avessero usato un'espressione che rendesse l'idea.. li avrei citati [SM=x43639]

Paperino!, 18/09/2010 15.59:




Peppì o ver, che figur e merd!! [SM=x43612] [SM=x43612] [SM=x43612]




Oh sommo papero... vai aa giocà a scopa che ultimamente prendi solo paliate dalla tua allieva [SM=x43668] ( oppure allenati per la partita di giovedì... che l'umiliazione sarà così grande da farti appendere definitivamente le scarpette al chiodo [SM=x43604] [SM=x43604] [SM=x43604] [SM=x43604] )
[Modificato da napulitanboy 19/09/2010 02:51]


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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
trixam, 17/09/2010 23.45:



Ma io mica giustifico che siano uccisi. Ho detto che non me importa assolutamente nulla dei cani randagi, meno di niente.
Quegli argomenti che ho usato saranno forse deboli, ma sono la ragione per cui le città di tutti i paesi sviluppati si dotano di servizi per catturare i cani randagi, o per cui paesi come il belgio, che non credo sia un paese medievale, stanno per adottare leggi che prevedono la sterilizzazione degli animali randagi.
Evidentemente qualche problema esiste. Bisognerebbe poi andarlo a spiegare al bambino che a Torino qualche mese fa è stato azzannato al parco mentre giocava, da lì ho ripreso il mio esempio, e sfigurato, che l'argomento è debole e il problema non esiste, ma mi rendo conto che scivolo nel populismo, cosa che mi ripugna.

Per quanto riguarda le considerazioni filosofiche e la caccia, non me ne vengono molte a dir la verità, perchè non mi sento in colpa e quindi non devo giustificarmi. Se gli altri hanno di questi problemi morali, li lascio volentieri alle loro coscienze più sensibili della mia. Mi preme solo ricordare che il più grande scrittore del secolo ventesimo, un certo Hemingway, che pure era una persona di sinistra e piuttosto sensibile, era anche un incallito cacciatore.
Rimando alle sue pagine.

Per quanto riguarda l'argomento Nozick, beh non mi colpisce particolarmente, anche perché noi liberisti, siamo assolutamente antiutilitaristi. Infatti io il termine utilità lo intendevo in termini straussiani, non in quello economico che gli allocchi hanno inteso subito con il sangue che gli schizzava al cervello.




Mettere sullo stesso piano la vivisezione e la sterilizzazione rappresenta degnamente la totale mancanza di conoscenza sia della problematica di fondo, sia la discreta ignoranza delle leggi italiane vigenti in materia di randagismo.

Resta pure della tua idea nazista, continuo a credere che ciò che acclami come una scelta straordinaria sia una barbarie schifosa che ripugno.
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21/09/2010 00:13
 
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21/09/2010 00:53
 
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Dopo le polemiche sulla direttiva che consente la sperimentazione scientifica sugli animali non in cattività, leggendo il testo si scopre che l’intento del legislatore è chiaro.

Ma insomma, questa direttiva 86/609, titolata “Direttiva sulla protezione degli animali utilizzati per fini scientifici” consente o no la sperimentazione medica sugli animali randagi? La notizia, finita sui media di tutta Europa, non cessa di far discutere. Fra animalisti che già si strappano i capelli e analisti che cercano di far notare come le maglie della norma siano in realtà molto strette, si perde il senso ultimo della disposizione, e non si capisce effettivamente quale sia il punto di diritto.

QUALE IL TESTO? – La realtà è che il testo è molto semplice. Recuperando l’articolato della direttiva, ci rechiamo all’articolo 11, rubricato, appunto, “Animali randagi di specie domestiche”, che si apre con una norma che più chiara di così è difficile scriverla: “Gli animali randagi non devono essere usati nelle procedure scientifiche”. Ecco, una dichiarazione di principio: per favore, i randagi lasciateli perdere. Ma all’articolo 2, quello che è uscito dalla porta, rientra dalla finestra: “Le autorità competenti possono concedere eccezioni dal paragrafo 1 solo in osservanza delle seguenti condizioni: a) presenza di una necessità essenziale di studi riguardanti la salute e il benessere degli animali o seri pericoli per l’ambiente e per la salute umana o degli animali, oppure; 2) c’è una giustificazione scientifica che dimostri come l’effetto che la procedura tenta di ottenere si potrà raggiungere solo applicandola sugli animali randagi”.

ABBIAMO UNA RISPOSTA – Quindi, tornando alla nostra domanda di partenza, l’Unione Europea sta o non sta permettendo la vivisezione sui randagi? Logicamente, dato il quadro normativo, la risposta è: si. La dichiarazione di principio, infatti, sconsiglia una tale misura. Ma poi, dietro autorizzazione delle “autorità competenti” e per motivi strettamente indicati, tale misura diventa permessa. Certo, sono paletti stringenti: ma d’altronde, cosa ci aspettavamo, che l’Unione Europea mettesse per iscritto “adesso catturateli tutti e liberamente”? No: i randagi in sperimentazioni scientifiche si potranno usare solo dietro autorizzazione della forza pubblica e per motivi stabiliti. La situazione ricorda un po’, mutatis mutandis – qui qualcuno sorriderà – le garanzie dell’habeas corpus, quel caposaldo della civiltà giuridica, che stabilisce una persona potrà essere trattenuta in stato d’arresto dietro autorizzazione del giudice e solo nei casi permessi dalla legge: e nessuno si sognerebbe di dire che l’arresto, nel nostro ordinamento, è vietato, solo perchè è sottoposto a pesanti garanzie. Si dice che è regolamentato.

REGOLE E DIVIETI – E così la direttiva, che permette, ma regolamenta – pesantemente, certo – l’uso scientifico degli animali randagi. E bisogna però sottolineare la scelta di politica normativa, che è chiarissima: l’UE avrebbe potuto scrivere “è vietatissimo usare i randagi per gli esperimenti scientifici”. Non l’ha fatto: nella versione inglese il verbo è “should not”, che letteralmente sta per “non dovrebbero”. Certo, ’should’ è di comune utilizzo nel diritto anglosassone, ma il vocabolario non mente. Perciò, essendo la direttiva una fonte normativa che lascia agli stati membri libertà d’azione all’interno di paletti imposti dall’Unione, e per raggiungere i fini da essa imposti. E comanda agli stati di dargli piena applicazione appena possibile: saranno perciò l’Italia, la Francia, la Germania, la Danimarca e tutti gli altri componenti dell’Unione a decidere quali siano le autorità competenti all’autorizzazione, quali paletti ulteriori precisino la generale necessità di “incolumità umana o animale”, e come riconoscere la procedura che sarebbe inservibile se non utilizzata sui randagi. Come al solito, gli animalisti d’Italia stiano attenti al legislatore italiano: sarà quello il luogo dove si produrrà una legge talmente restrittiva da neutralizzare, di fatto, la scelta dell’Ue, o per rendere quelle condizioni ancora più labili.


p.s. la zanicchi ha detto che ha votato si, perché non sapeva cosa stava votando
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