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Un aforisma molto significativo...

Ultimo Aggiornamento: 01/12/2013 21:08
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Utente Veteran
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28/11/2013 21:31
 
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è sicuramente vero che la preparazione personale influisce sulla comprensione di un testo, ma è anche vero che la bravura di un insegnante sta nell'arrivare al maggior numero di studenti possibile.
io non conosco i testi di cui si discute per cui non mi esprimo nel merito, ma faccio un discorso più generico: a me, ad esempio, sono capitati testi ostitici per via del fatto che chi scriveva dava per scontate tante cose, ma ogni studente in quanto tale si approccia a quella materia per la prima volta per cui non solo l'esposizione argomentativa dovrebbe essere chiara, ma soprattutto non bisognerebbe perdere di vista che è destinata a chi ancora non ha conoscenze approfondite di quella specifica materia. a volte ho avuto l'impressione che chi scriveva lo facesse per se stesso e non per il lettore e questo poi ha risvolti negativi sulla valutazione del testo da parte di chi è "costretto" a studiarlo.




"Ho visto cose bellissime grazie alla
diversa prospettiva suggerita dalla mia perenne
insoddisfazione, e quel che mi consola ancora, è
che non smetto di osservare".

(Edgard Degas)

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Utente Junior
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28/11/2013 23:29
 
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Libri incomprensibili
Per fortuna i Prof a volte riescono ad arrivare a farsi comprendere da molti, ma non da tutti; per quelli che si affacciano a talune materie non avendo ancora assimilatone in linguaggio, si puo' comprendere il loro disagio, forse si dovrebbe andare per gradi ,mettendo piu' in la certi esami piu' complicati .Iniziare un corso di laurea non è facile,cominciare a studiare su libri difficili non è un buon inizio. A volte quando ci si confronta con un testo difficile, si hanno reazioni negative,come dici tu, per esempio si accantona l'esame, lo si odia, oppure si scrive su freeforumzone deridendo l'autore e il libro. Ripeto , ci sono autori che non sanno scrivere , quindi la responsabilita'in questo caso è loro,ma puo' essere di entrambe. Questo volevo intendere,c'è anche una certa attitudine a specifiche materie, che a volte si studiano con piu' motivazione,rispetto ad altre che si tende a rifiutare.
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Utente Gold
Amministratore
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29/11/2013 00:52
 
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Non voglio entrare nel merito dei testi di Luigi Capozzi, non avendoli studiati ed avendone solo letto - in via incidentale - qualche passaggio.
E' evidente che filosofia del diritto è una materia sui generis, che di per sé può risultare ostica, avendo una struttura linguistica e concettuale tutta propria, cui spesso lo studente di giurisprudenza non è affatto preparato.

Sorvolando quindi su questa materia, che è un po' "a parte", l'aforisma di Guido Capozzi è sacrosanto.
Esistono testi di alcune materie giuridiche scritte davvero in un italiano stentato.
I libri di procedura civile di Verde, ad esempio, a mio giudizio son scritti malino, con periodi in cui spesso non è rispettata nemmeno una corretta punteggiatura.
Tante sono le frasi e in alcuni casi i paragrafi che ho letto e riletto, e che infine mi son dovuto RISCRIVERE a margine, una volta capito il senso della frase.

Discorso simile per DI MAIO di diritto civile, dove a parte termini come provincIe e simili, scritti sistematicamente in maniera errata, spesso è proprio la formazione del periodo a lasciare a desiderare.


Molti testi sono scritti con troppo narcisismo. Ciò che ho imparato col giornalismo, è che il più delle volte non c'è cosa più difficile che scrivere in maniera semplice e chiara.
La chiarezza e la semplicità dell'esposizione è quello che fa di un testo un BUON testo.
La verità è che i professori sono tanti, ma l'arte dello scrivere non appartiene a tutti, di certo.
Email Scheda Utente
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Utente Gold
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01/12/2013 21:08
 
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Dobbiamo proprio parlare del di majo?Ci ho buttato sopra troppo sangue per scordarlo così in fretta.
Ma parliamo anche di un eminente professore di costituzionale, imperterrito nel ripetere INTERPETRAZIONE.



For you I was a flame....love, is a losing game....


Quando stai per mollare, fermati un attimo a pensare al motivo per il quale hai resistito fino ad ora ... Pensa alla meta, non a quanto sia lungo il tragitto. Rimboccati le maniche e non aver paura della fatica. Guardati allo specchio e riconosci quel sognatore che ti sta di fronte. Lotta e combatti. E quando ciò che desideri sarà tuo, una mano al cuore e sentirai in ogni singolo battito l'eco di ognuno dei passi che hai compiuto. E se avrai qualche cicatrice non preoccuparti, non c'e vittoria senza una ferita di guerra, non c'è arcobaleno senza la pioggia.
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