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Pianura - 14enne seviziato perché grasso

Ultimo Aggiornamento: 25/10/2014 13:35
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11/10/2014 11:05
 
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Re:
idina, 11/10/2014 09:07:

Io in ogni caso voglio esprimere un pensiero che mi affligge da un pò. Ed è questo: non mi va neanche di sostenere che quegli schifosi "non sono esseri umani".
L'essere umano, ossia l'homo sapiens a ben vedere, è quello che nella storia ha fatto le cose più orrende in assoluto.
Che io sappia, di tutti gli "animali", l'uomo è l'unico malvagio.
Le bestioline, ossia i cani, i gatti, i pesci, i ratti, le scimmie, eccetera eccetera, uccidono solo per fame e per difendersi. Quando fanno la lotta i maschi tra di loro per prendersi la femmina, lo fanno pubblicamente, senza cattiveria e per puro istinto.
Non fanno del male, psicologico o fisico al loro simile per pura cattiveria o stupidità. Loro non tradiscono, non offendono, non mancano di rispetto, non fanno tutto questo. Cosa che invece fa l'uomo.
Quello che la scienza ha battezzato homo sapiens, secondo la mia opinione, è l'animale più cattivo in assoluto, non paragonabile neanche alle bestie. Lui è malvagio, lui fa del male al suo simile (e non solo), le bestioline no. Le bestioline non offendono, non generano tristezza nei loro simili, l'homo sapiens, si.
Cosa c'è di sapiente in questo mostro che è l'uomo?

Intanto Vincenzo, il bambino di 14 anni di Pianura, sta meglio. Fisicamente, ma non credo psicologicamente.




Come non essere d'accordo... Spesso usiamo gli appellativi "bestie" o "animali" per convenzione e facilità d'espressione, ma poi, quando ti fermi a pensare, non si può non condividere quanto scrivi.
Tra l'altro, gli animali (o le bestioline, come simpaticamente le chiami tu [SM=x43813]) sono capaci di esprimere una dolcezza che raramente si ritrova nell'uomo, se non nei primi anni di vita.
[Modificato da bluesrock 11/10/2014 11:16]












"There is nothing conceptually better than rock & roll" (John Lennon)

A poco servono le norme se non cambiano le culture
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11/10/2014 12:24
 
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Re:
idina, 11/10/2014 09:07:

Io in ogni caso voglio esprimere un pensiero che mi affligge da un pò. Ed è questo: non mi va neanche di sostenere che quegli schifosi "non sono esseri umani".
L'essere umano, ossia l'homo sapiens a ben vedere, è quello che nella storia ha fatto le cose più orrende in assoluto.
Che io sappia, di tutti gli "animali", l'uomo è l'unico malvagio.
Le bestioline, ossia i cani, i gatti, i pesci, i ratti, le scimmie, eccetera eccetera, uccidono solo per fame e per difendersi. Quando fanno la lotta i maschi tra di loro per prendersi la femmina, lo fanno pubblicamente, senza cattiveria e per puro istinto.
Non fanno del male, psicologico o fisico al loro simile per pura cattiveria o stupidità. Loro non tradiscono, non offendono, non mancano di rispetto, non fanno tutto questo. Cosa che invece fa l'uomo.
Quello che la scienza ha battezzato homo sapiens, secondo la mia opinione, è l'animale più cattivo in assoluto, non paragonabile neanche alle bestie. Lui è malvagio, lui fa del male al suo simile (e non solo), le bestioline no. Le bestioline non offendono, non generano tristezza nei loro simili, l'homo sapiens, si.
Cosa c'è di sapiente in questo mostro che è l'uomo?

Intanto Vincenzo, il bambino di 14 anni di Pianura, sta meglio. Fisicamente, ma non credo psicologicamente.



Capisco l'emotività dettata dall' efferatezza dell'atto di questi esseri immondi, ma generalizzare e sostenere che è nella natura dell'uomo la malvagità è eccessivo, è come dire che atti del genere non fanno scalpore vista la natura dell'uomo. Stiamo analizzando il comportamento di un gruppo di balordi che hanno commesso (consapevolmente o inconsapevolmente, questo è irrilevante) un atto di grande efferatezza che non ha nessuna giustificazione. Definirli animali è un'offesa agli animali, vista l'efferatezza ,lo condivido.
[Modificato da iudicium 11/10/2014 12:28]
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Re: Re:
iudicium, 11/10/2014 12:24:



Capisco l'emotività dettata dall' efferatezza dell'atto di questi esseri immondi, ma generalizzare e sostenere che è nella natura dell'uomo la malvagità è eccessivo, è come dire che atti del genere non fanno scalpore vista la natura dell'uomo. Stiamo analizzando il comportamento di un gruppo di balordi che hanno commesso (consapevolmente o inconsapevolmente, questo è irrilevante) un atto di grande efferatezza che non ha nessuna giustificazione. Definirli animali è un'offesa agli animali, vista l'efferatezza ,lo condivido.




Personalmente non sono d'accordo. La crudeltà è propria del genere umano. Non degli animali. L'uomo è egocentrico, l'uomo è spesso insensibile, è irrispettoso per il prossimo, è traditore. Probabilmente ciò è anche il derivato della "ragione" di cui noi umani siamo dotati, rispetto agli animali.


Comunque probabilmente il mio discorso andrebbe collocato in un'altra cartella, non in questa, ma l'accaduto mi ha fatto pensare a questa mia convinzione e condividerla con voi.

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11/10/2014 14:27
 
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Avete mai visto un gatto giocare col topo fino ad ucciderlo (sono scene orrende)? Bene, i gatti sono animali...bestie. Le bestie non hanno freni di carattere etico-morale. Quando l'uomo si riduce a bestia, sgancia la propria condotta da qualsiasi limite emozionale. Purtroppo la psiche dell'uomo è tanto complessa quanto lo è il suo cervello ed un animale intelligente, se non educato a gestire le proprie emozioni, diviene capace di qualsiasi crudeltà.
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Re: Re: Re:
idina, 11/10/2014 13:14:




Personalmente non sono d'accordo. La crudeltà è propria del genere umano. Non degli animali. L'uomo è egocentrico, l'uomo è spesso insensibile, è irrispettoso per il prossimo, è traditore. Probabilmente ciò è anche il derivato della "ragione" di cui noi umani siamo dotati, rispetto agli animali.


Comunque probabilmente il mio discorso andrebbe collocato in un'altra cartella, non in questa, ma l'accaduto mi ha fatto pensare a questa mia convinzione e condividerla con voi.




Ho scritto che definirli animali è un'offesa agli animali, in quanto ero d'accordo con te su questo, ma riferito a questo episodio di violenza, generalizzare sostenendo che è nella natura dell'uomo la malvagità, innanzitutto è come se si volesse giustificare una tale azione, ed equivale a dire che sia io che tu possiamo fare un gesto del genere, vista la nostra natura. Su questo mi dissocio, ed proprio in nome della "ragione" che rifiuto in assoluto quello che dibatti; un uomo dotato di un minimo di ragione non farebbe mai un gesto di tanta efferatezza.
[Modificato da iudicium 11/10/2014 14:34]
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Re: Re: Re: Re:
iudicium, 11/10/2014 14:29:



Ho scritto che definirli animali è un'offesa agli animali, in quanto ero d'accordo con te su questo, ma riferito a questo episodio di violenza, generalizzare sostenendo che è nella natura dell'uomo la malvagità, innanzitutto è come se si volesse giustificare una tale azione, ed equivale a dire che sia io che tu possiamo fare un gesto del genere, vista la nostra natura. Su questo mi dissocio, ed proprio in nome della "ragione" che rifiuto in assoluto quello che dibatti; un uomo dotato di un minimo di ragione non farebbe mai un gesto di tanta efferatezza.





Il mio discorso era più generale. E non volto a spiegare la ragione di un gesto simile. Comunque sono sempre punti di vista.

[Modificato da idina 11/10/2014 15:02]
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Re: Re: Re: Re:
iudicium, 11/10/2014 14:29:



Ho scritto che definirli animali è un'offesa agli animali, in quanto ero d'accordo con te su questo, ma riferito a questo episodio di violenza, generalizzare sostenendo che è nella natura dell'uomo la malvagità, innanzitutto è come se si volesse giustificare una tale azione, ed equivale a dire che sia io che tu possiamo fare un gesto del genere, vista la nostra natura. Su questo mi dissocio, ed proprio in nome della "ragione" che rifiuto in assoluto quello che dibatti; un uomo dotato di un minimo di ragione non farebbe mai un gesto di tanta efferatezza.




Non sono d'accordo, invece è vero che sia io che tu possiamo fare un gesto del genere. Scegliamo di non farlo, per una questione di sensibilità morale e di empatia verso il destinatario del gesto.
E' una scelta libera, consapevole, come tale non scontata.

Gli animali non sono "cattivi", perché non hanno l'intelletto necessario a concepire la cattiveria. Il gatto gioca col topo per puro diletto, senza esser capace di provare empatia verso la vittima del suo gioco. Non può riflettere sul dolore che quell'essere sta provando, né immaginarsi al suo posto per mettere in discussione il suo gesto: ci gioca come giocherebbe con una pallina di cotone, esattamente allo stesso modo.

L'uomo, invece, ha una capacità razionale così sviluppata, da consentirgli di capire il male, e quindi di sceglierlo.
E ciascuno di noi può sceglierlo.
Alcuni lo scelgono, per il semplice fatto che son cresciuti in condizioni di tale degrado umano, da non aver sviluppato sensibilità ed empatia, che sono cmq forme di intelligenza ulteriori.
Quei ragazzi hanno giocato col 14enne esattamente con la stessa lucida bestialità con cui le iene infieriscono su un animale ferito, o con cui le formiche spezzettano in branco l'insetto che è caduto nella morsa di una di loro.

Gli animali fanno tanto male, ma lo fanno senza cattiveria, per puro istinto, senza alcuna capacità di empatia e di poter scegliere alternativamente.
L'uomo sceglie. Può scegliere. Tutti noi possiamo. Questa è l'unica differenza: l'uomo è l'unico essere in grado di scegliere il male fine a se stesso, semplicemente diretto a fare del male.
Nel farlo, acquisisce un comportamento animale, poiché - mancando di empatia - questi esseri che chiamiamo uomini scelgono i male con la stessa inconsapevole ferocia con cui agisce un gatto col topo, un branco di iene o di formiche con la preda...

La differenza tra gli uni e gli altri, è solo la colpevolezza. Essa nasce dalla rimproverabilità dell'atto. L'uomo è rimproverabile, proprio perché ha scelto. Per il resto, non ci sono differenze tra un uomo malvagio ed un animale.
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Re: Re: Re: Re: Re:
idina, 11/10/2014 14:56:





Il mio discorso era più generale. E non volto a spiegare la ragione di un gesto simile.





Ho capito che il tuo discorso è generale e non volto a spiegare la ragione del gesto, ma partendo dal tuo discorso generale e portandolo sul particolare, il senso del discorso non cambia.
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il mio discorso era più generale, lo ripeto. Gli animali appunto non hanno ragione e non possono scegliere, per questo sono come i bambini. Ma io una cattiveria (dalla più banale alla più grande) me la aspetto da un homo sapiens e non da un animale.
sfido chiunque a non aver fatto del male almeno una volta nella vita ad una persona. Per male, intendo, anche una cosa più banale. Una sciocchezza che ha ferito qualcuno.

Ma questo discorso sta sforando il tema della cartella. Si sta uscendo "fuori traccia".
[Modificato da idina 11/10/2014 15:19]
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Re: Re: Re: Re: Re:
Paperino!, 11/10/2014 15:02:




Non sono d'accordo, invece è vero che sia io che tu possiamo fare un gesto del genere. Scegliamo di non farlo, per una questione di sensibilità morale e di empatia verso il destinatario del gesto.
E' una scelta libera, consapevole, come tale non scontata.

Gli animali non sono "cattivi", perché non hanno l'intelletto necessario a concepire la cattiveria. Il gatto gioca col topo per puro diletto, senza esser capace di provare empatia verso la vittima del suo gioco. Non può riflettere sul dolore che quell'essere sta provando, né immaginarsi al suo posto per mettere in discussione il suo gesto: ci gioca come giocherebbe con una pallina di cotone, esattamente allo stesso modo.

L'uomo, invece, ha una capacità razionale così sviluppata, da consentirgli di capire il male, e quindi di sceglierlo.
E ciascuno di noi può sceglierlo.
Alcuni lo scelgono, per il semplice fatto che son cresciuti in condizioni di tale degrado umano, da non aver sviluppato sensibilità ed empatia, che sono cmq forme di intelligenza ulteriori.
Quei ragazzi hanno giocato col 14enne esattamente con la stessa lucida bestialità con cui le iene infieriscono su un animale ferito, o con cui le formiche spezzettano in branco l'insetto che è caduto nella morsa di una di loro.

Gli animali fanno tanto male, ma lo fanno senza cattiveria, per puro istinto, senza alcuna capacità di empatia e di poter scegliere alternativamente.
L'uomo sceglie. Può scegliere. Tutti noi possiamo. Questa è l'unica differenza: l'uomo è l'unico essere in grado di scegliere il male fine a se stesso, semplicemente diretto a fare del male.
Nel farlo, acquisisce un comportamento animale, poiché - mancando di empatia - questi esseri che chiamiamo uomini scelgono i male con la stessa inconsapevole ferocia con cui agisce un gatto col topo, un branco di iene o di formiche con la preda...

La differenza tra gli uni e gli altri, è solo la colpevolezza. Essa nasce dalla rimproverabilità dell'atto. L'uomo è rimproverabile, proprio perché ha scelto. Per il resto, non ci sono differenze tra un uomo malvagio ed un animale.



Era questo il senso del mio discorso, ed è per questo che ho detto definirli animali è un' offesa agli animali. Proprio perché l'uomo è dotato di ragione sceglie il bene e il male. E' normale che i crimini possono essere commessi da tutti, consapevolmente o inconsapevolmente.
Un atto di tanta efferatezza non può essere definito un gioco. Stiamo parlando di adulti tra i 24 e i 30 anni, non di coetanei quattordicenni. Un adulto di 24, 30 anni, sa benissimo qual è la funzione di un compressore, lo usa per gonfiare le ruote dell'auto.
Non usiamo l'alibi del degrado, non viviamo nella foresta. Mi dissocio sul punto che anche noi possiamo fare una cosa del genere. Questa è violenza gratuita e non fa parte della mia indole, al di là dell'educazione ricevuta. Ribadisco che una persona dotata di un minimo di ragione non fa un'azione del genere sostenendo addirittura: era solo un gioco!
[Modificato da iudicium 11/10/2014 15:47]
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Re:
infatti, stiamo uscendo un po' fuori traccia.

idina, 11/10/2014 15:10:

il mio discorso era più generale, lo ripeto. Gli animali appunto non hanno ragione e non possono scegliere, per questo sono come i bambini. Ma io una cattiveria (dalla più banale alla più grande) me la aspetto da un homo sapiens e non da un animale.
sfido chiunque a non aver fatto del male almeno una volta nella vita ad una persona. Per male, intendo, anche una cosa più banale. Una sciocchezza che ha ferito qualcuno.

Ma questo discorso sta sforando il tema della cartella. Si sta uscendo "fuori traccia".




[Modificato da Alessandro.1987 11/10/2014 15:53]
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
iudicium, 11/10/2014 15:36:



Era questo il senso del mio discorso, ed è per questo che ho detto definirli animali è un' offesa agli animali. Proprio perché l'uomo è dotato di ragione sceglie il bene e il male. E' normale che i crimini possono essere commessi da tutti, consapevolmente o inconsapevolmente.
Un atto di tanta efferatezza non può essere definito un gioco. Stiamo parlando di adulti tra i 24 e i 30 anni, non di coetanei quattordicenni. Un adulto di 24, 30 anni, sa benissimo qual è la funzione di un compressore, lo usa per gonfiare le ruote dell'auto.
Non usiamo l'alibi del degrado, non viviamo nella foresta. Mi dissocio sul punto che anche noi possiamo fare una cosa del genere. Questa è violenza gratuita e non fa parte della mia indole, al di là dell'educazione ricevuta. Ribadisco che una persona dotata di un minimo di ragione non fa un'azione del genere sostenendo addirittura: era solo un gioco!



Quando dico che possiamo, lo dico nel senso stretto del verbo potere.
Noi possiamo farlo, e proprio in ciò sta il valore del non farlo, ed il disvalore del farlo. E' la scelta a renderci meritevoli o colpevoli: se non fosse così, non potresti neppure condannare il ragazzo che l'ha fatto. Stai sostenendo che è mera questione di indole e basta. Invece quel ragazzo ha scelto, ed è colpevole proprio perché ha scelto liberamente. Tu non sei colpevole per la stessa ragione, perché potevi farlo ma hai scelto di no.
Se non potessimo, verrebbe meno la scelta, e con essa anche il valore o disvalore dell'azione: saremmo animali, che non fanno una cosa perché non fa parte della loro indole, e ne fanno un'altra perché è l'istinto a guidarli.
Tu puoi, scegli di non farlo, ma ci sono condizioni in cui probabilmente perfino tu lo faresti.
Mi immagino che il ragazzino sia mio fratello, mio figlio...a sentire le parole di quella bionda meretrice...non sono sicuro che non potrei usarle il compressore per dimostrarle quanto ci sia ben poco di uno scherzo "senza malizia" in tutto questo...
Oppure immaginati con una pistola puntata alla tempia. Lo faresti? Probabilmente si.
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11/10/2014 21:03
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Paperino!, 11/10/2014 18:01:



Quando dico che possiamo, lo dico nel senso stretto del verbo potere.
Noi possiamo farlo, e proprio in ciò sta il valore del non farlo, ed il disvalore del farlo. E' la scelta a renderci meritevoli o colpevoli: se non fosse così, non potresti neppure condannare il ragazzo che l'ha fatto. Stai sostenendo che è mera questione di indole e basta. Invece quel ragazzo ha scelto, ed è colpevole proprio perché ha scelto liberamente. Tu non sei colpevole per la stessa ragione, perché potevi farlo ma hai scelto di no.
Se non potessimo, verrebbe meno la scelta, e con essa anche il valore o disvalore dell'azione: saremmo animali, che non fanno una cosa perché non fa parte della loro indole, e ne fanno un'altra perché è l'istinto a guidarli.
Tu puoi, scegli di non farlo, ma ci sono condizioni in cui probabilmente perfino tu lo faresti.
Mi immagino che il ragazzino sia mio fratello, mio figlio...a sentire le parole di quella bionda meretrice...non sono sicuro che non potrei usarle il compressore per dimostrarle quanto ci sia ben poco di uno scherzo "senza malizia" in tutto questo...
Oppure immaginati con una pistola puntata alla tempia. Lo faresti? Probabilmente si.



Di tutto questo che stai sostenendo non sembra essere il caso in questione! Un ragazzino di quattordici anni è stato vittima di tre balordi, è capitato a lui perché era grasso, ma poteva capitare a chiunque ragazzino che si fosse trovato nella sua stessa situazione. Se fosse stato un adulto, molto probabilmente il gruppo si sarebbe misurato l'attributo prima di agire, e molto probabilmente non l'avrebbero nemmeno fatto. Quando dici che possiamo farlo anche noi equivale a dire che possiamo fare qualsiasi azione malvagia come violentare, uccidere, seviziare e tutte le atrocità che possano esistere, poi sta a noi scegliere se farlo o no. Se così fosse saremmo tutti in custodia cautelare per necessità di prevenzione dei reati. Io ti rispondo che se si ha un indole del genere è possibile, perché una persona "normale" che ha un minimo di "ragione" non sogna nemmeno di fare un'azione del genere, in qualsiasi contesto si trovi, e se è costretto con una pistola alla tempia, è normale che molto probabilmente cederebbe, ma in questo caso responsabile del gesto sarebbe comunque chi gli ha puntato la pistola alla tempia.
Ma stiamo discutendo di situazioni estreme dove si tratta di vita o di morte, che nulla ha a che vedere con la situazione in oggetto.
[Modificato da iudicium 11/10/2014 21:25]
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L'homo sapiens sapiens, senza educazione alla giustizia e senza abito morale, non è altro che un animale intelligente. Praticamente un uomo solo in potenza, in grado di usare le proprie risorse per fare qualsiasi porcata.
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@iudicium
Sinceramente anche io credo che anche noi che stiamo qui a giudicare questa azione malvagia, potremmo compierla. Ma non la compiamo perché scegliamo di non farlo. Utilizzando la ragione. Le bestie, invece non si sognano proprio di fare del male al loro simile per puro divertimento o per pura noia. Loro uccidono per difendersi o per nutrirsi. La malvagità è nell'indole umana. Tutti hanno fatto del male almeno una volta nella vita al loro prossimo. Anche con il gesto più banale.
Ma sto ripetendo la stessa cosa da un giorno intero, quindi basta!!
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Re:
idina, 11/10/2014 22:32:

@iudicium
Sinceramente anche io credo che anche noi che stiamo qui a giudicare questa azione malvagia, potremmo compierla. Ma non la compiamo perché scegliamo di non farlo. Utilizzando la ragione. Le bestie, invece non si sognano proprio di fare del male al loro simile per puro divertimento o per pura noia. Loro uccidono per difendersi o per nutrirsi. La malvagità è nell'indole umana. Tutti hanno fatto del male almeno una volta nella vita al loro prossimo. Anche con il gesto più banale.
Ma sto ripetendo la stessa cosa da un giorno intero, quindi basta!!




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Re:
idina, 11/10/2014 22:32:

@iudicium
Sinceramente anche io credo che anche noi che stiamo qui a giudicare questa azione malvagia, potremmo compierla. Ma non la compiamo perché scegliamo di non farlo. Utilizzando la ragione. Le bestie, invece non si sognano proprio di fare del male al loro simile per puro divertimento o per pura noia. Loro uccidono per difendersi o per nutrirsi. La malvagità è nell'indole umana. Tutti hanno fatto del male almeno una volta nella vita al loro prossimo. Anche con il gesto più banale.
Ma sto ripetendo la stessa cosa da un giorno intero, quindi basta!!



Errare humanum est, ma non credo che tutti noi abbiamo seviziato un minorenne, questo è il punto! Sicuramente abbiamo fatto del male, consapevolmente o inconsapevolmente, ma qui stiamo parlando di un atrocità, di un delitto. Immagina che al posto del ragazzino ci fosse stato un uomo di 30 anni altrettanto grasso, con tutta la loro indole malvagia, non avrebbero minimamente pensato di fare quello che hanno fatto ad un ragazzino indifeso. Questo è un gesto da vigliacchi, è una violenza gratuita su un ragazzino indifeso.
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Vincenzo, il 14enne di Pianura è tornato a casa ma dovrà subire un altro intervento.
Papa Francesco vuole incontrarlo [SM=g2725404]
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