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De Magistris condannato

Ultimo Aggiornamento: 31/10/2014 08:28
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24/09/2014 21:14
 
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rocesso Why Not: condannati
a Roma De Magistris e Genchi
Un anno e tre mesi e uno di interdizione dagli uffici per aver acquisito le utenze telefoniche di Prodi e Mastella, pene sospese
Il sindaco: «Subisco ingiustizia, la mia vita sconvolta»

Luigi de Magistris
Luigi de Magistris
NAPOLI — Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris è stato condannato, a Roma, ad un anno e tre mesi con pena sospesa a conclusione del processo sull’acquisizione di utenze telefoniche di alcuni parlamentari relative al periodo in cui era pm a Catanzaro. Stessa condanna per il consulente informatico Gioacchino Genchi.
I PM: ASSOLUZIONE - Nei confronti di De Magistris, nel maggio scorso, i pubblici ministeri avevano chiesto l’assoluzione. Per Genchi, invece, era stata sollecitata la condanna ad un anno e 6 mesi. La sentenza del giudice monocratico di Roma attribuisce invece la responsabilità penale a entrambi gli imputati.

INTERDIZIONE DI UN ANNO - La sentenza emessa dal Tribunale di Roma (giudice monocratico Rosanna Iannello) ha disposto anche l’interdizione dai pubblici uffici per un anno per i due imputati. Iannello ha comunque concesso le attenuanti generiche, la sospensione della pena irrogata, compresa quella accessoria, e la non menzione nel certificato penale. L’utilizzo dei tabulati telefonici oggetto del procedimento erano riferiti a diversi esponenti politici, da Romano Prodi, Clemente Mastella, Marco Minniti a Francesco Rutelli. Il sindaco con Genchi dovrà risarcire i parlamentari coinvolti.

DE MAGISTRIS: «LA MIA VITA SCONVOLTA» - «Sono profondamente addolorato per aver ricevuto una condanna per fatti insussistenti», commenta il sindaco De Magistris. «In Italia, credo non esistano condanne per abuso di ufficio non patrimoniale. Sono stato condannato per avere acquisito tabulati di alcuni parlamentari, pur non essendoci alcuna prova che potessi sapere che si trattasse di utenze a loro riconducibili. Prima mi hanno strappato la toga, con un processo disciplinare assurdo e clamoroso, perché ho fatto esclusivamente il mio dovere, dedicando la mia vita alla magistratura, ed ora mi condannano, a distanza di anni, per aver svolto indagini doverose su fatti gravissimi riconducibili anche ad esponenti politici».

L’EX MAGISTRATO: «ERRORE GIUDIZIARIO» - «Non avendo commesso alcun reato», continua il sindaco di Napoli, «ho la speranza che si possa riformare, in appello, questo gravissimo e inaccettabile errore giudiziario. La mia vita è sconvolta e sento di aver subito la peggiore delle ingiustizie, ma non cederò alla tentazione di perdere completamente la fiducia nello Stato. Rifarei tutto, ho giurato sulla Costituzione ed ho sempre pensato che un magistrato abbia il dovere di indagare ad ogni livello, anche quello che riguarda la politica. Oggi, con questa sentenza, di fatto, mi viene detto che non avrei dovuto indagare su alcuni pezzi di Stato, che avrei dovuto fermarmi. Rifarei tutto, perché ho agito con coscienza e rispettando solo la Costituzione. Vado avanti con onestà e rettitudine, principi che hanno sempre animato la mia vita e che una sentenza così ingiusta non può minimamente minare. La Giustizia è più forte della legalità formale intrisa di ingiustizia profonda».

GLI AVVOCATI DI RUTELLI E MASTELLA - «La sentenza emessa dal tribunale di Roma rende piena giustizia agli uomini politici che furono coinvolti nella vicenda, tra i quali Francesco Rutelli e Clemente Mastella», affermano i legali dei due esponenti politici, gli avvocati Titta e Nicola Madia oltre a Cristina Calamari. «La grave violazione delle prerogative dei parlamentari in questione - hanno aggiunto - determinò una violentissima campagna di stampa contro il governo all’epoca in carica».

MASTELLA, «NULLA POTRÀ RIPAGARMI» - «Nulla mai potrà ripagarmi. Quell’indagine, condotta in maniera illegale, è stata all’origine di tutte le mie difficoltà, sul piano umano e sul piano politico», così Clemente Mastella commenta la sentenza Why Not con la condanna di de Magistris e Genchi. «Quell’indagine - ha detto ancora - ha cambiato, fino a stravolgerla, la storia politica italiana. Da allora tutto è precipitato».

DE SIANO (FI), CI ATTENDIAMO COERENZA - «Qui si parrà la sua nobilitate», afferma il coordinatore regionale di Forza Italia Domenico De Siano, per il quale «ferme restando tutte le debite considerazioni relative ai principi del garantismo, coerenza politica vorrebbe che chi ha quotidianamente chiesto la testa dei politici anche solo indagati, figuriamoci dei rinviati a giudizio o condannati, ne traesse le debite conseguenze».

RUSSO (FI) LA CONDANNA E’ POLITICA - «Non siamo garantisti a giorni alterni. De Magistris per me sarà colpevole dei reati a lui ascritti solo quando i tre gradi di giudizio avranno decretato l’eventuale condanna. Nel frattempo per me rimane un cittadino in attesa di giustizia. Altra cosa è la condanna politica già definitiva»: è quanto dichiara il parlamentare Paolo Russo, coordinatore per Forza Italia della città metropolitana di Napoli. «C’è, infatti, una domanda che ogni persona di buon senso si pone e cioè se Napoli, le sue criticità, i cornicioni cadenti, i ritardi su Bagnoli o su Napoli Est, le difficoltà dei giovani che cercano occupazione o di quelli che sono stati espulsi dal mondo del lavoro - afferma Russo - possa essere governata da un sindaco che non mi pare si sia distinto per efficienza ed efficacia in questi anni e che oggi è anche dimezzato nella sua autorevolezza istituzionale. A questo interrogativo solo de Magistris può dare una convincente risposta soprattutto in ragione del fatto che in queste ore si va celebrando la costruzione della città metropolitana che vedrebbe proprio in lui la massima responsabilità. Non credo che Napoli e la città metropolitana meritino siffatto governo». Ed ancora Fi con la Santanché: «Al giustizialista De Magistris, che ha sempre predicato in un modo ma ha sempre razzolato in un altro come si evince anche dalla condanna di oggi, dico: sii coerente con le tue battaglie: dimettiti».

ANTONIO DI PIETRO SOLIDALE - «Spero che De Magistris possa chiarire tutto» dice l’ex leader di Italia dei Valori Antonio Di Pietro, che si dice «solidale» con l’ex collega magistrato.

BASSOLINO «PERFIDO» SU TWITTER: - L’ex governatore della Campania Antonio Bassolino su Twitter: «Napoli ha un sindaco condannato, titola...(segue il nome di una grossa testata online, ndr), anche il vicesindaco se è per questo».

CALDORO: IO GARANTISTA A 360 GRADI - «Condanna de Magistris. Garantista a 360 gradi. Fino al terzo grado sempre innocenti». Lo scrive su Twitter Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania, in merito alla condanna del sindaco di Napoli per l’inchiesta Why Not. «Chi di Why Not ferisce di Why Not perisce. Ma è triste un paese in cui sono i giudici e non il popolo a scegliere i suoi rappresentanti», è invece il tweet di Marco di Lello, presidente dei deputati socialisti.

CENNI SULL’INCHIESTA «WHY NOT» - Il nome della complessa inchiesta «Why Not» deriva da una società di outsourcing di Lamezia Terme che forniva alla Regione Calabria lavoratori specializzati nel settore informatico. Una dei soci ed amministratore della Why Not, Caterina Merante, insieme inizialmente agli altri due soci, che avrebbero poi parzialmente ritrattato, ha dato il via alle indagini che hanno ipotizzato un gruppo di potere trasversale tenuto insieme da una loggia massonica coperta, giornalisticamente nota come “La Loggia di San Marino”. A tale presunta loggia massonica coperta, che avrebbe influito sulle scelte di amministrazioni pubbliche per l’utilizzo di finanziamenti e l’assegnazione di appalti, si ipotizzava iscritta una parte dei 19 indagati ai quali i carabinieri notificarono informazioni di garanzia per associazione per delinquere, truffa, corruzione, violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete sino al finanziamento illecito dei partiti. Nel mese di dicembre 2008, dopo lo scontro tra le Procure di Catanzaro e Salerno, e dopo i primi interventi del Consiglio Superiore della Magistratura, l’avviso di conclusione indagini invece notificato a ben 106 persone, tra cui l’ex presidente della Regione Calabria Agazio Loiero ed il suo predecessore Giuseppe Chiaravalloti. Archiviata invece la posizione di Romano Prodi e di alcuni suoi più stretti collaboratori dopo che in precedenza era stata anche stralciata la posizione di Clemente Mastella. Il 21 gennaio 2012 il Gup di Roma Barbara Callari rinvia a giudizio Luigi De Magistris e Gioacchino Genchi con l’accusa di aver acquisito nel 2009 in modo illegittimo i tabulati telefonici di alcuni parlamentari.
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24/09/2014 22:16
 
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Mi piacerebbe leggere le motivazioni, non comprendo per quale motivo i PM abbiano chiesto 'assoluzione e il giudice condanna. Capisco che non è vincolante, ma sembra strano...







Con il laccio che doveva unire i loro cuori hanno strangolato la loro pace.
(G. C. Lichtenberg)
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24/09/2014 22:30
 
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Anche se può apparire strano, il.pm non è tenuto sempre a chiedere la condanna dell'indagato. Probabilmente in tal caso non ha ritenuto sussistenti i presupposti per una sentenza di condanna.
Si sarà interessante conoscere le motivazioni della sentenza.
[Modificato da idina 24/09/2014 22:31]
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25/09/2014 13:44
 
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Condannare un magistrato per aver utilizzato dei tabulati telefonici nell'ambito di una sua inchiesta è veramente ridicolo.
Esistono dei presupposti entro i quali i magistrati devono agire, non potendo andarsi a guardare i fatti privati dei cittadini per puro sfizio o calcolo personale, e siamo d'accordo, ma l'opportunità di queste valutazioni da quando è diventata strettamente oggettiva?

Se i tabulati telefonici avessero riguardato le comunicazioni private tra due cittadini non parlamentari questa condanna non sarebbe mai esistita: nelle motivazioni dunque il giudice ci dirà che esisteva un provato progetto politico, che andava ben oltre i fini del suo ufficio, dietro le azioni di De Magistris?

Attendo le motivazioni per capire di cosa stiamo parlando, ma la puzza di sentenza politica arriva fin qui...e non sono certo un gigineddiano... [SM=x43806]
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25/09/2014 14:43
 
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Re:
Paperino!, 25/09/2014 13:44:

Condannare un magistrato per aver utilizzato dei tabulati telefonici nell'ambito di una sua inchiesta è veramente ridicolo.
Esistono dei presupposti entro i quali i magistrati devono agire, non potendo andarsi a guardare i fatti privati dei cittadini per puro sfizio o calcolo personale, e siamo d'accordo, ma l'opportunità di queste valutazioni da quando è diventata strettamente oggettiva?

Se i tabulati telefonici avessero riguardato le comunicazioni private tra due cittadini non parlamentari questa condanna non sarebbe mai esistita: nelle motivazioni dunque il giudice ci dirà che esisteva un provato progetto politico, che andava ben oltre i fini del suo ufficio, dietro le azioni di De Magistris?

Attendo le motivazioni per capire di cosa stiamo parlando, ma la puzza di sentenza politica arriva fin qui...e non sono certo un gigineddiano... [SM=x43806]





Esatto, curiosa poi la non menzione nel casellario giudiziario, secondo me volevano pararsi la palla. Calcolando che il consulente tecnico dei PM poi in aula ha ribadito che ha effettuato controlli su un sistema clone non su quello sequestrato; per queste ragioni i PM hanno chiesto l'assoluzione perché non ci sono elementi a sostegno dell' accusa.Se i fatti stanno così verrà riformata in appello, ma cmqqq ha ripercussioni politiche visto che proprio questo mese si sta lavorando al nuovo ente Città metropolitana...








Con il laccio che doveva unire i loro cuori hanno strangolato la loro pace.
(G. C. Lichtenberg)
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25/09/2014 15:42
 
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Mi prometto di non commentare la vicenda,ma non posso fare a meno di evidenziare mille volte quanto segue: " «Subisco ingiustizia, la mia vita sconvolta»".

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25/09/2014 15:46
 
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Re:
connormaclaud, 25/09/2014 15:42:

Mi prometto di non commentare la vicenda,ma non posso fare a meno di evidenziare mille volte quanto segue: " «Subisco ingiustizia, la mia vita sconvolta»".





Ci vedi un cotrappasso? [SM=g2725365]
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Non commento la vicenda Papero, la dichiarazione estrapolata dovrebbe portare a riflessioni di carattere generale di ben altro spessore.
[Modificato da connormaclaud 25/09/2014 15:55]
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25/09/2014 16:09
 
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Re:
connormaclaud, 25/09/2014 15:54:

Non commento la vicenda Papero, la dichiarazione estrapolata dovrebbe portare a riflessioni di carattere generale di ben altro spessore.




è proprio questo il punto !!

Garantisti o no? Non esiste il garantismo a targhe alterne.

Qual è la differenza tra le dichiarazioni di DM che invoca la giustizia sostanziale e quelle di Berlusconi? .. solo il nome della persona e la scelta che uno è per forza un innocente e l'altro per forza un colpevole.

Non dimentichiamo che DM è di quelli che invocavano le dimissioni dalle cariche politiche per gli indagati! Ora è condannato, ma non vale, perché la sentenza è politica.

Le sentenze della magistratura si rispettano si o no?
Si deve avere fiducia della magistratura si o no?
Ciò che vale per DM vale per tutti?

E il padre di Renzi sotto indagine?


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29/09/2014 07:40
 
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Re: Re:
giusperito, 25/09/2014 16:09:




è proprio questo il punto !!

Garantisti o no? Non esiste il garantismo a targhe alterne.






Se si, quando come e quanto?
Le ricette di chi oggi si autodefinisce garantista in questo Paese sono attuali o superate -andavano bene trent'anni fa- dal quadro clinico del paziente?
Discorrere di garantismo in Italia è come enunciare la relatività ristretta al tempo di Galileo, ma pur sforzandosi di farlo si sta guardando nella direzione giusta?
Un grido nel deserto, tanto vale conformarsi e dire che qualcuno ha sempre ragione.

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29/09/2014 10:49
 
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posto che le sentenze si rispettano , da quello che leggo dai giornali de magistris e' stato condannato per abuso d'ufficio.
Ora l'art 323 cp recita: "Salvo che il fatto non costituisca un più grave reato (1), il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio (2) che, nello svolgimento delle funzioni o del servizio (3), in violazione di norme di legge o di regolamento (4), ovvero omettendo di astenersi in presenza di un interesse proprio o di un prossimo congiunto o negli altri casi prescritti, intenzionalmente procura a o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale (5), è punito con la reclusione da uno a quattro anni (6).
La pena è aumentata nei casi in cui il vantaggio o il danno hanno carattere di rilevante gravità (7)."

Ecco resto perplessa di come possa essersi configurato tale reato soprattutto in relazione alla parte evidenziata in grassetto.
Cioe' ammesso pure che l'acquisizione dei tabulati sia stata illegittima,e gia' qui personalmente ho delle perplessita',dove sarebbe l'ingiusto vantaggio patrimoniale? Al di la' della vicenda politica,del personaggio coinvolto ecc sarei proprio curiosa di leggere le motivazioni di una sentenza che per quello che apprendo dai giornali,di primo acchitto ,sembra assurda
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29/09/2014 12:22
 
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Re:
Jo@ne, 29/09/2014 10:49:


posto che le sentenze si rispettano , da quello che leggo dai giornali de magistris e' stato condannato per abuso d'ufficio.
Ora l'art 323 cp recita: "Salvo che il fatto non costituisca un più grave reato (1), il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio (2) che, nello svolgimento delle funzioni o del servizio (3), in violazione di norme di legge o di regolamento (4), ovvero omettendo di astenersi in presenza di un interesse proprio o di un prossimo congiunto o negli altri casi prescritti, intenzionalmente procura a o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale (5), è punito con la reclusione da uno a quattro anni (6).
La pena è aumentata nei casi in cui il vantaggio o il danno hanno carattere di rilevante gravità (7)."

Ecco resto perplessa di come possa essersi configurato tale reato soprattutto in relazione alla parte evidenziata in grassetto.
Cioe' ammesso pure che l'acquisizione dei tabulati sia stata illegittima,e gia' qui personalmente ho delle perplessita',dove sarebbe l'ingiusto vantaggio patrimoniale? Al di la' della vicenda politica,del personaggio coinvolto ecc sarei proprio curiosa di leggere le motivazioni di una sentenza che per quello che apprendo dai giornali,di primo acchitto ,sembra assurda




Esattamente! Attendo anch'io la sentenza e sono convinta che è assurda in fatto e in diritto. In pratica è un abuso d'ufficio senza vantaggio patrimoniale, la motivazione per i giudici dovrebbe essere che de Magistris abbia architettato tutto questo per far cadere il governo o per ledere la reputazione dei parlamentari coinvolti. Di tutto questo non c'è prova tanto è vero che l'accusa ha chiesto l'assoluzione. È giusto dimettersi per una sentenza che sotto tutti i profili appare assurda è illegittima? Poi vorrei capire anche perché si è tenuta a Roma e non a Salerno.

[Modificato da Suprema.Moltheni 29/09/2014 12:26]







Con il laccio che doveva unire i loro cuori hanno strangolato la loro pace.
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Re:
Jo@ne, 29/09/2014 10:49:


posto che le sentenze si rispettano , da quello che leggo dai giornali de magistris e' stato condannato per abuso d'ufficio.
Ora l'art 323 cp recita: "Salvo che il fatto non costituisca un più grave reato (1), il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio (2) che, nello svolgimento delle funzioni o del servizio (3), in violazione di norme di legge o di regolamento (4), ovvero omettendo di astenersi in presenza di un interesse proprio o di un prossimo congiunto o negli altri casi prescritti, intenzionalmente procura a o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale (5), è punito con la reclusione da uno a quattro anni (6).
La pena è aumentata nei casi in cui il vantaggio o il danno hanno carattere di rilevante gravità (7)."

Ecco resto perplessa di come possa essersi configurato tale reato soprattutto in relazione alla parte evidenziata in grassetto.
Cioe' ammesso pure che l'acquisizione dei tabulati sia stata illegittima,e gia' qui personalmente ho delle perplessita',dove sarebbe l'ingiusto vantaggio patrimoniale? Al di la' della vicenda politica,del personaggio coinvolto ecc sarei proprio curiosa di leggere le motivazioni di una sentenza che per quello che apprendo dai giornali,di primo acchitto ,sembra assurda




L'articolo che hai postato è incompleto, perché manca "ovvero arrechi ad altri un danno ingiusto".
Uscite le motivazioni, sarò felice di commentare la sentenza...



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Re: Re:
Suprema.Moltheni, 29/09/2014 12:22:




Esattamente! Attendo anch'io la sentenza e sono convinta che è assurda in fatto e in diritto. In pratica è un abuso d'ufficio senza vantaggio patrimoniale, la motivazione per i giudici dovrebbe essere che de Magistris abbia architettato tutto questo per far cadere il governo o per ledere la reputazione dei parlamentari coinvolti. Di tutto questo non c'è prova tanto è vero che l'accusa ha chiesto l'assoluzione. È giusto dimettersi per una sentenza che sotto tutti i profili appare assurda è illegittima? Poi vorrei capire anche perché si è tenuta a Roma e non a Salerno.





È giusto per chi ha predicato giustizialismo fino al giorno prima. Con questo tuttavia non voglio dire che i giudici siano pervenuti ad una condanna seguendo un percorso logico-deduttivo e fattuale corretto...aspettiamo le motivazioni per capirne di più...



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Re: Re:
napulitanboy, 29/09/2014 14:11:




L'articolo che hai postato è incompleto, perché manca "ovvero arrechi ad altri un danno ingiusto".
Uscite le motivazioni, sarò felice di commentare la sentenza...





hai ragione,chiedo scusa non mi ero accorta di aver copiato l'art incompleto...pero' la sostanza a mio modestissimo avviso non cambia perche' quale potrebbe essere il danno ingiusto arrecato da un pm in fase di indagine che acquisisce mettiamo pure illegittimamente un tabulato telefonico?bah non ci resta che attendere le motivazioni della sentenza...
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L'articolo recita testualmente "ovvero arrechi ad altri un danno ingiusto" e non "esponga altri al pericolo di un danno ingiusto". Non è una fattispecie di pericolo, anzi, e quindi il danno deve avere tutti i caratteri di concretezza ed attualità, di materialità...
Dov'è stato questo "danno ingiusto"? Credo che l'esistenza del "danno ingiusto" vada specificamente provata, non potendo essere considerata implicita nel rischio politico che un parlamentare corre per la possibilità che le sue conversazioni siano rese pubbliche a seguito di una intercettazione non autorizzata...
Concretamente, quali di queste info raccolte da De Magistris sono divenute di pubblico dominio o hanno ingiustamente danneggiato Mastella, Rutelli e Co.?

(Lo chiedo sul serio, non ricordo i dettagli della vicenda e se ci son state pubblicazioni o altro inerenti l'inchiesta del magistrato)
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Re:
Paperino!, 29/09/2014 22:23:

L'articolo recita testualmente "ovvero arrechi ad altri un danno ingiusto" e non "esponga altri al pericolo di un danno ingiusto". Non è una fattispecie di pericolo, anzi, e quindi il danno deve avere tutti i caratteri di concretezza ed attualità, di materialità...
Dov'è stato questo "danno ingiusto"? Credo che l'esistenza del "danno ingiusto" vada specificamente provata, non potendo essere considerata implicita nel rischio politico che un parlamentare corre per la possibilità che le sue conversazioni siano rese pubbliche a seguito di una intercettazione non autorizzata...
Concretamente, quali di queste info raccolte da De Magistris sono divenute di pubblico dominio o hanno ingiustamente danneggiato Mastella, Rutelli e Co.?

(Lo chiedo sul serio, non ricordo i dettagli della vicenda e se ci son state pubblicazioni o altro inerenti l'inchiesta del magistrato)




Ma infatti sono in attesa delle motivazioni per capirci qualcosa. Preciso che rispondevo all'utente che non capiva dove fosse il vantaggio patrimoniale che DeMa avrebbe avuto...
In ogni caso, a me, onestamente, puzza molto la vicenda, soprattutto in considerazione del fatto che la procura ha chiesto l'assoluzione ed i magistrati giudicanti gli hanno dato un anno e tre mesi. Ad occhio, mi sembra una sentenza politica bella e buona, che viene emessa per ottenere due cose: la sospensione della carica, alla luce della riforma Severino; le eventuali dimissioni, che darebbero nuovamente la città in mano agli avvoltoi. Però ripeto, bisogna vedere come motivano i giudici...
[Modificato da napulitanboy 30/09/2014 01:03]


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01/10/2014 13:27
 
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L'importante è aver sdoganato l'idea che la magistratura faccia politica.
Ora posta tale premessa, questo criterio si può applicare a Cosentino, Berlusconi, al padre di Renzi ed anche a Mastella e co. nell'inchiesta Why not?
Perché diversamente le argomentazioni non sarebbero logiche, ma personalistiche...
Non riesco nemmeno a capire perché l'organo giudicante è politicizzato e l'inquirente, che chiede l'assoluzione, invece, non lo è.
Non è che la richiesta d'assoluzione segue un criterio non giuridico, ma di "amicizia" e,quindi, è la richiesta d'assoluzione quella sbagliata, mentre la condanna è giusta? A me sono queste parzialità di visioni che lasciano perplesso.

@Papero: non ricordi molte cose di quella vicenda e del clima di quel periodo. Non dimentichiamo che in quei giorni venne varata una riformina della giustizia che riguardava la disciplina delle Procure. Di danni ingiusti ce ne sono stati molti.. ricordo, per esempio, la bella intervista di una magistrato antimafia di Potenza (con onorata carriera) la quale disse che, a causa dell'indagine sul marito e dei giornalisti, fu costretta a chiedere di essere trasferita. Alla fine il marito ne uscì pulitissimo... a proposito di macchine del fango...


Inoltre l'inchiesta Why not come è finita? Questa pure sarebbe una cosa interessante da dire.. o un'indagine è giusta solo perché gli indagati sono antipatici e sono politici?


p.s.
se invochiamo le tutele per un condannato in primo grado, allora gli indagati possiamo considerarli innocenti? (qualcuno ricorda ancora le parole di Ingroia, supportato da DM, sul punto?=
se invochiamo il diritto a restare in carica, pur contra legem (la famosa legge considerata POCO vincolante dalla parte politica di DM), possiamo chiedere l'uso di tale metro per tutti?

p.p.s.
Intanto Cosentino, meramente indagato, è in galera. Qualcuno si è posto il problema di estendere le parole di Paperino alla vicenda Cosentino?

edit: il fatto che da quando esiste il CSM siano stati solo tre i magistrati sanzionati all'UNANIMITA' dal CSM, come è avvenuto a DM, può essere considerato elemento interessante? o è la prova del complotto? e se il CSM complotta contro DM, a favore di chi lo fa? perché i complotti sono fatti da qualcuno contro qualcuno.. il CSM non è berlusconiano.. non è nemmeno del PD (altrimenti ha ragione Berlusconi) .. chi complotta? Possiamo avere un nome ed un cognome? Qual è il potere che fa 'sti inciarmi? Altrimenti sono le scie chimiche
[Modificato da giusperito 01/10/2014 13:32]
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Re:
giusperito, 01/10/2014 13:27:

L'importante è aver sdoganato l'idea che la magistratura faccia politica.
Ora posta tale premessa, questo criterio si può applicare a Cosentino, Berlusconi, al padre di Renzi ed anche a Mastella e co. nell'inchiesta Why not?
Perché diversamente le argomentazioni non sarebbero logiche, ma personalistiche...
Non riesco nemmeno a capire perché l'organo giudicante è politicizzato e l'inquirente, che chiede l'assoluzione, invece, non lo è.
Non è che la richiesta d'assoluzione segue un criterio non giuridico, ma di "amicizia" e,quindi, è la richiesta d'assoluzione quella sbagliata, mentre la condanna è giusta? A me sono queste parzialità di visioni che lasciano perplesso.

@Papero: non ricordi molte cose di quella vicenda e del clima di quel periodo. Non dimentichiamo che in quei giorni venne varata una riformina della giustizia che riguardava la disciplina delle Procure. Di danni ingiusti ce ne sono stati molti.. ricordo, per esempio, la bella intervista di una magistrato antimafia di Potenza (con onorata carriera) la quale disse che, a causa dell'indagine sul marito e dei giornalisti, fu costretta a chiedere di essere trasferita. Alla fine il marito ne uscì pulitissimo... a proposito di macchine del fango...


Inoltre l'inchiesta Why not come è finita? Questa pure sarebbe una cosa interessante da dire.. o un'indagine è giusta solo perché gli indagati sono antipatici e sono politici?


p.s.
se invochiamo le tutele per un condannato in primo grado, allora gli indagati possiamo considerarli innocenti? (qualcuno ricorda ancora le parole di Ingroia, supportato da DM, sul punto?=
se invochiamo il diritto a restare in carica, pur contra legem (la famosa legge considerata POCO vincolante dalla parte politica di DM), possiamo chiedere l'uso di tale metro per tutti?

p.p.s.
Intanto Cosentino, meramente indagato, è in galera. Qualcuno si è posto il problema di estendere le parole di Paperino alla vicenda Cosentino?

edit: il fatto che da quando esiste il CSM siano stati solo tre i magistrati sanzionati all'UNANIMITA' dal CSM, come è avvenuto a DM, può essere considerato elemento interessante? o è la prova del complotto? e se il CSM complotta contro DM, a favore di chi lo fa? perché i complotti sono fatti da qualcuno contro qualcuno.. il CSM non è berlusconiano.. non è nemmeno del PD (altrimenti ha ragione Berlusconi) .. chi complotta? Possiamo avere un nome ed un cognome? Qual è il potere che fa 'sti inciarmi? Altrimenti sono le scie chimiche




Raffè, ti voglio bene, però adesso non facciamo un'insalata di situazioni.
Il tuo intervento è quasi del tutto off topic.
Che un magistrato antimafia di Potenza abbia subito un danno ingiusto è una cosa molto interessante, ma qui si parla dei danni ingiusti scaturiti dall'inchiesta "Why Not"...se non ci concentriamo sull'oggetto della discussione, non se ne esce.
Nelle motivazioni della sentenza è lecito chiedersi ed aspettarsi la spiegazione del "danno ingiusto" concretamente subito da Mastella, perché in mancanza sarebbero incorsi in un'errata applicazione della norma, mancando un requisito essenziale del reato contestato.

Anche "l'atmosfera" di quegli anni, che citi tu, mi sembra grossomodo irrilevante, rispetto alla domanda posta: qui non si discute di atmosfera, ma del se un reato si è effettivamente concretizzato o no.

Riguardo a tutti gli altri processi italiani, sarebbe interessante discutere della politicizzazione della magistratura, ma usciamo off topic. In via sintetica, il sospetto che un magistrato o una sentenza possa essere politica, non necessariamente comporta che lo siano tutte. Nè il mio sospetto ha la pretesa si rivestire i caratteri di verità assoluta: sto solo qui ad attendere le motivazioni affinché dissipino un dubbio che - allo stato attuale - mi appare verosimile.
Che a te invece esistano dubbi simili sulle vicende di Cosentino o di Berlusconi, a me fa molto piacere, ma - anche se non condivido i tuoi medesimi dubbi - ciò non attiene all'analisi su Why Not, a meno di non rischiare di fare un minestrone infinito, col solo risultato di uscire dal topic. Avere un dubbio in un caso, o nel 1%, non ti impone di dubitare allo stesso modo del restante 99% dei casi. Al massimo, in tutti, occorre sempre concedere un giusto e ponderato beneficio del dubbio, che chiamerei più semplicemente garantismo.
Il garantismo non mi impedisce, tuttavia, di esser maggiormente scettico in alcuni casi specifici, rispetto alla totalità, altrimenti ad esserne annientata non sarebbe la tua imparzialità, ma la tua capacità critica.

Aspetto le motivazioni di questa sentenza, poiché ho bisogno di capire dove hanno ravvisato alcuni elementi essenziali della fattispecie di reato che è stata contestata all'imputato.
Il fatto che per un imputato del genere, basandosi sulle sue dichiarazioni o sulla sua vita, questa situazione sia un contrappasso perfetto o se la "sia meritata" è - nella logica di chi deve capire la regolarità di un processo logico fondante una sentenza - assolutamente irrilevante.
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Utente Junior
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01/10/2014 14:38
 
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Re: Re:
Paperino!, 01/10/2014 14:24:




Raffè, ti voglio bene, però adesso non facciamo un'insalata di situazioni.
Il tuo intervento è quasi del tutto off topic.
Che un magistrato antimafia di Potenza abbia subito un danno ingiusto è una cosa molto interessante, ma qui si parla dei danni ingiusti scaturiti dall'inchiesta "Why Not"...se non ci concentriamo sull'oggetto della discussione, non se ne esce.
Nelle motivazioni della sentenza è lecito chiedersi ed aspettarsi la spiegazione del "danno ingiusto" concretamente subito da Mastella, perché in mancanza sarebbero incorsi in un'errata applicazione della norma, mancando un requisito essenziale del reato contestato.

Anche "l'atmosfera" di quegli anni, che citi tu, mi sembra grossomodo irrilevante, rispetto alla domanda posta: qui non si discute di atmosfera, ma del se un reato si è effettivamente concretizzato o no.

Riguardo a tutti gli altri processi italiani, sarebbe interessante discutere della politicizzazione della magistratura, ma usciamo off topic. In via sintetica, il sospetto che un magistrato o una sentenza possa essere politica, non necessariamente comporta che lo siano tutte. Nè il mio sospetto ha la pretesa si rivestire i caratteri di verità assoluta: sto solo qui ad attendere le motivazioni affinché dissipino un dubbio che - allo stato attuale - mi appare verosimile.
Che a te invece esistano dubbi simili sulle vicende di Cosentino o di Berlusconi, a me fa molto piacere, ma - anche se non condivido i tuoi medesimi dubbi - ciò non attiene all'analisi su Why Not, a meno di non rischiare di fare un minestrone infinito, col solo risultato di uscire dal topic. Avere un dubbio in un caso, o nel 1%, non ti impone di dubitare allo stesso modo del restante 99% dei casi. Al massimo, in tutti, occorre sempre concedere un giusto e ponderato beneficio del dubbio, che chiamerei più semplicemente garantismo.
Il garantismo non mi impedisce, tuttavia, di esser maggiormente scettico in alcuni casi specifici, rispetto alla totalità, altrimenti ad esserne annientata non sarebbe la tua imparzialità, ma la tua capacità critica.

Aspetto le motivazioni di questa sentenza, poiché ho bisogno di capire dove hanno ravvisato alcuni elementi essenziali della fattispecie di reato che è stata contestata all'imputato.
Il fatto che per un imputato del genere, basandosi sulle sue dichiarazioni o sulla sua vita, questa situazione sia un contrappasso perfetto o se la "sia meritata" è - nella logica di chi deve capire la regolarità di un processo logico fondante una sentenza - assolutamente irrilevante.



Sono assolutamente d'accordo con te, è chiaro che aspetto anch'io la sentenza, però è assurdo davvero mettere sullo stesso piano Cosentino e de Magistris, ma non per partito preso, ma perché alla luce dei fatti sostanziali stiamo parlando di cose diverse, e rispondo a un punto di Raffaele: Cosentino è in galera, non perché semplicemente indagato, ma perché è accusato di associazione esterna mafiosa, la stessa Cassazione si è pronunciata sulla custodia cautelare, perché risulta essere ancora il referente dei Casalesi.
E' troppo semplicistico dire "ah per contrappasso deve dimettersi", la mia idea è che io posso farlo una merda politicamente, come sindaco, ma se l'ho votato, sapevo chi votavo e sapevo che de Magistris era stato cacciato dal CSM per indagini scomode, di questo si tratta. Se ho un'opinione sbagliata di lui come magistrato la devo avere a prescindere da una condanna e quindi mi chiedo che senso ha in questo caso chiedere le dimissioni su fatti molto oscuri. Ma vi pare normale Achille Toro è ancora in magistratura dopo aver patteggiato? Ma vi pare normale che Nicola Mancino che ha presieduto il CSM nel procedimento disciplinare contro DM sia indagato nella trattativa Stato - Mafia. E ja non possiamo chiudere gli occhi davanti a tantissime "coincidenze" stranissime.







Con il laccio che doveva unire i loro cuori hanno strangolato la loro pace.
(G. C. Lichtenberg)
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