| | | | Post: 1.047 Post: 1.047 | Utente Veteran | | OFFLINE | |
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01/09/2013 12:45 | |
Pur nella mia conoscenza limitata del diritto, non condivido l'opinione di chi ritiene, per le più svariate ragioni, che la norma Severino si applichi anche a chi ha commesso il reato da cui deriva la decadenza e l'ineleggibilità prima dell'entrata in vigore della legge. Seppure non la si voglia considerare una norma penale (e non ne sono del tutto convinto), incide comunque su una libertà fondamentale e, senza scomodare la Corte EDU, dovrebbe essere considerata afflittiva e quindi pacificamente irretroattiva in un Paese che si dimostri rispettoso dei diritti fondamentali e dei principi di civiltà giuridica. Altrettanto, non considero il decreto Severino un corto circuito nella separazione dei poteri. D'altronde è pur sempre una legge, come secondo Costituzione, ad aver definito casi e modi di ineleggibilità e non si tratta di una pena inflitta e modulata dal giudice in sede di sentenza. Dunque a mio parere non dovrebbe esserci alcuno spazio per un giudizio politico della Giunta, che dovrebbe fungere da semplice omologatore di un effetto giuridico (ma, come dicevo, non nel caso Berlusconi e simili, ma soltanto pro futuro). Anzi, dal punto di vista politico e della convenienza pratica di sollevare tutto il polverone, a partire dalla stabilità del Governo fino all'attesa della rimodulazione della pena accessoria per Berlusconi, mi sembra un discorso completamente diverso. |
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