| | | | Post: 1.421 Post: 1.421 | Utente Veteran | | OFFLINE | |
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27/08/2012 12:37 | |
"In tutta onestà prenderei in esame anche il modello laurea magistrale che preclude qualsiasi possibilità occupazionale - part time,temporanea,precaria...de gustibus - a chi volessa fare esperienze lavorative. Cosa invece allettante per chi proviene dal 3+2.
Sarebbe il caso di entrare nell'ordine d'idee che non tutti gli studenti di giurisprudenza (dati i numeri è oggettivamente scontato) avranno un futuro forense o notarile".
Non capisco la prima frase. Perché il modello della laurea magistrale preclude qualsiasi possibilità occupazionale? Oggi non è prescritta a Giurisprudenza, né prescrivibile (dati i numeri) la frequenza obbligatoria. Inoltre, le esperienze lavorative durante gli studi sono utili e a molti (che si devono mantenere) sono addirittura necessarie. Io piuttosto generalizzerei il modello "studio/esperienze lavorative", usando Internet per i contatti tra docenti e studenti e introducendo corsi pomeridiani per chi la mattina lavora (per chi lavora il pomeriggio manterrei le lezioni anche di mattina; in sostanza, un docente dovrebbe fare lezione due ore la mattina e due il pomeriggio). Purtroppo non ci sono gli spazi fisici per questo, né alla Federico II, né come si vede alla Sapienza, né altrove, poi bisognerebbe pagare di più bidelli, custodi, per servizi di pulizia, per elettricità, aria condizionata o riscaldamento, per mantenere un orario lungo di biblioteche e bar interni e non ci sono soldi, anche se all'estero è normale che le università restino aperte molto di più, anche a sera tardi, come luoghi di incontro degli studenti. D'accordo completamente con la seconda frase |
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