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I gazebi della Sapienza

Ultimo Aggiornamento: 28/08/2012 11:55
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26/08/2012 18:10
 
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Due mega gazebi (tipo tendoni da circo o maxi tendoni per mega ricevimenti di matrimonio) vengono in questo momento montati davanti a Giurisprudenza alla "Sapienza", nel pratone antistante la facoltà. Proteste vibrate on line degli studenti, che si sentono espropriati da uno spazio che usavano liberamente. Il Preside dice che la soluzione è temporanea - per gli affollatissimi corsi del primo anno - e dipende dal fatto che una sopraelevazione per ricavare nuove aule, da tempo deliberata, non va avanti, che la facoltà è stata sfrattata da un palazzo bisognoso di ristrutturazione che usava prima, che al momento si fanno lezioni di Giurisprudenza anche a Matematica e altrove. Ne dà notizia (con fotografia) il Corriere della Sera di oggi. Nel forum on line dei lettori del quotidiano lettori inviperiti (non studenti) dicono che gli iscritti sono troppi, che Giurisprudenza è una facoltà troppo facile (?!), che sarebbe ora di introdurvi il numero chiuso, che ci sono troppi avvocati in giro, spesso mediocri
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26/08/2012 18:17
 
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Ops... "espropriati di uno spazio", sorry
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27/08/2012 10:35
 
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Non hanno tutti i torti...i lettori.
Non so se esistano statistiche in merito,ma credo che complessivamente gli iscritti di giurisprudenza superino di gran lunga quelli di qualsiasi altra facoltà.
Sulla facilità della stessa nutro seri dubbi,anche se è indubbio che esistano università dove il percorso è meno ostico che altrove.

In tutta onestà prenderei in esame anche il modello laurea magistrale che preclude qualsiasi possibilità occupazionale -part time,temporanea,precaria...de gustibus- a chi volessa fare esperienze lavorative. Cosa invece allettante per chi proviene dal 3+2.

Sarebbe il caso di entrare nell'ordine d'idee che non tutti gli studenti di giurisprudenza ( dati i numeri è oggettivamente scontato) avranno un futuro forense o notarile.

Per il resto,piena solidarietà agli studenti della Sapienza che hanno il diritto di poter usufruire al meglio dei servizi dell'università.
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Utente Veteran
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27/08/2012 12:37
 
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"In tutta onestà prenderei in esame anche il modello laurea magistrale che preclude qualsiasi possibilità occupazionale - part time,temporanea,precaria...de gustibus - a chi volessa fare esperienze lavorative. Cosa invece allettante per chi proviene dal 3+2.
Sarebbe il caso di entrare nell'ordine d'idee che non tutti gli studenti di giurisprudenza (dati i numeri è oggettivamente scontato) avranno un futuro forense o notarile".

Non capisco la prima frase. Perché il modello della laurea magistrale preclude qualsiasi possibilità occupazionale? Oggi non è prescritta a Giurisprudenza, né prescrivibile (dati i numeri) la frequenza obbligatoria. Inoltre, le esperienze lavorative durante gli studi sono utili e a molti (che si devono mantenere) sono addirittura necessarie. Io piuttosto generalizzerei il modello "studio/esperienze lavorative", usando Internet per i contatti tra docenti e studenti e introducendo corsi pomeridiani per chi la mattina lavora (per chi lavora il pomeriggio manterrei le lezioni anche di mattina; in sostanza, un docente dovrebbe fare lezione due ore la mattina e due il pomeriggio). Purtroppo non ci sono gli spazi fisici per questo, né alla Federico II, né come si vede alla Sapienza, né altrove, poi bisognerebbe pagare di più bidelli, custodi, per servizi di pulizia, per elettricità, aria condizionata o riscaldamento, per mantenere un orario lungo di biblioteche e bar interni e non ci sono soldi, anche se all'estero è normale che le università restino aperte molto di più, anche a sera tardi, come luoghi di incontro degli studenti. D'accordo completamente con la seconda frase
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27/08/2012 13:36
 
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Preclude l'accesso a tutte le carriere dove "basta" un titolo di laurea triennale per poter partecipare.
A differenza di un collega di economia che ha la possibilità di accumulare esperienze mentre frequenta l'università -oggi essenziali per un buon cv- uno studente di giurisprudenza è impossibilitato ad entrare in gioco perchè,pur essendo al quarto o quinto anno, il suo titolo di studio resta un misero diploma.

Penso ad esempio alle selezioni in banca o ai tirocini presso le istituzioni ue.

In considerazione dell'equipollenza riconosciuta alla triade giurisprudenza-economia-scienze politiche, lo studente di giurisprudenza non è quello meno tutelato?
Anacronistica la magistrale rispetto alla triennale italiana e ai titoli esteri?
Non conosco appieno la situazione ,ma nutro qualche perplessità sulla nostra organizzazione.
[Modificato da connormaclaud 27/08/2012 13:37]
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27/08/2012 16:54
 
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Adesso ho capito. Sì, è vero: una laurea triennale in giurisprudenza da sola non vale nulla, sul mercato (ma anche una in scienze politiche, se è per questo). Al massimo può bastare in aziende private (grandi) che assumono anche con un titolo minore, perchè poi fanno completare loro il percorso formativo. Secondo me non è una questione di equipollenza formale dei titolo triennali, peraltro, ma di sostanza: visto che i laureati in Giurisprudenza sono eccedenti, rispetto a quelli assorbibili dal mercato stesso, ogni concorso pubblico che fosse aperto ai triennalisti sarebbe fatto (e infatti viene fatto) pure da laureati magistrali. D'altra parte ricordo la vecchia sentenza di un TAR, secondo la quale un bando che limitava la partecipazione ad un concorso ai soli triennalisti era illegittimo, perché discriminatorio in loro favore, in sostanza perché restringeva irragionevolmente la concorrenza nell'accesso
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27/08/2012 19:07
 
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Un attimo,devo essermi espresso male.
Mi riferivo all'opportunità di partecipare a queste selezioni mentre si sta completando l'iter formativo universitario.
Un laureato alla triennale- dò per scontata la sua iscrizione alla specialistica- può fare queste esperienze, noi LM siamo invece esclusi.

Solo una constatazione,magari errata.
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27/08/2012 23:46
 
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Allora continuo a non capire, o c'è qualcosa che non so: c'è una norma giuridica che esclude da lavoro o da concorsi un laureato alla triennale che è inoltre iscritto alla specialistica?
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28/08/2012 00:19
 
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pardon?
Cercavo di dire che noi fino al conseguimento della laurea magistrale abbiamo come unico titolo il diploma,al contrario un collega di economia ha una laurea triennale-precedente alla magistrale- che già gli consente di fare queste esperienze lavorative.
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28/08/2012 11:07
 
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Questo perché ci sono aziende a cui basta una triennale in Economia e Commercio con formazione interna successiva, invece si è visto che una persona laureata triennale in Giurisprudenza non se la prendeva nessuno e si è tormati alla sola laurea magistrale (è uguale per medicina, non si è dottori junior con tre anni di studio). In inghilterra ci si laurea solo dopo tre anni, poi si va da un barrister (sudio legale) per completare In entrambi i casi è il mercato che decide: da noi troppi si iscrivono a Legge, perché rifiutano altre facoltà più specifiche: sono come quelli che dicono "Mi sposo, poi l'amore per mia moglie verrà dopo", oppure "Mi sposo, ma tanto amo un'altra" (= mi laureo per tenere buona la famiglia, ma faccio e voglio fare in futuro altre cose)
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28/08/2012 11:30
 
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Re:
(pollastro), 28/08/2012 11.07:

Questo perché ci sono aziende a cui basta una triennale in Economia e Commercio con formazione interna successiva, invece si è visto che una persona laureata triennale in Giurisprudenza non se la prendeva nessuno e si è tormati alla sola laurea magistrale (è uguale per medicina, non si è dottori junior con tre anni di studio). In inghilterra ci si laurea solo dopo tre anni, poi si va da un barrister (sudio legale) per completare In entrambi i casi è il mercato che decide: da noi troppi si iscrivono a Legge, perché rifiutano altre facoltà più specifiche: sono come quelli che dicono "Mi sposo, poi l'amore per mia moglie verrà dopo", oppure "Mi sposo, ma tanto amo un'altra" (= mi laureo per tenere buona la famiglia, ma faccio e voglio fare in futuro altre cose)




Ed è la cosa più assurda in assoluto. Scegliere una facoltà senza seguire le proprie aspirazioni, è come mangiare controvoglia un piatto che davvero non ci va giù. Ancora peggio è chi pensa di iscriversi a giurisprudenza perchè non è riuscito ad entrare nelle facoltà a numero chiuso.
Io proporrei di registrare le lezioni dei docenti e metterle subito online:in questo modo, i fuori sede, chi lavora, ha sempre la possibilità di non "perdere"la lezione.



For you I was a flame....love, is a losing game....


Quando stai per mollare, fermati un attimo a pensare al motivo per il quale hai resistito fino ad ora ... Pensa alla meta, non a quanto sia lungo il tragitto. Rimboccati le maniche e non aver paura della fatica. Guardati allo specchio e riconosci quel sognatore che ti sta di fronte. Lotta e combatti. E quando ciò che desideri sarà tuo, una mano al cuore e sentirai in ogni singolo battito l'eco di ognuno dei passi che hai compiuto. E se avrai qualche cicatrice non preoccuparti, non c'e vittoria senza una ferita di guerra, non c'è arcobaleno senza la pioggia.
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28/08/2012 11:40
 
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Re:
(pollastro), 28/08/2012 11.07:

Questo perché ci sono aziende a cui basta una triennale in Economia e Commercio con formazione interna successiva, invece si è visto che una persona laureata triennale in Giurisprudenza non se la prendeva nessuno e si è tormati alla sola laurea magistrale (è uguale per medicina, non si è dottori junior con tre anni di studio). In inghilterra ci si laurea solo dopo tre anni, poi si va da un barrister (sudio legale) per completare In entrambi i casi è il mercato che decide: da noi troppi si iscrivono a Legge, perché rifiutano altre facoltà più specifiche: sono come quelli che dicono "Mi sposo, poi l'amore per mia moglie verrà dopo", oppure "Mi sposo, ma tanto amo un'altra" (= mi laureo per tenere buona la famiglia, ma faccio e voglio fare in futuro altre cose)




Penso esista la necessità di pianare i titoli per i mercato europeo.

@martina:non sempre si può scegliere,in tal caso bisogna virare sui piani b c d .... z [SM=x43819]. Fermo restando che tutti sbagliamo [SM=g2725321]
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28/08/2012 11:55
 
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Re: Re:
connormaclaud, 28/08/2012 11.40:




Penso esista la necessità di pianare i titoli per i mercato europeo.

@martina:non sempre si può scegliere,in tal caso bisogna virare sui piani b c d .... z [SM=x43819]. Fermo restando che tutti sbagliamo [SM=g2725321]




Su questo, concordo. Mi sono battuta con i miei già per la scelta del liceo, figuriamoci se non avessi fatto lo stesso per l'università!



For you I was a flame....love, is a losing game....


Quando stai per mollare, fermati un attimo a pensare al motivo per il quale hai resistito fino ad ora ... Pensa alla meta, non a quanto sia lungo il tragitto. Rimboccati le maniche e non aver paura della fatica. Guardati allo specchio e riconosci quel sognatore che ti sta di fronte. Lotta e combatti. E quando ciò che desideri sarà tuo, una mano al cuore e sentirai in ogni singolo battito l'eco di ognuno dei passi che hai compiuto. E se avrai qualche cicatrice non preoccuparti, non c'e vittoria senza una ferita di guerra, non c'è arcobaleno senza la pioggia.
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