Massimo Volume, 09/07/2010 17.32:
Bene, non avevo letto le risposte che avete dato a questo tizio del Sob (mi compiaccio di notare come i giuristi che ha citato sono stati snobbati da tutti voi, novelli Calamandrei).
Come sempre la platea, anzi i "clienti" (perché questo siete) della FedII si dimostrano ignoranti come pochi e con uno spirito critico pratiamente inesistente.
E come sempre sono i mediocri a muovere le critiche peggiori.
Invitarvi ad andare a studiare non avrebbe senso, naturalmente.
non credo che etichettare i federiciani come clienti ignoranti sia giusto, anzi, vedo della frustrazione nelle tue parole.
e cmq ti rispondo io, cosi come anche a gianluca88.
la presenza di tizio o caio, zagrbelski o puttanoski è rilevante fino ad un certo punto sull'oggetto della discussione, che lo ripeto, è la maggiore difficoltà di questa o quella università.
Non è rilevante perchè come dicevo sopra, anche loro sono assogettati alla logica di mercato della domanda e dell'offerta, e sopratutto della reltà significata.
mi spiego meglio: premesso che la didattica è regolata da un regolamento approvato dal senato accademico credete che questo organo non risponda a logiche di mercato?cioè, se la sopravvivenza di una università più piccola( e quindi il mantenimento dei loro introiti) è dettata dal sottrarre studenti ad altri atenei, con delle tasse che sono nella miglior ipotesi il doppio, cosa spinge uno studente a scegliere questa invece che quell'altra?
E' inutile parlare del sommo zag se quando lo stesso ha firmato il contratto il rettore ha parlato di clausole non scritte, e cioè che qui la gente non deve starci dieci anni.
sulla qualità della didattica, condivido, difficilmente la f2 i prepara meglio di un'altro ateneo, a meno che non si parli di centri di eccellenza come ingegneria, matematica, medicina, ecc.
In poche parole, per fare un esemio zagebelski sarà pure più colto di uno staiano, ma sfido chiunque a dire che un esame con staiano sia più facile che con zagrebelski
Qui, non so quanto volontariamente, di fa finta di non voler vedere le cose.