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I 500 giorni di Del Piero
01 10 2004


Un nuovo lungo infortunio. Alex Del Piero non ha pace: al decimo serio incidente muscolare in carriera Del Piero, nuovo stop il tormentato capitano bianconero vive il momento più difficile della sua storia agonistica.


Del Piero s'infortuna a Udine: è l'8 novembre 1998 ANSA
Considerato da almeno 10 anni patrimonio del calcio italiano e, dai propri compagni, il simbolo della squadra juventina, Del Piero ha perso lo smalto e la brillantezza di un tempo diventando un giocatore normale che non fa più la differenza sul rettangolo verde.

Dieci infortuni muscolari nell’arco di otto anni ledono l’integrità fisica di qualsiasi atleta; per di più, all'apice della carriera, a Udine l'8 novembre 1998, Del Piero subì un gravissimo infortunio che gli procurò uno stop di nove mesi.

Quel giorno, durante la partita Udinese-Juventus, si scontrò con Bertotto riportando gravi danni ai legamenti del ginocchio sinistro. Il recupero della forma, dopo un tale trauma, fu molto difficile e coincise con un calo della vena realizzativa.

Un incidente così grave compromise per sempre la naturale elasticità della gamba scompensando i delicati equilibri fisici di un atleta di grande livello.

Non a caso, da quel giorno, Del Piero ha sofferto di frequentissimi infortuni alla gamba sinistra, ultimo dei quali quello rimediato nelle ultime settimane e di riflesso ai polpacci, veri e propri ammortizzatori delle gambe.

Avendo perso le naturali capacità di elongazione della gamba sinistra, Del Piero sottopone i sui arti a movimenti muscolari anomali per compensare la ridotta funzionalità del legamento. Di fatto, Del Piero è sano ma i suoi legamenti rispondono con meno elasticità che in passato.

Movimenti impercettibilmente meno prestanti, sia sulla gamba sinistra che su quella destra, che possono procurare frequenti stiramenti, contratture e, a lungo andare, tendinopatie, ovvero sofferenze dei tendini sottoposti a movimenti faticosi e “imprevisti”. E le tendinopatie tendono a diventare croniche, ovvero a non guarire più.

Da quel giorno di Udine si sono susseguiti ben cinque gravi infortuni: 10 dicembre 2000, stiramento coscia destra, 40 giorni di stop; 9 marzo 2002, distorsione della caviglia destra, 20 giorni di stop; 2 febbraio 2003, stiramento ai flessori della coscia sinistra, 50 giorni di stop; 21 settembre 2003, stiramento al polpaccio sinistro, 60 giorni di stop; 9 marzo 2004, distrazione al polpaccio destro, 50 giorni di stop.

Una serie che metterebbe ko chiunque, non Del Piero, campione in coraggio e determinazione. Certo è che un totale di 500 giorni di infortuni(se si contano i 9 mesi di stop per l’ncidente di Udine) a cui andranno aggiunti i 20 previsti per quest’ultimo stop, sono davvero tantissimi.

Troppi per un atleta, troppi per un giocatore di calcio di 30 anni, troppi per uno sportivo che ha pressioni di tutti i tipi per tornare a essere il fenomeno che era in passato.



AVETE AMMAZZATO LA MIA FIRMA....MA NON LA MIA ANIMA