Paperino!, 31/01/2015 13:37:
Sergio Mattarella è il nuovo Presidente della Repubblica, eletto con 665 voti.
Che dire, un grande successo politico di Matteo Renzi, che forse segna un nuovo salto di qualità nella sua leaderschip.
Il PD sembra di nuovo ai suoi piedi, e il centrodestra è più umiliato ed asservito che mai.
Articolo di Repubblica
Così sembra, ma proviamo a ragionare fuori dallo schema proposto...giochiamo con una ipotesi degna di Martin e cimentiamoci con un pò di fantapolitik che tanto appassiona i giornali...
In primis, se Renzi avesse proposto un PdR pubblicamente gradito a Silvio questo sarebbe stato irrimediabilmente inviso a quella parte del partito e della tradizionale coalizione che fa dell'antiberlusconismo il suo cavallo di battaglia. Il premier-segretario avrebbe mostrato debolezza interna - sempre pericolosa , quando non programmata- e lui ed il presunto patto del nazareno sarebbero stato inglobati nel sistema berlusconiano da contrastare ad oltranza.
Sull'altro versante, B. sa bene quanto sia ingombrante e quanto la sua presenza sia stata nell'ultimo ventennio l'unico vero collante di una sinistra conflittuale ed eterogenea e chissà che passare per farlocco,cornuto e mazziato, non sia stata una scommessa vincente.
Nell'immediato, offrendo una mano all'ncd ha stemperato il clima di tensione interno all'ex pdl e dall'altro, con la scelta di Alfano per la votazione del PdR, potrebbe recuperare più di qualche consenso e finanche qualche parlamentare.
Mettiamoci anche che, venendo additato come ingenuo fregato, potrebbe riscontrare qualche simpatia dagli ex elettori delusi che ,come tutti gli italiani, hanno un'innata simpatia per il "perdente" di turno.
In secundis, questo molto interessante, il ruolo di B. sul versante delle riforme deve essere grigio (la ribalta politica, il ritirarsi a vita privata o il desiderio di riabilitare il proprio nome solo dopo)per far si che queste si concretizzino perchè, per farla breve, tutti sappiamo che, nel bene o nel male, negli ultimi anni tanti provvedimenti non sono passati più che per i contenuti quanto per l'appartenenza politica degli autori.
I rischi di una riforma apertamente condivisa e appoggiata dal nemico di sempre rappresentano con questa legislatura un rischio troppo grande persino per Renzi che necessita sì di un ampio consenso, ma a sinistra, per dar quell'imprimatur fondamentale. Le circostanze del momento diranno se alla votazione finale servirà o meno il voto favorevole di FI, magari mettendo in imbarazzo quella parte della sinistra che, a cose fatte, non potrà facilmente disconoscere la riforma che ha proposto.
Entrando nel merito di alcune delicate riforme- almeno sulla carta-, la presenza di un PdR espressione della Corte, nell'ipotesi della non mediazione del parlamento con le categorie oggetto di riforma, potrebbe aiutare a prevenire crisi istutuzionali e finanche eventuali scontri su impugnazioni davanti alla Corte.
Il tratto caratterizzante della presidenza Mattarella, a mio avviso, potrebbe essere quello di forte sensibilità nel giudizio preventivo di legittimità costituzionale di una legge. Immagino che tante saranno le leggi rimandate alle camere e tanto possa guadagnarci il parlamento ed il governo evitando di venir smentiti successivamente.
Da capire se da democristiano prevarrà la puntigliosità ovvero il pragmatismo.
[Modificato da connormaclaud 03/02/2015 11:42]