Povera Italia

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2, 3
(pollastro)
00giovedì 1 agosto 2013 17:45
Dal professore Prisco, che mi prega di postare.

1° agosto 2013: diretta Internet su www.Corriere.it (in televisione non so, perché non la sto guardando), manifestanti davanti a palazzo Grazioli e alla Corte di Cassazione, torme di giornalisti "accreditati", nemmeno si attendesse la fumata bianca a San Pietro,passanti intervistati che dichiarano "Viva Coppi (o abbasso)", manco fossero supporters al giro d'Italia, partiti e governo appesi all'attesa di una sentenza per decidere che cosa fare.
Povera Italia, che brutto spettacolo, comunque vada
napulitanboy
00giovedì 1 agosto 2013 17:50
Condivido!
Un'organizzazione da stadio, con tanto di tifo pro e contro Berlusconi, fornisce l'immagine di un'italietta fatta di personaggi piccoli piccoli.
La giustizia è diventata lo specchio del grande fratello...
connormaclaud
00giovedì 1 agosto 2013 19:48
Re:
(pollastro), 01/08/2013 17:45:

Dal professore Prisco, che mi prega di postare.

1° agosto 2013: diretta Internet su www.Corriere.it (in televisione non so, perché non la sto guardando), manifestanti davanti a palazzo Grazioli e alla Corte di Cassazione, torme di giornalisti "accreditati", nemmeno si attendesse la fumata bianca a San Pietro,passanti intervistati che dichiarano "Viva Coppi (o abbasso)", manco fossero supporters al giro d'Italia, partiti e governo appesi all'attesa di una sentenza per decidere che cosa fare.
Povera Italia, che brutto spettacolo, comunque vada




e il fior fiore dei partiti e degli elettori che trema alla sola ipotesi che di berlusconismo ed antiberlusconismo restino solo le macerie.

W l'itaglia
(pollastro)
00giovedì 1 agosto 2013 19:56
Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Condanna confermata, salvo che per la rideterminazione della pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici, inibita alla Cassazione, da effettuarsi invece da parte di altra sezione della Corte di Appello di Milano.
Attendo le valutazioni politiche, credo che si confermerà l'appoggio del PdL al Governo Letta (che però ora ha il fiato più corto), che il PD ballerà e Renzi sotto sotto gongoli perché sente odore di investitura a candidato Presidente del Consiglio dopo elezioni forse più vicine, che i berlusconiani si stringeranno al leader, che il Movimento Cinque Stelle e i giornali di destra e sinistra si scateneranno, secondo le parti distribuite in base al prevedibile copione.
Il seggio senatoriale di Berlusconi è per ora salvo, vedo però più vicine - come go scritto - le elezioni (con Berlusconi ansioso di condurle gridando allo scandalo), sempreché si riformi in fretta la legge elettorale: in mancanza, Napolitano non scioglierebbe le Camere),
Che un Paese sia rimasto appeso a (e dipendente da) una sentenza della Suprema Corte è - comunque si voglia pensarla della decisione -una grave anomalia democratica
connormaclaud
00giovedì 1 agosto 2013 20:10



Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!
Quell'anima gentil fu così presta,
sol per lo dolce suon de la sua terra,
di fare al cittadin suo quivi festa;
e ora in te non stanno sanza guerra
li vivi tuoi, e l'un l'altro si rode
di quei ch'un muro e una fossa serra.
Cerca, misera, intorno da le prode
le tue marine, e poi ti guarda in seno,
s'alcuna parte in te di pace gode.
Che val perché ti racconciasse il freno
Iustiniano, se la sella è vota?
Sanz'esso fora la vergogna meno.
Ahi gente che dovresti esser devota,
e lasciar seder Cesare in la sella,
George.Stobbart
00giovedì 1 agosto 2013 20:14
Berlusconi E' l' anomalia della democrazia italiana.
Per quanto riguarda l' interdizione i giudici si sono lavati le mani nel più pilatesco dei modi, avranno pensato di farlo campare ancora un po'.
Sono curioso delle reazioni, non tanto dei paggi della corte di Silvio ma di quelli del PD.
Alla fine, comunque vada sarà uno schifo, soprattutto per noi popolani lontani anni luce dal loro mondo.
George.Stobbart
00giovedì 1 agosto 2013 20:34
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rilasciato la seguente dichiarazione:

"La strada maestra da seguire è sempre stata quella della fiducia e del rispetto verso la magistratura, che è chiamata a indagare e giudicare in piena autonomia e indipendenza alla luce di principi costituzionali e secondo le procedure di legge. In questa occasione attorno al processo in Cassazione per il caso Mediaset e all'attesa della sentenza, il clima è stato più rispettoso e disteso che in occasione di altri procedimenti in cui era coinvolto l'on. Berlusconi. E penso che ciò sia stato positivo per tutti. Ritengo ed auspico che possano ora aprirsi condizioni più favorevoli per l'esame, in Parlamento, di quei problemi relativi all'amministrazione della giustizia, già efficacemente prospettati nella relazione del gruppo di lavoro da me istituito il 30 marzo scorso. Per uscire dalla crisi in cui si trova e per darsi una nuova prospettiva di sviluppo, il paese ha bisogno di ritrovare serenità e coesione su temi istituzionali di cruciale importanza che lo hanno visto per troppi anni aspramente diviso e impotente a riformarsi".
(pollastro)
00giovedì 1 agosto 2013 21:04
Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Non capisco la dichiarazione del Presidente della Repubblica, con tutto il rispetto. Mi sembra lunare. Deve essere riformata la giustizia, questo è certo, ma hic et nunc che cosa fare? Non vorrei che si provvedesse con una bella amnistia, di cui fare godere Qualcuno, o con una riforma che - voltando pagina - sempre all'amnistia approdasse, per ricominciare dopo tarallucci e vino. E poi c'è sempre il potere di grazia, di esclusiva spettanza presidenziale, salvo controfirma dovuta del ministro della Giustizia (Corte Costituzionale, sentenza n. 200 /2006). Come diceva un controverso e da poco defunto personaggio, " A pensare male si fa peccato, ma ci si azzecca"
George.Stobbart
00giovedì 1 agosto 2013 22:04
Re:
(pollastro), 01/08/2013 21:04:

Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Non capisco la dichiarazione del Presidente della Repubblica, con tutto il rispetto. Mi sembra lunare. Deve essere riformata la giustizia, questo è certo, ma hic et nunc che cosa fare? Non vorrei che si provvedesse con una bella amnistia, di cui fare godere Qualcuno, o con una riforma che - voltando pagina - sempre all'amnistia approdasse, per ricominciare dopo tarallucci e vino. E poi c'è sempre il potere di grazia, di esclusiva spettanza presidenziale, salvo controfirma dovuta del ministro della Giustizia (Corte Costituzionale, sentenza n. 200 /2006). Come diceva un controverso e da poco defunto personaggio, " A pensare male si fa peccato, ma ci si azzecca"




Prof. lei crede che Napolitano si "sputtanerebbe" in questo modo? Io mi auguro di no per tanti motivi, fermo restando che una condanna in più o in meno non cambia il mio giudizio su Berlusconi e non m' interessa nemmeno sapere se andrà ai domiciliari, se aiuterà ad attraversare la strada ai bambini davanti le scuole o se andrà ad Hammamet, l' importante non è lui o i suoi processi ma noi, quelli che sono alle corde e non ne possiamo più dei loro intrallazzi.
connormaclaud
00giovedì 1 agosto 2013 23:22
(pollastro), 01/08/2013 21:04:

Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Non capisco la dichiarazione del Presidente della Repubblica, con tutto il rispetto. Mi sembra lunare. Deve essere riformata la giustizia, questo è certo, ma hic et nunc che cosa fare? Non vorrei che si provvedesse con una bella amnistia, di cui fare godere Qualcuno, o con una riforma che - voltando pagina - sempre all'amnistia approdasse, per ricominciare dopo tarallucci e vino. E poi c'è sempre il potere di grazia, di esclusiva spettanza presidenziale, salvo controfirma dovuta del ministro della Giustizia (Corte Costituzionale, sentenza n. 200 /2006). Come diceva un controverso e da poco defunto personaggio, " A pensare male si fa peccato, ma ci si azzecca"




Al contrario,la considero una delle più illuminanti della sua carriera da presidente.
Napolitano,che ha sperimentato sulla propria pelle le "particolarità" di questo paese, finalmente prende atto che la misura è colma.
La condicio sine qua non si è finalmente verificata e ad oggi una riforma,con la maiuscola e non come quelle mezzeriforme proposte dai berlusconiani o dai radicali, non ha più scuse per essere nuovamente postposta.
Trascendendo il caso umano e giuridico,da una prospettiva politica è un remake della morte politica di Craxi e Andreotti e questa ,nel pensiero del presidente, è la vittoria di pirro che chiude il cerchio aperto nel lontano '94.
Non mi aspetto grazie e salvacondotti che diano nuova vita alle "anomalie" di questo paese, non mi aspetto scossoni nel governo o contrapposizioni politiche che alimentino un teatrino privato del suo primo attore,ma lungimiranza politica.
La palla passa a Berlusconi, troppo timoroso e onestamente privo di autorità per fare una riforma della giustizia nei suoi anni a palazzo chigi, cercherà la caciara o uscirà dalla prima fila,incassando il colpo,ma prendendosi una bella rivincita verso il sistema che l'ha visto involontario protagonista?
Mi auguro tenga a bada i suoi e non dia alibi o pretesti all'altra metà del cielo,ma dia per una volta il suo contributo alla salamina delle anomalie.

Vedremo di che stoffa sono fatti questi signori,ma chapeau a Napolitano.


@george: non deresponsabilizzare il popolo, è vittima e carnefice di se stesso
George.Stobbart
00venerdì 2 agosto 2013 12:19
Re:
connormaclaud, 01/08/2013 23:22:



@george: non deresponsabilizzare il popolo, è vittima e carnefice di se stesso




Questo è ovvio, se Berlusconi e gli altri sono in certe posizioni di potere non è tramite colpi di stato o marce su Roma ma grazie agli elettori. Intendevo dire che il popolo, di certo la maggioranza, è stanco delle loro battaglie personali e si aspetta altro dalla politica, e credo che la prossima campagna elettorale del Pdl impostata sulla riforma della giustizia come priorità assoluta sarà l' esempio di come queste persone siano lontane dalle nostre problematiche quotidiane.
connormaclaud
00venerdì 2 agosto 2013 13:09
Pensi che dall'altra parte vi sia qualcosa di nobile e giusto? A fare da contraltare ai rincoglioniti di piazza del Pdl ci sono gli ipocriti della sinistra,quelli che esultano e inneggiano "cassazione facci sognare" o,i moderati, che sui social network scrivono "festeggerò' solo quando morirà'" ,in pratica gli elettori medi del PD e della sinistra italiana che minoranza lo sono,alle urne, ma maggioranza dell'antiberlusconismo.
Meglio i renziani che finalmente hanno mostrato il loro vero volto- solo chi non vuol vedere non vede il marcio che li accompagna- di arrivisti?
Meglio la lega,sel o le scelte civiche? Non è' qualunquismo,ma mera constatazione dei fatti.
La maggioranza degli italiani ci sguazza in questa melma,la politica da' solo il macabro spettacolo che lo spettatore invoca.
Questi giorni non posso fare a meno di ricordare il libici no del lacche',"non giudicate", che bene ricorda il teatrale processo per contumacia.
Non sono berlusconiano,non lo sono mai stato,ma riescio ancora a sorprendermi per la pochezza della mentalità' dominante
A.Cosentino
00venerdì 2 agosto 2013 14:53
E i perdenti festeggiano... Senza capire che la più grande sconfitta è vincere senza averlo fatto sul campo...
SILVIO SIAMO CON TE COMUNQUE!
(pollastro)
00venerdì 2 agosto 2013 18:18
Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Aspetto interessante da osservare (ma è inutile discuterne ora, credo, bisognerà attendere l'evoluzione degli eventi): chi, a destra, dopo Berlusconi? Cioè: si è sempre detto che quando e dove Berlusconi non si candidava, il PdL andava elettoralmente male. Ora lui è per forza in panchina (però non è affatto fuori della leadership, mi sembra chiaro) e allora chi e che cosa - e in quale forma - verrà dopo di lui? E, a sinistra, riuscirà il PD a sopravvivere senza l'identità unificante dell'anti-berlusconismo, che copriva tanti contrasti interni? Il tema, su entrambi i versanti, si sarebbe dovuto porre già da tempo
trixam
00venerdì 2 agosto 2013 19:06
Io propongo Lady Gaga per il Pd che è un mio pallino fisso perché copre tutte le lacune: è popolare, piace ai giovani, ispira nostalgia nei vecchi, è pro gay senza essere odiata dai conservatori, ha carisma, insomma ha tutto.

Mentre per il centrodestra non può che esserci un solo leader designato: sua maestà Rocco Siffredi. Idolo dell'ala macista, piace alle donne pitonate stile Santanché, è un self-made man e non è un politico di professione, è contro Internet, ha avuto guai con il fisco. Certo è debole dal punto di vista cattolico ma con un paio di
interviste dove spiega che la fellatio è il suo modo per ricercare dio e il doggystyle è la sua personale visione del rispetto della gerarchia aggiungendo un pizzico di pentimento potrebbe recuperare valanghe di voti nel settore. Cosa c'è di meglio di un figliol prodigo al tempo della chiesa pop francescana?

connormaclaud
00venerdì 2 agosto 2013 20:06
Il centrodestra è morto con la nascita del pdl o ancor prima, col senno di poi se vogliamo,dal congresso di fiuggi e lo scioglimento dell'msi.
Data la presenza di partiti satellite come la destra di storace o fratelli d'italia della meloni e alla luce della ferma volontà del cavaliere di ritornare a forza italia, non ci saranno leader di centrodestra.
Inevitabile qualche scontro tra moderati ed ex missini nel periodo di transizione e probabilmente ,contestualmente a FI, un ritorno ad una nuova AN.
Il progetto moderato delle colombe,nuovo appellativo per i democristiani, convergerà verso un terzo polo che sarà tanto democristiano quanto d'impegno "civico" a seconda degli umori dell'elettorato.

C'è da sperare che parallelamente allo scoppio del pdl scoppi il bubbone al prossimo congresso del pd - ci credo poco però- con una bella scissione dei cattodemopopolari dagli ex ds, "barcaioli" e radical chic.
A questo punto una nuova dc predominante,esaurimento dei pan di stelle, e tanti saluti alla seconda repubblica.
Con questi attori è forse la migliore ipotesi per il paese,ma chissà qualche new entry potrebbe giocare al rialzo o al ribasso.

L'elettore di destra ormai non vota,troppo deluso dal post msi,e fino a quando non ci sarà un'alternativa ai falchi di paglia altro non farà che rinsaldare le fila degli astensionisti,ancor più certo se il centro realmente risogerà.
Alla fine moriremo tutti democristiani [SM=g2725400]

Sarei curioso di conoscere il pensiero di fini,tutti i suoi rimorsi e tutti i suoi rimpianti
George.Stobbart
00venerdì 2 agosto 2013 20:16
Connor, hai ragione ed è quello che ho sempre pensato anche io. Quando dico che Berlusconi mi ha sempre fatto schifo non lo dico per salvare un' altra parte politica, che forse per la sua pochezza mi fa ugualmente schifo.
I nomi di trixam sono interessanti [SM=g2725401] ma può essere che alle prossime elezioni ci ritroveremo sempre un Berlusconi candidato, la dinastia reale deve continuare (forza Marina!).
Credo che ci sarà una veloce spinta verso la riforma del porcellum ed elezioni, anche se coi politici che ci ritroviamo non credo che ne venga qualcosa di buono in ogni caso e si è visto in questi mesi dove si doveva dare una propulsione alla crescita ed al lavoro ma siamo rimasti fossilizzati su problematiche secondarie.
trixam
00venerdì 2 agosto 2013 20:26
Re:
connormaclaud, 02/08/2013 20:06:

Il centrodestra è morto con la nascita del pdl o ancor prima, col senno di poi se vogliamo,dal congresso di fiuggi e lo scioglimento dell'msi.
Data la presenza di partiti satellite come la destra di storace o fratelli d'italia della meloni e alla luce della ferma volontà del cavaliere di ritornare a forza italia, non ci saranno leader di centrodestra.
Inevitabile qualche scontro tra moderati ed ex missini nel periodo di transizione e probabilmente ,contestualmente a FI, un ritorno ad una nuova AN.
Il progetto moderato delle colombe,nuovo appellativo per i democristiani, convergerà verso un terzo polo che sarà tanto democristiano quanto d'impegno "civico" a seconda degli umori dell'elettorato.

C'è da sperare che parallelamente allo scoppio del pdl scoppi il bubbone al prossimo congresso del pd - ci credo poco però- con una bella scissione dei cattodemopopolari dagli ex ds, "barcaioli" e radical chic.
A questo punto una nuova dc predominante,esaurimento dei pan di stelle, e tanti saluti alla seconda repubblica.
Con questi attori è forse la migliore ipotesi per il paese,ma chissà qualche new entry potrebbe giocare al rialzo o al ribasso.

L'elettore di destra ormai non vota,troppo deluso dal post msi,e fino a quando non ci sarà un'alternativa ai falchi di paglia altro non farà che rinsaldare le fila degli astensionisti,ancor più certo se il centro realmente risogerà.
Alla fine moriremo tutti democristiani [SM=g2725400]

Sarei curioso di conoscere il pensiero di fini,tutti i suoi rimorsi e tutti i suoi rimpianti






(pollastro)
00sabato 3 agosto 2013 12:12
Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Tutti noi stiamo ragionando sulla base degli attiri attuali, ma non possiamo sapere oggi se ce ne saranno altri (Marina Berlusconi, tanto per conservare il cognome del fondatore della "ditta", che presso molti elettori "tira" ancora? Altri?).
Comunque Connormclaud secondo me vede lontano, cioè guarda alla storia d'Italia di lungo periodo: l'Italia è moderata, anche se con estremismi di destra e sinistra, spesso infiltrati dai servizi segreti (lo penso di Avanguardia Nazionale come delle Brigate Rosse). Sidney Sonnino, politico conservatore-reazionario espressione di interessi di agrari proprietari di latifondi, agli inizi del '900, se non mi sbaglio, scriveva in un articolo celebre ("Torniamo allo Statuto") che l'Italia non poteva essere bipolare, perché a destra i liberal-conservatori sarebbero stati condizionati dalla Chiesa (allora contraria all'Unità d'Italia, fatta contro di essa), a sinistra i liberal-progressisti dai radicali repubblicani. Da ciò il "trasformismo", cioè l'unione contingente di interessi oligarchico-parlamentari, caso per caso.
Lo dice bene, nel Gattopardo il di Tomasi di Lampedusa, il Principe di Salina, rifiutando di fare il Senatore del nuovo Regno all'inviato del Re che glielo proponeva: "Tutto deve cambiare i superficie, perché in sostanza nulla cambi davvero".
Anche i costituzionalisti liberali dell'Ottocento, alla Arcoleo, sono tutto un pianto sul "si dovrebbe fare come in Gran Bretagna, ma non è possibile".
Mutatis mutandis, il fascismo fu un tentativo abortito di rivoluzione italiana (Mussolini veniva da sinistra), nato antiborghese e nazionalista di sinistra, continuato come agrarista di destra e finito centrista, con la pace con la Chiesa e il Re, ridiventato infine repubblicano solo a Salò, cioè quando diventò peraltro servo di Hitler anche più di prima, perché senza il Terzo Reich Salò non sarebbe esistita, né avrebbe resistito un solo attimo. Lo stesso 25 luglio 1943 nacque da un appello al Re di parte dei fascisti, proprio a "tornare allo Statuto"; il lungo periodo di egemonia democristiana è stato dal suo canto un centrismo mobile, che guardava ora verso destra, ora verso sinistra, il bipolarismo infine una violenza alla tradizione storica italiana.
Berlusconi (che non ho mai votato, né voterei), è tutt'altro che un liberale: i suoi alleati poi ripudiati (Casini, Fini), il suo a lungo ministro dell'economia, Tremonti, sono statalisti. Lui stesso ha avuto bisogno della politica (Craxi soprattutto, ma anche la DC) per le concessioni televisive. Tutti (salvo pochi personaggi davvero nobili, come La Torre, Peppino Impastato, Falcone, Borsellino, alcuni agenti di polizia, carabinieri, magistrati, imprenditori ammazzati) hanno fatto affari con mafia e camorra. Il PD liberale e di opposizione dura non lo è stato mai, salvo che in una parte influente, ma minoritaria.
Questa è la mia lettura della storia del Paese.
Moriremo democristiani sotto altra denominazione, facciamocene una ragione: Giolitti (che Salvemini chiamava "il ministro della malavita") e Andreotti (uomo di continuità mafiose pericolose, in cui non si capiva chi controllasse chi) sono soltanto epifenomeni, immagini rivelatrici, della sua storia più profonda. E anche Berlusconi fino ad oggi lo è stato: contiguo alla mafia con Dell'Utri, vicino a magistrati corrotti attraverso Previti, piduista dichiarato, intento solo a farsi i fatti aziendali suoi.
Poi, siccome anche la magistratura è "un partito", con correnti che si combattono reciprocamente, qualcosa nel precedente equilibrio si è rotto. Di Pietro, Ingroia, Grillo, Travaglio? Svegliatevi, ragazzi: sono solo facce dell'eterno populismo antiparlamentare italiano. Sinistra loro? Ma no, destra pura
trixam
00sabato 3 agosto 2013 12:57
Un riflessione sulla destra è rara dato che parliamo sempre della sinistra sulla quale De gregori ha calato la pieta tombale.


Senza il capo carismatico la destra in Italia non esiste. Negli altri paesi la destra è nata come espressione politica della borghesia mercantile ed imprenditoriale, quella descritta da Sombart e weber, la borghesia che ha costruito le grandi nazioni.
La destra italiana invece è il frutto di un pasticcio ideologico dell'inizio del secolo scorso fatto del pensiero di Sorel, l'anarco sindacalismo, il futurismo, nichilismo e nazionalismo, il guazzabuglio dal quale nacque il fascismo il cui capo non a caso veniva dal partito socialista come ci ricorda il prof.
Ecco questa destra italiana è una costola degenerata della peggio sinistra ed ha fatto fortuna quando si è messa al servizio della borghesia parassitaria- che in quello sfortunato paese di nome italia è maggioritaria rispetto alla Borghesia produttiva- vogliosa di rendite e monopoli.
Infatti il fascismo altro non fu, nella definizione di hayek, che il socialismo della classe media.
Poi il copione è noto. All'inizio il capo carismatico le azzecca tutte e riesce a sfruttare l'endemica incapacità politica delle forze del centro e della sinistra, mobilità entusiasmi, poi a mano a mano concentra il potere su di sé mentre il paese si fossilizza, arrivano eserciti di opportunisti e yesman in cerca di prebende e di arricchimento ed alla fine i nodi vengono al pettine ed il capo vive una lunga agonia nella quale trascina il paese con sé lasciando in eredità un cumulo di macerie. Fu così allora, sarà così oggi.

I leccapiedi portati da Berlusconi nelle istituzioni dopo decenni di isolamento politico ci sono entrati senza riuscire a scrollarsi di dosso la loro essenza: quella di essere dei morti di fame. Così mentre i militanti parlavano di onore, lealtà, patria ecc, tutte belle cose, loro si impegnavano in estenuanti battaglie all'ultimo uomo per piazzare il figlio nel CDA dell'aci, l'amante in una controllata di Finmeccanica, la moglie alle poste, nella più italica delle religioni: il tengo famiglia (doppia in molti casi).
La destra italiana è unica in occidente: fascio-nostalgica, clericale, più statalista della sinistra, corporativa, ignorante e provinciale, sempre pronta a fare appello agli istinti peggiori del paese che allo slittamento a destra ha la tendenza naturale. Infatti la Dc aveva una doppia funzione: quella evidente anticomunista e quella implicita di impedire lo slittamento a destra. Non a caso nel 1994 quando la dc sparì vinse la destra.

Con il crollo di Berlusconi la destra sarà chiusa in una lampada come nel 1945 fino a quando la borghesia parassitaria non la strofinerà per ritirarla fuori.



connormaclaud
00sabato 3 agosto 2013 13:08
Berlusconi ha scelto e la decisione non è tardata ad arrivare,ha scelto la caciara,la strada maestra per mantenere lo status quo.
L'ha fatto intendere per bocca dei suoi parlamentari che più che non abbandonare il capo ne seguono le direttive,minacciando guerre civili e aut aut s'impedisce l'azione e questo il cav, ed i poteri forti,lo sanno bene.
L'implicito patto sta bene a tutti,politica e magistratura in primis; il pdl nasconde la propria debolezza,il pd ciancia in pubblico e prepara il veleno in privato,sel beh fa sel, la lega si prepara alla resa dei conti e ad una nuova alleanza col pdl, i pan di stelle possono rigirare il nastro , i centristi elemosinare qualche consenso e la magistratura a mantenere inalterata la propria sfera d'influenza.
Contestualmente al campionato di serie A,l'elettore si avvia ad un nuovo scontro tra tifoserie.ma l'elezioni sono ancora lontane.

Non vedo nuovi Berlusconi in politica,se si lascerà una via d'uscita al patriarca,ma un progressimo spostamento dell'impero all'estero. Il potere economico del cav. è stato difeso dalla politica,ma la sua politica ha avuto successo grazie a quest'asso nella manica e restare in italia,mentre tutto crolla, non è pensabile.
Immagino ci sarà un rimpasto di governo ed appoggio esterno di pd pdl che potranno scornarsi e riappacificarsi, proiezioni elettorali alla mano.

Mi permetta però di dire professore che i servizi di sicurezza,così come le ffaa, hanno avuto un ruolo di mantenimento dello stato delle cose,troppo spesso tacciati di essere la longa manus dei poteri forti erano in realtà all'oscuro di tutto e sempre impediti a fare qualsivoglia attività di propria competenza.
Alta amministrazione,lobby e massoneria, spesso nello stesso abito,hanno contribuito al riequilibrarsi della situazione.


p.s.
è più facile "recuperare" un tibro o una tessera dei servizi che manovrare qualcuno.



@trixiam: la destra è morta quando hanno spento la fiamma,quello che oggi si definisce destra altro non è che berlusconismo e reazione alle istanze della "nuova" sinistra.
Ogni Paese ha la propria storia e le destre,come le sinistre, sono espressione di questo,non esiste un assoluto di Destra o Sinistra.
Destra con scappellamento liberare o sociale sono solo idealtipi che la gente prende troppo sul serio.
Il fascismo non era di destra,non aveva una vera ideologia, e basta guardare alla sua evoluzione per evidenziare le tante tappe che ,non sono evoluzione, ma opportunismo e necessità di tempo.
Paperino!
00sabato 3 agosto 2013 13:45
[SM=g2725401]



George.Stobbart
00sabato 3 agosto 2013 14:25
Molto interessanti gli spunti offerti dal prof. Prisco, da trixam e da connor.
Alla fine il copione è sempre lo stesso, nessuna meraviglia. Baruffa e minacce senza fine da parte di questi mentecatti mentre l' Italia è ancora a terra. Questa è il senso di responsabilità dei nostri politici.
"O la grazia o la vita", ma in che paese viviamo? In quale angolo di universo siamo stati sbattuti? Non dove vivono i paesi civili e normali di certo.


PS. Il video di paperino dimostra come i silviorincoglioniti non spariranno mai, il berlusconismo è il problema, non Berlusconi.
(pollastro)
00sabato 3 agosto 2013 20:02
Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Poveracci, è come esultare perché si è pareggiato al 90°, prima di accorgersi che l'arbitro ha fischiato prima il fuorigioco e subito dopo la fine della partita
(pollastro)
00domenica 4 agosto 2013 10:22
Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Leggo di una tesi sulla non applicabilità a Berlusconi della norma della "legge Severino" sull'incandidabilità sopravvenuta. Si tratterebbe di norma inapplicabile, perché i reati commessi da Berlusconi lo sono stati prima dell'approvazione della legge stessa: così l'onorevole Giovanardi. Anche il mio collega Giovanni Guzzetta avanza dubbi di applicazione retroattiva, se la si facesse, quindi a suo dire illegittima.
Due osservazioni: altro è il diritto penale sostanziale (dominato dal principio del favor rei e quindi dall'applicazione della norma incriminatrice o addirittura decriminatrice più favorevole), altro il diritto processuale, quindi quello parlamentare (che è in parte appunto anche diritto processuale), per il quale non si dubita che si applichi la norma che si trova nel momento in cui occorre applicarla. In secondo luogo, l'applicazione a Berlusconi di una legge che non permette la candidatura (o commina la decadenza dal mandato parlamentare), in presenza di una condanna penale, non sarebbe retroattiva: lo sarebbe stata se la legge che gli toglie certi diritti fosse stata approvata prima della sentenza; essendo stata approvata invece ben prima, Berlusconi (come chiunque altro nelle sue condizioni) rispetto al risultato del processo aveva all'epoca tutte le possibilità di risultato aperte, sicché questa "ignoranza sul risultato possibile" esclude l'illegittimità, il carattere di "privilegium odiosum" della norma
trixam
00domenica 4 agosto 2013 12:50
Re:






@trixiam: la destra è morta quando hanno spento la fiamma,quello che oggi si definisce destra altro non è che berlusconismo e reazione alle istanze della "nuova" sinistra.
Ogni Paese ha la propria storia e le destre,come le sinistre, sono espressione di questo,non esiste un assoluto di Destra o Sinistra.
Destra con scappellamento liberare o sociale sono solo idealtipi che la gente prende troppo sul serio.
Il fascismo non era di destra,non aveva una vera ideologia, e basta guardare alla sua evoluzione per evidenziare le tante tappe che ,non sono evoluzione, ma opportunismo e necessità di tempo.






Ma vedi quando parli con una persona di destra ti spiega inevitabilmente che tutti i problemi sono nati dallo scioglimento del Msi con la conseguente perdita della purezza ideologica. Se l'msi non si fosse sciolto non ci sarebbe stata la crisi, le torri gemelle sarebbero al loro posto, Baricco non avrebbe mai scritto un rigo, il
vesuvio non avrebbe distrutto Pompei....
I fatti sono che il msi prendeva di media tra il 4 e il 5% tranne uno sporadico successo negli anni settanta e per dirla con tatto e gentilezza non contava un beneamato cazzo, anche in alcuni casi in cui i loro voti servirono in parlamento i missini non riuscirono né ad avere una legittimazione politica né a contare davvero. Anche se alle comunali del 1993 aveva avuto dei buoni risultati per gli sconquassi causati dalle inchieste nei partiti di governo il msi non sarebbe andato da nessuna parte contro la gioiosa macchina da guerra di Occhetto se Berlusconi non fosse entrato in politica.

Inoltre ci sono evidenti salti logici nel ragionamento. Ad esempio An prendeva il doppio dei voti dell'Msi, cioè è un male secondo il ragionamento fare una svolta programmatica che ti fa raddoppiare i voti? Com'era la battuta? Meno siamo e meglio è. La destra deve essere al 4% o non è destra?
E la scelta di dar vita al Pdl non credo possa essere intestata a Fini che si sarebbe tenuto volentieri il partito in cui era dominus, furono i colonnelli, cioè la classe dirigente dell'msi, a volerlo per la semplice ragione che vedevano in Berlusconi il Duce che fini non riusciva ad essere. Il punto è quello.
L'uomo solo al comando, quando lo fanno fuori si porta via tutto il resto.

E se il fascismo non era di destra, allora non lo era nemmeno l'msi che dell'esperienza fascista era il figlio, legittimo o naturale non importa.
Per dire che il fascismo non era di destra significa che identifichi la "vera" destra con quella liberale che in Italia esisteva ai tempi di Quintino Sella, se è così allora nemmeno il msi era di destra logicamente e chi lo rimpiange non affronta il problema di fondo del rapporto con il ventennio.

Non c'è dubbio che le destre siano molto diverse, quella inglese e quella francese sono diversissime tra di loro per dire, ma hanno un punto in comune: sono antifasciste e non hanno nessun rapporto sentimentale o ideologico con il fascismo, anzi i loro padri nobili Churchill e De Gaulle furono i campioni della lotta al fascismo.
La destra italiana invece no e la cosa ha riflessi pratici rilevanti. Basta pensare che in un decennio di governo la destra è riuscita nell'impresa quasi impossibile di rendere l'italia un paese ancora più mummificato di com'era prima, dalle mancate liberalizzazioni in omaggio all'ideologia corporativistta ed a difesa della borghesia parassitaria al diluvio di regolamentazioni inutili e dirigismo macchiettisco in salsa pavese.



connormaclaud
00domenica 4 agosto 2013 16:13
Re: Re:



Chiamala se vuoi coerenza politica ed è vero che è andata perduta allorquando si è perso il ruolo di opposizione permanente e la possibilità di sedere su comode poltrone ha fatto gola a troppi.
Se l'msi non si fosse sciolto,nel bene e nel male, oggi esisterebbe un partito vecchio stampo, coeso e coerente che non avrebbe avuto bisogno di primarie,scopiazzare programmi elettorali e restare in bilico per qualche sentenza.
Pompei avrebbe conosciuto l'ira del vesuvio,ma forse quel grande patrimonio non starebbe crollando a pezzi e orde di turisti alimenterebbero una fiorente economia;le twin towers sarebbero ahimè crollate,ma la posizione italiana in politica estera ben definita;l'europa ci sarebbe lo stesso,ma forse sarebbe diversa...
No,non è un elogio dell'msi,potrei dire lo stesso del vecchio pci ,solo una romantica utopia restrospettiva contro l'ambiguità in genere.

I crudi numeri sono spesso infami,se non contestualizzati nel tessuto sociopolitico italiano dell'epoca. L'italia aveva perduto una Guerra-per alcuni l'ha pareggiata-, le redini ed i destini della nuova repubblica erano affidati a partiti determinati e più di tutto pesava il pesante indottrinamento delle masse,essere di destra significava essere dei mostri. Questa mentalità è ancora predominante nel paese e la soggezione psicologica è ancora evidente,votare Berlusconi (che di destra non è ) è per molti qualcosa da fare di nascosto,lontano da occhi indiscreti, e guai a dirlo in giro,lo scherno è dietro l'angolo.

L'msi è partito da zero, non così la dc ed il pci, di generazione in generazione ha dovuto lottare per la propria crescita e sopravvivenza,senza gli aiuti della Chiesa,degli USA e dell'urss.
In quell'Italia raggiungere il 4% dei consensi era una grande impresa,non cotiche.

Fini con la rottura di fiuggi ha cavalcato l'onda,ha presentato un soggetto nuovo nella forma,come i ds, e nei contenuti, guardando ai voti degli ex dc, ma non si è limitato a questo,ha iniziato con le epurazione che non mettevano in pericolo il partito,ma la sua leadership.
Il delfino d'almirante ha purgato il dissenso,null'altro.
Gli anni di piombo e la caduta della dc hanno cementato la bipolarizzazione del paese e il raddoppiare i voti non è stata una magia finiana,quanto il raccolto per quello che l'msi aveva seminato e una minor pressione psicologica in un mondo che stava cambiando,il sogno di un posto al sole non era proibito.

La scelta del pdl per i colonnelli è stato di mero opportunismo politico,non vedevano un duce,ma solo l'opportunità di mangiare in un sol boccone gli ex FI,come poi è stato.
Berlusconi non ha mai imparato a gestire il suo movimento e partitizzarlo,i suoi uomini erano per lo più legati al loro presidente,ma novelli ed inesperti nel vivere la vita di partito,questo gli ex an lo sapevano e le grandi opportunità di carriera e di controllo del partito sono stati la molla che hanno fatto propendere verso il pdl.
Fini,dal canto suo, sapeva di essere l'erede naturale per il centrodestra alla pensione del cav,ma una volta dentro e sulla poltrona della camera è stato degradato a colonnello , l'isolamento e la paura di crepare prima di Berlusconi hanno fatto il resto.


L'msi è figlio della cultura del ventennio,ma non del fascismo.
Si è posto quasi da subito come un partito conservatore repubblicano, il tricolore Dio Patria Famiglia è emblematico, lo strascico neofascista è stata una parodia che è diventata un inconsapevole abito,non diversamente dal complesso crozziano di Bersani.
Pochi avevano vissuto il fascismo e ancor meno l'avevano conosciuto, quella del fascismo fu una cristalizzazione di qualcosa che ideologia non era e non aveva.

La massima mussoliniana,confermata dalla storia fascista è la seguente: "Noi ci permettiamo di essere aristocratici e democratici, conservatori e progressisti, reazionari e rivoluzionari, legalisti e illegalisti, a seconda delle circostanze di tempo, di luogo e di ambiente", non fi di destra più di quanto fu di sinistra e se l'msi aveva nel fascismo il mitico avo,in realtà fu un nuovo ed indipendente soggetto di destra,simile alle nuove destre del post guerra.

Churchill esaltò Mussolini ed il fascismo fino al giorno della dichiarazione di guerra e De gaulle fu tanto autoritario nei fatti ad essere ben più fascista di mussolini.
L'inglese combattè la germania nazista ed il fascismo fu solo uno scomodo alleato di quest'ultimo ed il francese combattè l'occupazione italiana,non il fascismo in quanto tale. Comunque sia il fascismo nasce e muore con Mussolini,non vale la pena approfondire in questo thread.

Se ,suo malgrado, la !destra" ha negato mito delle liberalizzazioni dovrebbe farne un punto d'orgoglio, se la mummuficazione e burocraticizzazione del paese non sono opera della sinistra e del centro serve una visita oculistica approfondita, tanto più considerando che l'efficienza e la puntualità,sono sempre stati un pallino degli uomini "di destra".


(pollastro)
00domenica 4 agosto 2013 17:14
Dal professore Prisco, che mi prega di postare

E io che non avevo mai capito che Connormclaud fosse nostalgico del MSI! Comunque, nel mondo e nell'Europa dopo il 1989, il sistema politico italiano pregresso non avrebbe avuto nessuna possibilità realistica di presentarsi uguale a prima. Mani Pulite e i referendum elettorali di Segni, con quello che ne è seguito, non sono stati che i detonatori del cambiamento interno, coerente però con mutamenti di sistema più ampi sul piano geo-politico. Senza questi ultimi, i cambiamenti interni non si sarebbero verificati, ma dopo questi ultimi era anche impossibile che non si verificassero, o avrebbero comportato un costo sistemico eccessivo; d'altra parte, il fatto che non si siano stabilizzati - destra e sinistra italiane non sono del tutto, cioè niente affatto la prima e poco e solo in parte la seconda, "europee" - è motivo non tra gli ultimi delle difficoltà attuali: quando mai in un Paese europeo - non in Corea del Nord, in Kazhakistan o in Turchia - si potrebbe discutere seriamente di chiamare la gente in piazza a manifestare contro una sentenza di una Corte Suprema, o della successione automatica nel ruolo di guida di un partito (mi dispiacerebbe solo per Alfano, cucciolotto) della figlia di un leader a un padre che non può più essere presente in un'Assemblea politica?
connormaclaud
00domenica 4 agosto 2013 18:35
Ho il difetto,forse il pregio (de gustibus), di non mitizzare il passato,ma se dovessi essere nostalgico sceglierei almeno un passato glorioso,conviene con me? [SM=x43799]

Battute a parte,ha ragione quando afferma che qualcosa sarebbe inevitabilmente cambiato alla luce della dissoluzione del mondo "freddo",però quel che è stato non ha influenzato,se non in maniera risibile, lo scenario politico della seconda repubblica,senza girarci intorno, la politica ha lasciato il posto al nulla.
Non me ne voglia,ma non condivido neppure l'europeismo spinto, non solo vicissitudini e storie diverse hanno impedito la creazione di macropartiti europei,come l'assenza di valori condivisi (qualunque essi siano) ne ha impedito la maturazione,ma la stessa europa comunitaria non esiste,ognuno guarda al proprio orticello e i popoli europei mi risulta si siano espressi in maniera chiara sulla velocità e gli obiettivi che questa deve raggiungere.

Nei paesi civili,converrà con me, la connivenza tra poteri o l'influenza scellerata di uno sugli altri è tanto pressante quanto in italia. Se lo stesso potere non ha credito presso il popolo qualcuno potrebbe pensare,in malafede eh, che una manifestazione come questa,seppur alla luce di fisiologiche sturture, sia una delle tante espressioni del popolo sovrano,garantita dalla Carta tralaltro, e pacifica manifestazione del diritto di resistenza che il popolo ha contro l'illegitima strumentalizzazione dello stato o,come in questo caso,di un suo organo.

"Nelle forme e nei limiti della Costituzione" potrebbe essere una delle risposte a quanto da me affermato,ma la strumentalizzazione delle forme e dei limiti è materia che,da costituzionalista, conosce ovviamente meglio di me.


Per concludere,non condivido,ma nemmeno condanno la manifestazione in atto:inadeguata si, eversiva no.



(pollastro)
00domenica 4 agosto 2013 20:10
Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Nemmeno io sono un europeista "spinto", non almeno in questa Europa, in cui gli Stati che farebbe meglio a federarsi e a federalizzare il debito, con elezione diretta del Presidente da parte dei suoi cittadini, Parlamento bicamerale (con un ramo riservato alla rappresentanza dei territori), eccetera. Con tutto ciò, l'Europa non esisterà davvero, finché le sue culture nazionali (e le sue politiche fondamentali: diritti, fisco, welfare, imprese) non si avvicineranno. E questo in fondo avevo scritto: che la sinistra e la destra italiana non sono come quelle di altri Paesi europei di tradizione simile alla nostra. Quanto ai berlusconiani, la mia curiosità - se lui avesse insistito, ma non credo che lo farà: gli conviene di più rosolare a fuoco lento il PD, soffiando sulle sue rivalità interne e poi dee proteggere Mediaset - sarebbe stata di vedere quanti "moderati" avrebbero seguito il leader nel populismo becero e quanti invece avrebbero pensato ai loro interessi, che il governo Letta fa benissimo. Intanto a Roma oggi erano pochissimi, anche se portati con gli autobus e spesati di tutto: ma è il 4 agosto e si crepava dal caldo

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 21:52.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com