biond@85, 05/11/2011 11.20:
proprio stamattina sul settimanale " Sette" del Corriere Della Sera leggevo a proposito dell'alluvione in Liguria questa considerazione che rispecchia appieno il problema attuale :" ...ma la prevenzione non fa proseliti perchè tanto meglio è fatta tanto meno succede e non ci sono meriti per chi ha prevenuto. Per un politico la prevenzione non paga. Ricostruire consente di dare appalti e ottenere riconoscenza. La prevenzione è fatta di divieti e rende impopolare chi cerca di imporla."
Tu e Paperino avete messo eccellenti spunti di riflessione.
Il punto è che in Italia son ormai 60 anni che si è abbandonata la cultura della PIANIFICAZIONE IDROGEOLOGICA, non si dedicano risorse alla messa in sicurezza dei territori e, cosa ancor più grave, nei nuovi piani regolatori si lascia costruire persino nelle zone più esposte a rischi idrogeologici: nelle anse alluvionali dei fiumi (illudendosi che alzare una paratia sia sufficiente a classificare una zona da alluvionabile ad edificabile), a ridosso di montagne franose, etc.
NB si può anche cementificare, ma solo a patto che chi costruisce si prenda l'onere di tutte le adeguate opere di urbanizzazione, opportunamente dimensionate (invece spesso vengono calcolat€ tubature anche 10 volte inferiori al picco di portata max)
Lo Stato deve tornare a fare lo Stato: imponendo rigidi criteri di sicurezza e controllando severamente che tutto venga eseguito a norma e manutenuto regolarmente.
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.