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Il Papa denunciato alla Corte dell’Aja

Ultimo Aggiornamento: 16/09/2011 20:26
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15/09/2011 12:58
 
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“Ha protetto i pedofili”
Vittime preti pedofili denunciano il Papa
"E' colpevole di crimini contro l'umanità"


Clamorosa iniziativa dell'associazione Snap.
"Benedetto XVI ha diretta e superiore responsabilità per gli stupri e le altre violenze sessuali commesse nel mondo"



BRUXELLES - Un gruppo di associazioni delle vittime dei preti pedofili, la Snap (Survivors network of those abused by priests) e il Centro per i diritti costituzionali (Center for Costitutional Right) ha depositato oggi presso la Corte penale internazionale dell'Aja un ricorso in cui accusa il Papa e tre alti esponenti del Vaticano - il segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, il suo predecessore, il cardinale Angelo Sodano, e il prefetto della Congregazione della dottrina della fede, cardinale William Levada - di crimini contro l'umanità per la copertura dei reati commessi da prelati contro i minori. Sul suo sito l'associazione spiega di aver deciso questo "storico passo" per proteggere "tutti i bambini innocenti e gli adulti vulnerabili".

Nella denuncia si chiede alla Corte penale internazionale di "incriminare il Papa" per la sua "diretta e superiore responsabilità per i crimini contro l'umanità degli stupri e altre violenze sessuali commesse nel mondo". Nei prossimi giorni i responsabili della Snap lanceranno un tour in Europa per illustrare le loro accuse e sostenere la denuncia al Cpi, che si occupa di crimini di guerra e contro l'umanità.

I legali delle associazioni hanno presentato all'Aja un dossier di 80 pagine ed hanno spiegato che il ricorso alla Corte internazionale si è reso necessario "poiché le azioni legali condotte a livello nazionale non sono state sufficienti a impedire che gli abusi contro i minori continuassero".
La denuncia, a quanto si è appreso, riguarda in particolare cinque casi di abusi sessuali avvenuti in Congo e negli Stati Uniti e commessi da prelati provenienti dal Belgio, dall'India e dagli Usa.

Sarà ora il procuratore generale della Corte, Louis Moreno-Ocampo, a dover decidere se accogliere o meno il ricorso andando incontro al rischio di sollevare un acceso quanto delicato dibattito sul ruolo e le competenze della Cpi. La speranza dei ricorrenti è che la Corte dell'Aja decida quanto meno di aprire un'indagine preliminare per verificare se il caso rientra sotto la sua giurisdizione.

Il primo commento all'iniziativa da parte Vaticana è arrivato da Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli e prefetto emerito di Propaganda Fide.
"Qui c'è, dobbiamo dirlo molto concretamente, il solito tentativo anti-cattolico che tende in qualche maniera ad offuscare un'immagine che, dal punto di vista umano, è quanto di più prestigioso abbiamo nella nostra società", ha affermato il cardinale.

(13 settembre 2011 - La Repubblica.it)
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15/09/2011 13:14
 
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scusate ma il reato di crimini contro l'umanità non era stato introdotto per i crimini di guerra?




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15/09/2011 14:17
 
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che io sappia, lo statuto della corte penale internazionale prevede 4 tipi di crimini:
-genocidio;
-crimini contro l'umanità;
-crimini di guerra;
-crimine di aggressione.

Ma forse non ho capito la tua domanda.

Al di là di tutto comunque io trovo interessantissimo il fatto in sè dell'iniziativa legale e sono estremamente curiosa di sapere come si pronuncerà la Corte e le motivazioni che addurrà.
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15/09/2011 14:31
 
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Innanzitutto segnalo un link che può essere utile per mettere insieme i tasselli di un mosaico di straordinarie dimensioni:

http://it.wikipedia.org/wiki/Casi_di_pedofilia_all'interno_della_Chiesa_cattolica

Qui è possibile trovare materiale sul fenomeno della pedofilia all'interno della Chiesa cattolica, con stime delle denunce, delle condanne, delle assoluzioni; con le dichiarazioni di importanti esponenti del mondo giuridico e del Vaticano; con i casi più clamorosi da dieci anni (e più) a questa parte.
Ovviamente bisogna documentarsi per esprimere un parere, ma non si può non ammettere che questa iniziativa segna già di per sè una svolta importante.
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15/09/2011 19:03
 
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Posso innanzitutto scherzare un po'? Chi vuole processare un Papa arriva in ritardo: uno con questo nome è già sottoposto a giudizio, anzi in galera a Napoli, dopo che i suoi colleghi deputati hanno autorizzato l'arresto. Inoltre, il capo del pool di avvocati statunitensi che hanno assunto la clamorosa iniziativa (e la cui figlia fu abusata da un prete...) ha dichiarato che non spera di fare davvero processare il Papa, ma di farlo testimoniare davanti a dei giudici sì. Curioso: è appunto quello che spera anche la Procura di Napoli nel processo contro Tarantini, sua moglie e Lavitola, in danno di Berlusconi, parte lesa di un ipotizzato ricatto per la questione delle escort... A parte gli scherzi (ed esprimendomi, lo ammetto, a prima impressione: non conosco approfonditamente il diritto canonico), credo di ricordare che il Papa (non nel senso del deputato, ovviamente) sia esente da giurisdizione. Come ogni sovrano, del resto: quello di Francia e lo zar di Russia furono detronizzati e uccisi dopo una rivoluzione, Celestino V imprigionato dal suo successore Bonifacio VIII dopo il "gran rifiuto" (le dimissioni), ma erano altri tempi... E poi il Vaticano non ha mai ratificato la (o successivamente aderito alla) Convenzione istitutiva della Corte penale internazionale. Per completezza,segnalo (non so postare il file, ma in rete c'è) che, nel marzo 2010, in un'intervista alla Stampa, il vescovo di Mondovì, momsignor Pacomio, ipotizza che Joseph Ratzinger potrebbe essere tratto in giudizio (o testimoniare) per fatti avvenuti anteriormente all'assunzione della carica attuale, connessi a una ridotta o mancata vigilanza, se non addirittura a "coperture", nei confronti di episodi di pedofilia avvenuti in USA (ricordo un bel film, di cui mi sfugge il titolo, con Paul Newman protagonista, nei panni di un avvocato che per questo ingaggia una battaglia legale contro la potente Curia di Boston; a memoria, forse si chiama Il verdetto...). Il giornalista Marco Bertoncini - che dà notizia dell'intervista su Italia Oggi il 20 marzo 2010 - fa notare che forse quel vescovo ha in antipatia personale Ratzinger, che infatti in tutta la conversazione chiama sempre per nome e cognome, non attribuendogli invece mai il titolo che gli spetta e la denominazione che ha assunto. Si tratterebbe in ogni caso di fatti avvenuti quando il cardinale Ratzinger era influentissimo capo di un ufficio della curia romana e non dopo l'ascesa a sommo pontefice. Da allora, infatti, è documentato che egli abbia promosso norme e nuove prassi applicative molto più severe di quelle di prima contro la pedofilia ecclesiastica, che abbia fatto pulizia in certi settori (rimosse ad esempio dalla carica il potente fondatore della prelatura personale dei Legionari di Cristo, momsignor Maciel, che invece Giovanni Paolo II aveva protetto, che era implicato in relazioni sessuali con donne da cui aveva avuto figli e forse in abusi in danno di seminaristi) e ha indirizzato una severa lettera ai cattolici d'Irlanda, che contiene anche un mea culpa per le (passate, a suo dire) responsabilità della Chiesa
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15/09/2011 19:59
 
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Ecco l'intervista del vescovo di Mondovì del Marzo 2010, per chiunque fosse interessato.

cristianesimocattolico.splinder.com/post/22442194/pacomio-il-vescovo-che-vuol-processare-il-papa-...
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15/09/2011 20:22
 
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Se non ci fosse Erika, che - oltreché brava - è anche supertecnologica... [SM=x43642]. Allora: il vesovo di Mondovì parla di abusi pedofili "a Monaco", non in Usa, come invece ricordavo.... E Ratzinger è bavarese e aveva appunto il suo ufficio cardinalizio lì, o comunque ci insegnava teologia, prima di venire a Roma... Beh, è vero che il monsignore ritiene che lo stesso Ratzinger certamente non sapesse di questi abusi, ma gli assesta egualmente una bella botta indiretta: è noto del resto che gli ecclesiastici sono capaci di dire "soavemente" e per allusioni cose terribili tra loro, alle spalle l'uno dell'altro (anche i professori universitari, se è per questo, eheheh...). Comunque il gionalista ricorda anche che il primo canone (articolo) del codice di diritto canonico precise che "Prima sedes - (insomma il boss!) - a nemine judicatur". Ecco il principio che cercavo! Solo che è di diritto canonico, dunque interno alla Chiesa. E nel diritto internazionale la cosa come va? C'è una norma consuetudinaria o di altra fonte che stabiisca in merito un analogo principio? Continuo a documentarmi, se trovo qualcosa vi faccio sapere...
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16/09/2011 18:15
 
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Ai sensi dell'art. 8 del Trattato del Laterano fra l'Italia e la Santa Sede, la persona del Sommo Pontefice è considerata in Italia sacra ed inviolabile. Si tratta di una immunità assoluta, riconosciuta al Papa in quanto Capo della Chiesa cattolica.

Sempre Wikipedia docet...
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16/09/2011 20:16
 
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mi sa piu'di provocazione che ltro
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16/09/2011 20:26
 
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Cara Erika, hai ragione. Solo un dubbio: il Trattato del Laterano vincola ovviamente le parti contraenti, cioè Italia e Santa Sede. Benché io tenda a ritenere che la regola che ho riportato, di cui al canone 1 del codice canonico, che ovviamente vincola la Santa Sede, e l'art. 8 del Trattato, richiamato da te, esprimano un principio generale, che vale insomma per i rapporti di tutti gli Stati col Vaticano, per cui il Papa è intoccabile da qualunque giurisdizione, mi chiedo se questo principio sia stabilito da una fonte scritta (e allora quale?), o se sia una consuetudine internazionale [SM=x43610]
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