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Primi risultati post referendum: la casta si prepara alla grande abbuffata di posti e poltrone

Ultimo Aggiornamento: 22/06/2011 09:58
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20/06/2011 15:58
 
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La partecipazione massiccia ai referendum è stata un fatto politico più che positivo; una spinta alla partecipazione e al cambiamento. Ciò detto, gli effetti dei referendum sull’acqua, trascinati dall’onda di una campagna demagogica e populista che ha fatto leva su sentimenti profondi, sulle ansie e sull’insicurezza che il secolo della globalizzazione ha generato, cominciano a manifestarsi nella loro realtà. E così ora si piange sul latte versato e si scoprono, giorno dopo giorno, tutte le implicazioni del referendum “sull’acqua pubblica”, implicazioni che la campagna referendaria ha volutamente celato impedendo all’opinione pubblica di comprendere con chiarezza i termini della questione e di capire che il referendum "salva acqua" era in realtà un referendum “salva casta”.

E così si viene ora a scoprire – ma molti invano lo avevano segnalato anche prima - che l’abrogazione referendaria, oltre a comportare una ripublicizzazione della gestione dei servizi pubblici locali (non solo acqua ma anche rifiuti, trasporto locale, illuminazione pubblica, servizi cimiteriali, giardini, ecc), oltre a evitare che tali gestioni si debbano sottoporre ad una verifica di efficienza ed economicità attraverso le gare, travolge anche il regolamento di attuazione (n. del 2010) che aveva il suo fondamento giuridico nell’articolo 23 bis ormai non più in vigore. Venuta meno la norma primaria cadono anche le altre. E in quel Regolamento oltre ad essere indicate procedure, regole e criteri di svolgimento delle gare (che ormai non si faranno più), si stabilivano due cose molto importanti: la prima era che nelle società concessionarie dei servizi locali di proprietà pubblica assunzioni e attribuzioni di incarichi dirigenziali dovessero essere fatti attenendosi alle regole in vigore per le amministrazioni pubbliche: cioè concorsi, attribuzione degli incarichi dirigenziali sulla base di requisiti oggettivi in modo da garantire trasparenza e verificabilità delle scelte effettuate; il secondo punto era una disciplina molto puntuale e stringente delle incompatibilità.

Norme che vietavano ai dirigenti degli enti proprietari delle società concessionarie e ai loro parenti ed affini entro il quarto grado di essere nominati nei Consigli di amministrazione delle società, di essere nominati manager o di ricevere incarichi di consulenza. E analoghi divieti erano previsti per coloro che avessero ricoperto incarichi elettivi e per i loro parenti. Insomma, norme che rappresentavano un serio tentativo di mettere la parola fine, o quanto meno di ridimensionare drasticamente, la prassi universalmente diffusa di usare le più di 7.000 società (la stima è della Corte dei Conti) partecipate da Comuni, Province e Regioni come rifugio (in genere molto ben retribuito) di politici "trombati", un modo per contenere la logica spartitoria con cui queste società sono governate, di mettere un freno al malcostume delle varie parentopoli e vallettopoli di cui ogni giorno narrano le cronache (a cominciare da quella di Roma).

E non si tratta di poca cosa ma di decine di migliaia di posti clientelari che costano alla finanza pubblica e al sistema Paese non solo in termini di esborso di denaro ma per la rete di corruttela che da questo sistema emana, per la pervasività della intermediazione politica nell’economia che tali meccanismi generano (si pensi solo agli appalti e agli acquisti gestiti dalle società locali) soffocando imprese e cittadini, per la cattiva qualità dei servizi.

Norme che erano in grado di innestare una vera e profonda riforma della politica. Ma che avrebbero richiesto al sistema dei partiti di fare un passo indietro, di ridimensionare la propria presenza, di ridurre il proprio ruolo di intermediazione. E’ stupefacente come questi elementi – pervasività dei partiti, costi della politica – cui i cittadini sono giustamente così sensibili siano stati taciuti e siano stati rimossi dal dibattito sul referendum. Sarebbero stati temi che avrebbero consentito ai partiti riformisti – penso innanzi tutto al PdL, che la legge aveva promosso e che ha lasciato praticamente solo il povero ministro Fitto a difenderla, ma penso anche al PD guidato dal Bersani delle "lenzuolate" - di contrastare il populismo no global dei promotori con argomenti altrettanto popolari. Nasce il dubbio che in fondo far saltare queste norme facesse comodo a tutti perché ricollocare il numeroso personale politico che gravita intorno al mondo delle società dei servizi locali sarebbe stata impresa non semplice e avrebbe comportato una ridefinizione dei rapporti di potere tra e nei partiti.

Ora però quelle norme sono più necessarie di prima: la ripubblicizzazione delle gestioni, l’eliminazione dei meccanismi competitivi che avrebbero dovuto garantire efficienza ed economicità, la pubblicizzazione degli investimenti e della gestione dei relativi appalti, esige che siano reintrodotte e, se possibile, rese ancor più severe le norme sulle incompatibilità. A questo scopo lunedì stesso presenterò una proposta di legge per reintrodurre le norme del Regolamento trascinato dall’abrogazione dell’articolo 23 bis del Decreto Ronchi e insisterò perché sia discussa al più presto. Bastano poche sedute per approvarla. Vedremo allora se l’effetto "salva casta" è stato solo il risultato di una svista involontaria o se invece era uno dei veri obiettivi almeno di una parte dei referendari.

linda lanzillotta
20/06/2011 16:08
 
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I cittadini italiani erano stati chiamati a decidere se abrogare o no una norma,il popolo si è espresso sulla tematica della privatizzazione di determinati settori.
Ora è compito dello Stato emanare nuove leggi in linea con il volere degli italiani che possano:
1) migliorare la situazione dei servizi pubblici
2) evitare che possano inserirsi logiche clientelari
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20/06/2011 16:26
 
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Re:
Niña de Luna, 20/06/2011 16.08:

I cittadini italiani erano stati chiamati a decidere se abrogare o no una norma,il popolo si è espresso sulla tematica della privatizzazione di determinati settori.
Ora è compito dello Stato emanare nuove leggi in linea con il volere degli italiani che possano:
1) migliorare la situazione dei servizi pubblici
2) evitare che possano inserirsi logiche clientelari




Alcuni dubbi:

1) C'è stato uno studio concreto che abbia effettivamente valutato qual era il modo per migliorare il servizio acqua? I referendari si erano concentrati sull'acqua bene pubblico e non sulla migliore gestione.

2) Con le attuali regole e con lo scarso spessore morale della nostra classe dirigente è possibile che siano prodotte leggi lesive degli interessi degli stessi soggetti che le producono? Il controllore tende a coincidere con il controllato.

3) Qual è il modo più concreto per migliorare i servizi ed evitare le clientele?

4) Coerentemente ora il legislatore non dovrebbe nazionalizzare la Lete, Ferrarelle, etc..? L'acqua è un bene pubblico e non può costare 2€ al litro, cioè più della benziona
20/06/2011 16:40
 
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Re: Re:
giusperito, 20/06/2011 16.26:




Alcuni dubbi:

1) C'è stato uno studio concreto che abbia effettivamente valutato qual era il modo per migliorare il servizio acqua? I referendari si erano concentrati sull'acqua bene pubblico e non sulla migliore gestione.

2) Con le attuali regole e con lo scarso spessore morale della nostra classe dirigente è possibile che siano prodotte leggi lesive degli interessi degli stessi soggetti che le producono? Il controllore tende a coincidere con il controllato.

3) Qual è il modo più concreto per migliorare i servizi ed evitare le clientele?

4) Coerentemente ora il legislatore non dovrebbe nazionalizzare la Lete, Ferrarelle, etc..? L'acqua è un bene pubblico e non può costare 2€ al litro, cioè più della benziona



Si è abrogato "l'obbligo" di privatizzare determinati settori.Credo che i promotori e un po' tutti quelli che si sono espressi per il Sì si sono fatti un calcolo.Il privato avrebbe dovuto investire come minimo 55-60 milioni di euro SOLO per la manutenzione e il miglioramento della rete idrica che è noto a tutti versa in condizioni pietose ora questi soldi a)non sarebbero di sicuro stati sborsati b)se proprio fossero stati sborsati gli unici a rimetterci in termini economici sarebbero stati i cittadini perchè le bollette sarebbero lievitate a dismisura.
Il fatto del come evitare le clientele ripeto è compito dello Stato apportare controlli in questo senso.

La questione della Lete e Ferrarelle mi fa alquanto sorridere...fortunatamente la povera gente può anche sopravvivere senza il brivido dell'acqua gassata [SM=x43638]
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20/06/2011 16:52
 
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Re: Re: Re:
Niña de Luna, 20/06/2011 16.40:



Si è abrogato "l'obbligo" di privatizzare determinati settori.Credo che i promotori e un po' tutti quelli che si sono espressi per il Sì si sono fatti un calcolo.Il privato avrebbe dovuto investire come minimo 55-60 milioni di euro SOLO per la manutenzione e il miglioramento della rete idrica che è noto a tutti versa in condizioni pietose ora questi soldi a)non sarebbero di sicuro stati sborsati b)se proprio fossero stati sborsati gli unici a rimetterci in termini economici sarebbero stati i cittadini perchè le bollette sarebbero lievitate a dismisura.
Il fatto del come evitare le clientele ripeto è compito dello Stato apportare controlli in questo senso.

La questione della Lete e Ferrarelle mi fa alquanto sorridere...fortunatamente la povera gente può anche sopravvivere senza il brivido dell'acqua gassata [SM=x43638]




Non era un obbligo, ma una possibilità.

Il calcolo dov'è?

I 55-60 milioni devono comunque essere sborsati indipendentemente da chi abbia la gestione. Quei soldi qualcuno pure li deve cacciare. Se li deve cacciare lo Stato, dobbiamo cacciarli comunque noi. Insomma le bollette restano uguali, ma quelle cifre saranno a carico dei contribuenti (cioè tanto per tua mamma e mia mamma, e poco per i ricchi evasori).

Lo Stato come deve fare... insomma sono sinceramente interessato a discuterne.


Sulla Lete e sulla Ferrarelle mi dispiace che sorridi, ma forse è il caso che faccia un altro esempio San Benedetto, Vera, Levissima... insomma acqua liscia uguale a quella di rubinetto.

Non mi capire male non voglio provocare,ma solo capire la tua idea (una delle poche persone informate sul si).
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20/06/2011 17:12
 
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Gius, mi sono perso un po' di puntate. Ma tu sei andato a votare o no? E come hai votato? Guarda che sono pronto a segnalarti alla polizia politica libertaria.

@ Nina. Lo stato può fare anche una legge per farci diventare tutti più belli? O magari per ordinare al sole di girare intorno alla terra?

Scherzi a parte, sono preso da una sincera curiosità che si ricollega anche all'esempio di gius sulla ferrarelle.
Ma di quelli che hanno votato si, quanti bevono l'acqua pubblica che esce dal loro rubinetto?
Di logica dovrebbe essere il 95%.
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20/06/2011 17:16
 
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Re:
trixam, 20/06/2011 17.12:

Gius, mi sono perso un po' di puntate. Ma tu sei andato a votare o no? E come hai votato? Guarda che sono pronto a segnalarti alla polizia politica libertaria.

@ Nina. Lo stato può fare anche una legge per farci diventare tutti più belli? O magari per ordinare al sole di girare intorno alla terra?

Scherzi a parte, sono preso da una sincera curiosità che si ricollega anche all'esempio di gius sulla ferrarelle.
Ma di quelli che hanno votato si, quanti bevono l'acqua pubblica che esce dal loro rubinetto?
Di logica dovrebbe essere il 95%.




Al massimo, il 95% del 56%, ossia più o meno 1 italiano su 2.
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Re:
trixam, 20/06/2011 15.58:

E così ora si piange sul latte versato e si scoprono, giorno dopo giorno, tutte le implicazioni del referendum “sull’acqua pubblica”, implicazioni che la campagna referendaria ha volutamente celato impedendo all’opinione pubblica di comprendere con chiarezza i termini della questione e di capire che il referendum "salva acqua" era in realtà un referendum “salva casta”.





Il punto forse è che la campagna referendaria hanno dovuto farla solo i sostenitori del Si.
Quelli del No hanno per la gran parte preferito il silenzio, avendo scelto (per l'ennesima volta) la strada più comoda del quorum, anziché quella del confronto diretto nelle argomentazioni e nell'urna.

Se invece del solito comodo e vigliacco espediente di non andare a votare, si fosse accettato il confronto, chissà... forse ora la situazione sarebbe diversa.
Forse le argomentazioni del no avremmo anche potuto conoscerle ed ascoltarle nelle piazze e nelle tv (invece dell'assordante silenzio che ha martellato l'Italia per mesi, sul tema).
Hanno puntato sull'indolenza degli italiani, hanno perso, e adesso sarebbe colpa degli italiani se non li conoscono?

La prossima volta andate a votare, e votate no. Poi, forse, vi sarete guadagnati il diritto di piangere il risultato.
[SM=x43606]
20/06/2011 18:43
 
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Re: Re: Re: Re:
giusperito, 20/06/2011 16.52:




Non era un obbligo, ma una possibilità.

Il calcolo dov'è?

I 55-60 milioni devono comunque essere sborsati indipendentemente da chi abbia la gestione. Quei soldi qualcuno pure li deve cacciare. Se li deve cacciare lo Stato, dobbiamo cacciarli comunque noi. Insomma le bollette restano uguali, ma quelle cifre saranno a carico dei contribuenti (cioè tanto per tua mamma e mia mamma, e poco per i ricchi evasori).

Lo Stato come deve fare... insomma sono sinceramente interessato a discuterne.


Sulla Lete e sulla Ferrarelle mi dispiace che sorridi, ma forse è il caso che faccia un altro esempio San Benedetto, Vera, Levissima... insomma acqua liscia uguale a quella di rubinetto.

Non mi capire male non voglio provocare,ma solo capire la tua idea (una delle poche persone informate sul si).



No gius tranquillo non ho affatto preso la tua risposta come una provocazione anzi [SM=x43799]

Dunque vorrei capire,le tasse secondo te per che cosa dovrebbero servire se non per pagare servizi pubblici essenziali? Tutto il problema è a monte se lo Stato avesse sempre curato la rete idrica ora non ci ritroveremmo con un sistema dove c'è una forte dispersione dell'acqua. Certo mi potresti dire la cosa è andata così ora cosa si può fare? Beh per quanto mi riguarda davanti una legge che obbligava alla gestione privata coi rischi che ho prima menzionato ho scelto il male minore. Iniziamo a reperire i fondi dagli evasori fiscali e i soldi escono,incentiviamo i controlli e il sistema potrebbe trovare spiragli.

La questione delle acque minerali scusami non avevo capito il senso,è chiaro che da sempre in Italia c'è questo problema ovvero la privatizzazione di moltissime sorgenti un problema affrontato già da un po' di tempo da Legambiente,in cui hanno affrontato la questione delle concessioni rilasciate dalle Regioni alle società che imbottigliano l’acqua.Hanno messo in evidenza il netto contrasto esistente tra il volume di affari del settore e i prezzi molto bassi che le aziende che imbottigliano l’acqua pagano per lo sfruttamento delle sorgenti. Questa a mio avviso è un'altra battaglia da dover mandare avanti. [SM=x43799]
20/06/2011 18:49
 
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Re:
trixam, 20/06/2011 17.12:

Gius, mi sono perso un po' di puntate. Ma tu sei andato a votare o no? E come hai votato? Guarda che sono pronto a segnalarti alla polizia politica libertaria.

@ Nina. Lo stato può fare anche una legge per farci diventare tutti più belli? O magari per ordinare al sole di girare intorno alla terra?

Scherzi a parte, sono preso da una sincera curiosità che si ricollega anche all'esempio di gius sulla ferrarelle.
Ma di quelli che hanno votato si, quanti bevono l'acqua pubblica che esce dal loro rubinetto?
Di logica dovrebbe essere il 95%.




Noto che le tue battute divertenti escono fuori solo nei miei confronti e non capisco come mai ispiro la tua vena...comica [SM=x43827]
Ma dato che oggi mi sento un'utentessa molto peace and love faccio finta di non avere letto [SM=x43638]

Per rispondere alla tua domanda (seria) beh penso che la stragrande maggioranza di tutti quelli che hanno votato Sì bevono l'acqua pubblica e non minerale,dico "stragrande" e non "tutti" perchè ci sono alcune patologie che hanno bisogno di acque con determinate percentuali di elementi (lo so perchè sia mia madre che mia sorella hanno di queste patologie). Poi onestamente se ragioniamo in termini di consumo guarda che si consuma acqua soprattutto per altre attività giornaliere come : igiene personale,pulizia casa,lavatrici ecc ecc [SM=x43799]

Per il resto ti rimando alla risposta di Paperino [SM=x43813]
[Modificato da Niña de Luna 20/06/2011 18:50]
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20/06/2011 18:52
 
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Re: Re:
giusperito, 20/06/2011 16.26:




Alcuni dubbi:

1) C'è stato uno studio concreto che abbia effettivamente valutato qual era il modo per migliorare il servizio acqua? I referendari si erano concentrati sull'acqua bene pubblico e non sulla migliore gestione.

2) Con le attuali regole e con lo scarso spessore morale della nostra classe dirigente è possibile che siano prodotte leggi lesive degli interessi degli stessi soggetti che le producono? Il controllore tende a coincidere con il controllato.

3) Qual è il modo più concreto per migliorare i servizi ed evitare le clientele?

4) Coerentemente ora il legislatore non dovrebbe nazionalizzare la Lete, Ferrarelle, etc..? L'acqua è un bene pubblico e non può costare 2€ al litro, cioè più della benziona




guarda che l'Arin ha un bilancio in attivo. E' uscito(pre-referendum) un articolo in merito sul Corriere.

Le pecche dell'ARin son ben altre.




Martin Niemoller :
Quando i nazisti vennero per i comunisti, | Io restai in silenzio; | Non ero comunista. || Quando rinchiusero i socialdemocratici, | Rimasi in silenzio; | Non ero un socialdemocratico. || Quando vennero per i sindacalisti, | Io non feci sentire la mia voce; | Non ero un sindacalista. || Quando vennero per gli ebrei, | Rimasi in silenzio; | Non ero un ebreo. || Quando vennero per me,
Non era più rimasto nessuno che potesse far sentire la mia voce.



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Re: Re: Re:
angel in the sky, 20/06/2011 18.52:




guarda che l'Arin ha un bilancio in attivo. E' uscito(pre-referendum) un articolo in merito sul Corriere.

Le pecche dell'ARin son ben altre.







Non ne parliamo...solo io li ho denunciati 5 volte!!
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20/06/2011 23:15
 
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Trix purtroppo ho scelto il si. In verità è stato necessario un compromesso forte con la mia coscienza (prima di votare ho aspettato mezz'ora). In pratica il mio è stato un voto politico. Inoltre la legge aveva dei punti che non mi convincevano per nulla e, come dicevi tu, sembrava tagliata su misura per fare facili profitti. In realtà per me il problema è a monte, perché sta nelle regole del gioco.
Fintanto che il nostro privato è in pieno sodalizio con il pubblico non credo che una scelta del genere possa cambiare molto. Purtroppo queste decisioni, come quella sul nucleare, secondo me, hanno scarsissimo valore. A cosa serve dire di si al nucleare se poi per costruire una centrale ci vogliono 20 anni? Analogamente a cosa serve dire di no se poi acquistiamo energia nucleare dalla Svizzera e dalla Francia senza proporre eventualmente una moratoria internazionale?
Insomma sono pienamente d'accordo con il tuo discorso sull'inutilità dell'istituto referendario ogniqualvolta possa essere disatteso dal legislatore che comunque si muoverà secondo le sue regole.
per me il problema, in settori come questo, sta nell'assenza di una regola del tipo: è fatto divieto di tassare per spendere a cazzo di cane. (nemmeno gli Usa sono immuni visto che entro fine luglio passerà la riforma sul tetto di indebitamento).
Il referendum sull'acqua vince perché la gente non vede concretamente il ladro che ruba. Se aumenta la bolletta lo vedi domani mattina, se ti aumenta l'irpef o qualche altra tassa traslata non te ne accorgi e se te ne accorgi non puoi sapere se è colpa dell'acqua, della sanità, dell'istruzione o della Libia. Sarebbe necessario che ogni aumento di tassazione, almeno quella diretta, sia giustificata da una voce di spesa. Per esempio posto X il costo del servizio idrico per coprirlo recuperiamo Y da ogni persona che saprà che ogni mese l'acqua gli costa il prezzo in bolletta + Y. Ci vorrebbero statini paga in cui la voce tasse fosse sviscerata pezzo per pezzo, cioè x per questo, y per quello, z per quest'altro.
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21/06/2011 00:56
 
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A casa mia abbiamo studiato che prima della gestione privata dell'acqua, pagavamo un quinto di quello che paghiamo oggi.

E abbiamo votato Sì.

Soddisfatti dai vostri dubbi?


...Kusovme
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21/06/2011 01:51
 
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ma perché oggi "c'era" la gestione privata?
cioè a casa tua hai studiato anche l'incidenza della tassazione sul tuo reddito in ordine all'acqua?

Sarebbe interessante se da casa tua questo studio uscisse sul web.. socializza il tuo sapere.
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21/06/2011 11:14
 
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Re:
giusperito, 21/06/2011 01.51:

ma perché oggi "c'era" la gestione privata?
cioè a casa tua hai studiato anche l'incidenza della tassazione sul tuo reddito in ordine all'acqua?

Sarebbe interessante se da casa tua questo studio uscisse sul web.. socializza il tuo sapere.



il mio SAPERE te lo celerei quasi [SM=g9242]

cmq, te la faccio breve..
nel mio paese, come in tanti altri della provincia di napoli, il servizio idrico è stato esternalizzato ad una società mista, ma a scanso di lunghe e poltigliose nonchè cavillose argomentazioni...nella pratica il pubblico è andato a farsi fottere, perchè la gestione integrata è stata trasferita interamente alla società (strutture, reti, riscossione, manutenzione, ecc)...praticamente di pubblico non c'è più niente.

e a casa mia (lo so che tu hai un particolare legame con il verbo "studiare" [SM=x43666] ) abbiamo riscontrato questo aumento pazzesco del costo dell'acqua pubblica a parità di consumo.





...Kusovme
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21/06/2011 12:26
 
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Re: Re:
kusovme, 21/06/2011 11.14:



il mio SAPERE te lo celerei quasi [SM=g9242]

cmq, te la faccio breve..
nel mio paese, come in tanti altri della provincia di napoli, il servizio idrico è stato esternalizzato ad una società mista, ma a scanso di lunghe e poltigliose nonchè cavillose argomentazioni...nella pratica il pubblico è andato a farsi fottere, perchè la gestione integrata è stata trasferita interamente alla società (strutture, reti, riscossione, manutenzione, ecc)...praticamente di pubblico non c'è più niente.

e a casa mia (lo so che tu hai un particolare legame con il verbo "studiare" [SM=x43666] ) abbiamo riscontrato questo aumento pazzesco del costo dell'acqua pubblica a parità di consumo.







Iamm nun sfotter' [SM=x43612]

Il problema vero è che le società miste sono una cosa che non riesco nemmeno a concepire... come possano esistere e che senso abbiano... mah...
Il tuo discorso è sicuramente giusto. L'unica cosa è che bisognerebbe vedere come è cambiato il peso della tassazione. Immagino che, però, non sia diminuita, ma semplicemente spostata...
alla fine io cmq ho votato si... quindi sono dei vostri [SM=x43669] e fossi in te mi vergognerei [SM=x43668]
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Re: Re: Re:
giusperito, 21/06/2011 12.26:




Iamm nun sfotter' [SM=x43612]

Il problema vero è che le società miste sono una cosa che non riesco nemmeno a concepire... come possano esistere e che senso abbiano... mah...
Il tuo discorso è sicuramente giusto. L'unica cosa è che bisognerebbe vedere come è cambiato il peso della tassazione. Immagino che, però, non sia diminuita, ma semplicemente spostata...
alla fine io cmq ho votato si... quindi sono dei vostri [SM=x43669] e fossi in te mi vergognerei [SM=x43668]



chi? io...? [SM=x43603]

è aumentata con le aliquote e con i parametri, ma la cosa bella è successa a firenze (o fiorentino): una società simile aveva calcolato un'entrata di 90 milioni di euro, fatto sta che i cittadini hanno consumanto meno...mi pare 84 milioni...e così la società ha maggiorato le bollette per recuperare ciò che aveva previsto e non era entrato (probabilmente perchè dirà che ha speso quei sei milioni in lavoro)....cioè, queste sono cose turche. hanno consumato poco ma devono cmq pagare di più, come se l'avessero consumata....

e cmq ..so loro che s'hanno mettere scuòrn!!! [SM=x43647]


...Kusovme
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22/06/2011 02:33
 
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Re: Re: Re: Re:
kusovme, 22/06/2011 01.40:



chi? io...? [SM=x43603]

è aumentata con le aliquote e con i parametri, ma la cosa bella è successa a firenze (o fiorentino): una società simile aveva calcolato un'entrata di 90 milioni di euro, fatto sta che i cittadini hanno consumanto meno...mi pare 84 milioni...e così la società ha maggiorato le bollette per recuperare ciò che aveva previsto e non era entrato (probabilmente perchè dirà che ha speso quei sei milioni in lavoro)....cioè, queste sono cose turche. hanno consumato poco ma devono cmq pagare di più, come se l'avessero consumata....

e cmq ..so loro che s'hanno mettere scuòrn!!! [SM=x43647]



Questo è un dato comprensibile, perché il privato si basa sul consumo.
L'acqua non è più un bene prezioso da preservare, ma un bene di consumo.
Se consumi poco, la società guadagna di meno, quindi non va bene. Invece più si scialacqua, meglio è.
In teoria, legge di mercato vorrebbe che al diminuire del consumo scendano i prezzi, ma questo solo in un perfetto mercato concorrenziale...è ovvio che nella gestione dell'acqua, se son scesi i consumi i prezzi vengono aumentati per recuperare il minor incasso... [SM=x43666]
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Re: Re: Re: Re: Re:
Paperino!, 22/06/2011 02.33:



Questo è un dato comprensibile, perché il privato si basa sul consumo.
L'acqua non è più un bene prezioso da preservare, ma un bene di consumo.
Se consumi poco, la società guadagna di meno, quindi non va bene. Invece più si scialacqua, meglio è.
In teoria, legge di mercato vorrebbe che al diminuire del consumo scendano i prezzi, ma questo solo in un perfetto mercato concorrenziale...è ovvio che nella gestione dell'acqua, se son scesi i consumi i prezzi vengono aumentati per recuperare il minor incasso... [SM=x43666]




è, appunto..belli cazzi. Che si tenessero il referendum e la guerra civile [SM=x43647]


...Kusovme
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