(antomar), 6/15/2011 5:35 PM:
se ti dicessero che sei la parte peggiore dell'italia?come reagiresti?
per riprendere il discorso è detto espressamente da lui che ha insegnato 38 anni...inoltre io ti sto invitando a smentirmi su quanto detto da me e quanto avallato da te..nel concreto riesci a dimostrarmi quale grande economista è stato,quale sia il suo merito e come le sue competenze siano superiori a quelle di tantissimi altri...a questo punto possiamo paragonare anche la gelmini(ricordiamo che è dovuta andare a reggio calabria per il concorso di avvocatura) a gentile come riforma scolastica, berlusconi a de gasperi e alfano a cornelutti o calamandrei...
ps: per quanto riguarda bocchini e quadri visto che sono citati come esempi una precisazione: sono sicuramente sono dei luminari ecc ecc hanno avuto la fortuna di avere dei papà che erano anch'essi dei luminari
riconosciuti e la "fortuna" di
ereditare i geni dei genitori
Non ho mai scritto "è un grande economista".
Ho scritto che
da giovane molti vedevano in lui un grande futuro nell'accademia. Tutto qui. A me l'ha detto un prof. di economia (che non è suo amico). Purtroppo non sono in grado di valutare quanto le sue pubblicazioni siano cutting edge perchè non ho mai studiato economia.
Hai fatto benissimo a citare quell'indice internazionale per le pubblicazioni. Ovviamene l'hai fatto con la consapevolezza che solo alcune pubblicazioni risultano in quell'indice (quelle pubblicate su determinate riviste internazionali). Tanto per tornare all'esempio di prima, non credo che il Manuale Bocchini - Quadri salti fuori se fai una ricerca analoga.
Mi auguro davvero che in futuro tutti gli studenti facciano valutazioni analoghe sulle pubblicazioni dei propri professori. Es. sarebbe interessante capire quanti prof. di legge della Federico II sono presenti in quella banca dati. Io dico nessuno o al massimo 1 o 2 (anche perchè la stragrande maggioranza non ha mai pubblicato in una lingua diversa dall'italiano...).
Rispondo alla tua domanda. Non credo che mi troverei mai nella stessa situazione di quei giovani. Nel senso che per formazione e cultura sono abituato a non confidare nello Stato e quindi a non pretendere nulla da esso. Se la mia condizione non mi soddisfa cerco di migliorarla senza andare a protestare da un ministro.