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Che cosa successe davvero a Chernobyl?

Ultimo Aggiornamento: 21/03/2011 16:03
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20/03/2011 15:23
 
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Che cosa successe a Chernobyl?

Primo punto importante, a Chernobyl non ci fu nessuna esplosione nucleare. L'esplosione del reattore numero 4 ebbe cause chimiche e fu generato da errori umani.
Nella centrale doveva essere effettuato un test di sicurezza, ma i tecnici addetti violarono i protocolli di sicurezza. La potenza nel reattore aumentò improvvisamente, l'acqua di raffreddamento subì una scissione in idrogeno e ossigeno ad una pressione talmente forte da provocare una rottura nei tubi di raffreddamento.
Il contatto dell'idrogeno e della grafite incandescente con l'aria determinarono una esplosione che portò allo scoperchiamento del reattore.

Quella di Chernobyl era inoltre una centrale militare, costruita in base alla tecnologia Candu, utilizzata nell'unione sovietica, che provocava l'aumento della reazione con l'aumentare delle temperatura del refrigerante.
Le centrali occidentali non hanno mai utilizzato questa tecnologia, anzi sono costruite su basi opposte e prevedono sistemi di spegnimento automatici in caso di mancanza di refrigerazione.

Quanti furono i morti di Chernobyl?
Il rapporto del Chernobyl forum, istituito dall'ONU, a cui hanno partecipato numerose istituzioni come l'OMS, ha accertato 65 morti. In particolare 2 tecnici morti a causa dell'esplosione, 1 morto per infarto.
Gli altri morti tra i soccorritori negli anni successivi in seguito a malattie, che in alcuni casi non necessariamente sono rinconducibili all'evento, ma vengono comunque computati. 65 è dunque una cifra per eccesso.

Quanli sono state le conseguenze?

Nella popolazione tra 0 e 18 anni, negli anni 1986-2004, sono stati registrati 4.000 casi di tumori alla tiroide.
Di questi il 99% si è concluso con una completa guarigione.

Nelle zone più distanti dal luogo dell'incidente, quelle esposte a radiazioni minori, l'OMS non ha rilevato aumento significativi di casi leucemie e tumori solidi.

In bielorussia in particolare, si è notato che il livello delle malformazioni congenite nei neonati è stato praticamente uguale sia nella zona del paese esposta alle radiazioni, sia in quella non esposta.

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20/03/2011 15:58
 
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qualche anno fa mi capitò di vedere un interessantissimo documentario di superquark sull'esplosione di Chernobyl ...

www.youtube.com/watch?v=-Xz2ANm4cd4, non so postare video, ma l'indirizzo è questo. Spiega per filo e per segno quello che hai scritto tu ... tra l'altro proprio qualche mese fa mi capitò di trovare ulteriori documentari su quello che accadde realmente quella notte.
Sono fatti davvero bene ...

Bel topic :)



... fatti non foste a viver come bruchi ...
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20/03/2011 17:11
 
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Insomma, l'incremento di tumori, di morti e di modificazioni genetiche registrate in Bielorussia per 20 anni, è un falso storico?

Tutta la tragedia di Chernobyl, escluse quelle 65 morti, è un falso storico? [SM=x43667]
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20/03/2011 18:39
 
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Re:
Paperino!, 20/03/2011 17.11:

Insomma, l'incremento di tumori, di morti e di modificazioni genetiche registrate in Bielorussia per 20 anni, è un falso storico?

Tutta la tragedia di Chernobyl, escluse quelle 65 morti, è un falso storico? [SM=x43667]



si trattava di una banale influenza malcurata
anzi, le radiazioni fanno bene
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20/03/2011 18:48
 
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articolo ignobile e falso
[Modificato da democrat4lyf90 20/03/2011 18:49]
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20/03/2011 18:56
 
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Certo il livello della discussione è elevatissimo. Possiamo avere delle fonti? Qualsiasi cosa comprovi oltre il sentito dire?
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20/03/2011 19:06
 
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Re:
trixam, 20/03/2011 15.23:


Che cosa successe a Chernobyl?

Primo punto importante, a Chernobyl non ci fu nessuna esplosione nucleare. L'esplosione del reattore numero 4 ebbe cause chimiche e fu generato da errori umani.
Nella centrale doveva essere effettuato un test di sicurezza, ma i tecnici addetti violarono i protocolli di sicurezza. La potenza nel reattore aumentò improvvisamente, l'acqua di raffreddamento subì una scissione in idrogeno e ossigeno ad una pressione talmente forte da provocare una rottura nei tubi di raffreddamento.
Il contatto dell'idrogeno e della grafite incandescente con l'aria determinarono una esplosione che portò allo scoperchiamento del reattore.

Quella di Chernobyl era inoltre una centrale militare, costruita in base alla tecnologia Candu, utilizzata nell'unione sovietica, che provocava l'aumento della reazione con l'aumentare delle temperatura del refrigerante.
Le centrali occidentali non hanno mai utilizzato questa tecnologia, anzi sono costruite su basi opposte e prevedono sistemi di spegnimento automatici in caso di mancanza di refrigerazione.


Quanti furono i morti di Chernobyl?
Il rapporto del Chernobyl forum, istituito dall'ONU, a cui hanno partecipato numerose istituzioni come l'OMS, ha accertato 65 morti. In particolare 2 tecnici morti a causa dell'esplosione, 1 morto per infarto.
Gli altri morti tra i soccorritori negli anni successivi in seguito a malattie, che in alcuni casi non necessariamente sono rinconducibili all'evento, ma vengono comunque computati. 65 è dunque una cifra per eccesso.

Quanli sono state le conseguenze?

Nella popolazione tra 0 e 18 anni, negli anni 1986-2004, sono stati registrati 4.000 casi di tumori alla tiroide.
Di questi il 99% si è concluso con una completa guarigione.

Nelle zone più distanti dal luogo dell'incidente, quelle esposte a radiazioni minori, l'OMS non ha rilevato aumento significativi di casi leucemie e tumori solidi.

In bielorussia in particolare, si è notato che il livello delle malformazioni congenite nei neonati è stato praticamente uguale sia nella zona del paese esposta alle radiazioni, sia in quella non esposta.





la parte in neretto risulta anche a me ...
è la seconda parte , ossia quella sulle conseguenze, che mi sembra altamente improbabile .... dove hai preso questo articolo?



... fatti non foste a viver come bruchi ...
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20/03/2011 19:13
 
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daccordo, sulle cause non credo ci siano tanti segreti...
ma sulle conseguenze? mi pare come quelli che minimizzano l'olocausto


...Kusovme
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Re:
kusovme, 20/03/2011 19.13:

daccordo, sulle cause non credo ci siano tanti segreti...
ma sulle conseguenze? mi pare come quelli che minimizzano l'olocausto




ah beh, anche sulle cause non è che sia stata mai fatta tanta chiarezza.
Li fu tutta una questione di servizi segreti ... Michail Gorbaciov fece di tutto per nascondere la cosa infatti ... e non voglio esagerare, ma se quel satellite USA non si fosse trovato proprio li sopra quella sera, ora già avremmo un'altra versione dei fatti.
solo pochi anni dopo si è saputo, per esempio, che non fu una fatalità ma un errore umano .... che poi ci fossero anche errori di progettazione siamo d'accordo, ma principalmente quella notte furono fatti clamorosi errori di calcolo ...
Per quello che riguarda le vittime, beh ... è una delle cose più assurde che abbia mai letto. C'è chi paga ancora per il disastro di Chernobyl ... quindi sono d'accordo con te.



... fatti non foste a viver come bruchi ...
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20/03/2011 20:20
 
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scusate,ma questo articolo è un ragionamento simile a quello di un tizio che la settimana scorsa ho incrociato sull'autobus per Salerno, il classico tizio che quando incroci inizia a parlare e non la smette più: in pratica secondo lui quello che è successo in Giappone è un attentato terroristico...
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20/03/2011 21:45
 
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Re:
kusovme, 20/03/2011 19.13:

daccordo, sulle cause non credo ci siano tanti segreti...
ma sulle conseguenze? mi pare come quelli che minimizzano l'olocausto



alla fine restano solo parole, con pochissime possibilità di essere provate (ma và...)
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21/03/2011 02:12
 
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Il mondo è pieno di scettici, che quando si tratta di credere alle fandonie del terrorismo mediatico le prendono subito per oro colato, quando si tratta dei dati statistici diventando dubbiosi e chiedono le fonti.

Premesso che le fonti sono già indicate e che si tratta del rapporto del chernobyl forum, istituito dall'ONU, l'organizzazione delle nazioni unite, per chi non capisse, quella a cui si appellano tutti quando si tratta delle malefatte degli americani.
Ecco il link.

www.iaea.org/Publications/Booklets/Chernobyl/chernobyl.pdf

Sono una cinquantina di pagine in inglese, buona lettura.
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21/03/2011 02:18
 
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che poi scusatemi ma il fatto che l'errore fosse UMANO lo rende meno grave?
A me la frase "le centrali nucleari sono perfettamente sicure, a meno che non siano gestite da umani" non sembra poi tanto rassicurante!




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Re:
Selkis, 21/03/2011 02.18:

che poi scusatemi ma il fatto che l'errore fosse UMANO lo rende meno grave?
A me la frase "le centrali nucleari sono perfettamente sicure, a meno che non siano gestite da umani" non sembra poi tanto rassicurante!




Ma tu non sei quella del dobbiamo avere fiducia nella scienza? O vale solo quando si tratta di criticare la chiesa cattolica?
Qui tutti si ricordano di galielo, ma all'occorrenza indossano tutti i panni del cardinale bellarmino.

Giusto per dire, riporto una intervista di una scienziata notoriamente berlusconiana, Margherita Hack.


– Professoressa Hack, astrofisica e donna di scienza, cosa pensa della paura nucleare esplosa dopo il sisma giapponese?

“Il nucleare comporta pericoli e va affrontato con grande serietà, che spesso in Italia manca, e razionalmente. Quello del Giappone è un caso estremo. Noi oggi siamo completamente dipendenti dall’estero per l’approvvigionamento energetico e compriamo energia nucleare dalla Francia. Meno del 20 per cento della nostra energia proviene da fonti rinnovabili e tutto il resto deriva da gas, carbone e petrolio.”

– Quindi è favorevole alla creazione di nuove centrali nucleari in Italia ?

“ Io credo che sia necessario perché c’è un bisogno sempre crescente di energia.
Certo, esiste il problema della conformazione dell’’Italia che è un paese sismico. Quindi è necessario scegliere con attenzione zone sicure, come la Sardegna. Affrontiamo senza pensarci rischi che sarebbero evitabili, basti pesare allo smaltimento dei rifiuti, e poi ci facciamo prendere dall’emozione quando si tratta di nucleare.”

– Quanto c’è di irrazionale in questa opposizione all’energia nucleare?

“ C’è molta irrazionalità, molta paura e tanta ignoranza. Adesso poi, dopo la catastrofe giapponese, è perfettamente inutile fare il referendum, il risultato è scontato : ci sarà una valanga di no.”

– E lei cosa voterà ?

“ Io sono a favore del nucleare, credo che sia una necessità. Nella storia umana tutte le innovazioni hanno portato con sé dei problemi che poi abbiamo imparato ad affrontare. Se non si fosse mai rischiato non avremmo nemmeno il fuoco, ma saremmo ancora all’età della pietra.”


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Re: Re:
trixam, 21/03/2011 2:32:




Ma tu non sei quella del dobbiamo avere fiducia nella scienza? O vale solo quando si tratta di criticare la chiesa cattolica?
Qui tutti si ricordano di galielo, ma all'occorrenza indossano tutti i panni del cardinale bellarmino.





vedi, con quel "notoriamente berlusconiana" dai per scontato che qui si veda tutto o nero o rosso... non è così.
Io credo che il nucleare non sia IL MALE, per quel poco (o nulla) che posso capirne. E d'altronde siamo circondati da centrali, per cui cambia poco.
Non farei di tutta l'erba un fascio, dicendo "la ricerca": non bisogna leggersi 50 pagine in inglese per capire che se io ricercatore faccio un errore su una cavia, il peggio che possa succedere è sacrificare la cavia, mentre un errore umano su una centrale umana può causare... danni al paesaggio e qualche infarto, stando alle tue fonti.
Quello che mi fa essere contro il nucleare in Italia è che parliamo di un Paese in cui si è scoperto che in una zona sismica come L'Aquila le case erano costuite con la SABBIA spacciata per cemento. E dobbiamo ancora capire come gestire una necessità DI BASE come lo smaltimento dei rifiuti (quelli normali, quando poi inizieremo con quelli tossici voglio vedere...)
Per cui sì, anche la sola possibilità di errore umano in questo campo mi sembra un bel deterrente.




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21/03/2011 02:57
 
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Ancora oggi, a distanza di oltre vent'anni, non è possibile fare un bilancio certo delle vittime e delle conseguenze sanitarie e sociali dell’incidente. È certo che nell’immediato ci furono 31 vittime: tre lavoratori della centrale travolti dall’esplosione e 28 tra i primi soccorritori che morirono di sindrome acuta da radiazioni. Quello che è difficile da stimare con precisione è il numero di morti sul medio e sul lungo periodo. Le radiazioni ionizzanti provocano diverse forme di cancro, ma non c’è modo di distinguere la malattia dovuta alle radiazioni da quelle dovute ad altre cause. Per questo le stime sugli effetti sanitari dell’incidente possono essere solo di tipo statistico, basate cioè su quanto si sa sulla probabilità che un dato livello di radiazione induca questa o quella malattia.

Nel settembre del 2005 un gruppo di scienziati internazionali riuniti nel Chernobyl Forum, ha pubblicato quello che avrebbe dovuto essere il rapporto definitivo sulle conseguenze del disastro. Fanno parte del Chernobyl Forum otto agenzie specializzate dell’Onu - tra cui l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e il Comitato scientifico per lo studio degli effetti delle radiazioni ionizzanti (Unscear) –, la banca mondiale e i governi di Russia, Bielorussia e Ucraina.

Secondo il rapporto, alle 31 vittime immediate dell’incidente vanno aggiunti altri 19 lavoratori delle squadre di emergenze deceduti tra il 1987 e il 2004, sempre di sindrome acuta da radiazioni. Ci sono stati poi oltre 4.000 casi di cancro alla tiroide nei bambini, causati dall’assorbimento, nei giorni successivi del disastro, dello iodio 131. Fortunatamente si tratta di un tumore curabile se diagnosticato in tempo e di questi 4.000 ammalati ne sono morti quindici. Questi dati porterebbero a 65 il numero delle vittime collegabili in modo certo all’incidente.

Per il resto il rapporto procede attraverso stime. Tra la popolazione maggiormente esposta al fall-out radioattivo (stimata in circa 600.000 persone, tra soccorritori e abitanti delle zone limitrofe la centrale) potrebbero essere circa 4.000 casi di morti in più rispetto a quelli attesi. Si tratterebbe di un aumento della mortalità per tumore pari al 13,5%. Potrebbe poi esserci un ulteriore aumento della mortalità per tumore tra la popolazione complessiva di Russia, Bielorussia e Ucraina che è stata esposta a livelli via via più bassi di radiazioni (un totale di 9000 casi, compresi i 4000 del gruppo precedente, su una popolazione totale di circa 6 milioni di persone).

Il cancro però non è la sola conseguenza per le popolazioni. Circa 350.000 persone sono state evacuate. Hanno perso casa, lavoro, reti sociali. Vivono enormi paure e incertezze relativamente al proprio stato di salute, e tra loro si diffondono diverse forme di disagio, stress, depressione. Ci sono poi da mettere nel conto le conseguenze per l’ambiente. Durante l’incendio per dieci giorni ci sono state ricadute di radionuclidi su un territorio di oltre 200.000 chilometri quadrati, con depositi variabili a seconda delle condizioni del tempo. Vasti terreni sono abbandonati, e non possono essere utilizzati per l’agricoltura. Le foreste restano contaminate e i loro prodotti resteranno per molto tempo inutilizzabili.

Lo scenario dipinto dal Chernobyl forum non può essere definito rassicurante. C’è però chi ritiene che il rapporto abbia sottostimato le conseguenze dell’incidente che sarebbero in realtà molto più gravi. In occasione del ventesimo anniversario del disastro, Greenpeace ha pubblicato un rapporto sull'effetto sanitario e ambientale a lungo termine dell'incidente, raccogliendo i contributi di una sessantina di scienziati di Russia, Bielorussia e Ucraina. Le cifre presentate sono molto differenti da quelle del Chernobyl forum.

Secondo i dati raccolti da Greenpeace, infatti, le morti attribuibili all'incidente tra il 1990 e il 2004 sarebbero 200.000 nei soli tre stati ex sovietici. Nelle aree maggiormente contaminate sarebbe aumentata in modo significativo l'incidenza di tumori (il 40 per cento in più in Bielorussia tra il 1990 e il 2000) e di leucemia, ma anche di altri tipi di tumore (delle vie respiratorie, del colon, dello stomaco, dei polmoni, della tiroide). Sarebbe aumentata anche l'incidenza di malattie diverse dai tumori, anche se per queste è meno difficile stabilire un rapporto di causa-effetto con le radiazioni. In generale il rapporto di Greenpeace sottolinea come l’unicità dell’evento e l’impossibilità di misurare con precisione tutte le variabili in gioco rendano gli standard e i metodi conosciuti inapplicabili e inadeguati.

Ma perché è così difficile misurare con ragionevole precisione gli effetti di un evento come l’incidente di Chernobyl? Le radiazioni ionizzanti sono capaci di provocare leucemie e altri tumori attraverso danni inferti al DNA delle cellule. Non esiste una soglia sotto la quale le radiazioni ionizzanti siano innocue, e tuttavia al di sotto di un certa dose è difficile fare previsioni di impatti sanitari. Come spiega Roberto Bertollini, dell'Organizzazione mondiale della sanità “tutte le valutazioni sugli effetti di qualunque fattore ambientale, dall'inquinamento atmosferico alle radiazioni ionizzanti, sono legate all'applicazione di funzioni di rischio, formule matematiche ricavate da studi condotti su quel fattore in determinate condizioni. Nel caso delle radiazioni ionizzanti il modello di rischio è stato costruito principalmente in base a studi sugli effetti delle radiazioni emesse dalle bombe atomiche Hiroshima e Nagasaki. Un modello che descrive una condizione di esposizione ad alte dosi per breve tempo. A dosi inferiori, quindi, come nel caso di Chernobyl, è necessario estrapolare le stime in base a curve di rischio di cui non conosciamo con certezza l'andamento a basse dosi. Per esempio non sappiamo se ci sia una soglia al di sotto della quale non si hanno effetti: questo crea incertezza”.

Sappiamo quindi con un buon grado di approssimazione cosa fanno le radiazioni ionizzanti in caso di esposizioni ad alte dosi per breve tempo. Ma sugli effetti di una esposizione a dosi minori, magari per un tempo prolungato, non sappiamo dire molto. Questo è il motivo per cui probabilmente un bilancio definitivo dei danni sanitari di un incidente come quello di Chernobyl non sarà mai possibile. Ma è anche il motivo per cui oggi non è del tutto chiaro se vivere vicino a una centrale nucleare faccia o meno male alla salute.

Chernobyl ci ha offerto un quadro, sia pure incompleto, di cosa può succedere con l’energia nucleare se le cose vanno storte. E se invece va tutto bene? Il lavorio quotidiano di una centrale nucleare con le sue emissioni deboli di radioattività che effetto ha giorno dopo giorno sulla salute delle persone e dell’ambiente vicino?

Si dice che le emissioni di una centrale nucleare durante il suo normale funzionamento siano troppo basse per potere creare danni alle persone che vivono nei dintorni. Queste emissioni secondo la versione rassicurante sarebbero inferiori al fondo naturale di radioattività e quindi non possono costituire nessun rischio sanitario aggiuntivo. Ci sono studi epidemiologici però che tendono a incrinare questa certezza. Tra la fine degli anni ottanta e i primi anni novanta in Inghilterra sono stati condotti una serie di studi sui siti nucleari di Windscale (che ora si chiama Sellafileld), Burghfield e Dounreay che avevano rilevato un eccesso di leucemie infantili, senza peraltro poterle ricondurre con chiarezza a quella causa.

Nel 2007 uno studio condotto dall’Università di medicina del South Carolina (Stati Uniti) e pubblicato sull'European Journal of Cancer Care ha riaperto la questione. Gli autori hanno preso in considerazione 17 ricerche diverse che coprivano 136 siti nucleari sparsi per tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Giappone e hanno trovato tassi di mortalità più elevati del normale tra i bambini che abitavano nei pressi dei siti nucleari. Ma è stato uno studio tedesco condotto per incarico del governo di Angela Merkel a rilanciare il dibattito sulle conseguenze sanitarie delle emissioni deboli. Viene chiamato studio “Kikk” ed è stato reso noto nel gennaio 2008 dall'Istituto di radioprotezione della Germania federale che lo ha commissionato. I ricercatori hanno preso in considerazione 16 siti nucleari in Germania e hanno analizzato tutti i casi di cancro tra i bambini di età inferiore ai 5 anni dal 1980 al 2003, scoprendo una relazione diretta tra l’abitare vicino a una centrale nucleare e il rischio per i bambini di ammalarsi. È la prima volta che da uno studio di questo tipo emerge una relazione precisa tra la distanza dai siti nucleari e l’aumento del rischio.

Ancora una volta i ricercatori non sanno identificare quale sia precisamente la causa di questi aumenti di leucemie tra i bambini, anche perché le radiazioni emesse dalle centrali sono infinitamente più piccole della dose che si pensa posa provocare una leucemia in un bambino. Una rianalisi dei dati, commissionata dalle autorità protezionistiche tedesche, sta cercando di far luce sul paradosso. (ha collaborato Marina Innorta)

da:http://www.scienzainrete.it/contenuto/articolo/i-bambini-di-chernobyl-e-quelli-di-tokyo

Ci sono innumerevoli versioni in merito alla conseguenze del disastro di Chernobyl.Che quella sia stata redatta da scienziati dell'agenzia dell'ONU non la rende la Verità assoluta!
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Re:
Selkis, 21/03/2011 02.18:

che poi scusatemi ma il fatto che l'errore fosse UMANO lo rende meno grave?




assolutamente no. Anzi ciò dimostra che per la gestione di certe tecnologie non tutti sono adatti ed attrezzati.



Martin Niemoller :
Quando i nazisti vennero per i comunisti, | Io restai in silenzio; | Non ero comunista. || Quando rinchiusero i socialdemocratici, | Rimasi in silenzio; | Non ero un socialdemocratico. || Quando vennero per i sindacalisti, | Io non feci sentire la mia voce; | Non ero un sindacalista. || Quando vennero per gli ebrei, | Rimasi in silenzio; | Non ero un ebreo. || Quando vennero per me,
Non era più rimasto nessuno che potesse far sentire la mia voce.



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Re:
trixam, 3/21/2011 2:12 AM:

Il mondo è pieno di scettici, che quando si tratta di credere alle fandonie del terrorismo mediatico le prendono subito per oro colato, quando si tratta dei dati statistici diventando dubbiosi e chiedono le fonti.

Premesso che le fonti sono già indicate e che si tratta del rapporto del chernobyl forum, istituito dall'ONU, l'organizzazione delle nazioni unite, per chi non capisse, quella a cui si appellano tutti quando si tratta delle malefatte degli americani.
Ecco il link.

www.iaea.org/Publications/Booklets/Chernobyl/chernobyl.pdf

Sono una cinquantina di pagine in inglese, buona lettura.


La prossima volta che posti una fonte almeno abbi l'accortezza di leggertene l'abstract.

Dalla prima pagina (porca puttana, Trixam, l'inglese lo dovresti almeno masticare):

"The highest radiation doses were received by emergency workers and on-site personnel...some of the workers. In time more than 600 000 people were registered as emergency..."

"Childhood thyroid cancer caused by radioactive iodine fallout were particularly high in those who were children at the time and drank milk with high levels of radioactive iodine. By 2002, more than 4000 thyroid cancer cases had been diagnosed in this group, and it is most likely that a large fraction of these thyroid cancers is attributable to radioiodine intake"


"Apart from the dramatic increase in thyroid cancer incidence among those exposed at a young age, there is no clearly demonstrated increase in the incidence of solid cancers or leukaemia due to radiation in the most affected populations "Questo e' paradossale, il cancro alla tiroide ma non la leucemia". There was, however,
an increase in psychological problems among the affected population, compounded economic depression that followed the break-up of the Soviet Union..."


"It is impossible to assess reliably, with any precision, numbers of fatal cancers caused by radiation exposure due to the Chernobyl accident — or indeed the impact of the stress and anxiety induced by the accident and the response to it."

Ci sta una diavolo di tabella a pagina 14, andrebbe riportata.
Chernobyl e' un luogo di villeggiatura, tanto di quel verde... hai ragione.
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