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Nucleare e costi troppo alti: non conviene (valutazione Dip.Energia Usa)

Ultimo Aggiornamento: 17/03/2011 21:28
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17/03/2011 17:05
 
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Valutazione Dipartimento Energia Usa
Fonte: Corriere della Sera - Gianni Silvestrini
17 marzo 2011
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Perché sono contrario

L'atomo e i costi troppo alti: non conviene

Nell'ultima valutazione del Dipartimento dell'Energia Usa, l'elettricità da nucleare risulta la più cara

di GIANNI SILVESTRINI


Il nucleare, questo nucleare, non convince per diversi motivi. Innanzitutto non sono escludibili eventi catastrofici a causa di fattori esterni o di errori umani. Si spera nella quarta generazione che, verso il 2030, dovrebbe portare a reattori intrinsecamente sicuri.
C'è poi una valutazione economica, in quanto i costi tendono costantemente ad aumentare.
Nell'ultima valutazione del Dipartimento dell'Energia Usa (Energy Outlook 2010) sugli impianti da costruire nei prossimi 20 anni, l'elettricità da nucleare risulta la più cara.
È il motivo per cui negli Stati Uniti sono previsti dei meccanismi di incentivazione per le nuove centrali, altro che riduzione della bolletta...
Infine pesa una considerazione etica. A quasi 50 anni dalla prima centrale, non esiste un solo Paese al mondo che abbia realizzato un deposito definitivo per le scorie altamente radioattive. Per tutti gli oggetti che noi conosciamo - un frigorifero, un'automobile, una bottiglia - è prevista la chiusura del ciclo. Per i rifiuti nucleari, la cui pericolosità ha tempi di dimezzamento di decine di migliaia di anni, non abbiamo ancora trovato una soluzione, lasciando in questo modo alle generazioni future un velenoso regalo.

I fautori di questa tecnologia sostengono che però consente di ridurre i consumi di combustibili fossili e le emissioni dei gas serra. Vero, ma è possibile ottenere lo stesso risultato in modo più efficace e meno rischioso. Le fonti rinnovabili, considerate marginali fino a poco tempo fa, stanno crescendo a ritmi imprevedibili e i loro costi si stanno rapidamente riducendo. L'elettricità producibile dagli impianti solari ed eolici installati nel mondo tra il 2005 e il 2010 è tre volte maggiore rispetto a quella dei reattori nucleari entrati in servizio negli stessi anni. La metà della potenza elettrica installata in Europa lo scorso decennio è rinnovabile. E l'accelerazione della crescita è formidabile. La potenza fotovoltaica globale installata nel 2010 è, ad esempio, aumentata del 120% rispetto all'anno prima.

Grazie al contesto energetico così drasticamente mutato, la riflessione internazionale che seguirà all'incidente di Fukushima avrà un decorso diverso rispetto all'impatto che si ebbe dopo Chernobyl. Allora l'effetto fu quello di bloccare la crescita del nucleare senza innescare però una vera alternativa. Le fonti rinnovabili erano all'inizio del loro sviluppo e non rappresentavano un'opzione credibile, anche se le esperienze californiane, danesi, giapponesi già facevano intuire le enormi potenzialità di queste tecnologie. La potenza eolica oggi è cento volte superiore, quella solare addirittura mille volte più ampia. E i costi sono scesi drasticamente.

Tutto ciò fa ritenere che altri Paesi seguiranno la strada della Germania che aveva deciso, già prima dell'incidente giapponese, di uscire dal nucleare puntando a soddisfare nel 2050 almeno l'80% della richiesta elettrica con le rinnovabili.
Una strategia lungimirante che negli ultimi anni ha consentito di raddoppiare l'elettricità verde grazie a un milione di impianti solari, eolici, a biomassa e di creare un comparto che conta 340.000 addetti, un pilastro ormai dell'economia tedesca.
Dunque, le riflessioni dopo la tragedia giapponese possono portare ad un drastico ripensamento delle strategie energetiche con un rilancio delle politiche dell'efficienza energetica e dell'utilizzo delle rinnovabili. Una strada fortemente innovativa che garantisce maggiore sicurezza energetica, riduce i rischi di cambiamenti climatici, crea imprese ed occupazione. L'Italia, che ultimamente ha ottenuto risultati interessanti nelle rinnovabili, farebbe bene a seguire questa strada.

Fonte: Corriere della Sera - Gianni Silvestrini
17 marzo 2011 ©
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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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17/03/2011 19:22
 
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Un articolo che meriterebbe di essere studiato nelle facoltà di scienze della comunicazione, anche per il modo in cui è stato riportato.
Prima per la fonte, che non c'entra nulla con il dipartimento dell'energia usa che fa studi seri, che si basano su molti parametri econometrici che andrebbero riportati tutti.
Infatti Silvestrini dopo aver buttato lì la cosa, giusto per dare autorevolezza al tutto, poi inizia a parlare di etica e a fare il suo spot pro rinnovabili. Giustamente da ex consulente di bersani, inventore del conto per l'energia, oltre che con interessi, iperlegittimi, nel settore.
Ne spara una serie a raffica, una peggiore dell'altra.
Innanzitutto perchè nessuno può prevedere realmente i costi futuri, che sono legati ad una serie di variabili, tipo il prezzo del petrolio che oggi veleggia sopra i cento dollari al barile.
Qualcuno sa quanto il petrolo costerà tra dieci anni?
Possiamo solo supporre, e si suppone che il prezzo del petrolio rimarrà alto, se non altro perché la domanda continua ad aumentare, cosa che rende conveniente il nucleare.

Poi c'è quella del fatto che i costi del rinnovabili scendono, mentre aumenta la loro potenza, che allo stato attuale è una bella sesquipedale, tanto che sappiamo tutti che senza questa incentivi(che lo ricordo al contribuente italiano costeranno 88 MILIARDI di euro) queste tecnologie morirebbero domani mattina, portandosi dietro i ciarlatani, i truffatori e i mafiosi che si si stanno arricchendo alla grande.
Ci sono studi, come quelli di Blackburn e Cunningham, che sostengono che a partire dal 2020 il costo dell'eolico sarà più basso del nucleare. In particolae l'indice Doe del governo americano lo fissa a 96 dollari per Mwh contro i 111 del nucleare.
Ma si tratta di una stima puramente aleatoria, legata a variabili ben più complicate di quelle legate al nucleare, in particolare uno sviluppo tecnico a velocità supersonica, come non si è realizzato negli ultimi quindi anni, che permetta di abbattere in soli quattro anni, dal 2016 al 2020, il costo dell'investimento iniziale addirittura di una percentuale del 37%, cioè passare da 130 dollari per Mwh, a 82. In più questi autori non calcolano nel costo complessivo, i costi di rete, che rendono praticamente impossibile stilare un costo unitario per l'eolico, tanto che si valuta che a regime nel 2020 un mwh potrebbe costare 271 dollari Mhw nelle zone poco ventose.
In più si dimentica sempre che esiste un limite fisico all'eolico, visto che viviamo in uno spazio limitato, e quindi bisogna concentrare gli impianti nelle zone molto ventose, mentre metterli in quelli poco ventose farebbe aumentare i costi e perdere efficienza.
Supponendo uno sviluppo tecnologico normale, solo nel 2035 l'eolico potrebbe crescere la capacità produttiva a 68.9 Gw, ma nello stesso periodo il nucleare assicurerà 100 Gw, circa. Considerando che la domanda energetica dei paesi osce crescerà almeno del 35 %, stime minime se pensiamo alla possibilità di espansione di massa dell'utilizzo di auto elettriche, nei prossimi 35 anni, non mi sembra poco. Un discorso analogo si può fare per il solare.
Ho già detto poi che ci sono studi documentati, pubblicati l'anno scorso sul wall street journal, che dimostrano come in molti paesi la green economy abbia fatto aumentare la disoccupazione.

Quello che i rinnovabilisti non capiscono è che il nucleare è necessario, se si voglio sviluppare le energie rinnovabili.
Il nucleare occuperebbe quella casella strategica del 25% circa del fabbisogno, che oggi siamo costretti ad importare dalla centrali nucleari francesi, che liberebbe risorve che potrebbero essere utilizzate razionalmente nelle rinnovabili.
Ma credo che tutti questi discorsi siano inutili, tanto non ci torneremo mai. In Italia non si può spostare un palo della luce, figurarsi costruire una centrale.
Poi con questo terrorismo mediatico,non c'è proprio da sperarci.

A proposito, come va con l'incubo nucleare? Sto ancora aspettando l'esplosione nucleare a fukushima....
[Modificato da trixam 17/03/2011 19:25]
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17/03/2011 21:28
 
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Re:
trixam, 17/03/2011 19.22:

Un articolo che meriterebbe di essere studiato nelle facoltà di scienze della comunicazione, anche per il modo in cui è stato riportato.
Prima per la fonte, che non c'entra nulla con il dipartimento dell'energia usa che fa studi seri, che si basano su molti parametri econometrici che andrebbero riportati tutti.
Infatti Silvestrini dopo aver buttato lì la cosa, giusto per dare autorevolezza al tutto, poi inizia a parlare di etica e a fare il suo spot pro rinnovabili. Giustamente da ex consulente di bersani, inventore del conto per l'energia, oltre che con interessi, iperlegittimi, nel settore.
Ne spara una serie a raffica, una peggiore dell'altra.
Innanzitutto perchè nessuno può prevedere realmente i costi futuri, che sono legati ad una serie di variabili, tipo il prezzo del petrolio che oggi veleggia sopra i cento dollari al barile.
Qualcuno sa quanto il petrolo costerà tra dieci anni?
Possiamo solo supporre, e si suppone che il prezzo del petrolio rimarrà alto, se non altro perché la domanda continua ad aumentare, cosa che rende conveniente il nucleare.

Poi c'è quella del fatto che i costi del rinnovabili scendono, mentre aumenta la loro potenza, che allo stato attuale è una bella sesquipedale, tanto che sappiamo tutti che senza questa incentivi(che lo ricordo al contribuente italiano costeranno 88 MILIARDI di euro) queste tecnologie morirebbero domani mattina, portandosi dietro i ciarlatani, i truffatori e i mafiosi che si si stanno arricchendo alla grande.
Ci sono studi, come quelli di Blackburn e Cunningham, che sostengono che a partire dal 2020 il costo dell'eolico sarà più basso del nucleare. In particolae l'indice Doe del governo americano lo fissa a 96 dollari per Mwh contro i 111 del nucleare.
Ma si tratta di una stima puramente aleatoria, legata a variabili ben più complicate di quelle legate al nucleare, in particolare uno sviluppo tecnico a velocità supersonica, come non si è realizzato negli ultimi quindi anni, che permetta di abbattere in soli quattro anni, dal 2016 al 2020, il costo dell'investimento iniziale addirittura di una percentuale del 37%, cioè passare da 130 dollari per Mwh, a 82. In più questi autori non calcolano nel costo complessivo, i costi di rete, che rendono praticamente impossibile stilare un costo unitario per l'eolico, tanto che si valuta che a regime nel 2020 un mwh potrebbe costare 271 dollari Mhw nelle zone poco ventose.
In più si dimentica sempre che esiste un limite fisico all'eolico, visto che viviamo in uno spazio limitato, e quindi bisogna concentrare gli impianti nelle zone molto ventose, mentre metterli in quelli poco ventose farebbe aumentare i costi e perdere efficienza.
Supponendo uno sviluppo tecnologico normale, solo nel 2035 l'eolico potrebbe crescere la capacità produttiva a 68.9 Gw, ma nello stesso periodo il nucleare assicurerà 100 Gw, circa. Considerando che la domanda energetica dei paesi osce crescerà almeno del 35 %, stime minime se pensiamo alla possibilità di espansione di massa dell'utilizzo di auto elettriche, nei prossimi 35 anni, non mi sembra poco. Un discorso analogo si può fare per il solare.
Ho già detto poi che ci sono studi documentati, pubblicati l'anno scorso sul wall street journal, che dimostrano come in molti paesi la green economy abbia fatto aumentare la disoccupazione.

Quello che i rinnovabilisti non capiscono è che il nucleare è necessario, se si voglio sviluppare le energie rinnovabili.
Il nucleare occuperebbe quella casella strategica del 25% circa del fabbisogno, che oggi siamo costretti ad importare dalla centrali nucleari francesi, che liberebbe risorve che potrebbero essere utilizzate razionalmente nelle rinnovabili.
Ma credo che tutti questi discorsi siano inutili, tanto non ci torneremo mai. In Italia non si può spostare un palo della luce, figurarsi costruire una centrale.
Poi con questo terrorismo mediatico,non c'è proprio da sperarci.

A proposito, come va con l'incubo nucleare? Sto ancora aspettando l'esplosione nucleare a fukushima....



Va male. La radioattività è in aumento.



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