Il flop di Ferrara, va in onda e la gente cambia canale, record negativo degli ultimi anni

Ferrara è l'ultimo samurai della tv
I«nemici» col fucile puntato per vedere quando ricadrà «nella miglior confusa, ingorda, maramalda tradizione ferrariana»
A fil di rete

Ferrara è l'ultimo samurai della tv

I«nemici» col fucile puntato per vedere quando ricadrà «nella miglior confusa, ingorda, maramalda tradizione ferrariana»


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La vera novità dell'esordio è che Giuliano Ferrara era emozionato. Mai visto così contratto, buon segno. E la confessione sulla paura («Io ho paura. Mi vergogno un po' a dirlo. Non dovrei dirlo. Tutti hanno paura ma non tutti hanno paura nello stesso modo») ha immediatamente spiazzato tutti, con quel tono quasi letterario («Il creato che si rivolta contro se stesso») e l'insistito richiamo al fatalismo giapponese, l'unico capace di disarmare le situazioni più catastrofiche.
«Qui Radio Londra» è la nuova rubrica di riflessioni che ogni giorno, dal lunedì al venerdì, seguirà il Tg1 delle 20; dura cinque minuti. Molte le polemiche all'annuncio, ma sarebbe interessante capire quanti di coloro che blaterano in tv hanno ancora un così vivo senso del tragico e della distanza che separa la fama dalla sua incompiutezza spirituale.


Ferrara è l'ultimo samurai della tv. Se n'era andato da La7, nonostante «Otto e mezzo» fosse il luogo più interessante e stimolante di discussione del nostro panorama televisivo (basta vedere l'attuale conduzione per capire cosa abbiamo perso). Fosse per me, alla sera gli darei molto più spazio: per essere scosso dalle mie banalità e per impedire a lui i comizi in mutande e i salotti mondani (i comizi e i salotti sono come l'enorme blocco di pubblicità e «I pacchi» che stringono il suo elzeviro).
Gli accenni alla catastrofe nucleare di Fukushima e più in generale alla tecnoscienza ci impongono di fare i conti con il nostro futuro: è sperimentazione continua, incessante che ha rotto gli argini di quell'antica divinità che si chiamava Limite? È un Nirvana tecnologico e ineluttabile? Adesso tutti i «nemici» di Ferrara staranno col fucile puntato per vedere quando ricadrà «nella miglior confusa, ingorda, maramalda tradizione ferrariana». Lui ha concluso con un motto inglese: «better safe than sorry», meglio prevenire che dispiacersi poi. Lo faccio mio, nei confronti del titolare di «Qui Radio Londra».

Aldo Grasso
16 marzo 2011