giusperito, 13/03/2011 15.41:
Juan il prof. Prisco ha detto qualche rigo sopra :
(indipendenti e che beninteso tali devono restare[...])
L'ha anche sottolineato (prof. la prossima volta questi passaggi deve metterli in grassetto e con carattere 30, altrimenti i pasdaran del sito vi criticheranno sempre)
La frase che contesti è estrapolata dal contesto. Il prof. parlava chiaramente del pericolo di evitare che il magistrato interpreti a prescindere dalla legge e, come ben sai, noi berlusconiani coattivi e libertini andiamo fieri dell'articolo 1 della cost.
Sai quando dice che la sovranità si esercita nei limiti e nelle forme della costituzione per noi è quasi un orgasmo.
p.s. Prof. le consiglio di sottolineare e ripetere sempre che è antiberlusconiano, perché se dice qualcosa che anche lontanamente possa apparire come una difesa del Diavolo rischiate di essere tacciato di berlusconismo. Ora le non deve pensare che basta averlo detto una volta o anche una serie di volte, soprattutto non deve pensare che una dichiarazione palese di voto antiberlusconiano serva a qualcosa. Deve sapere che il gruppo di berlusconiani coattivi su questo forum conta ben 4 persone, di cui io sarei un esemplare. Lei dirà cos'è un berlusconiano coattivo? In pratica è uno che viene per forza ridotto ad berlusconum appena dice qualcosa non in linea con il Travaglio\Saviano\Santoropensiero, e non va in processione scalzo da vendola. Il berlusconiano coattivo può anche dire di aver votato radicale, idv, grillo, rossidoria, pd, ma non può andare contro il Verbo.
Il mio appunto non era diretto al commento del prof. Prisco, bensì era una considerazione sulla compatibilità tra il pensiero liberista e l’istanza di maggior controllo del potere politico sulla magistratura.
Continuo ad interrogarmi in assoluta buona fede sul perché lo stato, quel
male necessario tanto vituperato quando interviene in faccende economiche, diventi improvvisamente una fonte inesauribile di razionale tanto da poter addirittura operare un controllo, seppur temperato, sull’operato dei giudici.
Se ci si deve fidare della collettività, se il potere politico non deve intralciare le libertà individuali, per quale motivo non lasciare ai Giudici la possibilità di autogovernarsi?
Immagino che un liberista autentico come te non faticherà a trovare una risposta ai miei quesiti. Nel frattempo, però, preferisci pilotare le mie considerazioni manipolandole senza neanche troppa perizia.
Mi duole sapere che il tuo spirito di pensatore libero si senta offeso dalle mie critiche, purtroppo io sono una persona sospettosa e anche velatamente malpensante. L’Italia è il paese di Arlecchino servitore di due padroni, dove la chiamata alle armi della cultura fascista è stata rifiutata solo da dodici professori su milleduecento. Non ti meravigliare, quindi, della mia forte titubanza nei confronti di chi cambia idea troppo velocemente. Sai, proprio non riesco a digerire che Giordano Bruno debba essere ricordato una volta l’anno solo da uno sparuto gruppo di Radicali a Campo de’fiori mentre Giuliano Ferrara, che ha amorevolmente viaggiato per tutto l’arco parlamentare, debba essere ricordato quotidianamente come una persona intelligente. Liberale e intelligente, come se fosse l’unica cosa che conta.